Non
è che
questo non sia un post facile
da scrivere, ma non so se riuscirò a essere del tutto chiara.
Anzi, è un post facile, ma non so se riuscirò a essere del tutto
chiara.
Come
dite? Ho scritto due volte la stessa cosa? Be', sì, ma non sono impazzita del
tutto, tranquilli. Volevo solo cominciare con un esempio, perché oggi parliamo di doppie negazioni.
La doppia negazione afferma
Duplex
negatio affirmat, dice la locuzione latina ed è quasi
una frase fatta, però si dice anche in italiano che le doppie negazioni affermano.
Ma è vero? Be', se una cosa non è che non
è facile allora lo è, quindi le
due possibilità sembrano del tutto intercambiabili.
Scelte stilistiche a
parte, però, le doppie negazioni tendono ad appesantire la frase e spesso a
rendere meno chiaro il messaggio. Insomma, a volte
dovremmo imparare a lasciarle agli azzeccagarbugli e ai burocrati per
privilegiare frasi più semplici e, soprattutto, meno fraintendibili.
Non
sto assolutamente dicendo (non sarebbe da me!) che il linguaggio va sempre
semplificato e quindi impoverito, anzi, però spesso le doppie negazioni non sono usate con intento di elevare il linguaggio
ma per pigrizia (riformulare una frase a volte richiede impegno) o, peggio, per confondere. Ci
sono forme di negazioni anche molto particolari che stilisticamente possono
essere meravigliose, come il caso della litote (ve la
ricordate? Ne abbiamo già parlato e vi ho lasciato il link). La doppia
negazione però serve in alcuni casi proprio come sostituzione dell'affermazione
e, salvo appunto giochi stilistici, è spesso
un inutile giro di parole per dire qualcosa che poteva essere detto in meno
tempo e in maniera più nitida.
Se
nella litote non faceva freddo, non significa
che faceva caldo (ed è proprio questo
il suo scopo!), in una doppia negazione del tipo non è che non facesse freddo
si intende semplicemente che faceva
freddo.
Qualcuno
potrebbe obbiettare, però, che non è
proprio vero che il significato della doppia negazione è identico a quello dell'affermazione
corrispondente, ed è così (del resto volete dirlo a una che dice che i sinonimi non esistono?) però la
sfumatura è molto flebile e, purtroppo, non sempre chiara nemmeno al parlante
che quindi utilizza le due versioni in maniera del tutto indifferente.
Se
nell'ambito della logica classica
è sempre vero che negare la negazione di un'affermazione equivale ad
affermarla, nelle lingue naturali
invece, il confine è più sottile.
Doppie negazioni che non affermano
In italiano non sempre
la doppia negazione costituisce un'affermazione,
perché ci sono elementi della frase con valore negativo (es. aggettivi o
avverbi) che associati a un non
lasciano comunque la frase negativa.
Vediamo
alcuni esempi:
- Non capisci mai quello che ti dico.
- Non c'era nessuno.
- Non c'è niente/nulla di strano.
E
la casistica di eccezioni è molto più ampia.
Conclusione
Tralasciando
i casi del paragrafo precedente, molto spesso la doppia negazione (non + non) ha valore affermativo, quindi
qual è la vera differenza?
In
genere, la versione con la doppia negazione sembra maggiormente predisposta a
essere seguita da un'avversativa,
per esempio. Anche se, come dimostra il mio esempio
iniziale, non è detto che ciò non possa succedere anche con la versione
affermativa dell'enunciato.
Il
mio consiglio è dunque quello di sostituire
la frase affermativa alla doppia negazione ogni volta che l'utilizzo della
seconda non sia funzionale o non serva a enfatizzare una sfumatura di
significato diversa, perché parlare chiaramente e farsi capire è molto
importante.
L'idea
di questo post mi è venuta leggendo in un social una frase che cominciava con non c'era l'assenza di… che mi ha fatto riflettere su quanto le
negazioni possano essere insidiose. Ma di questo magari parleremo ancora,
chissà…
Voi
cosa ne pensate delle doppie negazioni?
IO scrivo di getto, mai rileggendo se non alla fine del capitolo, o della lettera, solo per evitare gli errori di battuta in ui sono magistrale, i refusi insomma, dato che mi fido ciecamente delle mie qualità stilistiche e della mia comptenza grammaticale e sintattica.
RispondiEliminaVanaglorioso? Sbruffone? Semplicemente sicuro di me.
Quando rileggo e trovo una doppia negazione se è voluta e rende obiettivamente il mio intento la lascio, altrimenti nel caso creasse dubbi nel futuro lettore la tolgo immediatamente.
Chi lo ha detto che il linguaggio semplice impoverisca il testo? Allora quello ricco e ridodante lo arricchirebbe? Vero esattamente il contrario, mia cara, esattamente il contrario.
Mai correre il rischio di incartarsi innanzi tutto, fare in modo che il testo sia sufficientemente chiaro per il lettore è, a mio giudizio, una forma di rispetto per quello e per lo scrivente.
mi sembra proprio che tu non abbia riletto quello che hai scritto
EliminaCome appunto ho appena scritto: maestro di refusi.
RispondiEliminaquell'IO tutto maiuscolo mi ha fatto sorridere, manca la D avanti.
Gli errori di battuta "in ui" sono magistrale, invece non lo è: si tratta di una reliquia di sanscrito che mi diverto di tanto in tanto a disotterrare dalla memoria dei tempi.
Forse ci siamo fraintesi: la semplificazione del linguaggio può essere una cosa buona, il suo impoverimento non lo è mai. Ma è solo il mio punto di vista, ovviamente!
EliminaNelle frasi già complesse è un po' fastidioso, perché mi costringe a rileggere per capire. Però in alcuni contesti ha un senso diverso dall'affermazione, quindi è una scelta stilistica che ci sta.
RispondiEliminaEd ecco che hai riassunto in tre righe quello che io volevo dire con il post! Grazie!
EliminaRicordo quei vecchi test di scuola guida dove si chiedeva "Quale delle seguenti affermazioni non è non vera...."
RispondiEliminaOh, no, "Il libro dei quiz" per la patente... quanti ricordi!
EliminaMolto chiaro, come sempre. In italiano bisognrebbe preferire la chiarezza ai giri di parole, non come in informatica, dove ci si perde con i NOT, gli AND e gli OR e si finisce tutti a dire ARGH!!
RispondiEliminaL'informatica è un territorio insidioso... sono d'accordo!
EliminaCara Romina, ti è sfuggito un apostrofo ed è un peccato, perché quello che ovviamente sarà stato un mero errore di battitura rischia comunque di rovinare un bel post su un argomento interessante.
RispondiEliminaTi segnalo la frase: Se nell'ambito della logica classica è sempre vero che negare la negazione di un affermazione ...
Benvenuto sul mio blog, Giuseppe!
EliminaHo corretto subito, grazie mille per la segnalazione. Sì, errore di battitura ma non per questo meno grave: occorre sempre fare attenzione a queste cose, anche se, purtroppo, fretta e stanchezza non sono mai d'aiuto.
Non è vero che la città di Roma non è la capitale d'Italia
RispondiEliminaEsatto! Un ottimo caso in cui sarebbe davvero più semplice (e più chiaro) evitare una doppia negazione in favore di una frase affermativa!
EliminaMi piacerebbe sapere se nella seguente frase,la persona che ľha scritta intendeva se credeva fosse stato un attentato o no. La frase è "nessuno mi toglierà dalla testa che non sia stato un attentato" grazie
RispondiEliminaA livello grammaticale, la frase è secondo me negativa, perché il "nessuno" è un elemento della frase che, pur avendo un valore negativo, non rende positiva la frase associato a un altro elemento negativo (nel post qui sopra lo spiego meglio). Quindi, dal punto di vista grammaticale, si può tradurre così: "Non è stato un attentato e nessuno riuscirà a convincermi del contrario".
EliminaPerò la frase è "complicata" dal fatto che il contenuto principale del messaggio è in una subordinata, quindi a livello di intenzioni del parlante potrebbe anche voler dire l'esatto opposto ("è stato un attentato e nessuno mi convincerà del contrario"). Se chi l'ha scritto non conosce bene la grammatica, infatti, non è detto che sappia usarne correttamente le regole principali o, come in questo caso, tutte le sfumature. La frase potrebbe essere inoltre essere stata scritta di fretta o senza dar troppo peso alla sintassi.
Nel dubbio, ti consiglio di guardare il contesto del testo, probabilmente non ci sarà una risposta a dubbi grammaticali ma, a livello di interpretazione, quasi sicuramente avrai la tua risposta. In generale, utilizzare frasi chiare è sempre meglio, se non si vuole correre il rischio di essere fraintesi. Come vedi dai miei esempi, riscrivere la frase in modo più chiaro avrebbe evitato qualsiasi dubbio.
Spero di averti chiarito la questione! Grazie per aver commentato!
Credo che l autore della frase abbia voluto dire : sono fermamente convinto che sia stato un attentato. Indubbiamente avrebbe potuto usare un linguaggio più esplicito ma non credo che lo si possa accusare di non maneggiare bene la grammatica.
EliminaSe chiedo:"E' entrato senza far storie?"
RispondiEliminaLa risposta è:"no"
Può essere considerata una doppia negazione? La risposta no assume il significato "si ha fatto storie"?
A mio avviso il "no" va inteso nel senso che il tizio è entrato senza far storie.
EliminaE' una risposta ambigua. Il "no" potrebbe negare l'intera frase, e quindi che sia entrato; o potrebbe negare solo l'ultima parte, ossia che, entrando, non abbia fatto storie. In effetti, è la stessa domanda a non essere del tutto chiara. La frase interrogativa sembra essere la congiunzione di due enunciati: 1) è entrato
Elimina2) non ha fatto storie.
La negazione di una congiunzione significa, logicamente, che le due circostanze congiunte non si sono verificate entrambe, pur non escludendosi che l'una o l'altra si siano verificate.
Quindi scusami, la frase tratta da un testo d’esame: i segni figurativi non possono non nascondere ciò che pure non possono non manifestare... sarebbe?
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