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martedì 30 ottobre 2012

Italo Calvino e “Se una notte d’inverno un viaggiatore"

Italo Calvino e “Se una notte d’inverno un viaggiatore”: quando il lettore finisce dentro al libro.

Italo Calvino è indubbiamente tra i miei scrittori preferiti. Lo scoiattolo della penna, lo chiamavano, per la sua capacità di occuparsi di generi diversi e io adoro tutti i suoi libri! In questo blog ho già parlato del suo saggio Sulla fiaba e ora invece voglio parlarvi di un suo romanzo che trovo particolarmente innovativo: Se una notte d’inverno un viaggiatore.
Pochi giorni fa, in occasione del compleanno dell’autore, vi ho già parlato di questo libro con un piccolo video di citazioni. Oggi invece mi dedicherò a una riflessione sul testo.


Una sorta di metalibro
Delineare una trama del testo è un’impresa quasi impossibile, ma del resto non è il compito di questa rubrica, per mia fortuna. Se una notte d’inverno un viaggiatore è un libro che si compone di libri, ma non come potrebbe essere una raccolta di racconti. Non è un libro che contiene libri diversi. È un libro composto da libri diversi, da parti separate che però sono del tutto coese grazie ad altre parti.
Io lo definirei metalibro, cioè un libro sui libri.

Lettore e protagonista
L’autore dà del tu al lettore e gli parla. In questo non c’è molto di strano. Tanti libri si rivolgono al lettore, magari anche solo per interpellarlo su una vicenda e questo dettaglio (in alcuni casi) per certe persone è addirittura considerato un fastidio, perché si immedesimano nella vicenda e poi si ritrovano con lo scrittore che ricorda loro che sono fuori da essa e possono solo esprimere un giudizio.
Ecco, in questo libro, invece, l’autore dà del tu al lettore, ma contemporaneamente lo rende personaggio. Gli fa vivere un’avventura trai libri. Dà del tu al personaggio che è un lettore e a noi sembra che stia dando del tu a noi!  Sento di non riuscire a essere chiara, ma il buon Italo spiega tutto molto meglio di me, ve lo assicuro.

Dieci incipit per un libro
L’idea di base è semplice ma geniale: il povero lettore desideroso di leggere il nuovo libro di Calvino si troverà poi a non poterlo fare per le ragioni più diverse. Ogni volta che crede di aver trovato un testo completo e corretto e di potersi dedicare alla lettura, scopre un nuovo problema e il libro è incompleto oppure non è il libro giusto. Il testo si compone quindi di capitoli che seguono il lettore nelle sue peripezie e altri che sono incipit di ben dieci libri diversi che il protagonista si trova tra le mani e comincia a leggere senza mai poter finire. E noi siamo lì con lui (anche perché noi siamo lui, noi siamo il lettore, no?) ci appassioniamo di volta in volta all’incipit, vorremmo proseguire e ci troviamo interrotti. Sì, a volte vi verrà anche un po’ di nervosismo, ma ne vale la pena! 


L’indice fa capire subito questa struttura. I capitoli che seguono il lettore hanno una numerazione progressiva, mentre i dieci incipit hanno il titolo dei libri (inventati da Calvino) da cui sono tratti:
Capitolo primo
Se una notte d’inverno un viaggiatore
Capitolo secondo
Fuori dall’abitato di Malbork
Capitolo terzo
Sporgendosi dalla costa scoscesa
Capitolo quarto
Senza temere il vento e la vertigine
Capitolo quinto
Guarda in basso dove l’ombra s’addensa
Capitolo sesto
In un rete di linee che s’allacciano
Capitolo settimo
In una rete di linee che s’intersecano
Capitolo ottavo
Sul tappeto di foglie illuminato dalla luna
Capitolo nono
Intorno a una fossa vuota
Capitolo decimo
Quale storia laggiù attende la fine?
Capitolo undicesimo
Capitolo dodicesimo

[Testo tratto da Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino, edito da Oscar Mondadori, dall’indice]

Lettore e lettrice
Il Lettore non ha nome, non ha identità, siamo noi, noi alla ricerca del piacere di leggere e amare un libro e continuamente ostacolati. Il personaggio femminile, Ludmilla, la lettrice, invece, non compare come tu al quale l’autore si rivolge, ma come terza persona in cui il protagonista si imbatte. Nonostante questo aiuta l’immedesimazione in un altro punto di vista. Le teorie di Ludmilla sulla lettura e sul piacere di leggere, si insinuano tra le peripezie del protagonista e forse il legame tra i libri interrotti e un misterioso bizzarro traduttore non sono poi così estranei da lei, ma non vi voglio svelare nulla, ho già detto troppo.

Un esercizio di stile
Insomma, questa non è una trama, è la struttura del libro. La trama è articolata e si gioca su più livelli. Lo trovo un libro senza mezzi termini geniale. La sua forza è l’originalità. Senza contare ovviamente lo stile, impeccabile, come sempre in Calvino, e questa volta impreziosito da questi dieci incipit scritti dall’autore volontariamente in stili molto diversi. Una sorta di esercizio di stile dal quale emerge la massima espressione della versatilità e dell’agilità letteraria dello scoiattolo della penna, capace di destreggiarsi nelle situazioni più diverse, con registri linguistici vari e diversi uso della sintassi, ma sempre con la stessa maestria.

Conclusione
Sicuramente questa è stata una delle mie letture estive preferite. Un vero capolavoro, per questo ho voluto presentarvelo prima con delle citazioni, perché sono certa che le mie parole non possono rendergli giustizia e nemmeno quelle brevi citazioni possono, quindi io chiudo questo post consigliandovi di tutto cuore di leggere questo libro e di vivere questa esperienza di essere catapultati dentro il libro.



Hanno parlato di questo articolo: 



22 commenti:

  1. Mi sa che sei davvero la fans numero uno di Calvino. :)

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    1. Non so se sono la numero uno, però di certo sono una sua fan!

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  2. Letto anni fa, stupendo. Calvino ha scritto opere inimitabili e uniche, con uno stile riconoscibile.

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    1. Sono d'accordo. Quello che fa di lui uno scrittore inimitabile è il suo stile. Riesce sempre a stupire e non è mai ripetitivo, però allo stesso tempo ogni suo scritto ha qualcosa che lo rende riconducibile a lui. Un vero mito!

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  3. Quando parli di Calvino, mi sento quasi in colpa: io non ho una gran passione per lui ma dove sono nata lui aveva la sua seconda casa, ci trascorreva l'estate e dicono vi abbia scritto alcuni libri (la zona ispira: casa immersa nella pineta e a due passi dalla spiaggia; credo di averlo anche incontrato da piccola, per caso in un negozio. Ora è sepolto lì, la sua tomba è sommersa di rosmarino s'intravede appena.

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    1. Non sentirti in colpa: non a tutti può piacere. Per me resta un scrittore eccelso. Vorrei averlo incontrato io, avrei avuto tante cose da chiedergli!
      Anche i grandi tornano poi alla polvere, ma di certo lui ha lasciato tracce che non scompariranno mai!
      Grazie per questa testimonianza diretta.

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    2. Non ho detto che non mi piace, ho detto che non ho una gran passione per lui.

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    3. Sì, è vero, scusa. Dimentico sempre che tra il non amare Calvino e la mia passione sconfinata per lui ci sono delle altre possibilità!

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  4. Sono passata a lasciarti un +1 su questo bel post.
    Se una notte d'inverno un viaggiatore è il prossimo libro sulla mia (infinita) reading list.
    Lo leggerò appena avrò finito Il castello dei destini incrociati (che però, ad essere sincera, trovo un po' noioso).

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    1. Grazie mille! "Il castelli dei destini incrociati" mi manca. Prima o poi lo leggerò di certo. Ogni tanto un libro di Calvino lo devo leggere!
      Se quando avrai letto "Se una notte d'inverno un viaggiatore" ti andrà di parlarne un po', io mi prenoto per una bella discussione! Grazie per il commento.

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  5. Anch'io ce l'ho in programma. Avevo iniziato a leggerlo anni fa a casa di un amico, giusto le prime pagine, e ho deciso di comprarlo. Poi, come spesso capita, tra il dire e il fare... Però questo post mi ha fatto tornare la voglia. Ciao!

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    1. Io mi sento proprio di consigliartelo. Secondo me, è un ottimo libro e poi è davvero originale. Sono felice che il post abbia riacceso la scintilla! Grazie.

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  6. Sembra oltremodo interessante. Io di Calvino ho letto solo "I nostri antenati" e le fiabe, da piccolo. Verissimo che sa scrivere (bene) temi e generi molto diversi tra loro.

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    1. Io ho adorato "I nostri antenati"! Questo libro è molto diverso per struttura e temi, ma si fa amare allo stesso modo. Leggere per credere!

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  7. Come sia credo successo a molti, sono stato costretto da bambino a leggere, come compito per le vacanze, la trilogia visconte-cavaliere-barone. Conservo un vago ricordo di un'estate in cui avrei potuto divertirmi molto di più...

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    1. Io ho letto quei tre libri senza alcun obbligo e mi sono piaciuti molto.

      La scuola dovrebbe smettere di imporre la lettura come se fosse un castigo, altrimenti i risultati sono questi! Il mio consiglio è di leggere un libro qualsiasi di Calvino senza alcuna imposizione. Potresti rimanere piacevolmente sorpreso.

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    2. Infatti. Il problema non è Calvino. Credo non ci sia niente di meglio di Calvino per un ragazzino tra gli 11 e i 14 anni. Il problema è il come. Non si può pensare di rimpinzare un bambino di quell'età come un tacchino. Il piacere della lettura deve essere trasmessa nelle giuste dosi: il suo scopo non deve essere altro se non quello di quello di stimolare la curiosità del ragazzino che, si spera, in seguito sceglierà autonomamente le sue letture.

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    3. Sono del tutto d'accordo. Come futura insegnante spero di non commettere mai questi errori. Leggere è un piacere e questo è ciò che voglio trasmettere ai miei futuri alunni. E questo non si può fare con la forza o l'imposizione. Bisogna inoltre lasciare che i bambini scelgano cosa leggere e accettare che non amino gli stessi generi che amiamo noi. Grazie per il commento!

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    4. Sul lasciar scegliere le letture non sono del tutto d'accordo. Quello che serve è il giusto equilibrio tra una lettura che, da un lato, sia piacevole ma che abbia anche dei contenuti che permettano al ragazzino di riflettere e di iniziare a guardarsi attorno (in altre parole che siano formativi). Se posso darti un consiglio, anche se sono certo che non hai bisogno, un libro imprescindibile è "Padre Padrone" di Gavino Ledda: E' la storia autobiografica di un piccolo pastore analfabeta che raggiunge la sua emancipazione -guarda caso- proprio attraverso lo studio. a me lo hanno fatto leggere in terza media e mi ha davvero cambiato la vita.

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    5. Di certo bisogna dare delle linee guida all'interno delle quali scegliere i libri da leggere. Non si può lasciare che i giovani leggano solo Moccia, no? Altrimenti poi si cade in un altro problema serio.
      Però si può far scegliere un libro all'interno di una lista, oppure si possono ascoltare le loro idee e vedere cosa vorrebbero leggere e tenerne conto il più possibile (sempre entro certi limiti).

      Grazie per il consiglio del libro, lo leggerò perché mi sembra molto interessante.

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  8. Ho letto il libro incuriosita dal tuo video di citazioni e mi aggiungo nel consigliarlo. Non ho letto molto di Calvino (sicuramente la trilogia visconte-cavaliere-barone) ma penso che colmerò questa lacuna.

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    1. Ciò mi rende molto felice. Creare nuovi fan di Calvino mi dà soddisfazione! Grazie mille!

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