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Ormai sono diversi anni che scrivo pochissimo qui sul blog. Mi dispiace davvero molto e vorrei dire che diventerò più solerte ma... so benis...

martedì 5 febbraio 2013

"Reale o virtuale?"


Reale o virtuale: dicotomia che voglio eliminare.
 A volte i post si scrivono da soli… ci sono cose che obbligano a scriverli e basta. Ho già parlato del tema delle amicizie virtuali e del contrasto tra vita reale e vita virtuale, ma in questi giorni alla rivista che dirigo (non esageriamo, dai, un piccolo notiziario parrocchiale) sto organizzando una rubrica di articoli su questo tema. Ho letto l’articolo di una mia collaboratrice che vede la rete come un luogo pericoloso e così io ho deciso di scrivere questo testo per portare un altro punto di vista. Si tratta anche di un modo per dire grazie alle tante persone splendide che ho conosciuto in rete da quando ho aperto questo blog e in particolare a quelle che mi sono davvero vicine in questo periodo.


Avrei tante altre cose da dire, ma il mio articolo è piuttosto lungo e quindi passo subito a quello…


La realtà virtuale è reale

Non si può negare che Internet abbia portato con sé alcuni svantaggi, soprattutto per i giovani che lo utilizzano in maniera più massiccia degli adulti. I social network hanno provocato una modifica sostanziale nelle relazioni. Tutto è più rapido, sono possibili comunicazioni con persone lontane in tempo reale, chat e collegamenti in diretta con più persone contemporaneamente, condivisione istantanea di testi, musica e immagini.

L’oblio dalla vita reale, un allontanamento dai legami concreti, una solitudine mascherata dietro un elenco di amici su facebook o twitter? Rischi possibili, ovviamente, ma non logici e deterministici effetti dell’uso di Internet. Il cyberbullismo? Certo, esiste, ma come esiste il bullismo normale, con rischi diversi ma che non sono né maggiori né minori. Semplicemente, oggi va di moda parlare del cyberbullismo, perché alcuni casi sono stati posti sotto i riflettori in modo più evidente.

Eppure la rete è sempre vista con sospetto, come luogo pericoloso, spesso perdendo di vista quanto possa essere una risorsa. Certo, serve informazione, serve conoscere come usare la rete per i propri scopi senza rimanerne imbrigliati, per questo i bambini di oggi, che sono nativi digitali, vanno progressivamente educati all’uso di Internet. Invece troppo spesso, la paura prevale e preclude tante possibilità. La risposta a questi timori, comprensibili per quanto spesso eccessivi, però, non è tener lontani i giovani dalla rete, ma insegnar loro come viverla bene.

Spesso, soprattutto le persone che non sono nate con la rete e si sono avvicinate a essa solo in età adulta o non le si sono mai avvicinati del tutto, hanno un rifiuto radicale: «La vita reale è quella vera, quella virtuale è tutta finzione». Frasi come questa, ripetute come mantra, come monito, sono causa e conseguenza della paura folle di molte persone per tutte le conoscenze fatte in rete. Gente sospetta, gente che si nasconde, gente che finge e costruisce false identità? Può essere, non dico di no, ovviamente, ma, nella vita cosiddetta reale, la gente non finge mai? A nessuno è mai capitato di scoprire che una persona anche molto vicina non era come immaginava? Mi par già di sentire qualcuno controbattere: «Sì, ma nel web è più facile mentire!». Be’, forse, nascosti dietro un monitor si può fingere con maggiore facilità, però dipende anche da chi si incontra e per quali scopi. E non è questione di distinguere tra reale e virtuale per stabilire da che parte sta la ragione e da che parte il torto. Forse sono proprio il concetto di reale e quello di virtuale che devono essere ridefiniti.

Il web può, infatti, essere un ottimo trampolino per chi ha una passione da condividere in campo artistico (dalla letteratura alla musica, dalla pittura alla danza). La possibilità di confrontarsi con persone che hanno gli stessi interessi e di conseguenza gli stessi problemi non è affatto da sottovalutare. Prendiamo un problema reale per chi scrive, per esempio un dubbio sul concetto di black box. Un problema reale e cui ogni scrittore con un po’ di studi e formazione alle spalle prima o poi si pone almeno una volta. A chi può rivolgersi nel suo contesto territoriale per ottenere risposte? Agli amici? Alla famiglia? Sul lavoro? Magari nessuno ha i suoi stessi dubbi e interessi e quindi la sua curiosità potrebbe rimanere senza risposta, se non ha conoscenze nel suo settore. Per risolvere questo problema serve un altro scrittore e non è così scontato che due scrittori si conoscano direttamente nella vita reale… e allora c’è la rete! Si può essere in contatto con scrittori di tutta Italia o di tutto il mondo, un contatto diretto per ogni dubbio e per scambiarsi opinioni. E così il problema reale trova risposta grazie alla realtà virtuale (definita realtà non a caso).
Magari invece il confronto diretto con le persone attorno a noi avviene su argomenti che sono visti come meno pregnanti, semplicemente perché non si condividono gli stessi problemi. Non si tratta dunque di problemi reali, nel senso di problemi concretamente sentiti dalle persone.
Allora perché la costruzione di conoscenza che avviene in rete deve essere considerata sempre come di serie B e circondata da un alone di sospetto? Credo sia solo una questione di abitudine e di esperienza. Io stessa ero intimorita dalla rete, prima di scoprirne le potenzialità, prima di capire che si può imparare moltissimo e, quando possibile, insegnare anche qualcosa, insomma, condividere, scoprire, imparare e crescere. Non è poco.

E questo discorso prende in considerazione solo il piccolo settore delle passioni comuni (un discorso simile si può fare per persone che appartengono alla stessa categoria professionale). Si crea poi una vera e propria rete dentro la rete che non soffoca e non imprigiona ma collega varie persone come una ragnatela di contenuti e relazioni.

L’amicizia con le persone in rete può esistere? Gente che non ha un volto che possiamo vedere e non ha una voce che possiamo ascoltare può diventare importante nelle nostre vite? Credo che le risposte siano diverse da caso a caso. Non tutte le persone che si conoscono in rete e con le quali si lavora o si collabora diventano degli amici, però il tutto non è da escludere. A volte le persone che abbiamo attorno non condividendo le stesse problematiche e le stesse dinamiche, non possono starci vicine come parrebbe ovvio e scontato per una logica prossimità fisica. Se si può aiutare o essere aiutati, il contrasto tra reale e virtuale perde ragione di esistere. Se si può tendere una mano a qualcuno che ha un problema, di qualunque tipo, non bisognerebbe mai tirarsi indietro. Potrebbe essere una persona pericolosa? Sì, certo, come potreste incontrare un serial killer uscendo di casa. Bisogna fare attenzione, ovviamente, sempre, e non solo in rete. Ma la demonizzazione della rete come luogo pericoloso, come perdita di tempo, come rovina dei giovani, deve finire, perché non è supportata da motivi concreti. L’unica ragione per la quale ancora sussiste è che si parla sempre e solo delle notizie negative che fanno scalpore, mentre tutte le storie di proficua collaborazione e legami importanti restano nell’ombra.

La realtà virtuale è reale, non è un universo parallelo, non è un’altra vita: è una parte che può essere positiva o negativa, ma una parte dalla vita inscindibile dalle altre. Il resto sta a noi, all’utilizzo responsabile della rete e alla serietà nel contatto con le persone.

Conclusione
Quello che vi ho riportato è l’articolo che ho preparato per quella rubrica. Non l’ho postato per evitare di scrivere il post di oggi, ma volevo davvero condividerlo con noi. Sono quasi certa che la maggior parte della gente che mi conosce nella vita cosiddetta reale non sarà d’accordo con me, perché vede la rete solo come fonte di pericoli e/o perdite di tempo, ma io non cambio idea… al massimo sembrerò ancora più strana del solito ai loro occhi!

Il vostro parere però mi interessa tantissimo, come sempre! 



Hanno parlato di questo articolo:



24 commenti:

  1. Mi ha commosso il tuo articolo Romina, quanta verità in queste parole. Dietro il monitor mi dicono "c'è il male", la famiglia, l'amore, l'amicizia son cose "reali" che bisogna vivere nel mondo "reale". Eppure mi sento più vera, più me stessa quando posso parlare, quando ritrovo, mia sorella che sta a chilometri di distanza. Una sorella che non ha lo stesso sangue ma ha l'anima che suona e profuma come la mia. Mi sento più libera, me stessa, perché posso condividere e vivere i miei pensieri e i miei sogni.
    Ho a fianco gente che mi "ama", o così dice. Eppure l'amore (nel senso più ampio del termine) mi sembra in confronto alle amicizie "virtuali" tanto superficiale... e forse me ne sono accorta troppo tardi.
    "Virtuali", magari è solo un aggettivo temporaneo, prima o poi tutte le strade si riunisco e un giorno magari si riescono ad abbattere i muri che ci separano.
    Intanto approvo a gran voce il tuo articolo, davvero un bel lavoro.

    -SoSp-

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    1. Grazie, SoSp! Il tuo commento mi ha fatto davvero piacere. Sono d'accordo e sai perché. Grazie per le belle parole e non solo.

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  2. L'articolo è ottimo, scritto benissimo e - nel mio caso specifico - condivisibile come opinioni e concetti espressi.
    Posso dire che se avessi avuto internet quando ero più giovane, forse mi sarei sentito meno solo e meno "diverso" dagli altri perchè avrei scoperto che, magari solo altre cinque o sei persone in tutta la rete, condividevano certe mie passioni che le persone in carne e ossa attorno a me ritenevano assurde.
    Insomma, ogni cosa ha la sua utilità se ben usata, e internet ha delle potenzialità tali da poter fornire una quantità di utilità inestimabile, al pari dei vantaggi che offre un automobile rispetto ai tempi in cui si andava a piedi o a cavallo. Poi, è ovvio che se si guida a 200 all'ora ubriachi si scopre il lato peggiore dell'automobile...

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    1. Grazie! Anch'io mi sentivo molto più sola prima di avere un blog ed entrare nella rete. Avevo poche persone con le quali parlare delle mie passioni e mi sentivo sempre una mosca bianca incompresa.
      L'esempio dell'automobile rende benissimo l'idea!

      Nonostante questo sono convinta che questo articolo nella vita reale verrà accolto con molta riluttanza.

      Grazie mille per il commento!

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  3. Guarda il mio parere sul blogging ormai lo conosci. Io ritengo che internet presa al suo meglio possa essere un luogo-non luogo bellissimo, l'importante è saper scegliere e sopratutto non dimenticare mai l'aspetto ludico della cosa, finchè ci si diverte a fare quello che si fa allora ne vale la pena.
    Poi, ovviamente le amicizie possono nascere (e nascono ) in rete.

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    1. Sì, Nick, hai proprio ragione!
      Tutti noi blogger siamo d'accordo sull'importanza della rete mentre i non blogger la vedono come pericolosa! Secondo me, è tutta una questione di conoscenza delle potenzialità di Internet. Io stessa ero molto scettica all'inizio, ma bisogna anche saper cambiare idea! Grazie del commento!

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  4. Il tuo articolo è bellissimo e come dici te in un commento, probabilmente verrà accolto nella vita reale con riluttanza ma, in fondo, è questo il vantaggio della rete: possiamo scegliere le persone che più condividono con noi sensazioni, idee, interessi, ecc. sapendo che non sono "riluttanti" verso di noi come esseri pensanti, mentre nella vita reale ci tocca adattarsi un po' a tutti.

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    1. Grazie mille, Marcella, sei sempre molto cara...
      Sono sempre stata una voce fuori dal coro e non mi spaventa continuare a esserlo. In un certo senso avrei potuto starmene zitta per il quieto vivere e non scrivere questo articolo, ma mi dà fastidio che la gente continui a non capire l'importanza del web. La riluttanza della gente non mi spaventa, io ho tutti voi dalla mia parte e sono felice così!

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  5. Articolo veramente, veramente e veramente bello!
    Concordo in tutto e per tutto. Inoltre è espresso molto bene.
    Pure la gente attorno a me non ha una buona considerazione della rete, ma per me è stata invece una delle migliori cose della mia vita.

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    1. Grazie, Maria, sapevo che saresti stata d'accordo con me!
      Posso sottoscrivere pienamente la tua ultima frase!

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  6. Innanzitutto ti ringrazio di aver messo il link di Tim Burton al tuo forum.
    sai cosa mi manca? il tempo di conoscere. Ora tutto avviene in fretta. tutto sembra puntare dritto alla meta (parlo per le amicizie)
    Anche per questo non sono su Facebook e anche nel mio blog preferisco non mettere dei post troppo personali

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    1. Il tempo di conoscere per me manca nella vita reale più che nel web. Io non ho facebook, però ho altri mezzi per mettermi in contatto con le persone e scambiare opinioni e pareri. Nella vita reale tutto è fin troppo funzionale (stile "ciao, come stai? Senti, avrei una cosa da chiederti...").

      Neanch'io parlo molto della mia vita personale sul blog, ma ci sono persone conosciute in rete con le quali parlo di molte cose e che se mi chiedono come sto non lo fanno solo per chiedermi un favore.

      A volte credo che i rapporti di amicizia su internet siano sotto questo aspetto più onesti, perché non hanno vincoli. Non si è costretti a vedersi tutti i giorni e ci si sente perché si ha voglia di farlo e basta.

      P.S. Per il link, è stato un piacere! Mi piace che le persone condividano tra loro le proprie passioni! Il forum non è mio, modero solo una parte, ma mi sento a casa lì!

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  7. La prima volta che ho sentito parlare di internet mi sono entusiasmata per le grandi potenzialità che aveva; e sto parlando dell'epoca in cui nel passare da una pagina all'altra avevi tutto il tempo per una bella partita a carte. Sono d'accordo con quello che hai scritto nell'articolo, un po' meno con
    "Tutti noi blogger siamo d'accordo sull'importanza della rete mentre i non blogger la vedono come pericolosa!"
    Per come la vedo io, non tutto va bene per tutti perciò non c'è nulla di male se alcune persone amano la rete e altre no. L'importante è sempre la tolleranza.

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    1. Quando avevo la connessione remota tra una pagina e l'altra si poteva davvero farsi un giro! Ah!

      Sul resto forse mi sono espressa male. A me sta benissimo che a qualcuno piaccia la rete e ad altri no, la cosa che mi disturba è che chi non ama la rete spesso non accetta che altre persone possano farne un uso intelligente e creano inutili allarmismi dove non ce ne sono. Ho molte amiche che odiano anche solo connettersi per leggere le mail e non ho intenzione di convincerle a fare altrimenti, ma mi aspetto anche che nessuno cerchi di convincere me a cambiare idea. Sono una persona molto tollerante e tu lo sai!

      Grazie per il commento.

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  8. Complimenti per l'articolo, non potrei trovarmi più d'accordo di così, quoto e sottoscrivo davvero tutto!
    Io ho iniziato a usare Internet per delle banalissime ricerche scolastiche, poi per condividere la mia passione per il disegno (nella fattispecie su deviantART, e meno male: nessuno mi ha mai sostenuta così tanto come i miei watchers, all'epoca!), poi ho cominciato a chattare occasionalmente con persone incontrate proprio lì... e adesso, a distanza di 8/9 anni, sono incredibilmente grata a tutte le persone con cui ho avuto (più o meno) a che fare, in quanto è grazie al loro sostegno, piccolo o grande, se sto rincorrendo il mio sogno. Nessuno di quelli con cui avevo dei rapporti "reali" ci aveva mai veramente creduto, oltre a me, e non conoscendo di persona nessun altro che ce l'avesse fatta stavo per cedere. Poi mi si è spalancato un mondo!
    Ma non c'è stato solo questo. Vivo in un paesino di bigotti e di ignoranti, dove qualsiasi interesse che non sia lavorare-sposarsi-figliare-lavorare è mal visto. Grazie alla rete ho conosciuto tante persone che hanno degli interessi comuni ai miei, lo stesso modo di pensare e di vedere le cose. Ho creato dei bellissimi rapporti di amicizia con loro, che sono più veri del vero, e di uno di loro mi sono innamorata. Un giorno non lontano potrò finalmente trasferirmi, neanche tanto lontano, poi. Giusto una manciata di km che si fanno in una mezza giornata di treno.
    Trovo sciocco il pensiero dell'utente medio su "quanto sia pericoloso incontrare gente su Internet", io non ho mai avuto problemi di sorta... basta essere un attimino scaltri e non schiaffare proprio tutta la propria vita privata minuto per minuto in rete, il resto viene da sé.

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    1. Il racconto della tua esperienza mi sembra una bella testimonianza di tutto ciò che io ho cercato di descrivere nell'articolo. Ho scelto di non parlare di casi concreti delle mie tante amicizie virtuali perché "temo" la reazione della gente dove vivo quando leggerà questi temi...

      Anche a me si è spalancato un mondo! Ho imparato tanto e ho trovato persone davvero meravigliose! E il tuo blog mi piace tantissimo... è tra quelli sotto osservazione per entrare nel mio blogroll che sta diventando infinito!

      La chiusura del tuo commento racchiude tutto il buon senso che serve per fare della rete un luogo meraviglioso!

      Grazie per il commento e per il racconto della tua esperienza!

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  9. Secondo me non c'è nessun bisogno di ridefinire termini. Se dici che un'amicizia nata su internet è "virtuale", sei tu a deciderlo. Di questo ti accorgi la prima volta che incontri qualcuno dal vivo, momento in cui inizia a "vivere" come persona tangibile. La rete non è né più né meno pericolosa del mondo "reale" in cui viviamo, perché ne fa parte. Anche nella vita di tutti i giorni scegliamo una parte, con la Follia come capocomico. Quello che impensierisce i genitori è che tali comportamenti non avvengono in cortile, dove possono intervenire prontamente.

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    1. Sagge parole, Salomon!

      "La rete non è né più né meno pericolosa del mondo "reale" in cui viviamo, perché ne fa parte." Credo che in questa tua frase ci sia tutto ciò che c'è da dire, ma si sa che la sintesi non mi appartiene!

      Grazie per il commento.

      P.S. Trovo questa tua frase assolutamente geniale: "Anche nella vita di tutti i giorni scegliamo una parte, con la Follia come capocomico."

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    2. E infatti non è mia, ho parafrasato Erasmo! ^^

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    3. Allora vuol dire che l'hai parafrasato bene!

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  10. Bellissimo articolo, grazie!
    La mia esperienza con la rete è per lo più gioiosa: per uan persona curiosa come me poter trovare una quantità immensa di informazioni da casa, con un click è stata una rivelazione incredibile. Ho potuto leggere di più, sapere di più, comprare oggetti, libri che mai avrei potuto avere. Libri usciti in lingua originale che qui in Italia non sarebbero mai arrivati oppure sarebbero arrivati a prezzi esorbitanti, con la rete li ho avuti e letti.
    La rete fa paura perchè è un luogo estremamente libero, NON CONTROLLABILE, NON DOMINABILE, NON CONTENIBILE. La rete è a disposizione di chi la usa. Gli spostati esistono sempre sia in rete che dal vivo. Sta a noi esseri senzienti renderci conto di cosa o chi abbiamo davanti, ma è la vita NON IL MEZZO.
    Io in rete ho conosciuto l'uomo che amo. In un forum. TUTTI dico TUTTI gli amici dicevano che potevo incontrare vecchi bavosi, membri di sette sataniche o violentatori.
    Dopo un anno di scrittura (e di conoscenza) ci siamo incontrati e viviamo insieme dal 2006.
    Se è per questo se mangio 60 kg di banane in una sera certamente starò male. Ma per questo possiamo affermare che le banane fanno male? NO!
    Sta a me non mangiarne più della dose consigliata.
    Buonsenso ci vuole, non censura.
    Ma il buonsenso non lo danno a tutti nell'equipaggiamento originale.

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    1. Il tuo commento è davvero forte, diretto e veritiero! Grazie di cuore.

      Gli amici tormentano anche me dicendo che prima o poi finirò ammazzata! Io rispondo sempre che, se è per questo, è più facile che mi uccida un tizio per strada piuttosto che una voce dietro il monitor! La verità è che ciò che non si conosce fa paura e la paura impedisce a sua volta di conoscere.

      Non aggiungo altro perché il tuo commento è chiaro e smuove gli animi quanto basta per creare almeno un'increspatura nelle loro certezze.

      Il vero problema è che chi teme la rete non leggerà mai tutti i vostri bei commenti!

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  11. Le possibilità che offre Internet sono infinite. Credo la Rete offra una disponibilità di conoscenza molto superiore a quella che si aveva solo dieci anni fa. E' possibile scambiare opinioni, pareri, commenti con persone lontanissime e trovare risposte a tante domande.

    Eppure Internet è solo un mezzo, un altro canale, in cui le informazioni viaggiano più veloci rispetto ai canali tradizionali. Penso che guardare una persona negli occhi, ascoltare la sua voce, oppure camminare una città e guardare le sue strade e la sua gente non ha paragone con il limitarsi a osservare il mondo da uno schermo.

    La realtà è una sola, Internet è una delle sue declinazioni.

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    1. Proprio perché Internet è un mezzo mi piacerebbe che la gente ne prendesse in esame le potenzialità oltre che i rischi! Non si può buttar via un cesto di mele solo perché una su venti è un po' marcia.

      Conoscersi nella vita reale è ovviamente diverso, ma ciò non esclude che possano nascere belle collaborazioni in rete.

      Grazie per il commento!

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