Oggi sono felice di presentarvi il terzo post di La
biblioteca dimenticata, rubrica fissa sul mio blog curata Davide
Rigonat, il blogger che
gestisce La casa della
nebbia.
Nel suo primo post ci ha parlato di Dafni
e Cloe di Longo Sofista, un importante romanzo greco, nel secondo
ci ha parlato dei libri
di Andre Norton al confine tra fantasy e fantascienza.
Oggi ci parlerà di
Giorgio Saviane e, in
particolare, del suo libro Il
Papa. Dato che il post è ricco,
abbiamo deciso di dividerlo, quindi oggi
la prima parte e il mese prossimo la seconda. Buona lettura! E un grandissimo grazie a Davide!
Per questo terzo appuntamento con La Biblioteca Dimenticata ho deciso
di parlarvi di un autore italiano che in passato ha avuto un notevolissimo
successo ma che oggi, misteriosamente e ingiustamente, sembra essere stato
dimenticato: Giorgio Saviane.
Il Papa di Giorgio
Saviane - Prima parte
Saviane nacque
a Castelfranco Veneto (Treviso) il 16 febbraio 1916. Dopo essersi laureato in legge all'Università di
Padova ed aver partecipato alla Resistenza
in Veneto, si trasferì a Firenze
per esercitarvi la professione di avvocato, peraltro con notevole successo.
Smessa la toga, continuò a scrivere fino alla morte, sopraggiunta a Firenze il 18 dicembre 2000.
Aveva 84 anni. La sua vita fu intensa e ricca di esperienze che influenzeranno
in qualche modo anche la sua produzione letteraria.
Anche se cominciò a scrivere molto presto, per veder
pubblicato il suo primo romanzo, Le Due Folle, dovette
attendere fino al 1957. Grazie
a quest'opera venne notato e arruolato
da Rizzoli, con cui pubblicò
fino al 1979, anno in cui
passò a Mondadori che,
sembra, dovette sborsare un cifra molto importante per strapparlo al
concorrente. Pubblicò anche con Rusconi, Mursia, SEI, Sansoni… fino alle ultime
ristampe targate Newton Compton.
Temi ricorrenti nelle sue opere sono infatti:
- il Veneto e la Toscana (che fanno da sfondo a molte delle sue opere e di cui spesso descrive la società e le tradizioni),
- il mare (tra l'altro, amava navigare tra le isolette degli arcipelaghi toscani al timone di una piccola barchetta),
- la tensione tra potere e ribellione,
- la ricerca introspettiva intellettuale e spirituale.
Un ruolo speciale rivestono poi le donne, onnipresenti tanto nella sua vita quanto nelle sue
opere. Saviane ne approfondisce la psicologia ed i caratteri e ce le
rappresenta spesso divise o contese
tra più uomini. Come hanno fatto notare alcuni critici, nel loro ruolo di vittime, in senso
letterale o in senso lato, egli riversava una specie di senso di colpa per la prima compagna, morta in un
incidente d'auto che lui ebbe vicino Firenze e per la figlia morta a Parigi. Sono però l'analisi e
l'esplorazione dell'uomo e del suo rapporto con sé stesso, con ciò che lo
circonda, con la società (e, spesso, le sue manifestazioni stucchevoli e
stereotipate), con il potere e con il divino e lo spirituale che guidano i suoi
personaggi nei loro comportamenti e nella loro maturazione.
Saviane scrisse moltissimi romanzi divenuti poi dei best
seller, il più noto dei quali fu senz'altro Eutanasia di un Amore
(1976), vincitore del Premio Bancarella 1977 e da cui, sempre nel '77, Enrico
Maria Salerno trarrà l'omonimo film con Ornella Muti e Tony Musante. Da
ricordare anche:
- Il Papa (1963 - Premio Selezione Campiello),
- Il Passa Lungo, uscito nel 1965, ebbe in seguito una seconda edizione in cui l'autore intervenne pesantemente sul testo, con un'opera di cosciente e attenta scarnificazione stilistica,
- Il Mare Verticale (1973 - Premio Selezione Campiello),
- Getsémani (1980).
Dal punto di vista della critica, Saviane riuscì a
convincere personaggi del calibro di Natalino Sapegno, Carlo
Salinari (che tra l'altro gli
dedicherà un monografia nel 1976) e Geno Pampaloni.
Come Salinari scrisse:
Il messaggio ideologico (di Saviane) può racchiudersi nella dialettica tra potere e ribellione, il potere che conserva, che si fonda sulla inerzia della consuetudine, del pregiudizio, della paura, della norma comunemente accettata, la ribellione che fa salire di volta in volta un gradino della verità, che porta l' uomo a essere sempre più uomo, Dio sempre più Dio.
I due romanzi più interessanti di Saviane sono (tra
quelli che ho avuto occasione di leggere) Il Papa e Il
Mare Verticale.
De Il Papa
parleremo diffusamente nel post del mese prossimo.
Il Mare Verticale è un'opera
molto diversa da quelle scritte in precedenza da Saviane (anche se alcune
tematiche di natura ancestrale si
ritrovano accennate anche in altre opere, tra cui Il Papa). Esso è un romanzo che il Pampaloni ha giustamente
definito di natura antropologica, nel senso che parla
fondamentalmente dell'evoluzione dell'uomo, dalla prima cellula al giorno
d'oggi. È la storia dell'uomo alla
ricerca di sé stesso, del suo posto nel mondo, della salvezza, di Dio,
vissuta dal protagonista attraverso innumerevoli vite e innumerevoli morti. Il Mare Verticale è un romanzo sperimentale sia dal
punto di vista dei contenuti sia da quello formale e stilistico. L'uso della
parola e dell'espressione lo rendono atipico e, in un certo senso, di difficile
lettura per chi si accosta a esso aspettandosi un testo tradizionale. Bisogna farci l'orecchio, potremmo dire; solo allora
è possibile capire appieno il messaggio che Saviane ha riversato in quelle
pagine.
E dopo questa premessa su Saviane e le sue opere si può
parlare finalmente de Il Papa, ma non
ora. Se siete curiosi, ci rivediamo qui il mese prossimo per la seconda parte
di questo post.
Hanno parlato di questo articolo:
- "Il Papa" di Giorgio Saviane - Seconda parte
- "Palomar" di Italo Calvino: un viaggio verso la saggezza
- "La vera storia di Ah Q" di Lu Xun: un'ironica ed efficace denuncia sociale
- "Il Conte Lucio" di Giuseppe Marcotti: un romanzo storico tra ipocrisia e corruzione nel 1700
- "Jacques il fatalista" di Denis Diderot - Prima parte
- "Jacques il fatalista" di Denis Diderot - Seconda parte
- "Il grande Meaulnes" di Alain Forunier: dall'adolescenza all'età adulta
- "Dersu Uzala" di Arsen'ev: l'esploratore e l'uomo della taiga
- "Casa di bambola" di Henrik Ibsen: drammi sociali nel teatro
- "Il paradiso perduto" di John Milton: poema epico con Satana come eroe
- "Centomila gavette di ghiaccio" di Giulio Bedeschi: il dovere del ricordo
- "L'immoralista" di André Gide: un sordo e indistinto bisogno di vivere
- "La figlia del Reverendo" di George Orwell: cambiare se stessi e non cambiare niente
- "Inferno" di Johan August Strindberg: tra narrativa e autobiografia
- "Amore" di Inoue Yasushi: viaggio nel mondo interiore dei personaggi
- "La biblioteca dimenticata - Un anno e mezzo di recensioni sparse" di Davide Rigonat - ebook gratuito
- "La biblioteca dimenticata - Due anni di recensioni sparse" di Davide Rigonat - ebook gratuito
Sembra un autore interessante. Che probabilmente però non riuscirò mai a leggere, a causa della spropositata lista di opere già in attesa negli scaffali della mia libreria. Il film Eutanasia di un amore lo vidi a suo tempo ma sono passati così tanti anni che l'avevo dimenticato. Mi hai fatto venir voglia di riguardarlo. Ovvio che non sarà come leggere il libro, ma meglio che niente...
RispondiEliminaDa quel poco che so (e che ho scoperto leggendo i due post di Davide) direi che è un autore che può proprio piacerti. Però conosco l'effetto "catasta di libri da leggere"! In futuro chissà... intanto buona ri-visione del film!
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