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venerdì 13 dicembre 2013

"Cicatrice", "Tarlo" e "Ridere fa bene?": racconti in 200 caratteri

Ecco il post con tre racconti in 200 caratteri di questo mese.

Questi sono i tre racconti del mese (scritti tra metà novembre e metà dicembre).


Cicatrice
Ogni volta che lo sguardo le cadeva sulla vistosa cicatrice, Anna non riusciva a trattenere le lacrime. La peggiore delle punizioni: un marchio eterno per ricordare un passato che voleva dimenticare.

Tarlo

Non aveva un nome il nemico che combatteva da una vita.
Aveva assunto mille forme.
Clara però aveva ormai imparato a riconoscere quel tarlo che le scavava dentro pian piano fino a svuotarla.

Ridere fa bene?

Rideva. Rideva. E rideva ancora.
Rise così tanto che gli venne un infarto e si riversò a terra privo di vita.
Tutti i presenti capirono finalmente il significato dell'espressione ridere a crepapelle.

Due racconti drammatici (nel mio stile) e uno con un po' di umorismo macabro (tentativo sperimentale per me).

Spero vi siano piaciuti. Al prossimo mese.


10 commenti:

  1. E ho scritto adesso un racconto in 200 caratteri circa.

    Cicatrici. Lei non sapeva quanto l'accompagnassero, quanto la vista cadesse su quella pelle ferita. Per sempre una guerriera, per sempre una sopravvissuta. Quando avrebbe cominciato a vivere?

    Il racconto con l'umorismo macabro mi piace però avrei tolto "il significato dell'espressione". non so, mi sembra un po' troppo ridondante. Avrei messo "Tutti i presenti capirono finalmente cosa volesse dire ridere a crepapelle."
    Come ti sembra? Sii sincera ;)

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    1. Il tuo racconto mi piace molto. Racchiude più o meno il senso del mio, forse con una sfumatura leggermente più positiva.

      La mia prima versione del terzo era esattamente come quella che hai scritto tu, cioè senza "il significato dell'espressione", poi non ricordo perché ho cambiato, quindi, sinceramente, forse mi piace più la versione che proponi tu!

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    2. Beh diciamo che spetta a "lei" decidere cosa fare.

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    3. Ahahaha! Non sono d'accordo nemmeno con me stessa.

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    4. Allora hai più personalità, da perfetta scrittrice ;) Più elementi che ti dicono come quella creatura deve vivere. Non puoi neanche immaginare tutte le vite parallele che Aulonia avrebbe affrontato se avessi scelto per lei una determinata cosa. E alla fine dopo che ho messo per iscritto, mi chiedo: "Avrò fatto bene?" Anche tu fai così? :D

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    5. Scrivere significa giocare con delle vite, è vero, sono vite di carta, ma pur sempre vite. Quindi sì, capita anche a me di chiedermi se faccio bene.

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    6. Concordo, Romina. Penso sia per questo che non credo descriverò mai personaggi veramente tragici. Già mi faccio degli scrupoli con Luisa che a volte mi sembra più iellata di Paperino.

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    7. Se ti fa sentir meglio, ti assicuro che Luisa è molto meno sfortunata della maggior parte dei miei personaggi!

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  2. Belli, ma l'ultimo era proprio agghiaccianteeeee!!!

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