Oggi per la
rubrica Poesie,
ho deciso di presentarvi qualcosa di un po' particolare.
Vi ricordate
la rubrica Traduzioni?
Se non vi suona famigliare, non sentitevi in colpa: è uscito sul mio blog solo un
post su questo tema ed era il 14 novembre 2013. Non proprio l'altro ieri,
insomma.
Ma oggi sono
pronta per farvi ascoltare El mar di Jorge Luis Borges
nella sua versione originale spagnola e
nella traduzione italiana realizzata di Menno van Dam.
Con lui avevo
già realizzato l'altro video sulle traduzioni di poesie, Buenos
Aires, 1899, nel 2013.
Con un quadro
di Menno avevo realizzato anche un video
su I limoni di Montale e uno su una mia poesia, Volo
d'uccelli.
Come nel caso
dell'altro video spagnolo, non è stato semplicissimo, perché io non parlo spagnolo, proprio
per niente (mai studiato, nemmeno a scuola), quindi ringrazio Menno van Dam, oltre che per la traduzione, anche per l'aiuto nella lettura e per la
concessione di utilizzare un altro suo quadro.
Spero che il
tanto lavoro dietro questi pochi minuti di video vi piaccia. Ho cambiato un po' struttura rispetto al precedente e ho
deciso di non mettere più i testi come sottofondo alla lettura per non
distrarre troppo l'ascoltatore e per dare maggiore visibilità al bellissimo quadro
di Menno Van Dam.
Ma ora basta
parole… ecco il video:
E ora vi
lascio con il testo completo nelle due
versioni.
El mar (versión original en español)
Antes que el sueño (o el terror) tejiera
Mitologías y cosmogonías,
Antes que el tiempo se acuñara en días,
El mar, el siempre mar, ya estaba y era.
¿Quién es el mar? ¿Quién es aquel violento
Y antiguo ser que roe los pilares
De la tierra y es uno y muchos mares
Y abismo y resplandor y azar y viento?
Quien lo mira lo ve por vez primera,
Siempre. Con el asombro que las cosas
Elementales dejan, las hermosas
Tardes, la luna, el fuego de una hoguera.
¿Quién es el mar, quién soy? Lo sabré el día
Ulterior que sucede a la agonía.
Il mare (versione tradotta in italiano da
Menno van Dam)
Prima che il sogno
(o il terrore) tessesse
Mitologie e
cosmogonie,
Prima che il tempo
fosse stato coniato in giorni,
Il mare, il sempre
mare, c’era già ed esisteva.
Chi è il mare? Chi
è quel violento
Ed antico essere
che rode i pilastri
Della terra ed è
uno e molti mari
E abisso e bagliore
e caso e vento?
Chi lo guarda lo
vede per la prima volta,
Sempre. Con lo
stupore che le cose
Elementari
lasciano, le belle
Serate, la luna, il
fuoco di un falò.
Chi è il mare, chi
sono io? Lo saprò il giorno
ultimo che segue
l’agonia.
Non capisco un accidente di spagnolo, ma suona bene! Invece in italiano mi è piaciuta. Non conoscevo la poesia, ma è molto bella ed essendo un'amante del mare mi trovo molto d'accordo.
RispondiEliminaAnch'io non capisco lo spagnolo (senza traduzione non saprei nemmeno cosa sto leggendo!). Io preferisco la montagna, lo sai, però ogni tanto devo estendere i miei orizzonti! Grazie per aver visto il video.
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