Dopo l'introduzione
del mese scorso, ecco il primo vero appuntamento con la rubrica 200e200 in cui vi propongo due brevi racconti (uno di meno di 200
caratteri e uno di meno di 200 parole) contenenti la parola presentata tre
giorni prima in Parole
da (ri)scoprire. In questo caso si tratta di manutengolo
(al link trovate tutte le informazioni su questa parola).
Ma passiamo subito ai racconti!
L'arresto del
manutengolo
«Non potete arrestarmi: non ho fatto niente di male»
gridava alla polizia l'uomo placcato «sono solo un manutengolo».
I poliziotti lo fissarono stupiti.
«Sì, insomma, facevo solo il palo!».
Amore unilaterale
«Io non ti amo più».
Fino a ieri pensavo che queste fossero le cinque parole
peggiori da sentirsi dire.
Una lama fredda pronta a fendere il cuore.
La fine di tutto.
Mi sbagliavo: ora vorrei solo tornare indietro per
poterle sentire al posto di quel non ti
ho mai amata.
Se la fine di un amore può ferire, che può fare lo
scoprire che quell'amore, così reale fino a poco prima, non era mai stato vero?
«Non ti ho mai amata».
Verità rabbiosa di chi non riesce più a tener sollevata
la maschera sul viso e la lascia cadere.
Ma se io sono colpevole di essermi illusa e, sì, forse anche
di averlo amato davvero, lui quantomeno mi è stato manutengolo
in questa triste impresa di un amore unilaterale che ora, d'improvviso, mi fa
orrore come un volto semisciolto di cera che mi fissa da orbite spente.
Quanto vorrei che non mi amasse più, ma che almeno un
tempo mi avesse amata, perché l'amore può finire, ma quello che credevo ci
fosse tra noi non è mai esistito e quindi non può morire. Non smetterà mai di
bruciare per me che l'ho sempre amato e lo amo ancora.
Sono un po' arrugginita con la scrittura, ma spero vi
siano piaciuti lo stesso i due racconti.
Potrete trovare l'elenco dei racconti di questa rubrica nel
post introduttivo.
Se vi va, potete
scrivere anche voi nei commenti qui sotto il vostro racconto (in 200
caratteri e/o 200 parole, come preferite) con la parola manutengolo. Non c'è un concorso o una gara, è solo un esercizio
libero.
Alla prossima!
Ciao Romina. I tuoi racconti sono molto carini e la rubrica nuova mi piace molto. Cercherò di partecipare... Ora penso a cosa mi posso inventare.
RispondiEliminaGrazie mille!
EliminaCiao Romina, carinissimi i tuoi racconti.
RispondiEliminaNel primo immagino la faccia dei poliziotti ahahahh quella che avrei fatto io!
Ti mando anche il mio e poi lo posto sul blog.
In fondo aveva solo aiutando il suo più caro amico perché lei non lo scoprisse.
Mica gli aveva fatto conoscere lui quella modella svedese. Si erano arrangiati da soli per quello.
E ora la moglie cosa gli stava rinfacciando? Che era un traditore... lui! L'amico...
Ma no, solo un manutengolo.
Bello il tuo raccontino, Pat!
EliminaEh, gli uomini... tsz!
Otello
RispondiEliminaIo sono Iago: non sono quel che sembro. E vendetta avrò sopra il Moro, per mano mia e senza l'aiuto d'un qualsiasi manutengolo.
Non ci servono i manutengoli! Ah!
EliminaGrazie per il raccontino!