Ecco l’appuntamento mensile con gli errori da evitare.
Come vi ho promesso il mese scorso, questa volta parlerò di un errore in senso proprio, dopo essermi sfogata contro la E’.
Oggi parleremo di elisioni e troncamenti, una differenza che spesso sfugge ma che, se conosciuta, aiuta a non commettere inutili errori.
Tutti sanno che l’articolo un davanti a un nome femminile vuole l’apostrofo e davanti a uno maschile no. Per questo si dice:
un orso e non un’orso
e
un’orsa e non un orsa
Chiaro, no?
E nessuno si è mai domandato perché? Perché? E ancora perché?
Siamo talmente abituati a rispettare regole cadute dal cielo che abbiamo smesso di farci delle domande e così rischiamo di fare errori in presenza di elisioni e troncamenti che non dipendano dall’articolo un.
Dunque… perché un orso è diverso da un’orsa? Non fate della facile ironia… un motivo c’è e, una volta scoperto, non si può più dimenticare.
Un orso deriva da uno orso mediante un troncamento e perciò non vuole l’apostrofo.
Un’orsa deriva da una orsa mediante un’elisione e perciò vuole l’apostrofo.
Per ricordarsi che l’elisione vuole l’apostrofo e il troncamento no, è sufficiente rammentare che si dice un troncamento e un’elisione… non è una regola scientifica, ma aiuta la memoria.
A luglio, preparando l’esame di Linguistica italiana per l’università, ho trovato una regola interessante che consente di capire quando mettere o non mettere l’apostrofo determinando se si è in presenza di un troncamento o di un’elisione. Qualche mese dopo, ho ritrovato la stessa regola in un saggio di scrittura e perché dunque non condividerla con voi?
Bene… è semplice: bisogna sostituire il sostantivo (in questo caso orso o orsa) con un sostantivo dello stesso genere che inizi per consonante. Cerco di spiegarmi meglio con un esempio.
Un orso è senza apostrofo perché si può anche dire un cane (quindi l’uso di un non dipende dall’iniziale della parola successiva).
Un’orsa ha l’apostrofo perché non si può dire un’cagna (pertanto la a di una si elide solo se precede una vocale).
Vediamo come questo trucchetto può esserci utile nel dipanare molti dubbi.
Si scrive pover uomo o pover’uomo? La parola è maschile e qualcuno potrebbe pensare che l’apostrofo non serva, invece non è così. Si può dire pover santo, pover mondo? No! Ciò significa che la o di povero si elide solo davanti a vocale, quindi siamo in presenza di un’elisione che richiede l’apostrofo. Quindi si scrive pover’uomo (o in alternativa poveruomo, ma è un altro discorso...).
Si scrive buon amico o buon’amico? Qualcuno, avendo letto l’esempio sopra, potrebbe mettere l’apostrofo cercando di fare il furbo e così commetterebbe un errore. Si può dire buon santo? Sì, vero? Dunque si tratta di un troncamento e, come tale, non necessita dell’apostrofo. Quindi si scrive buon amico.
Chiaro? Per me è sensazionale… e secondo voi?
A rigore di completezza, devo anche dire che esistono troncamenti che presentano l’apostrofo, ma questo avviene soprattutto quando a essere troncata è un’intera sillaba (es. po’ al posto di poco; mo’ al posto di modo, …) oppure negli imperativi dove cade la i (es. va’ al posto di vai; fa’ al posto di fai, …).
Spero che da oggi non dimenticherete più la differenza tra un orso e un’orsa!
Come al solito, ogni commento, critica o suggerimento è ben accetto!
Quella regola è utilissima, il problema è che rischia di cadere nella soggettività: discutendo con un conoscente, ho faticato a fargli accettare che si scrive "qual è", e non "qual'è", perché a lui suonava male "qual" seguito da parola iniziante con consonante; a memoria, l'ho convinto con "qual fu", che però faceva tanto poetico...
RispondiElimina"Pover(')uomo", è uno di quei casi fastidiosi, perché non cosí ben definiti: ci sono linguisti (e autori, come Carducci) che sostengono la forma senza apostrofo.
Ottimo articolo! Purtroppo è pieno di gente che non sa quando usare l'apostrofo e quando no.
RispondiEliminaIo lo so, ma non conoscevo la storia del troncamento e dell'elisione. Quasi quasi ci scrivo su una favoletta-istruttiva :P
@ Mauro: Benvenuto nel blog! Per quanto riguarda "qual è", se vuoi un esempio perfetto per convincere il tuo conoscente, ti consiglio "qual buon vento". Credo sia abbastanza oggettivo e inattaccabile ("qual fu" in effetti è un po' meno accettato nel linguaggio moderno).
RispondiEliminaPer quanto riguarda invece Carducci e "pover uomo" senza apostrofo non so cosa rispondere. Chi sono io per criticare Carducci? Comunque ritengo che lui possa permettersi di far rientrare questi "errori" nel concetto di licenza poetica. Io, finché non divento famosa come Carducci (certo... come no... il 31 novembre dell'anno del mai), cerco di scrivere attenendomi alle regole socialmente più condivise. Grazie per aver commentato e condiviso i tuoi dubbi!
@ Daniele: Grazie mille! Sì, scrivi la favoletta-istruttiva, dai! Poi ti inserisco un bel link!
Per Carducci (in Davanti San Guido, tra l'altro) non so quanto fosse una licenza poetica... Comunque, Gabrielli spiega le ragioni di entrambe le parti (pro apostrofo e pro senza apostrofo), dice che oggi va per la maggiore con, e conclude dicendo di fare come si vuole.
RispondiElimina"Qual buon vento": sí, buona idea; credo si possa attaccare solo ipotizzando una forma desueta ma ancora in uso; però in una discussione "'Qual è' va con o senza apostrofo?" dubito si arrivi a quel livello. Faccio mio l'esempio per la prossima volta.
@ Marco: Grazie per le puntualizzazioni. Conosco la poesia di Carducci che hai citato come esempio, ma non ricordavo come era scritto "pover'uomo". Probabilmente, come spesso accade nella lingua italiana, esiste una forma corretta e una forma accettata.
RispondiEliminaPer esempio,forme come "sono sicuro che lui va al mercato il giovedì" a me non piacciono, perché il povero congiuntivo merita il suo rispetto, ma nell'italiano d'uso comune è una forma accettata (se non altro nel parlato) dalla maggior parte dei linguisti... prima o poi farò un post anche su questo!
Grazie per questo bellissimo spunto di riflessione!
Ciao Romina,
RispondiEliminacomplimenti per il post.
Mi è stato d'aiuto anche l'articolo sulla È. Per comodità cadevo nell'errore di scriverlo sbagliato.
Ora che me lo hai fatto notare ci sto più attenta.
@ Lisa: Grazie! Sono contenta che questi post sugli errori da evitare ti siano serviti!
RispondiEliminaScrivendo oggi ho scovato un altro esempio per la questione "qual è" e ho pensato di inserirlo qui, tanto per completezza. La frase mi è venuta naturale commentando un post:
RispondiElimina"Da pignola qual sono mi attirano queste questioni".
Forse non è un'espressione così comune, ma credo sia un buon esempio!
... sostantivo diverso "tipo", stesso genere.
RispondiEliminaE parole come senz'altro, o d'altronde?
Ciao
Benvenuto sul blog!
EliminaAnche in questi casi, vale il discorso fatto nel post, infatti non si potrebbero usare "senz" o "d" prima di una parola con consonante, no? Quindi serve l'apostrofo. In questi esempi però non ci si pone nemmeno il problema, di solito, perché nella lingua italiana la parola "senz" e la parola "d" non esistono se non come forme elise di "senza" e "di", quindi hanno sempre l'apostrofo. Diverso è invece parlare di parole come "buon" o "quel" che sono parole esistenti nella lingua.
Innanzitutto il mio non è un 'ben venuto', sono già entrato e mi sembra pure di aver commentato, controlla se sbaglio.
RispondiEliminaPoi, per la spiegazione, non fa una grinza.
Visto che sei ferrata, mi dici (bada, eviterò accuratamente di usarli) come si scrive il santo Emanuele o la santa - stesso nome, cambio genere.
PS_ Ma qui non ho feedback in mail, per entrare sai che ho fatto? Dopo aver letto della tua replica sul forum, ho clikkato il link nel commento e ...
Capito mi hai? :)
Se sei già entrato non posso saperlo, però non hai commentato, almeno non con questo account. Se poi avevi commentato con un altro o come anonimo, io non lo sapevo, quindi il benvenuto mi sembrava una buona idea.
EliminaDato che non si può dire "sant Stefano" (cioè non si può usare la parola "sant" con un sostantivo che inizia per consonante), cioè significa che la parola "sant" si usa solo prima di parole che iniziano con una vocale e pertanto ci va l'apostrofo. Quindi "Sant'Emanuele" e "Sant'Emanuela" (volendo, la forma femminile puoi scriverla anche per esteso: "Santa Emanuela").
P.S. Capito ti ho... comunque qui sotto c'è il link "iscriviti per email", se ti occorre.
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RispondiEliminaFatto!!!
Le faccine di Forum Free funzionano solo sui forum del circuito Forum Free, purtroppo.
EliminaComunque grazie per l'iscrizione!