Portare scalogna: sperando che questo post non ne porti qui!
«Ma lo scalogno
c'entra con la scalogna?».
Da questa domanda di Salomon Xeno a cui non ho saputo
rispondere nasce l'idea di questo post.
Oggi andremo infatti a scoprire l'origine dell'espressione portare scalogna per capire di che si tratta e se lo
scalogno c'entra o meno qualcosa.
Quando si dice?
In genere si usa l'espressione
portare scalogna nel senso di portare sfortuna, iella...
significa dunque avere cattiva
influenza sulla sorte.
Facciamo un esempio pratico… se una persona vi dice che
potreste cadere dalle scale e quel giorno per puro caso cadete, potete
esclamare furenti: «Mi hai portato
scalogna!».
Essere scalognato
significa invece essere perseguitato
dalla cattiva sorte.
Si può essere perseguitati
dalla scalogna, cioè dalla fortuna, se per esempio si perde sempre al
gioco o se ci succedono tante cose brutte in fila.
Un controsenso
Sono sicura che almeno il 90% di quelli che abitualmente
cucinano ha avuto tra le mani almeno
una volta uno scalogno. Ma
quanti di voi si sono mai chiesti se c'entra qualcosa con l'espressione portare scalogna?
In ogni caso, per i pochi che non conoscono lo scalogno,
qualche cosa in merito è il caso di dirla. Con il termine scalogno si intende sia il bulbo sia la pianta. Spesso viene usato per fare il
soffritto, perché molto simile a una
cipolla, ha un gusto a metà tra quest'ultima e l'aglio.
Facendo le mie ricerche per il post ho trovato una frase
del Cinquecento (che mi è piaciuta
tanto!) di Luigi Alamanni che descrive così le varie differenze: «La
piangente cipolla, l'aglio olente, il mordente scalogno, il fragil porro».
L’interpretazione
più convincente
Portare scalogna significa portare sfortuna (soprattutto
al gioco e in cose di poco conto), spesso
nel senso di condurre alla
povertà.
Questo potrebbe derivare dalla tradizione popolare in
cui lo scalogno era un alimento molto diffuso tra le persone
più povere, quindi era diventato un esempio di qualcosa che porta disgrazia e povertà.
Per esempio, Plinio
parla della scalogna dicendo: «Chi tocca quest'erba sarà per quel
giorno sfortunato nel giuoco». La individua quindi come portatrice
di iella.
Il bulbo e la pianta dovrebbe essere indicati al maschile (scalogno) ma in alcune
fonti popolari si trova anche al femminile (scalogna).
Il termine botanico esiste da moltissimo tempo, mentre il significato relativo alla sfortuna è
probabilmente di fine Ottocento o inizio Novecento, quando le cipolle
erano ritenute cibo da mensa dei poveri e sinonimo
di miseria.
Altre
interpretazioni
Un'altra interpretazione sostiene che l'espressione portare scalogna deriverebbe dal latino calumnia (calunnia) nel
senso di falsa accusa, raggiro, frode,
macchinazione e quindi non
avrebbe niente a che fare con il cipollotto.
La prima mi sembra comunque l'interpretazione più
affascinante.
Conclusione
Un post a metà tra quelli di questa rubrica e una
ricetta… forse dovreste aspettarvi anche queste in futuro da parte mia! Ahaha!
Quale
interpretazione preferite?
Che rapporto
avete con lo scalogno? E con la scalogna?
Io e la scalogna ormai siamo amiche di vecchia data... Invece ho scoperto di aver usato lo scalogno senza saperlo! Insomma, sembra davvero una cipolla... E poi fa piangere ugualmente...
RispondiEliminaComunque ti ringrazio per averci risolto questo dubbio :)
Spero che litighiate presto, sai?
EliminaComunque, sì, lo scalogno assomiglia molto a una cipolla e fa piangere comunque, anche se forse un po' meno della cipolla. La prossima volta che ci vediamo ti insegno i trucchi per non piangere mentre li affetti.
"Cucina con Romina Tamerici" parte 3 ...la puntata in cui forse farò qualcosa di più che mescolare! ;)
EliminaA breve la rubrica di cucina! Ahaha!
EliminaMa mescoli così bene! Ok, ok, la prossima volta ti faccio fare anche altro.
Comunque mi pare che ti ho lasciato usare anche lo sbattitore, una volta.
Lo scalogno l'ho scoperto solo di recente! Fa piangere come una cipolla, vero. Però è piccolino, se ne va tutto in un buon soffritto, e il risultato è buono. Per queste ragioni, ben venga lo scalogno!
RispondiEliminaSperando che allontani la scalogna, nonostante l'etimologia. ^^
Viva lo scalogno e abbasso la scalogna! Sono d'accordo!
EliminaÈ ottimo!
RispondiEliminaIo lo uso spesso al posto della cipolla. E ormai non conduce più alla povertà, perché costa un'iradiddio ;)
La verdura, in effetti, ormai è diventata tutta costosissima...
EliminaQuindi lo scalogno è un po' come pizza e fichi?.
RispondiEliminaIn un certo senso sì!
EliminaAnche io lo uso spesso al posto della cipolla, devo dire che pur non essendone certo pensavo che l'espressione scalogna fosse legata a questo nobile ortaggio.
RispondiEliminaLo supponevo anch'io, ma non ne ero certa, quindi... ho fatto una ricerca!
EliminaLa prima ipotesi è effettivamente più pittoresca, la seconda implica solo un passaggio da italiano corretto a volgare, uno strafalcione da ignoranti assurto a neologismo... Naaa, meglio la prima ;-)
RispondiEliminaLo scalogno non so neppure che sapore abbia!
Anch'io voto la prima!
EliminaPerò tu, per compito, devi provare lo scalogno!
Scalogno per sempre! ^^ In cucina.
RispondiEliminaMentre propendo per la spiegazione legata alla derivazione dalla "calumnia" :P
Solo in cucina, però, eh! Ahah!
EliminaSicuramente è interessante anche la seconda interpretazione, forse più legata all'etimologia...
Benvenuto sul mio blog!
Ahah! Io ci ho pensato appena ho visto il post!
RispondiEliminaCredo che la derivazione latina sia quella più affidabile, però solitamente nei detti popolari vi è l'ovvia influenza delle credenze folkloristiche quindi potrebbe essere che sia la prima interpretazione ad essere quella corretta!
Ciao Romina!!
Potrebbero anche essere vere entrambe, nel senso che il "popolo" potrebbe aver interpretato la derivazione latina a suo modo... spesso la giusta via sta nel mezzo!
EliminaChe bello, non me lo ero mai chiesto!
RispondiEliminaEppure... boh, di solito cipolla, aglio (e quindi penso pure lo scalogno) sono considerati dei portafortuna (secondo tradizione allontanano i vampiri e gli spiriti maligni, vengono usati nei "rimedi della nonna" per le influenze...). Buffo no?
Quindi forse io propenderei per la seconda interpretazione. :)
Alla questione dei portafortuna non ho minimamente pensato, però in effetti... non so, c'è anche da dire che l'aglio non è lo scalogno. Comunque l'argomento andrebbe approfondito. Grazie per lo spunto di riflessione!
EliminaDirei la prima ipotesi... la seconda mi sa di troppo elaborata...
RispondiEliminaSi stanno formando due schieramenti, ormai!
EliminaBah! Sempre odiato aglio, cipolla e affini. :) Ma la spiegazione è molto interessante.
RispondiEliminaE come si può cucinare senza aglio, cipolla e affini?
EliminaVa be', i gusti non si discutono.