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sabato 10 maggio 2014

Sbloccare la creatività: qualche suggerimento per la narrativa

Oggi il primo appuntamento di questo post in due parti sui suggerimenti per sbloccare la creatività. L'idea di questa sottorubrica deriva da un corso universitario di Didattica della letteratura in cui ho trovato tra i testi d'esame la Grammatica della Fantasia! Incredibile, no? Vi ho parlato varie volte di questo libro che adoro e ora è materia di studio! Durante questo corso sono emerse tante tecniche (non solo di Rodari) per sbloccare la creatività e mi sono detta: perché non scrivere dei post? La risposta la potete immaginare, visto che oggi vedremo delle tecniche narrative e il 20 maggio delle tecniche poetiche. In alcuni casi vi metterò anche degli esempi di miei testi che ho prodotto durante il corso.


Qualche rinvio ad altri post
Prima di cominciare parlandovi di alcune tecniche che non ho mai citato sul blog, ho deciso di riassumere quelle di cui mi sono già occupata, proprio in funzione della mia passione per il sopracitato libro rodariano. Tra l'altro ho già scritto un post su La grammatica della fantasia in cui citavo anche gli altri post, ma ve li elenco nuovamente qui:


Tutte queste tecniche sono ottimi modi per sbloccare la creatività, quindi, se non le conoscete, vi consiglio di andare a scoprire di che si tratta.
Ora però passo a raccontarvi qualcosa di nuovo per questo blog.

Che cosa succederebbe se…
Una tecnica interessante per immaginare una storia è il che cosa sarebbe successo se…
Si tratta di inventare un'ipotesi fantastica associando un soggetto a un'azione, anche in maniera casuale (per esempio una persona può scegliere il soggetto e una l'azione).

Per esempio, potreste chiedervi che cosa succederebbe se…
  •  il cielo fosse di vetro?
  • le persone parlassero con le mani?
  • i gatti potessero volare?
  • la terra fosse fatta di cioccolato?


Questi sono solo alcuni esempi pensati da me sul momento. A partire da ognuno potreste derivare un'ipotesi fantastica più strutturata (che a sua volta può essere materiale per un racconto).

Vi riporto ora una mia ipotesi fantastica scritta durante il corso, partita dalla coppia marinaio-starnutire.

Che cosa succederebbe se un marinaio starnutisse nuvole di tempesta?I marinai che starnutiscono nuvole di tempesta sono i peggiori di tutti. Nessuno li vuole mai nel proprio equipaggio, nemmeno i pirati. Di solito però questi marinai sono furbi, non confessano il loro problema e si insinuano tra le fila di una ciurma, pronti a combinare qualche disastro. Basta un semplice raffreddore infatti o una minuscola allergia a scatenare un vero e proprio putiferio. Uno starnuto e una nuvola, uno starnuto e una nuvola, uno starnuto e una nuvola… E pian piano grandi nuvoloni neri si addensano sopra la sventurata imbarcazione che, molto spesso senza saperlo, aveva ammesso nella sua ciurma un ‘sì pericoloso elemento, sovente assoldato da nemici di un capitano per sbarazzarsi di lui. Infatti il destino di una nave in preda a una tempesta di starnuti è sicuramente segnato!

Trama fantastica
Rodari in Grammatica della Fantasia propone anche la trama fantastica. Per giocare dovreste essere più persone, se possibile. Prendete un foglio e una serie di domande che strutturino una trama. Rodari suggerisce queste:
  • Chi era?
  • Dove si trovava?
  • Che cosa faceva?
  • Che cos'ha detto?
  • Cos'ha detto la gente?
  • Com'è andata a finire?


Una persona scrive sul foglio la risposta alla prima domanda, poi piega il foglio in modo che non sia visibile la sua risposta e la seconda risponde alla seconda domanda… così fino alla fine. Poi si riapre il foglio e si legge l'esilarante risultato. Dal brevissimo (e spesso poco coerente) testo che si ottiene si può prendere spunto per scrivere una storia.

Una variante di questa tecnica (in cui gli scrittori si alternano ma non con le domande suggerite da Rodari) è nota come cadavere squisito (o eccellente), in virtù del primo testo composto mediante il suo utilizzo:
Il cadavere eccellente berrà il vino novello.

Sasso nello stagno
Sono stata combattuta su dove inserire questa tecnica (se in questo post o in quello della poesia). Dato però che è una tecnica rodariana e che il post sulla poesia sarà piuttosto lungo (lì non ho miei post già scritta da linkarvi, quindi devo spiegare tutto da capo) ho deciso di metterla qui, anche se si colloca decisamente sul confine della poesia.

Si tratta di scrivere degli acrostici, cioè di assegnare a ogni lettera di una parola una parola formando con tutte queste parole lette di seguito una frase.

Mi spiego meglio riportando alcuni miei esempi scritti durante il corso con la parola scarpa:

Sussurrano
Campanelle
Argentate
Ricordando
Piacevoli
Addii

 Solcano
Carri
Armati
Ripide
Piste
Arrugginite

 Soli
Caldi
Arroventano
Radiose
Perlacee
Albe

Visti così questi acrostici sembrano in tutto e per tutto brevi poesie. Rodari suggerisce però la possibilità di usarli come stimolo per scrivere un testo narrativo.

Il titolo il sasso nello stagno rimanda al capitolo dedicato a questa tecnica nella Grammatica della Fantasia. L'incipit è semplicemente geniale e rimanda alla straordinaria capacità delle parole di richiamarsi tra loro.

Conclusione parziale
Spero che questo post vi abbia fornito qualche spunto per sbloccare la vostra creatività.

Dubito che possa succedere (anche se la sfortuna, a differenza della fortuna, ci vede benissimo!), ma se il mio professore dovesse incappare in questo post… be', io devo dare l'esame a giugno e spero non sia un problema se ho deciso di parlare con voi di questi temi (tanto più che anche in passato ne avevo parlato spesso). Quando si impara qualcosa di nuovo e di bello si ha voglia di trasmetterlo, secondo me. E io volevo condividere queste cose con voi. Una conoscenza che non diventa dialogo e scambio, che non passa di anima in anima, è terreno che dà ben poco frutto.


Vi ricordo che il 20 maggio ci sarà la seconda parte di questo post, 'sta volta dedicato a tecniche per scrivere poesia.



Hanno parlato di questo articolo: 




14 commenti:

  1. Ed eccomi qua!!!
    La domanda che più mi ha incuriosito è E se il cielo fosse di vetro?
    Il cielo così immenso e allo stesso tempo così fragile.
    Mi viene in mente la storia del pulcino che crede che (il che polivalente è difficile da togliere come abitudine) il cielo stia per cascare.
    Per sbloccare la creatività consiglio di farsi una playlist di canzoni, musiche, ascoltarla e lasciarsi guidare dalle sensazioni.

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    1. Non conosco la storia del pulcino che teme la caduta del cielo...

      La musica è sempre grande fonte di ispirazione, hai ragione! Grazie per il commento e il suggerimento!

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    2. eccoti la storia: http://www.filastrocche.it/contempo/playco/pito/testo_it.asp
      è stata presa anche d'ispirazione dalla Disney per Chicken Little

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    3. Grazie! Dario un'occhiata.

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  2. Come sempre "giocando s'impara" e sarebbe bello se questo tipo di giochi fossero utilizzati come discipline scolastiche per coinvolgere, sin da piccoli, in favore del corretto uso della lingua italiana. Mi piacerebbe prendere parte a ciascuno di questi "giochi", sarebbe bellissimo ... speriamo che ci sia un po' di pace anche per me da qualche parte nascosta nel mondo, e che io riesca a trovarla per poi "giocare" con te.
    Mi piace sempre quello che proponi, tatina mia!!

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    1. Io ho fatto vari corsi per bambini basati su giochi estratti dalle tecniche rodariane, quindi ti confermo che si può fare!

      E con te giocherei molto volentieri! Prima o poi ci saranno delle occasioni! Perché noi ce la facciamo sempre!

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    2. Certo che si Romina!

      Ce la facciamo ... risplendendo! ;)

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    3. Ovvio! Ormai il nostro "trucco" è quello!

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  3. Grazie, mille grazie per aver condiviso questi 'segreti'.
    Cristiana

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    1. Grazie a te! Sono contenta che il post ti sia piaciuto!

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  4. Eccomi qui, cominciato a leggere ieri ma riletto tutto oggi, più lucidamente!
    Io posso dirti che per fortuna, per ora, non ho problemi di creatività (anche non nel solo campo narrativo). Però è vero che a volte la creatività è sopita.
    Ma perché risvegliarla? magari sta facendo il suo riposo per ricaricarsi, no?
    Che ne pensi?

    Comunque, ottimi trucchetti, sì^^

    Moz-

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    1. Ogni tanto c'è bisogno di una pausa, vero. Non posso che essere più d'accordo, anche perché io sto lasciando riposare la mia creatività narrativa per impegnarla altrove.

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  5. Io da "brava maestra" lo faccio. All'asilo. Giuro, e' divertentissimo, stimola la fantasia, il linguaggio e fa da base per altre attivita' laboratoriali tipo costruire con materiali di recupero qualcosa attinente alla storia. Fine della lezioncina, e' pur sempre domenica :-)

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    1. E da "brava maestra" lo faccio anch'io! Una volta con un gruppo di bambini dai 6 ai 12 anni abbiamo costruito delle "nonnine ninja" (personaggi di una storia) con rotoli per scontrini!

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