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Ormai sono diversi anni che scrivo pochissimo qui sul blog. Mi dispiace davvero molto e vorrei dire che diventerò più solerte ma... so benis...

giovedì 27 marzo 2014

Pettinare le bambole

 "Pettinare le bambole": non so voi, io non ne ho il tempo. 

 Questo mese vi parlo dell'espressione pettinare le bambole, consigliata per questa rubrica da Marco Lazzara. Sono sicura che quasi tutti conoscete il significato e l'origine di questo modo di dire, ma scrivere questo post ha portato alla luce una strana moda che non credevo essere così diffusa e oggi ve ne parlo. 


Quando si dice?
In genere si dice pettinare le bambole, o meglio, non siamo qui a pettinare le bambole per dire che si hanno cose importanti da fare e non si ha tempo da perdere.

Vediamo una frase in cui si potrebbe inserire tale espressione.
No, non ci vengo a cena con te, non sono qui a pettinare le bambole! Ho un sacco di cose da fare, io!

Un controsenso
Proprio nell'apparente semplicità di questo modo di dire risiede la ragione della sua possibilità di fare variazioni sul tema
Se non vi sembra chiaro, lo sarà poi, fidatevi!

L’interpretazione più convincente
Abbiamo già spiegato quando si dice non siamo qui a pettinare le bambole, però perché si parla di pettinare le bambole?
Probabilmente perché l'attività di pettinare le bambole è ludica e svolta soprattutto dai bambini, richiede tempo e, di fatto, non porta alcun risultato necessario*: è qualcosa che si fa tanto per fare, quando non si ha altro di più importante da fare, come passatempo senza scopo preciso,

(*) Tra parentesi, anche se sono una delle poche donne che non ha mai amato le bambole, so anch'io che pettinare le bambole può essere necessario, perché giocando si spettinano tantissimo. Comunque di certo non è l'attività più efficace ed efficiente con cui riempire le nostre giornate.

Altre interpretazioni
E fin qui, niente di strano, no?

Be', dovete sapere che io, dato che mi trovo spesso a dover spiegare alla gente che le mie giornate sono fatte da 24 ore soltanto e che le cose da fare sono tante, ho la discutibile passione di inventarmi modi di dire che abbiano lo stesso significato di pettinare le bambole. Credevo però fosse una mia stranezza (magari tristemente condivisa con qualche politico…), invece ho scoperto che ci sono varie persone che hanno steso elenchi di formule equivalenti inventate!
                         
Un primo elenco di Non siamo mica qui a… ne conta 93 sul blog di un tal Piccolo Socrate.
Tra le mie preferite:
Non siamo mica qui…
  • a far abbronzare l'orso bruno
  • … a fare il solletico alle formiche
  • … a passare il folletto nel Sahara,
  • … a sbendar le mummie


Il record tra i siti che ho consultato però va al blog di un certo Diego Rizzi, con un elenco di ben 303 Non siamo mica qui a…
Tra le più belle:  
Non siamo mica qui…
  • … a fare l’elemosina all’uranio impoverito
  • … a mettere la tuta blu alle api operaie


E tale elenco è tuttora in espansione, se volete aggregarvi all'impresa (vogliono arrivare a 1.000!).

In entrambi i casi proposti vi ho lasciato il link agli elenchi completi, sono piuttosto divertenti e vi invito ad andare a leggerli.

Qualcuna delle mie? Be', non me le segno mai e mi vengono al momento, però… non sono mica qui a unire i puntini alle coccinelle, non potete pretendere che perda tempo pensandoci ora! Ahahah!

Ma da dove arriva tutta questa creatività nell'inventare tali espressioni? Be', il detto originario non è recente, ma ultimamente il personaggio di Chicco d'Oliva di Colorado Cafè che in ogni puntata inventa un'espressione che comincia con non siamo mica qui a…  ha sicuramente alimentato questo processo, insieme a Crozza durante le sue imitazioni di Bersani a Ballarò e Italialand.

Conclusione
L'origine dell'espressione sembra essere ben chiara, ma il discorso sulle varianti mi pare interessante. Dunque, forza! Non mettetevi a pettinare le bambole e provate a pensare anche voi a qualche originale espressione per indicare che non si ha tempo da perdere.


P.S. Non c'entra quasi nulla, ma in questi giorni ho scoperto un blog che non conoscevo e il primo post che ho letto parlava proprio di bambole. Trascinata lì da una lunga serie di coincidenze, colgo l'occasione per segnalarvi il post: Fate, orsetti, bambole, scimmie - Infanzia sperduta #2 sul blog SecondoSempre.



27 commenti:

  1. Dalle mie parti si dice anche, oltre a "pettinare le bambole", "pettinare i bruchi".

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    1. Ecco un'altra espressione! Bene, grazie!

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    2. Io pettinare le bambole non l’avevo mai sentito dire fino a qualche anno fa. Ho sempre detto girare i pollici

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  2. Ciao Romina e grazie per la segnalazione del mio articolo ;-)

    Comunque grazie al tuo post ho scoperto l'espressione "non siam qui a sbendar le mummie", che devo dire è proprio una figata e a suo modo parecchio inquietante...
    A presto

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    1. Benvenuto sul blog!
      Quell'espressione è piaciuta molto anche a me, infatti l'ho selezionata tra le tantissime lette!
      Diciamo che al momento io ho scoperto cose inquietanti nel tuo post e ora ho cominciato a pareggiare un po' i conti. Ma poco poco.

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  3. Io mi diverto a usare espressioni un po' assurde di questo tipo, abbiamo qualcosa in comune :D

    Per ora mi viene in mente soltanto "non siamo mica qui a mettere il frac ai pinguini", che però non ho inventato io - ma non ricordo dove l'ho sentita la prima volta. Mi fa sempre sorridere :)

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    1. Che belle cose che abbiamo in comune, eh?

      Io ora voglio mettere il frac a un pinguino! Troppo bella come immagine! Anche se in genere non sopporto chi si mette a vestire gli animali come persone... tra l'altro, è incredibile ma anche con questo c'entra il post di Luca.

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  4. https://www.youtube.com/watch?v=g5QCnhvG1Zw

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  5. Ahaha! E' vero, te ne puoi inventare milioni!
    Dopotutto, non siam mica qui a sbucciar muri a buccia d'arancia! :)

    Moz-

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  6. Articolo molto istruttivo Romina.
    Non siamo mica a fare lo shampo ai cocker del resto.

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    1. Io avrei proprio voglia di fare uno shampoo a un cocker! Ahahah!

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  7. ...e non siamo nemmeno qui a contar le macchie ai leopardi!

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    1. No, no, per carità! Poi magari ci viene pure sonno e crolliamo addormentati!

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  8. Questa l'ho inventata io. Non sarà delle migliori, ma in 5 secondi... mica son qui a pettinare le bambole!

    Non siamo mica qui a disegnare nei e punti neri.

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    1. La cosa davvero sorprendente è che c'è gente che si fa davvero tatuare dei nei! Bella espressione, però!

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  9. SI potrebbe allora andare a studiare anche i modi di dire sul genere "mica pizza e fichi" e "mica cotiche".....che in certo qual modo sono varianti (o evoluzioni, o ramificazioni) del pettinare le bambole.

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    1. Non direi. Con "pettinare le bambole" o "pettinare i bruchi" s'intende un'attività assolutamente inutile che fa solo perder tempo. "Mica pizza e fichi" significa "non è mica una roba da poco". Le metafore di Bersani sono invece un'estremizzazione di "pettinare le bambole": intende dire una cosa talmente assurda da non servire a nulla.

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    2. @TOM: "Mica pizza e fichi" è una delle espressioni che uso di più in assoluto. Sì, forse un post dovrei farlo sull'argomento! Condivido però la precisazione fatta da Marco: "pettinare le bambole" e "mica pizza e fichi" hanno proprio significati diversi.

      @Marco: Grazie per la precisazione.

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    3. Vero, il significato è diverso, ma in entrambi i casi si ricorre ad una comparazione per sostenere il suo esatto contrario.

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    4. Forse l'effetto lì è reso dal "mica" più che da ciò che viene dopo, però direi che è un bel tema da indagare.

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  10. Non son venuta qui a registrare l'audio dei film muti, l'ho detta io sottovoce ad un collega, durante un inutile evento formativo, prima di alzarmi ed andar via. Non ti dico cosa è successo quando il mio collega ha cominciato a piangere cercando di non ridere.

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    1. Adoro i tuoi aneddoti! E l'espressione scelta mi piace tanto.

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    2. Non sai quanto si divertono quelli che "vivono" nei miei aneddoti. Ho eredito da mio padre il "non starsi mai zitto" e quel fare buffo che costringeva mio fratello e me a portare ogni volta le mani al viso ed esclamare: "che figura!".
      Una volta seguimmo il mio fratellone in un concerto (da ragazzo ha suonato con degli artisti più o meno noti), il concerto era in uno di quei paesini sperduti che non risultano neanche sulle carte stradali ed erano ore che giravamo in tondo senza riuscire a trovare il posto in cui si sarebbe dovuto tenere (a quel tempo il navigatore non esisteva). Mio padre, che aveva il dono di non perdere mai la pazienza ironizzando su ogni cosa, pensò bene di chiedere informazioni al primo passante che avrebbe visto sbucare in quel deserto e, adocchiatone uno, fermò la macchina alla meno peggio, scese di corsa, alzò un braccio e, avviandosi verso una ragazzina che era poco distante urlò a voce allegra: "Signorinella!" ... la ragazza pensò che si trattasse di un matto e cominciò a correre impaurita infilandosi nel primo portone aperto che incontrò sulla sua strada, facendolo sbattere con forza disperata. In macchina ovviamente eravamo tutti già morti dalle risate.

      Ecco Romina, io sono un po' così come lui! :)

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    3. Ahahaha! Se ti consola, sono anch'io una così... ironizzare sempre, perché l'ironia salverà il mondo! Ahahah!

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    4. Ma sì, la penso esattamente come te!

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