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Ormai sono diversi anni che scrivo pochissimo qui sul blog. Mi dispiace davvero molto e vorrei dire che diventerò più solerte ma... so benis...

giovedì 20 febbraio 2014

"Volo d'uccelli" (poesia e video)

Come vi avevo già annunciato, questo mese la rubrica Poesia non si occupa di figure retoriche e metrica, ma torna, come non accadeva da un po', a presentarvi un mio testo.

Il fatto è tutt'altro che casuale e deriva da un evento curioso. Ho infatti deciso di raccogliere una sorta di sfida che mi è stata proposta da Menno van Dam (il pittore con cui ho collaborato per la video poesia I limoni di Montale e la traduzione di Buenos Aires 1899 di Borges).


Lui ha dipinto per me il quadro Uccelli e mi ha poi chiesto se avevo voglia di scrivere un componimento poetico ispirato alla sua pittura. Inizialmente sono stata molto restia, sia perché non mi ritengo una poetessa degna sia perché in questo periodo io e la scrittura siamo un po' in combutta, ma alla fine ho deciso di tentare e quello che vi propongo oggi è il risultato di questo esperimento.

Eccolo qui!




Volo d'uccelli.
La libertà è un volo d'uccelli
precluso a chi ha ali spezzate.
Per chi ha perso i suoi sogni
la condanna è un claudicante cammino,
senza fuga né liberazione.
In balia d'ogni predatore,
nelle strade infangate della vita,
rimane un animo ferito,
pesante zavorra
che impedisce nuovi sbatter d'ali.
Permane solo nei ricordi
il tempo dei voli,
delle speranze dolci
e delle amare illusioni,
quando cielo e mare
erano un tutt'uno d'azzurro
nella serena incoscienza
di alberi ancora senza radici,
di vite ancora senza vincoli.
Da soli costruiamo
la gabbia che ci imprigiona:
cercando protezione
troviamo prigione senza scampo.
E invecchiamo nel cuore
prima ancora che le rughe
ci colgano impreparati,
rimanendo silenti osservatori
di una vita non più nostra.
Incapaci di sognare,
siamo come uccelli smarriti,
dimentichi che il loro destino è il volo.
Ma, se la gabbia è nostra,
nostra è anche la chiave
e, forse, la porta sulla libertà
è già aperta:
dobbiamo solo riprendere il volo.

Per chiudere il post, ringrazio Menno Van Dam per avermi concesso l'utilizzo del suo quadro come supporto visivo per la lettura e, soprattutto, per essere stato con la sua opera d'ispirazione per i miei versi.

Spero inoltre di aver regalato a tutti voi meno di due minuti di poesia capaci di sfiorare almeno un po' qualche corda dell'anima (complici la voce e le immagini).

E, soprattutto, vi auguro di poter sempre dispiegare le vostre ali!




10 commenti:

  1. Bella poesia, Romina. Mi piace anche il quadro di Van Dam. Stamani mi sono svegliato con una frase d Proust in testa che continua a riecheggiare in me: "Gli unici paradisi sono quelli perduti". Questa poesia in qualche modo la sento collegata.

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    Risposte
    1. Grazie...
      La frase di Proust è molto bella e anche a me sembra collegata! Anche se la mia poesia termina nella speranza (l'ultima strofa l'ho aggiunta dopo tante revisioni), di fatto credo si possa apprezzare la felicità solo perdendola, purtroppo, o comunque quando si avverte che è effimera.

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  2. Mi piace! E descrive perfettamente la condizione esistenziale di un paio di persone che conosco. Sigh...

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    Risposte
    1. Grazie. Spero allora che queste persone trovino la forza per ricominciare a volare.

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  3. Grazie per questo regalo, ciao! ;)

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    1. Di niente! Mi fa sempre piacere inventare qualcosa di nuovo.

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  4. Risposte
    1. Credo non mi si potesse fare complimento più sentito. Grazie.

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  5. Molto bella.

    quando cielo e mare
    erano un tutt'uno d'azzurro

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