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giovedì 22 agosto 2019

“Se fosse tuo figlio”: poesia di Sergio Guttilla (video)


Faccio una piccola premessa, non tanto per salvarmi dal lancio dei pomodori (tanto non mi interessa!), quanto per poi non dover ripetere le cose nei commenti mille volte. Questo post e in particolare questo video nascono da una mia iniziativa personale. Non ho nessuna intenzione di mettermi a fare politica o di dirvi chi è meglio votare o quali leggi è meglio rispettare. Questo post vuole solo far vibrare le corde dell’Umanità (con la U maiuscola) che ancora conosce il significato del termine umanità (con la u minuscola). Perché una persona può essere di un partito o di un altro, a favore di alcune leggi o no, ma se sulla sua bacheca si alternano post su quanto sia importante salvare i gattini (e sono d’accordo!) a quelli che inneggiano alla morte delle persone in mare come se fosse una cosa positiva, io non posso che provare a far notare cosa significa davvero lasciarli morire.


E ci provo con questo bellissimo testo di Sergio Guttilla dal titolo Se fosse tuo figlio. 
Ogni volta che mi è capitato di leggerlo in rete mi sono ritrovata a piangere, perché come madre non oso nemmeno pensare a quanto debba essere difficile sopravvivere a una cosa del genere. Quando ho contattato l’autore per fargli i complimenti mi ha dato il permesso di usare il testo in un video.
Era il 24 aprile e, come sempre non sono stata veloce nella realizzazione anche se ho iniziato da tempo, ma quel che conta è che oggi sono qui e spero di trasmettere anche a voi un po’ della mia emozione.

Le immagini del video sono fotografie della fotoreporter Nilufer Demir che raffigurano il corpicino senza vita di Alan Kurdi, bambino siriano di 3 anni, morto in mare nel 2015, mentre con la sua famiglia cercava solo un post sicuro dove poter vivere.
Ho scelto questi scatti perché mi hanno sempre fatto lo stesso effetto di questa poesia: un pugno allo stomaco, un colpo ben assestato tra cuore e anima e un grido silenzioso contro questa ingiustizia.  
Ecco, con questo video spero che il mio grido sia meno silenzioso.

Ho già scritto troppo, buona visione: 






5 commenti:

  1. Cara Romina, è molto difficile affrontare un caso simile, questi episodi fanno veramente male al cuore.
    Poi le poesie che escono rimuovono quel dolore eterno!!!
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  2. Cara Romina le tue parole e il video sono davvero struggenti. Mi domando sovente anch'io come si possa rimanere indifferenti davanti a tanta sofferenza e sentirsi ancora umani.
    Un abbraccio.
    sinforosa

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    1. Il merito per le parole così struggenti va tutto a Sergio Guttila. A lui avevo scritto: "la rileggo spesso, quando sento l'indifferenza nei confronti della vita umana sbucare da ogni angolo e, da madre, piango, piango tutte le volte". Non capisco come si possa dire che non vanno salvati... Grazie per aver visto il mio video!

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