Endiadi: due è meglio di uno.
Nel
post di oggi vi parlo di una figura retorica non molto conosciuta, forse, ma
abbastanza particolare: l'endiadi.
Che cos'è l'endiadi?
Endiadi è un termine che viene
dal greco e significa letteralmente uno
per mezzo di due. Consiste nell'uso di due parole coordinate per esprimere un
concetto. In genere si tratta di due
sostantivi usati al posto di un sostantivo accompagnato da un aggettivo o da un
complemento di specificazione (che formavano una diade).
Si
tratta quindi di una figura retorica che usa
due termini coordinati al posto di due termini in rapporto di subordinazione.
La
forza espressiva dell'endiadi sta nel creare
una connessione fra significati combinando una coppia di parole per
esprimere un concetto unitario.
Qualche esempio
Espressioni
di uso comune, come fuoco e fiamme oppure chiaro e tondo,
sono endiadi ma sicuramente meno profonde di altre. L'esempio più bello viene,
secondo me, da A se stesso di Giacomo
Leopardi:
Amaro
e noia
La vita, altro mai nulla
e fango è il mondo
Si
potrebbe scrivere un saggio intero sui possibili significati e le sfumature di
senso nascoste da quell'amaro e noia.
Avrebbe potuto scrivere noiosa amarezza o amara
noia ed ecco sciolta l'endiadi.
Due tipi di endiadi
Per
cercare di riassumere la complessità del tema, io (ma sottolineerei io) direi che possono esserci due tipi di endiadi:
- quelle che sono di fatto delle ripetizioni di significato mediante due sinonimi riferiti a uno stesso concetto (es. fuoco e fiamme; ma anche Movesi'è vecchierel canuto e bianco di Petrarca);
- quelle che effettivamente sostituiscono a una coppia sostantivo-aggettivo o sostantivo-complemento di specificazione una coppia coordinata composta da due sostantivi (es. amaro e noia di Leopardi).
Inutile
dire che, secondo me, solo le seconde
sono vere e proprie endiadi in quanto rispondono pienamente alla definizione di
questa figura retorica, ma anche le prime sono considerate tali, quindi io ve
le ho riportate entrambe.
E l'endiatri?
Ebbene
sì, oltre all'endiadi esiste anche l'endiatri. È una figura retorica simile all'endiadi ma che prevede l'uso di tre
termini al posto di due. Visto che dubito che le dedicherò mai un post,
ho pensato di citarla qui.
Conclusione
In
questo breve post spero di avervi chiarito le idee sulla figura retorica
dell'endiadi. E voi? L'avete mai usata? La conoscevate?
Forse tendo ad abusarne... e del primo tipo, ovviamente, quello meno "alto" XD
RispondiEliminaMannaggia! Anzi... focca la bindella!
Mi sa che ne abuso anch'io! Però mi fa piacere vedere che fai tesoro del contenuto dei miei post! Grazie!
EliminaBellissimo il nome di questa figura retorica! *_*
RispondiEliminaIo penso di utilizzarla spesso quando parlo. anche se non saprei portarti un esempio pratico al momento! :°D
Siamo tutti dei poeti spesso... e senza nemmeno accorgercene!
EliminaIo sono quella che deve stare attenta alle esagerate aggettivazioni, di "endiadite" non sono ammalata. :-)
RispondiEliminaMa hai l'"aggettivite"? Ahaha! Dai, tutto (o quasi) si cura!
EliminaSi puo' dire "endiadi urbana"per riferirsi a due paesaggi di una stessa citta'?
RispondiEliminaBenvenuta/o sul mio blog, Franci!
EliminaIl termine "endiadi" si usa solo (che io sappia) per indicare la figura retorica. Forse però puoi utilizzare una endiadi per riferirti ai due paesaggi (o usarne varie per descrivere entrambi, ancora meglio). Spero di esserti stata di aiuto!