tag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post4945951686572356906..comments2024-03-11T15:13:50.292+01:00Comments on Romina Tamerici: Giveaway di compleanno 3Romina Tamericihttp://www.blogger.com/profile/11949801774806678653noreply@blogger.comBlogger53125tag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-51340743134210679922014-08-20T13:36:02.921+02:002014-08-20T13:36:02.921+02:00Un'altro uomo ammazzato! Ahah! E poi la femmin...Un'altro uomo ammazzato! Ahah! E poi la femminista cinica sono io, eh! Scherzo, ovviamente. <br /><br />Grazie mille per il racconto. E certo che se in tempo: fino alla mezzanotte di oggi i giochi sono ancora tutti da fare. Romina Tamericihttps://www.blogger.com/profile/11949801774806678653noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-5940088766139398002014-08-20T11:30:30.544+02:002014-08-20T11:30:30.544+02:00Dark Blues
Matilde era stanca. Stanca della sua b...Dark Blues<br /><br />Matilde era stanca. Stanca della sua bellezza, stanca del suo lavoro, stanca di suo marito e dei suoi amanti: stanca, stanca di tutto. Eppure, la sua vita appariva perfetta ai più... Quante la invidiavano! Ricca, bionda e con una Rolls Royce nuova di zecca. "Ma cosa mi importa delle apparenze se dietro la facciata tutto è morto!” pensava, sorseggiando un bicchiere di whisky. Intanto, le note del suo adorato blues colmavano la stanza: per Matilde non esisteva niente di meglio del blues per purificare l'anima. Il blues e l'alcol. E aveva disperatamente bisogno di purificare quello che restava della sua anima. Non ricordava nemmeno perché e come era successo. "Non avrebbe mai dovuto farmi questo" si ripeteva "Se l'è meritato!". Quello che Matilde temeva non era tanto l'opinione di quelle stupide donnicciole del suo quartiere che la guardavano con invidia, ma era il giudizio divino che la faceva tremare; erano le fiamme dell'inferno che ella temeva. Che esistesse davvero? Non ci aveva mai pensato, ma adesso le venivano in mente le parole della nonna “Non temere le pene terrene, ma temi l’inferno!”. La testa le girava. Forse avrebbe dovuto farla finita. Cosa le restava? Non viveva per niente e per nessuno; il solo motivo per cui ogni mattina si alzava da quel fottuto letto era per dimostrare a quelle stupide, stupide oche che non sarebbero mai state meglio di lei, mai. Ma adesso? Era finita. Raccolse le poche cose che le sembravano importanti nella sua borsetta e uscì di casa con l’aria altezzosa di sempre. Mese in moto il motore della sua Rolls Royce e diede gas. Non sapeva dove andare, ma l’importante era scappare. Scappare soprattutto dal cadavere di suo marito che giaceva sul freddo pavimento della cucina,con i suoi bei occhi azzurri spalancati.<br /><br /><br />Ps. Spero di essere ancora in tempo ;)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-70110507894237152812014-08-19T20:55:44.070+02:002014-08-19T20:55:44.070+02:00Trovare il proprio posto è sempre fonte di grande ...Trovare il proprio posto è sempre fonte di grande soddisfazione. Molto fortunato questo personaggio!<br /><br />Grazie per la partecipazione. Romina Tamericihttps://www.blogger.com/profile/11949801774806678653noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-56285368796063370532014-08-19T20:43:02.609+02:002014-08-19T20:43:02.609+02:00La Risposta è Dentro di Te
Dopo il discorso del c...La Risposta è Dentro di Te<br /><br />Dopo il discorso del capo, in quella grande grotta che serviva da base sostitutiva riecheggiò il grido di battaglia del mio Ordine. Io lo sillabai solamente, rabbrividendo. Non ricordavo quasi più perché avessi giurato fedeltà ai Riflessi. Se ci pensavo ricordavo solo il viso di mio padre quando morì la mia sorellina, ricordavo le parole di mio fratello che mi avevano insegnato cosa fosse l’onore, ricordavo il sorriso di mia madre quando annunciai che avrei indossato l’Abito. Ma ero troppo giovane e capivo poco. Era stato solo il desiderio di mettermi in mostra, di far inorgoglire la mia famiglia, di farla vedere a tutti i miserabili che non avevano mosso un dito la sera dell’aggressione.<br />Ora, nemmeno due anni dopo, ero stato costretto a diventare adulto, imparando il significato della solitudine, della guerra e della disperazione. Senza mai lasciarmi vincere.<br />Sedetti sulla roccia più vicina, la schiena dritta per non prendermi la testa tra le mani. Dovevo sorridere come i miei compagni. Chissà perché per loro, soldati e spie al servizio dei popolani, sembrava tutto così sereno e facile.<br />Fu allora che Mirael, il vice, mi si fece accanto.<br />«Eccoti, quello che chiamano il Consolatore! Ho sentito molto parlare delle tue imprese. Il tuo buon cuore in questo poco tempo ha già fatto grandi cose»<br />L’osservai colpito e confuso, sentendo le guance arrossire. Mi sorrise.<br />«Non abbiamo bisogno solo di spericolati guerrieri o freddi infiltrati. Serve anche chi sa ascoltare, chi sa rimanere vicino ai compagni feriti, alle persone bisognose, chi sa incoraggiarci. Sei una di quelle persone per cui abbiamo giurato la nostra vita a quest’Ordine»<br />Rimasi in silenzio, arrossendo ancora di più. Lui rise e mi pose una mano su una spalla, allontanandosi. Forse, banalmente, era proprio per quello che mi trovavo lì. E la gioia fu totale.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-20117938023469526582014-08-19T11:51:31.132+02:002014-08-19T11:51:31.132+02:00Quando è difficile essere capiti e farsi capire! U...Quando è difficile essere capiti e farsi capire! Un problema sempre presente...<br /><br />Difficile "giocare" a certe condizioni, ma anche il cercare il compromesso e il dialogo è una buona strada, a volte. <br /><br />Grazie per il racconto! Romina Tamericihttps://www.blogger.com/profile/11949801774806678653noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-30340030760717328172014-08-19T11:47:06.306+02:002014-08-19T11:47:06.306+02:00Titolo: Scoprimi!
Ti guardo ma hai gli occhi abba...Titolo: Scoprimi!<br /><br />Ti guardo ma hai gli occhi abbassati, come se ti sentissi in colpa. Come se tra noi ci fosse un vetro a dividerci; una impalpabile ma infrangibile parete capace di lasciar passare la luce ma impermeabile alle parole. Un prisma perverso, che distorce e rovescia i pensieri ed i sentimenti. Cerco in tutti i modi di mettermi a nudo, di fronte a te; mi affido del tutto al linguaggio del corpo, fatto di gesti, posizioni e colori, nella speranza che tu mi possa comprendere. Che tu possa vedere dove sono e chi sono. Che tu intuisca le lacrime che mi sgorgano dentro e che mi allagano l’anima. Che tu mi possa venire a prendere e salvare, anche da me stessa.<br />Alzi gli occhi e le tue pupille incrociano le mie, in un disordinato gioco di fioretti che accarezzano ma non portano la stoccata, finte di affondo, delicati sfregamenti delle lame che scivolano come seta l’una sull’altra. Vorrei che mi inchiodassi qui, dove sono, come una farfalla. Che potessi diventare d’un colpo tua, per poterti irretire con l’orgoglio del mio possesso e conquistarti e vincerti come un maestro di arti marziali, che approfitta della tua stessa forza per batterti ancora più agevolmente. Ma tu fai l’unica cosa che non voglio da te e mi lasci sola. Non mi spingi via. Non mi trai a te.<br />Hai lo sguardo del detenuto sul patibolo; del prigioniero senza speranza. Condannato da un giudice che parla una lingua sconosciuta e che applica la legge ignota di un paese straniero. Cerchi di impietosirmi, senza speranza; poi, cercando la grazia estrema, mi domandi: “Ma, allora, cosa dovrei fare?”<br />Se devo spiegarti come funziono, non gioco più.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-68129441966098799172014-08-17T08:34:30.772+02:002014-08-17T08:34:30.772+02:00Una donna che ha imparato a farsi giustizia da sol...Una donna che ha imparato a farsi giustizia da sola, direi!<br /><br />Grazie per il racconto. Romina Tamericihttps://www.blogger.com/profile/11949801774806678653noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-61428154938064173042014-08-16T23:59:57.726+02:002014-08-16T23:59:57.726+02:00Lia,
L’acqua scivolava sui vetri in quella piovosa...Lia,<br />L’acqua scivolava sui vetri in quella piovosa mattina primaverile. Lia stava alla finestra. Nonostante l’incertezza dell’alba, tutto era più netto, nitido, deciso. E anche alla finestra sulla sua vita, Lia vide un’immagine più netta, nitida. Decisa. <br />Erano le 6,30. Dopo la doccia si guardò allo specchio. A dispetto dei trent'anni passati al servizio era ancora una donna attraente. Vedendosi, avvertì il senso di nitidezza pervaderla tutta, dai suoi lunghi capelli ramati, attraverso la sua candida schiena, giù per le sue lunghe gambe. Non era più stanca, oppressa, rassegnata. Si sentiva forte e decisa. Vestì il camice e il grembiule, calzò le scarpe e poi raccolse i capelli dietro una coroncina di pizzo bianco. Era pronta. <br />Scese in cucina per preparare la colazione. L’ultima colazione. Il Direttore dell'albergo era solito iniziare la sua giornata con una tazza di latte appena macchiato dal caffè. Siccome era l’ultima, Lia decise di metterci più cura nel preparargliela. Scaldò il latte alla giusta temperatura, lo versò nella lattiera del servizio Inglese. Prese una tazza, la caffettiera e sistemò tutto sul vassoio d’argento. Poi ci mise sopra anche un cucchiaino, il pane tostato, la zuccheriera, la composta di fragole e un coltello. Prese il vassoio e si diresse verso la saletta. <br />Il Direttore era già seduto al suo posto, davanti alla vetrata sul giardino. Lia arrivò alle sue spalle. Salutò, poggiò il vassoio sul tavolo e gli versò, come al solito, mezza tazza di latte. Lui avrebbe, come al solito, fatto il resto. Il Direttore volse il suo laido sguardo verso Lia poi, da dietro, allungò la sua mano sotto la gonna disse: “Grazie cara!”<br />Furono le sue ultime parole. <br />Lia guardava allo specchio i suoi lunghi capelli castani ramati. Sciolti. <br />Lo spillone che li teneva raccolti era rimasto conficcato alla base della nuca del bastardo.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-84143275606536294042014-08-16T23:30:06.837+02:002014-08-16T23:30:06.837+02:00In questo racconto c'è un po' l'essenz...In questo racconto c'è un po' l'essenza del blog: le parole del mese, la gente che mi perplime... molto bene! <br /><br />I commenti non si possono correggere, però quando faccio il post con i racconti in gara, lo scriverò giusto, spero di ricordarmi! <br /><br />Grazie per la partecipazione! Romina Tamericihttps://www.blogger.com/profile/11949801774806678653noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-56297564105452456122014-08-16T22:12:40.957+02:002014-08-16T22:12:40.957+02:00Ops! Non "Lo spero per lei", ma "Lo...Ops! Non "Lo spero per lei", ma "Lo spero per te"... Scritto di getto, che vuoi. Riesci a correggere tu, Romina?Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-48504160241153588972014-08-16T22:10:17.763+02:002014-08-16T22:10:17.763+02:00300 PAROLE
«300 parole?»
«Sì, 300 parole. Cos'...300 PAROLE<br /><br />«300 parole?»<br />«Sì, 300 parole. Cos'è? Non capisci l'italiano? Non uscirai di qua se non consegnerai una storia degna di questo nome lunga esattamente 300 parole: non una di più, non una di meno.»<br />«Mah… Io…»<br />«Uh! Davvero, certa gente mi perplime! Non ti balugina l'idea che è inutile discutere? Quando hai accettato di partecipare a questo reality letterario hai anche sottoscritto un contratto molto chiaro. Per tutta la durata del programma sei nostra. Punto e basta. E adesso è meglio che la smetti di trasecolare ad ogni piè sospinto. Vedi piuttosto di seguire pedissequamente i miei ordini e di metterti al lavoro.»<br />«Mi scusi… è solo che mi ero lasciata prendere un po' dallo sconforto. Dopo l'eliminazione di Marina mi si era come impaludata la favella. Tutto mi sembrava bigio e aleatorio, anche il mio futuro. Ma adesso ho capito che sbagliavo e che non ha più senso procrastinare oltre le decisioni. Ho deciso: ce la farò.»<br />«Bene. Lo spero per lei. Vedremo cosa riuscirai a scrivere nelle prossime due ore. Cerca di non deludere noi e, soprattutto, il pubblico che ti ha sostenuto fino ad ora. Buon lavoro.»<br />«Grazie. Non vi deluderò.»<br /><br />Romina ce la mise tutta: cercò di misurare le parole, così da vellicare la fantasia del pubblico con la sua prosa serica e mai sesquipedale. I risultati furono lusinghieri: non solo vinse la prova, ma i giudici giudicarono il suo racconto addirittura superno.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-35248426762108194692014-08-16T12:41:12.083+02:002014-08-16T12:41:12.083+02:00La feroce eleganza di questi animali è sempre incr...La feroce eleganza di questi animali è sempre incredibile. Guardo ammirata a questa regina. <br /><br />Grazie per la partecipazione. Romina Tamericihttps://www.blogger.com/profile/11949801774806678653noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-75327697755408823262014-08-16T12:23:25.365+02:002014-08-16T12:23:25.365+02:00Titolo: Regina della notte
Una brezza leggera acc...Titolo: Regina della notte<br /><br />Una brezza leggera accarezza l'erba, muovendone i fili con eleganza. È uno spettacolo distensivo e continuo, adatto all'attesa.<br />Arroccata sul suo parapetto, Bast scruta la superficie cangiante e scura. A seconda di come risponde al tocco dell'aria, è in grado di determinare la posizione di una possibile preda e di calare su di essa senza esitazione. Bast è una cacciatrice, ultima figlia di una nobile stirpe, e il fossato della rocchetta è il suo territorio.<br />Un refolo di vento più insistente le smuove il pelo nero, che ora presenta uno sbuffo sul fianco. È un presagio. Poco più sotto, ha scorto il nemico mentre cerca di stanare uno dei suoi.<br />Bast si alza e scende dal parapetto.<br />Le zampe affondano nell'erba scura, in cui ora è immersa, e avanza cautamente con le orecchie tese in ogni direzione. Non si farà cogliere di sorpresa.<br />Lì di fronte sente che Thot viene aggredito.<br />I suoi muscoli scattano e in men che non si dica raggiunge il luogo della colluttazione. Un balzo ed è sullo striato. Si rotolano, lui le morde l'orecchio ma alla fine è lei a prevalere.<br />Con un colpo di reni, lo striato si libera e scappa. Gian Galeazzo, che un tempo era il più forte, adesso si ritira con la coda fra le gambe. Ormai Bast è la migliore, specialmente quando si prende cura dei suoi. Valuta le condizioni di Thot, che le miagola un ringraziamento, poi erge la testa sopra i fili d'erba e si guarda intorno.<br />È tardi. Presto i suoi le faranno resoconto. In pochi balzi è di nuovo sul parapetto, il suo punto di osservazione. Per ciò che resta della notte osserverà il movimento continuo dell'erba, vigile e regina della notte.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-80897361137550444132014-08-10T18:05:11.581+02:002014-08-10T18:05:11.581+02:00Ricorda un po' il film "The time machine&...Ricorda un po' il film "The time machine"! Be', sì, spesso non si può sfuggire al destino.<br />Grazie per la partecipazione! Romina Tamericihttps://www.blogger.com/profile/11949801774806678653noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-66919634497151218192014-08-10T18:02:20.684+02:002014-08-10T18:02:20.684+02:00Titolo: Amaro Ritorno al Presente
Le strumentazio...Titolo: Amaro Ritorno al Presente<br /><br />Le strumentazioni che gli servivano costavano parecchio, così aveva commesso l’errore di chiedere del denaro in prestito a uno strozzino. Non poteva saldare il debito, figurarsi gli interessi, e gli sgherri di quel criminale lo avevano pestato a sangue. Poi gli avevano sparato ed erano fuggiti via. Cominciò a trascinarsi morente per il pavimento del laboratorio. Avevano anche distrutto il telefono, ma tanto l’ambulanza non sarebbe comunque arrivata in tempo.<br />Però c’era ancora una speranza: la sua invenzione. Raggiunse la macchina del tempo che aveva costruito e faticosamente entrò all’interno. Pregò che funzionasse. Attivò i circuiti e venne sbalzato indietro nel tempo di tre anni.<br />Le ferite erano scomparse: tre anni prima non gli erano ancora state inferte.<br />Finalmente salvo, si guardò attorno in quel magazzino abbandonato che un giorno sarebbe diventato il suo laboratorio. Cosa fare a quel punto? Non poteva rimanere lì, col rischio di incontrare se stesso. Decise di cambiare città, in attesa di poter riprendere un giorno i propri esperimenti.<br />Riuscì a ottenere un posto come insegnante in una scuola privata. E fu lì che incontrò Lei: era una delle segretarie, bellissima, dolce e incantevole; appena l’ebbe vista se ne innamorò all’istante. Quando alla fine trovò il coraggio per chiederle di uscire, scoprì che lei non stava aspettando altro: anche lei lo amava. Non era mai stato tanto felice.<br />Un giorno comprò un anello: era ormai parecchio che stavano insieme e voleva chiederle di sposarlo. Quando lei gli aprì la porta di casa se lo trovò davanti boccheggiante, accasciato a terra. Uno spaventoso colpo d’arma da fuoco si aprì dal nulla nel suo corpo. Singhiozzando lo strinse a sé, mentre lui con le ultime forze le diceva che l’amava, poco prima di morire, ucciso dal suo presente che infine era inevitabilmente arrivato.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-84855034416002348612014-08-04T11:49:08.768+02:002014-08-04T11:49:08.768+02:00A volte fare il giunco è la cosa più sensata. Non ...A volte fare il giunco è la cosa più sensata. Non ci si può ribellare sempre. L'importante è che l'amore trionfi e... alt, aspettate, l'ho detto io? Ehm... ahaha!<br /><br />Grazie per la partecipazione!Romina Tamericihttps://www.blogger.com/profile/11949801774806678653noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-12871532459142710702014-08-03T15:16:42.808+02:002014-08-03T15:16:42.808+02:00Lady Aralyn
La giovane stava tentando di sistemar...Lady Aralyn<br /><br />La giovane stava tentando di sistemarsi il corsetto, ma lo sforzo era del tutto inutile. I lacci erano troppo complicati da annodare. Stringerli da dietro, senza vederli, era praticamente impossibile. Avrebbe dovuto aspettare la cameriera.<br />Nell’attesa, si sedette sul letto.<br />Il matrimonio. <br />No, non sarebbe cambiato nulla, si ripeté. Anche da sposata, il suo cuore non sarebbe mai appartenuto a nessun uomo. Avrebbe semplicemente fatto quello che la famiglia si aspettava da lei. Avrebbe fatto il suo dovere, ma senza farsi coinvolgere.<br />La portà si aprì, ma non era la cameriera quella che entrò.<br />Un bacio. <br />No, quei baci non sarebbero finiti, nemmeno quando Aralyn fosse stata sposata. Loro avrebbero continuato ad amarsi sempre.<br />Le labbra di Sarah si staccarono dalle sue, ma le due ragazze continuarono a stringersi in un abbraccio.<br />“Come ti senti?”<br />“Normale. Te l’ho già ripetuto più volte: non cambierà nulla” rispose Aralyn.<br />Sarah la guardò con dolcezza, come faceva sempre, ma questa volta dal suo sguardo traspariva anche altro. Fierezza. Ammirazione. “Sei molto più coraggiosa di me”.<br />Suonava strano, detto da colei che si era ribellata alle convenzioni sociali, decidendo di combattere in difesa del suo re, piuttosto che comportarsi come ci si aspetterebbe da una nobildonna.<br />La fortuna di Sarah erano state le sue sorelle. Se suo padre non l’aveva costretta a sposarsi, infatti, era soltanto perché aveva molte altre figlie da maritare ai rampolli delle nobili casate del regno. Certo, all’inizio la sua collera era stata terribile, ma poi, col tempo, si era semplicemente stancato di obiettare.<br />Aralyn, invece, aveva adottato la tattica del giunco. La più violenta delle tempeste avrebbe potuto infuriare, ma lei si sarebbe soltanto piegata al vento. Spezzata, mai.<br />La cameriera entrò. <br />“Milady, è quasi l’ora della cerimonia.”Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-251296604943464842014-07-19T22:34:48.598+02:002014-07-19T22:34:48.598+02:00Oh, wow! Grazie! Oh, wow! Grazie! Romina Tamericihttps://www.blogger.com/profile/11949801774806678653noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-8325444637608063272014-07-19T18:39:20.944+02:002014-07-19T18:39:20.944+02:00Gli auguri arrivano ancoraGli auguri arrivano ancoraAlmaCattleyahttps://www.blogger.com/profile/16991976947098109599noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-38212482507688069642014-07-16T01:19:07.974+02:002014-07-16T01:19:07.974+02:00Benvenuta sul mio blog! Sono felice che tu sia arr...Benvenuta sul mio blog! Sono felice che tu sia arrivata qui (motivo in più per ringraziare AlmaCattleya ancora una volta). Sono subito andata anch'io a dare un'occhiata sul tuo blog!<br /><br />Se ti va di partecipare, ti aspetto! In ogni caso, grazie per la visita! Romina Tamericihttps://www.blogger.com/profile/11949801774806678653noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-51256606806771497882014-07-15T19:48:04.542+02:002014-07-15T19:48:04.542+02:00Ciao! Io ti ho appena scoperta grazie al post in F...Ciao! Io ti ho appena scoperta grazie al post in Farfalle eterne... Non so se parteciperò al giveaway ma ti faccio comunque i miei più calorosi auguri!Katehttps://www.blogger.com/profile/16702792064669661699noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-57415391615979000032014-07-15T11:59:46.387+02:002014-07-15T11:59:46.387+02:00Arrivo! Grazie mille! Arrivo! Grazie mille! Romina Tamericihttps://www.blogger.com/profile/11949801774806678653noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-9490134546409411212014-07-15T11:16:03.212+02:002014-07-15T11:16:03.212+02:00Vieni da me. C'è una sorpresaVieni da me. C'è una sorpresaAlmaCattleyahttps://www.blogger.com/profile/16991976947098109599noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-61566331781641845412014-07-15T09:24:49.723+02:002014-07-15T09:24:49.723+02:00Per un attimo ho tenuto che fosse un umano! Come m...Per un attimo ho tenuto che fosse un umano! Come minimo avrebbe portato anche lì guerra e distruzione... viva i delfini! <br /><br />Grazie per la partecipazione. Romina Tamericihttps://www.blogger.com/profile/11949801774806678653noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2956020930075180621.post-15267533092034297602014-07-15T09:22:34.204+02:002014-07-15T09:22:34.204+02:00Sono lieta di avergli dato una ragione in più per ...Sono lieta di avergli dato una ragione in più per venire al mondo! Romina Tamericihttps://www.blogger.com/profile/11949801774806678653noreply@blogger.com