Oggi ecco a voi il secondo appuntamento di questo post
in due parti sui suggerimenti per
sbloccare la creatività. Come vi ho spiegato durante il
primo post in cui ho parlato di alcune tecniche utili in narrativa, questa
sottorubrica deriva da un corso universitario di Didattica della letteratura. In questo post parleremo di
alcune tecniche relative alla poesia
e ogni tanto vi porterò dei componimenti scritti da me durante il corso.
Potete trovare informazioni aggiuntive su tecniche per
scrivere poesia e consigli nel libro di Kenneth
Koch Desideri Sogni Bugie - Un poeta insegna a scrivere poesia ai bambini
(vi assicuro che dà consigli molto utili e non solo per bambini e di alcuni di
questi vi parlerò in questo post).
Desideri
Un buon modo per trovare ispirazione per una poesia è scrivere dei desideri. Basta
cominciare ogni verso con vorrei e lasciar correre la
fantasia. È possibile anche scrivere così delle poesie collettive in cui ognuno prepara un verso che
comincia con vorrei. Il fatto di
avere un inizio comune per ogni verso dà alla poesia collettiva una struttura che la rende uniforme.
Sogni
Una variante di quanto appena citato può prevedere la
formula Ho sognato al posto del Vorrei.
Bugie
Si può scrivere
una poesia anche raccontando tante bugie strampalate, buffe e
divertenti oppure con finte serie verità improponibili. E si può fare sia da
soli, sia scrivendo versi a più mani. Può essere un buono spunto per
svincolarsi dalle solite banalità.
Paure
Che cosa tocca l'animo umano più della paura? Tutti
abbiamo paura di qualcosa, tutti abbiamo provato la sensazione di un brivido di
timore. E la poesia è sentimento, è emozione e pertanto la paura ben si presta a venire condensata in versi.
Ecco qui il mio esempio di poesia sulle paure.
Ho paura della paura
Ho paura di
svegliarmi all’improvviso
con il fiato
spezzato e i pensieri confusi
e di ritrovarmi di
nuovo in mezzo a un incubo.
Ho paura che il
passato ritorni,
lama fredda e
impietosa,
a fare a pezzi
pezzi che a fatica cerco di rimettere insieme.
Ho paura di
ritrovarmi al punto di partenza
ad affrontare una
nuova tempesta,
a chiedermi dove
troverò la forza se non ci sarai.
Ho paura dello
spazio e del tempo,
riferimenti
crudeli che ci separano dalla felicità
e spezzano legami.
Ho paura della
paura,
paura della
sensazione che mi prende
quando il terrore
sembra l’unica reazione possibile.
Una volta ero…
adesso sono…
Esistono alcune formule
che si possono utilizzare ripetute più volte nel corso di una poesia per creare in modo semplice una struttura.
Un esempio è la struttura Una volta ero… adesso sono…
per creare un contrasto tra passato e presente.
Sembro… invece
sono…
Un'altra formula possibile è Sembro… invece sono… Si tratta di una struttura
semplice e che genera interessanti risultati poetici anche in chi non è avvezzo
alla poesia. Del resto è capitato a tutti di sembrare qualcosa che non si è…
Ecco il mio esempio:
Fragile e forte
Sembro fragile
mentre annaspo nel
cammino della vita,
mentre combatto
battaglie troppo grandi
rannicchiata nei
miei pensieri,
invece sono forte,
perché non mi sono
arresa,
perché ho
incassato i colpi
e ho trovato nuove
strade.
Sembro forte
mentre ostento di
non aver bisogno di aiuto,
mentre mi ripeto
che cado sempre in piedi
come i gatti,
invece sono
fragile
perché senza un
sostegno mi sento persa,
perché a furia di
portare maschere
non ricordo più
chi sono.
Sembro fragile
e invece sono
forte,
non tenermi sotto
una campana di vetro.
Sembro forte
e invece sono
fragile,
non lasciare la
mia mano.
Il viaggio
fantastico
Sull'onda della celebre poesia Guido, i' vorrei di
Dante, Koch suggerisce di scrivere poesie che ricalchino la tematica
del viaggio. Si può tenere una struttura molto simile a quella dantesca oppure
fare un po' di testa propria, come ho fatto io con questo testo.
Tu e io ma non noi
Io vorrei che tu e
io
ci ritrovassimo
al di fuori di
tutti i ma e i se .
Mare o montagna
non importa:
partiamo!
In treno o in
aereo non importa:
andiamo via.
O forse dovrei
partire da sola
con le mie domande
e partire per
imparare a restare,
con te o senza di
te,
perché non si può
vivere
di un inesistente
noi.
Parlando con una
creatura
Rifacendosi invece alla poesia Tiger di William
Blake, si può pensare come suggerito da Koch di scrivere una poesia in cui dialogare con una creatura
selvatica.
Questo è il mio esempio:
Sorridendo a una vipera
Vipera, vipera,
che insinui il
piede dell’uomo,
perché lo mordi?,
perché metti
veleno di morte nel suo sangue?
Antico retaggio di
una brutta storia
con una certa Eva?
Io ti ho vista più
volte
scivolare sinuosa
tra l’erba ingiallita dalla calura
e mai mi hai fatto
paura,
perché non ti
temo, vipera?,
perché alle grida
di mia madre
che mi di dice di
starti lontana
io rispondo con un
sorriso
che rivolgo più a
te che a lei?
Forse perché ho
capito il tuo segreto, vipera.
Avrai ucciso
qualche uomo, forse,
ma quanti di loro
hanno ucciso i tuoi piccoli,
i tuoi fratelli…
Ti vedono mostro
io ti vedo vittima,
per questo ti
regalo un sorriso che sa di carezza
mentre intorno la
gente ti rifugge.
S'i fossi foco
(sonetto)
Altra poesia da cui partire per trarre ispirazione può
essere S'i fossi foco di Cecco Angiolieri. Decidete che
cosa vorreste essere e fate le vostre
ipotesi in poesia.
Io ci ho provato e ho cercato di mantenere anche la struttura del
sonetto (con le sue regole metriche).
Vento e luce
Se fossi vento
soffierei lontano,
in quello sguardo
caldo che ora tace,
tornerei a
sfiorare la tua mano
ove l’anima mia
aveva pace.
Se fossi luce nel
tuo cielo
illuminerei il tuo
bel sorriso
che nasconde come
candido velo
i tristi pensieri
sul tuo viso.
Ma purtroppo io
sono soltanto io
e il solo vero
vento che possiedo
è il mio fiato
flebile e stanco.
Ma purtroppo io
sono soltanto io
e l’unica vera
luce che vedo
brilla sicura solo
al tuo fianco.
Fanfole
Cambiamo ora decisamente genere e vediamo una tipologia
poetica inventata da Fosco Maraini
e descritta nella raccolta Gnosi delle fànfole del 1978. In queste poesie, chiamate
fanfole,
si trovano parole esistenti accompagnate da altre che non esistono, ma rimandano per loro forma ad altre e vengono
scelte in base alla musicalità o a echi di significato. La cosa bella è che la struttura sintattica delle frasi
sopravvive anche all'irruzione di tutte queste parole inventate.
Un esempio per capirci meglio? Sì, dai. Ecco qui la mia
prima fanfola.
Un brudighero come tanti
Era un brudighero
senza sprezzini.
Ecco cos’era.
Uno dei tanti
sremboli
che si incontrano
snoccolati,
sdurenti e
sbarbabriosi.
Insolindemente
convinto,
come tutti i brudigheri,
d’esser lumineante
e invece pari a
sterpiaggine.
Un nullafosco
avrebbe avuto più valore
al mercato degli
sfignaccoli,
ma il brudighero
non vuol veder
la nullità del suo
esistenziamento,
seleramente volto
alla rompestre
distruzione
di algienti scarpestre.
Vi siete mai
voltati d'improvviso…
Per chiudere questo post piuttosto lungo, vi riporto un ultimo
esempio di una poesia scritta a lezione. Il prof ci ha dato una struttura con l'inizio del primo
verso di ogni strofa già scritto i e noi dovevamo scrivere una poesia
che contenesse le parti date. Le opere risultanti erano tutte molto diverse,
ovviamente. Può essere un modo interessante di scrivere qualcosa partendo da un
testo comune (la struttura si può ricavare anche da una poesia celebre). Ecco
qui la mia, magari potete provare anche voi (le parti da tenere come struttura
sono sottolineate).
Ho ritrovato me stessa [titolo
mio]
Vi siete mai voltati d’improvviso e
avete rivisto il
vostro passato?
Dietro a voi non
c’era nulla di fisico
solo quel che era
stato,
tutto ciò che era
stato strappato all’oblio,
ciò che ingenuamente
credevate di aver dimenticato,
o almeno superato.
Ero per strada,
i sogni persi,
le speranze perse…
io stessa ero
persa.
Sentii una voce
ma non c’era Nessuno
in quell’ammasso di gente
chiassosa e caotica,
che qualcuno chiama città.
Ricordo l’odore di prati
pronti per la
mietitura,
un Tempo autentico
distante dal tempo.
A volte risento la voce della Terra,
qualcosa che mi
richiama a sé,
a un’Umanità che
pare essersi persa,
ancor più di me.
L’angoscia sapeva di solitudine
quel giorno,
quella che ti si
attacca alle ossa
quando non riesci
più a vedere
esseri Umani e
cominci a vedere solo
gente.
E tuttavia il cuore ostinato
ancora credeva
che non fosse
troppo tardi.
E in quel buio
ho ritrovato i
sogni,
ho ritrovato le
speranze…
ho ritrovato me
stessa.
Sono solamente io.
Quel giorno mi sono
ricostruita da capo
per non soccombere
al peso del passato,
al ricordo di ciò
che ci allontana dal presente
per strapparci via
il futuro.
Conclusione
In questo post ho presentato alcuni esempi di tecniche da usare per provare a comporre
poesia. Non è di certo un post teorico, anzi, si tratta quasi solo di esempi,
ma spero possiate trovare qui ispirazione
per sbloccare la vostra creatività.
Vi ricordo inoltre che tutte le premesse a questa
sottorubrica e i suggerimenti per quanto riguarda la narrativa, si trovano nel post
dedicato alle tecniche rodariane.
A tutti auguro una buona scrittura!
Tormenti o gioie ispirani poesie ... poi c'e` la "solitudine emotiva" che si porta via ogni ispirazione. Nell loro confuso confine ove il bene e il male si mescolano, devo aver lasciato le mie emozioni ... morire per poi rinascere emotivamente, io ci sto provando disperatamente!
RispondiEliminaDalla "solitudine emotiva" io ho fatto sbocciare alcune delle mie poesie meglio riuscite, sai? La poesia è fatta apposta per raccogliere tormenti, in fondo.
EliminaRinascerai presto, lo sento. Risplendiamo e il resto verrà da sé.
E forse sarà che ora sono troppo arrabbiata per riuscire a creare qualcosa che abbia un briciolo di poesia ... mi serve tempo, sì! :)
EliminaMa sì, tutto passa, vedrai. Dobbiamo solo trovare la forza di risplendere sempre.
EliminaIl bello della poesia è che non è la prosa. E no, non ho scoperto l'acqua. Quello che desidero dire è che il bello della poesia sta nell'essere libera anche nella composizione.
RispondiEliminaP.S.: Da attrice dico una cosa: ho sentito alcuni leggere le proprie poesie o quelle di altri e non le sanno leggere. Voce piatta, nessuna pausa. Una aveva scritto una poesia sulla gioia e nel dirla non c'era questo sentimento. La poesia non è un esercizio di memoria!!!
(intendevo l'acqua calda)
EliminaInfatti alcuni sono convinti che il testo della poesia dica già tutto di per sé e non prestano attenzione a che cosa comunica il tono di voce... E' appunto il discorso sui vari strumenti comunicativi che sto cercando di portare avanti da un po' di tempo!
Elimina@AlmaCattleya: Sì, la poesia deve essere libera, ma a volte qualche struttura può aiutare a "sbloccare" chi fa fatica a ritenersi all'altezza e tentare.
EliminaLeggere poesia in pubblico è molto più difficile che leggere in prosa, secondo me. Però concordo sull'importanza di usare bene la voce.
@dramaqueen: Bravissima! Del resto si può leggere un menù con grande stile o leggere la "Divina Commedia" come se fosse un elenco della spesa!
Wooow che post interessante... spero di poter leggere anche qualche utile consiglio sulla scrittura creativa...
RispondiEliminaGrazie mille! Trovi qualcosa nel post linkato all'inizio di questo... e poi ci sono un po' di cose qua e là nel blog.
EliminaSe c'è qualcosa che vorresti sapere in particolare, puoi sempre provare a chiedere e magari ne parlo il mese prossimo.
Le tue poesie sono bellissime! E soprattutto, non deve essere facile scrivere una "fanfola"... proverò ad imparare anche la tua insieme a quella del lonfo! :)
RispondiEliminaGrazie... Alcune di queste le ho lette in aula e confesso che leggere la fanfola mi è piaciuto tantissimo! L'espressività lì fa la differenza ancora più che in altri tipi di testi.
EliminaRomina sono una creatrice di fanfole ahaha! Stupendo post ricco di spunti e di autenticita'...come sempre brava!
RispondiEliminaAhahah! Questa volta ho solo riportato cose che mi sono state dette, però grazie!
EliminaSono tutte idee interessanti, che tu hai sfruttato molto bene. Però credo che oltre le idee la cosa fondamentale sia avere DENTRO la poesia, qualcosa che ti brucia interiormente e ti spinge a verseggiare.
RispondiEliminaIo, almeno, per anni ne ho scritto perché avevo questo fuoco dentro, e ora sento che si è spento. Neppure un'idea potrebbe riaccenderlo, almeno per ora.
Sento anch'io questo fuoco sempre più spento, in realtà... e, sì, penso proprio che si debba aver dentro la "musica giusta" per scrivere poesia.
EliminaQueste ho dovuto scriverle per il corso, però è stato anche molto divertente!
Chissà magari un giorno il fuoco si riaccenderà per entrambi!