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domenica 5 gennaio 2014

"Nuovo senso"

“Nuovo senso”: anno nuovo e senso nuovo per tante cose, un po' di paranoie esistenziali per condire.


 L'anno appena concluso ha dato violenti scossoni alla mia vita, alle mie certezze e ai miei obiettivi. Il risultato è una nuova me che da qualche mese cerca di soggiogare quella vecchia.
Una me migliore, a mio avviso, più forte o che almeno prova a esserlo.


Ho smesso di scrivere
Ma questo aumento di forza, dovuto a necessità più che a volontà, ha portato con sé i suoi effetti collaterali. Ho smesso di scrivere da alcuni mesi. Non è che sia stata una vera e propria decisione: è semplicemente successo. QQualche avvisaglia c'era già stata anche recentemente (quando vi ho parlato del romanzo di una vita), ma forse non ho mai voluto ammettere del tutto l'evidenza dei fatti.  E invece sento che sia giusto parlarvene apertamente, dato che questo è (o dovrei dire era?)  il blog di una scrittrice.
E non si tratta di paura della pagina bianca o di assenza di tempo: è qualcosa di molto più profondo e difficile da gestire.

Per me scrivere era tutto, era la mia più grande passione, la consideravo una vocazione. E ora? Be', ora non più. Scrivere era la mia aria, la mia valvola di sfogo e ora, a parte qualche raccontino di 200 caratteri o qualche haiku non scrivo e, quel che è peggio, non ne sento nemmeno la mancanza.

Chi mi conosce bene continua a dirmi che non è normale, che non posso essere cambiata così di punto in bianco, che devo ricominciare a scrivere, perché mi rendeva felice. E io so che era così, ma mi sento così distante dalla me che ero e tornare a scrivere forse mi farebbe riavvicinare a parti di me che ora ho bisogno di vedere nel passato, lontane.
Sono una persona migliore adesso, ne sono quasi certa. Se il prezzo è non riuscire più a scrivere, va benissimo così. Troverò la mia serenità da qualche parte, ne sono sicura.
Riuscire, tra virgolette, perché di fatto non è che mi manchi ispirazione o le frasi non mi vengano più spontanee. Se mi mettessi a scrivere, scriverei senza troppi problemi solo che non lo ritengo più prioritario, pertanto faccio altro.

Un blog di scrittura senza blogger-scrittrice
Sono rimasta a lungo combattuta sul chiudere o meno il blog, dopotutto il sottotitolo recita che uno scrittore è tale se vive per scrivere e ciò non risponde più a una descrizione corretta di me. Credevo che chiudere il blog fosse una naturale conseguenza del mio aver smesso di scrivere, il fatto è che non è così semplice.  Chiudere questo blog significherebbe tagliare anche una rete di legami lunga e profonda, una rete che non mi va di spezzare. E mi farebbe soffrire dirà addio a uno dei pochi posti (anche se virtuale) in cui mi sento davvero a casa.

Dovrò dunque cercare di dare un senso nuovo a questo blog? Non lo so, cercherò di farlo rinvigorita anche dalla vostra presenza, dopotutto ci sono tante cose di cui posso parlare legate al modo della lettura e della scrittura anche senza proporre nulla di scritto da me (come del resto avviene già da diversi mesi). Si vedrà, insomma. Per il momento sono ancora qui come blogger anche se come scrittrice ho smarrito la strada.

Tutto cambia o niente cambia
E i motivi per non smettere di scrivere, che prima professavo anch'io (dicendo che bastava progredire, senza smettere), ora li leggo nei blog degli altri, come su Penna blu pochi giorni fa. E, in tutta sincerità non so se spero di lasciarmi convincere e ricominciare oppure no.

Sono cambiata  e non so se la scrittura può ancora far parte della mia vita. A volte lo vorrei, perché era una cosa che mi faceva stare bene, altre volte penso che era una passione come tanto, che ero una scrittrice mediocre e, nonostante un continuo miglioramento, sarei sempre rimasta nella media e senza troppe possibilità di sbocchi. Forse è tempo di trovare passioni nuove per cui lottare e ideali nuovi in cui credere. Qualcosa in cui poter essere davvero brava e raccogliere qualche soddisfazione… insomma, trovare il mio posto nel mondo non sarebbe male.

Cosa succederà non ve lo so dire, ma vi prometto che, almeno finché questo blog sarà aperto, cercherò di garantirvi sempre la massima qualità che mi sarà possibile nei temi che vi proporrò. Insomma, continuerò a fare del mio meglio, cercando di dare un senso nuovo a tutto.

Le cose cambiano: si può far finta di niente oppure dar loro un senso nuovo, ma in entrambi i casi è certo che nulla sarà come prima.

Lo so che invece sembra tutto come prima: stesse rubriche, stessa grafica, stesso stile… e in effetti è così, ma sono cambiata io, il fatto che non si veda è solo indice della mia grande resistenza ai cambiamenti radicali.

Conclusione
Probabilmente tutto questo discorso non vi interessa, ma sentivo il bisogno di parlarne con voi che mi seguite da quasi due anni e mezzo, anche solo per onestà nei vostri confronti e per rispondere un po' alle tante domande che mi sono state rivolte qua e là sulle ragioni del mio cambiamento (anche se sulle motivazioni più profonde non mi sono sbilanciata molto).


E, non temete, se mi rimetterò a scrivere, sarete di certo informati. Intanto credo che la letteratura italiana non senta la mia mancanza. Ci sono più scrittori che lettori in Italia, io smetto di scrivere ma non di leggere, quindi forse va benissimo così!



Hanno parlato di questo articolo:




37 commenti:

  1. Beh, che dire... in bocca al lupo per il futuro ^_^

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    1. Grazie, Mauro! Un po' di fortuna serve sempre.

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  2. Quello che posso dirti è che anche a me a volte capita adesso di stare giorni senza disegnare ed è strano visto che io disegnavo OGNI giorno, anche un semplice scarabocchio, ma almeno avevo la matita in mano.
    Non mi piace più disegnare? Non direi, anzi la ritengo una delle mie passioni fondamentali.
    A volte capita di avere dei momenti di stallo anche nella passione più grande, momenti di assoluta freddezza.
    Ma non ti preoccupare. Se la scrittura è ancora la tua passione ritornerà e se ritornerà non l'hai mai persa. Hai presente quando perdi una cosa e provi a cercarla insistentemente senza mai trovarla??? Poi magari ti distrai, non ci pensi più ed eccola lì.
    E se alla fine non la senti più, beh allora non ti angustiare, non ci pensare troppo perché alla fine arriverà qualcos'altro. Basta solo aspettare e tendere l'orecchio.
    Oppure hai solo bisogno di rinnovarti, di fare qualcosa davvero di completamente nuovo. Non ci si può aggrappare alle vecchie abitudini soprattutto se senti che non ti bastano più.
    Solo tu puoi rispondere, puoi sapere quello che è giusto per te. Devi solo ascoltarti e agire di conseguenza. Sii sincera con te stessa.
    Un'abbracciatona e poi mi saprai dire.
    Di sicuro ci sarà una persona più consapevole di se stessa e dei suoi ritmi.
    :D

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    1. A proposito dell'anno nuovo, dai che questa è la volta buona che ci incontriamo ;)

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    2. Io non ho mai scritto tutti i giorni, però desideravo sempre farlo. Grazie per le tue belle parole, mi hanno fatto bene. E speriamo proprio sia l'anno giusto per incontrarsi!

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  3. Pòsto di nuovo perché la prima volta avevo scritto per sbaglio come risposta ad Alma.

    In fondo anche scrivere articoli è scrivere, no? E queste righe che hai appena postato non sono forse scrittura? E i testi per letteralmente sparlando non sono scrittura? Poi, scrivere un haiku, quello giusto, può equivalere a scrivere un romanzo. Quindi, avanti tutta!

    P.S. Devo anche arguire da tutto ciò che non hai più 75 anni?

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    1. Ho cancellato l'altro commento e lasciato questo.

      Sì, anche tutto questo è scrivere, ma uno scrivere differente, meno narrativo. Comunque sì, sempre avanti.

      P.S. Esatto, detective!

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  4. Solo tu sai cos'è per te la scrittura e se non ne senti la mancanza, allora non ti serve più. A me è successo di non scrivere per lungo tempo, ma ne sentivo la mancanza e la testa correva verso storie iniziate ed incompiute, mi portavo sempre dietro un blocco di appunti, la sera soffrivo perché non ero riuscita a trovare cinque minuti per questa mia passione.
    Ti auguro comunque di ritrovare te stessa: è normale cambiare, cambiare strada, 'importante è non smarrirsi per strada e guardarsi alle spalle con rammarico...
    Ti faccio i miei migliori auguri.

    P.S. Non è che questo cambiamento ha qualcosa a che vedere con la Factory de I Sognatori? A me è parso un calo di entusiasmo proprio quando ne sei entrata a far parte. O sbaglio?

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    1. Io ero proprio come te, con quella sofferenza profonda nel non poter scrivere quanto volevo. Poi qualcosa si è rotto e non so ancora se valga la pena aggiustarlo e come. Grazie per gli auguri, ne ho bisogno.

      P.S. No, il calo di entusiasmo c'era già prima. Entrare nella Factory se mai mi ha dato nuovi stimoli per ricominciare. Il cambiamento deriva da ben altro, purtroppo.

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  5. E meno male che "...è certo che nulla sarà come prima", altrimenti come si fa a crescere? In fondo, secondo me, stai "solo" crescendo.

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    1. Si cambia e si cresce. Spero un giorno di poter continuare a crescere ma con un pochino di stabilità, se possibile.

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  6. E' perfettamente naturale. Questa cosa si chiama evoluzione. Le cose che ci piacevano smettono di piacerci e vengono sostituite da altre. Come diceva James Russell Lowell: "Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione. "

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    1. Bellissimo aforisma! Stiamo a vedere che succede, dai.

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  7. La serenità purtroppo, non sta "da qualche parte", ma è solo dentro di noi; oppure non c'è. Se lo scrivere non è al momento una tua priorità, cerca quale siano le tue priorità e considera quelle. Quello che ti capita non è da vedere come un ostacolo, ma è l'occasione per essere di più di quel che sei. Accetta un momentaneo problema e non fartene cruccio più di tanto. Tranquilla, tutto si supera, e quasi tutto si supera bene! Ciao!

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    1. Sì, non lo vedo (più) come un problema. Sto provando a seguire il flusso della corrente, per una volta, senza oppormi. Vediamo dove mi porterà, sperando in bene.

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  8. L'anno scorso, avevo detto addio al teatro. Tutti mi dicevano: "Non è possibile, non da parte tua, vedrai che ti stai sbagliando", ma io ero convinta. Era un po' come lasciare il fidanzato storico, dopo 5 anni e mezzo, ne avrei forse sentito un po' di nostalgia ma non faceva più parte della mia vita.
    Mi sono messa a cantare, credendo che quella passione potesse darmi quello di cui aveva bisogno la "nuova me"...
    Ma, ahimè, non sono riuscita a staccarmi, la mia vecchia passione è tornata fuori. Ho ripreso, cercando di fare teatro in una forma diversa e in parte a funzionato, anche se ho avuto molti problemi di immedesimazione e ancora non riesco a provare le stesse sensazioni che provavo prima. Forse ora ho trovato la spinta giusta per svoltare e portare la mia passione a livello professionale (ma è ancora tutto da decidere, chissà...).
    Questo per dirti che cosa? Non è detta l'ultima parola. Puoi essere cambiata definitivamente, può essere l'occasione per dedicarsi appieno a qualche altra attività, oppure può essere solo il bisogno di dare una svolta alla tua passione. In ogni caso, non preoccuparti tanto e continua a fare quello che ti senti di fare. Una passione, se è tale, si fa sicuramente sentire, indipendentemente da tutto il resto.

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    1. Sicuramente quella con la scrittura è stata la mia relazione seria più duratura. L'ennesima riprova che tutto prima o poi finisce? Non lo so. A volte spero solo di svegliarmi con la voglia di scrivere, a volte la voglia c'è ma non mi va di "ricaderci". Insomma, un periodo così, ma sono d'accordo con te che la passione tornerà o no senza chiedermi il permesso.

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    2. Chiedo perdono per quell'orribile verbo avere senza l'h! Me ne sono accorta adesso... scusate, ma ho la tastiera che a volte non funziona bene ^^" Purtroppo ora non c'è più la possibilità di correggere...

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    3. Tranquilla, niente di grave! Cose che capitano.

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  9. Fai quello che ti fa star bene. Anche la scrittura ha (e/o avrà) il suo tempo. In bocca al lupo per tutto, comunque e sempre ^_^

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    1. Sì, stare bene è decisamente l'obiettivo del 2014. Tutto il resto verrà da sé. Grazie mille.

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  10. Hai fatto bene a condividere questa cosa con gli altri sul blog.
    Io posso dirti che a volte si sente la necessità di "staccare" da una certa fase della propria vita, da certe abitudini, persino da situazioni in cui, oggettivamente, non c'era nulla di sbagliato o spiacevole. L'inquietudine e il desiderio di cambiare sono parte integrante della natura umana, soprattutto in certe persone con una sensibilità particolare.
    Se hai necessità di altre esperienze, altre passioni, fai benissimo a smettere di scrivere. Stai pur certa che se un giorno ti ritornerà la voglia di farlo, non riuscirai a impedirti di ricominciare. E nel frattempo, le esperienze accumulate ti avranno fornito nuovi visioni del mondo e nuove angolazioni da cui raccontarle.

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    1. Diciamo che è la classica "pausa di riflessione". Intanto mi cercherò altre passioni (ne ho tantissime, in realtà, anche se scrivere era la più grande) e imparerò tante cose. Si vedrà poi se era una storia finita o ci sono altri capitoli da scrivere (metaforicamente e letteralmente parlando).

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  11. E' l'approccio che è sbagliato: scrivere non deve essere un bisogno vitale, bensì qualcosa che si fa con piacere. Altrimenti diventa un obbligo autoimposto. Amo molto il caffè, ma sicuramente non posso prenderlo ogni momento della giornata. Bisogna usare moderazione, come in ogni cosa.
    Sbagliano secondo me quelli che dicono "bisogna scrivere tutti i giorni, per esempio tenendo un diario".
    1) Perchè bisogna? Chi ce lo impone?
    2) Si scrive quando c'è bisogno di scrivere.
    3) E basta con 'sta storia del diario, per cortesia!
    Io ho cominciato a scrivere nel 2010, e per tre anni l'ho fatto con furore, producendo un tale quantitativo di materiale che mi basterà per anni e anni. Nel 2013 la cosa si è rallentata, ho scritto solo qualche racconto e soprattutto ho lavorato alle ultime stesure di un romanzo di fantascienza. Da qualche mese ho smesso quasi del tutto di scrivere, se si eccettua la revisione del romanzo. Scrivere non mi manca, perchè in questo momento non ne sento il bisogno. Sono a posto così, con il materiale che già ho.
    Per questo ti dico: fai le cose che ti piace fare (compreso questo blog). Quando sarà il momento giusto per scrivere di nuovo lo saprai e tornerai a farlo.

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    1. Be', se mi mettessi a rivedere il materiale che ho, ci sarebbe già un bel po' di roba pronta. Tra l'altro l'ultima revisione del mio penultimo libro credo la farò, perché editare mi dà grandi soddisfazioni ultimamente. Si vedrà. Confido che una vocina dentro di me mi dirà cosa fare. Fino a sei mesi fa non sarei stata d'accordo con te, invece ora direi che mi ritrovo nelle tue parole. Grazie. Per quanto riguarda il diario giornaliero, be', non ne ho mai avuto uno!

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  12. Mi permetto di citare Aislinn: "Fai quello che ti fa star bene".

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    1. Consiglio molto saggio, proverò a seguirlo.

      @Aislinn: Sei proprio diventata famosissima! Ora ti citano pure! Complimenti.

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  13. Ti dico la verità: non ci credo che così all'improvviso la scrittura da essere parte della tua vita è diventata qualcosa di estraneo.

    Se quel romanzo non ti appartiene più, come hai scritto, allora non è il romanzo che fa per te.

    Io ne ho lasciati perdere diversi e altre idee anche. Capita e è normale che sia così.

    Passa a scrivere altro. Non credo che tu abbia solo quell'idea per un romanzo. Hai a che fare coi bambini, poi, magari la tua strada è scrivere favole per loro.

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    1. Non è stato proprio improvviso come sembra, in realtà... ci sono voluti mesi per rendermene conto.

      Quel romanzo è sicuramente stato parte dell'origine del "problema", ma non la sola causa. Ne ho in cantiere altre due (uno per ragazzi e uno per bambini) assieme a una raccolta di racconti. Se il problema fosse stato solo quel romanzo, avrei semplicemente continuato con gli altri.

      Favole non ne scrivo da un po', ma non è escluso che la scrittura torni nella mia vita, magari in modo completamente diverso, se qualche progetto per bambini va in porto...

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  14. Non ti dirò, Romina, che no, non è normale. Invece è normalissimo. È capitata anche a me una fase così. Posso solo dirti che a un certo punto è scoccata di nuovo la scintilla e le storie hanno ricominciato a fluire liberamente.

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    1. Oh, ma loro fluiscono e mi chiamano pure! Sono io che non voglio rispondere. Le parole e le storie scorrono ancora nitide in me: non è l'ispirazione che mi manca. Una cosa strana, insomma... vi terrò aggiornati!

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  15. Mi avevi già accennato la cosa e devo assolutamente dire questo:
    1. Sono contentissima che tu non abbia chiuso il blog. Puoi credermi o meno, ma tu per me sei stata una grande spinta, un anno fa (preciso preciso, tipo) per darmi una mossa in tanti sensi. Mi hai permesso, indirettamente e anche direttamente, di imboccare la strada che non avevo mai osato prendere per troppa insicurezza e ora sto lottando per ciò in cui credo. Per tutto questo devo ringraziare anche te.
    2. Più che "non è normale"... E' un po' preoccupante, ahah! Forse perché anche per me è un bisogno che è sempre lì, anche se magari passo mesi senza scrivere, ma sono consapevole che appena sono ispirata, eccola, la scrittura c'è, le idee ci sono, ho tante cose da raccontare e migliorare. E mi farebbe ben più paura perderlo che fallire nel portarlo avanti. Forse perché d'altro canto non vedo per me nessuna destinazione chiara e scrivere è il mio unico sicuro mezzo di trasporto, che dentro di me sento potrà sempre esserci? Chissà.
    In ogni caso, ammetto che spero tu riprenderai a scrivere. E' vero che in Italia ci sono più scrittori che lettori, ma dobbiamo trovare i grandi scrittori per leggere, no? ;) (io leggo, tranquilla!) Era solo per dire che, se fosse incertezza, ignorala. Bisogna buttarsi... Se invece è proprio un sentimento così netto, be'... L'importante è che tu sia felice. Ma la speranza rimane, mi piace come scrivi. :)

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    1. Mi fa davvero piacere sapere che, in qualche modo, sono stata una spinta positiva per invitarti a seguire ciò che credi. La speranza di suscitare qualcosa di buono in qualcuno anche una volta ogni un paio d'anni vale sicuramente la fatica e il tempo che spendo in questo blog.

      Sì, decisamente preoccupante! Se un anno fa mi avessero detto: "Un giorno non sentirai più il bisogno di scrivere", avrei risposto con una risata e poi con una sorta di angoscia interiore. Scrivere era la mia vita, nessuno avrebbe mai potuto minacciarmi di perdere qualcosa che per me era così importante. E ora invece? Ora è tutto diverso.

      In tutta sincerità non mi spaventava la paura di buttarmi (ho mandato un romanzo a una casa editrice per la prima volta a 15/16 anni, ho sempre avuto una buona dose di incoscienza, no?). Sono tuttavia consapevole di non avere talento sufficiente per arrivare da qualche parte e forse sono un po' stanca di perseguire obiettivi fuori dalla mia portata. Non so... va be', almeno so che se riprendo a scrivere, una fan ce l'ho! Grazie mille per entrambi i punti, Maria.

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  16. Concordo con chi ha scritto che devi fare quel che ti fa stare bene: se scrivere tornerà a renderti felice, un giorno, penso non avrai alcun problema a riprendere! Quel che Romina vuole, Romina fa :)
    Detto questo, sono felice che tu abbia deciso di non chiudere il blog: mi sarebbe spiaciuto tantissimo! Hai sicuramente tanti altri argomenti di cui parlare :D

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    1. "Quel che Romina vuole, Romina fa" suona davvero benissimo! Ahahah! In realtà non è sempre così, ma va bene lo stesso.

      Cose di cui parlare ne trovo sempre, altrimenti che logorroica sarei? Grazie.

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  17. Mai pensato a scrivere una Grammatica 101, in stile "Si dice o non si dice" di Aldo Gabrielli. Forse non sarà il romanzo di una vita, ma una bella raccolta in formato digitale dei tuoi interventi su grammatica, parole desuete e modi sarebbe una bella idea.

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    1. Pochi giorni fa una persona mi ha consigliato di scrivere un libro di matematica con i "trucchetti" che uso per spiegarla anche a chi fa l'università. Ora tu dici questo... chissà, forse la manualistica potrebbe essere la mia nuova strada. Del resto è un altro modo di insegnare e io adoro farlo! Bisognerebbe però trovare il taglio giusto per una grammatica e non so se mi sento all'altezza... grazie però!

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