Uso degli articoli: alcuni
casi particolari.
Usare gli
articoli nel modo corretto è qualcosa che ci viene abbastanza naturale nella nostra lingua
madre che è l'italiano. Difficilmente scrivendo si hanno dei dubbi (a nessuno,
o quasi, verrebbe il dubbio tra il cane e
lo cane), che invece si possono
presentare maggiormente con altri elementi della frase.
In questo post non vi annoierò parlandovi della
differenza tra articoli determinativi (il,
lo, la, i, gli, le) e indeterminativi (uno,
una, un, un'), ma analizzeremo
solo alcuni casi in cui la scelta degli articoli non è così scontata e a volte
genera confusione. La scelta ovviamente non è stata aleatoria, ma basata su alcuni errori che mi è capitato di vedere in giro nel web.
Articoli
indeterminativi e apostrofi
Uno degli errori più frequenti nell'uso degli articoli è
sicuramente relativo all'uso dell'apostrofo con l'articolo un. Vi ricordo che si
scrive l'apostrofo se il nome che segue l'articolo è femminile e non si scrive
se è maschile (quindi un'orsa e
un orso). Se volete approfondire, vi
rimando al mio post
su elisione e troncamento che sono alla base di questo processo.
Esempi:
Articoli determinativi
e nomi propri
Nell'uso
popolare, spesso, si usa l'articolo determinativo davanti ai nomi propri,
questo uso non è accettato nella lingua scritta e nemmeno in quella parlata
formale.
Tale uso popolare connota tra l'altro uno degli elementi
più evidenti delle variazioni
diatopiche dell'italiano, infatti, tale uso si attesta soprattutto al nord e in parte del centro Italia per
quanto riguarda i nomi femminili (es. La Romina) e in una zona
più ristretta (Lombardia e Trentino, più o meno) anche per i nomi maschili (es. Il Giorgio)
Potete usare l'articolo davanti a un nome, dunque, per
connotare un personaggio facendo trasparire la sua origine regionale, negli
altri casi è da evitare.
Esempi:
Articoli determinativi
e aggettivi possessivi
Quando siamo in
presenza di nomi di parentela preceduti da aggettivo possessivo, l'articolo
determinativo si può omettere, ma solo se non è presente un altro aggettivo
(es. mio zio // il mio amato zio).
Fanno eccezioni i nomi mamma e babbo
che vogliono sempre l'articolo (es. il
mio babbo).
Esempi:
Articoli determinativi
e superlativi relativi
L'articolo
determinativo, che si usa per il superlativo relativo, non si ripete quando il
nome a cui si riferisce l'aggettivo ha già un articolo determinativo (es.
la presentazione più bella). Si scrive invece, se l'articolo del nome
è indeterminativo (es. una presentazione,
la più bella) o se è
determinativo ma l'aggettivo non è un attributo bensì un predicato (es.
la tua presentazione è stata la più bella).
Esempi:
Articoli e parole
straniere con w- e sw-
Le parole straniere
che cominciano con w possono
creare qualche dubbio nella scelta dell'articolo, perché questa lettera
corrisponde a suoni distinti.
- In alcuni casi è una semiconsonante e si pronuncia come la u di uovo (es. whisky).
- In altri è consonante e si pronuncia come la v di valore (es. wafer).
Quando è
consonante l'uso dell'articolo è quello che si usa per la consonante v (es. il
wafer), quindi non ci sono problemi.
Quando la w è semiconsonante, seguendo la
logica italiana, dovremmo usare l'articolo l',
come facciamo per le parole che iniziano per u, invece si preferisce
l'uso di il. Ciò è
probabilmente dovuto al fatto che in italiano ci sono parole che cominciano con
il dittongo uo- che richiede l'articolo l', ma non ne esistono comincianti per ua-, ue- o ui-. In un
certo senso, la w, indipendentemente
dal suo valore fonetico, viene sempre
trattata come consonante per quanto riguarda la scelta dell'articolo.
Questo avviene anche per le parole che iniziano con sw-,
che in inglese si legge su-, ma di
ciò non si tiene conto nella scelta dell'articolo (altrimenti sarebbe il swatch come diciamo il suo). Ciò avviene perché, anche se
sappiamo che la w quando è
semiconsonante si legge u,
continuiamo a considerarla una consonante
(e le parole comincianti con sv- vogliono
l'articolo lo, come lo sventurato).
Esempi:
Conclusione
Questi sono i casi in cui, secondo me, esiste qualche
possibilità in più di avere dubbi nell'uso degli articoli. Ovviamente, se vi
vengono in mente altri casi che vi
generano problemi, posso aggiungerli nel post, quindi ora a voi la
parola!Questo post partecipa all’iniziativa Una parola al mese. La parola di febbraio 2014 è aleatorio (al link maggiori informazioni).
Qui ci vuole un commento...
RispondiEliminaHai fatto un buon lavoro. :)
Grazie! Per il commento e per il complimento...
EliminaSto pensando intensamente ad eventuali altri casi.... ma mi sembra che hai già detto tutto...
RispondiEliminaPer quanto riguarda l'uso dei superlativi mi viene in mente un'esempio bellissimo, ma è in inglese: "The Deeper The Valley The Higher The Mountain" (che poi è il titolo di una canzone).
In effetti sono tantissimi articoli per un titolo!
EliminaSe pensando intensamente ti viene in mente altro, io sono qui... grazie!
Ho sempre avuto il dubbio per la parola "pneumatico" e similari che cominciano con "pn". Infatti nei libri di grammatica ho sempre trovato che l'articolo "lo" si usa davanti a parole che cominciano con x, ps, gn, ma non ho trovato nulla per le parole che iniziano con pn. Tuttavia non mi è mai suonato molto bene dire il pneumatico. Poco fa ho trovato questo link (http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/pneumatico-pneumatico) in cui si dice che si possono usare sia il che lo; l'articolo "il" si usa nel linguaggio più familiare, mentre "lo" è usato per quello più formale.
RispondiEliminaIl fatto che entrambe le versioni siano corrette fa sì che non ci sia un errore da correggere. Per quanto mi riguarda, proprio in virtù della doppia possibilità, vado un po' a suono. Per questo in alcuni casi userei "il", come per "il pneuma", per esempio.
EliminaIl sito dell'Accademia della Crusca è sempre fonte di interessanti scoperte. Mi piace tantissimo! Grazie per la segnalazione!