È quasi un decennio che voglio leggere un libro di Ilaria Tuti.
Non sto scherzando.
Dai tempi in cui, insieme a lei, frequentavo un forum di scrittura (Abaluth, quanto lo adoravo!). Ci siamo conosciute su un altro forum e, se non ricordo male, è stata proprio a lei a farmi approdare in quell’isola felice che è stato Abaluth, sul quale ho partecipato a tante iniziative e creato io stessa varie iniziative, insomma… niente, mi sono fatta trasportare dai ricordi, mi rimetto in carreggiata.
Dicevo, è da quei tempi che voglio leggere un suo libro e in realtà ne possiedo uno da molti anni, un libro di quando ancora non era così famosa e che devo recuperare a casa dei miei. Ora, se Ilaria leggerà questo post, chiedo direttamente perdono per questa cosa ma… non l’ho mai letto (e me lo aveva pure regalato per sapere cosa ne pensassi!). Lo so, sono una persona orribile. Ma prima per l’università che mi lasciava poco tempo per leggere, poi per impegni vari, poi perché mi è diventato quasi impossibile leggere libri cartacei, è rimasto lì chissà dove e mi dispiace così tanto che praticamente lo dico qua per espormi alla gogna pubblica.
Qualche settimana fa ho saputo, leggendo su Facebook, che stava per uscire un suo nuovo libro e mi sono detta: «Appena esce lo compro subito e lo leggo subito, basta tergiversare».
È così che mi sono trovata tra le mani Luce della notte e l’ho letto in pochissimi giorni (cosa che non mi succedeva da tempo). Ho appena posato il reader e sono già qui a parlarne, a caldo, diciamo.
Partiamo come sempre dalla quarta di copertina (o meglio, dalla
descrizione dell’ebook):
Chiara ha fatto un sogno. E ha avuto tantissima paura. Canta e conta, si diceva nel sogno, ma il buio non voleva andarsene. Così, Chiara si è affidata alla luce invisibile della notte per muovere i propri passi nel bosco. Ma quello che ha trovato scavando alle radici dell'albero l'ha sconvolta. Perché forse non era davvero un sogno. Forse era una spaventosa realtà. Manca poco a Natale, il giorno in cui Chiara compirà nove anni. Anzi, la notte: perché la bambina non vede la luce del sole da non sa più quanto tempo. Ci vuole un cuore grande per aiutare il suo piccolo cuore a smettere di tremare. È per questo che, a pochi giorni dalla chiusura di un faticosissimo e pericoloso caso e dalla scoperta di qualcosa che dovrà tenere per sé, Teresa Battaglia non esita a mettersi in gioco. Forse perché, nonostante tutto, in lei batte ancora un cuore bambino. Lo stesso che palpita, suo malgrado, nel giovane ispettore Marini, dato che pur tra mille dubbi e perplessità decide di unirsi al commissario Battaglia in quella che sembra un'indagine folle e insensata. Già, perché come si può anche solo pensare di indagare su un sogno? Però Teresa sa, anzi, sente dentro di sé che quella fragile, spaurita e coraggiosissima bambina ha affondato le mani in qualcosa di vero, di autentico... E di terribile.
Partiamo con una piccola premessa: dopo anni di attesa per leggere un Ilaria Tuti, potevo partire con una scelta più intelligente, non per il libro in sé che è molto bello, intendiamoci, ma perché ero circa a metà quando ho scoperto che c’erano altri libri con la stessa protagonista e avrei preferito leggerli in ordine (sì, lo so, sono un po’ fissata ma mi dato molto fastidio sapere che non stavo leggendo nel giusto ordine). Che poi, stupida io, perché poi ho notato che c’era scritto dappertutto! DAPPERTUTTO.
A parte questo mio errore di valutazione, sono felice di averlo letto
(anche se avrei voluto leggerli in ordine, l’ho già detto?).
Le circostanze in cui è nato questo libro sono davvero molto tristi,
infatti l’autrice afferma di averlo scritto come una sorta di atto terapeutico
dopo un grave lutto. Anche per questa ragione, però, forse perché in
ogni tenebra c’è un po’ di luce, ha deciso di devolvere i suoi proventi
in beneficienza al CRO di Aviano a favore della ricerca sui sarcomi.
Anche se è nato in pochi mesi, Luce della notte, non sembra affatto
un instant-book, anzi. Il linguaggio e lo stile di Ilaria Tuti sono
davvero molto particolari e ricercati. In alcuni passaggi le descrizioni
di posti ed emozioni sembrano quasi tendere alla poesia, tra l’uso
di figure retoriche, termini desueti (ma non forzati) e linguaggio fortemente
evocativo. Non è una narrazione banale, mai. E questo l’ho
adorato. Troppo spesso la narrativa moderna tende ad appiattire il linguaggio,
a cercare a tutti i costi di essere semplice per farsi capire. E sbaglia. La
lettura serve anche ad accrescere il vocabolario e come può farlo se il
linguaggio che utilizza è povero e ridondante? Quindi, ecco, brava Ilaria
che dipinge con le parole scenari fisici ed emotivi e lascia a volte il
compito di sostare, per capire a pieno la forza di ciò che sta evocando su
carta.
L’indagine del libro parte tutta da un sogno di una bambina,
costretta a vivere nell’oscurità a causa di una malattia che le rende
impossibile esporsi alla luce del sole. Sembra un sogno, ma lo è davvero? Ha
senso indagare su un bambino scomparso a partire dal sogno di una bambina? Di
sicuro una cosa ha senso: ascoltare sempre le paure dei bambini e cercare
di dare loro una forma concreta e reale, senza minimizzare il loro vissuto
emotivo. E infatti la bambina del libro, Chiara, non viene lasciata
sola con i suoi fantasmi, viene creduta e solo da lì le indagini possono
partire davvero e andare alla ricerca di qualcosa di concreto.
L’unico difetto che ho riscontrato in questo libro è il finale che mi è risultato un po’ troppo frettoloso, con molte svolte sul caso negli ultimi capitoli, che avrei preferito veder gestiti diversamente (o forse non volevo solo che un bel libro finisse, eh). Ma si può di certo perdonarlo all’autrice, visto quanto bene è scritto il resto e a quanto bene sa usare le parole.
Al termine del libro mi sono rimasti molti punti di domanda su alcune cose
che ho il vago sospetto (diciamo, la certezza) siano spiegate nei
libri precedenti quindi… non fate come me, partite dal primo libro con Teresa
Battaglia, perché penso sia la cosa migliore.
Poi, ormai si sa, non so scrivere recensioni ma… di sicuro leggerò
altri libri di Ilaria Tuti e non attenderò tanto come in passato. Recupererò anche Isabel, quello che mi aveva regalato, se lo trovo in digitale!
Perché non lasciate che anche nel vostro buio Ilaria Tuti accenda una
luce di speranza? Non ve ne pentirete.
di Ilaria Tuti
Edito da Longanesi
ISBN: 9788830457225
Link per l'acquisto: Luce della notte su
Ibs e su Amazon
Sempre bello rileggerti, dovresti farne molte di più di recensioni perchè io se fossi nei panni di Ilaria Tuti leggendoti mi verrebbe da commuovermi.
RispondiEliminaGrazie, Nick, sei troppo gentile. Scrivo poche recensioni perché purtroppo riesco a leggere molto poco e di quello che leggo è anche difficile che trovi qualcosa di cui sento di voler parlare, poi. Sono forse un pochino esigente, mi sa.
EliminaSe scriverai un libro, ti farò una recensione "commuovente", promesso. Grazie del commento e scusa per il ritardo della risposta (ogni tanto non ricevo le notifiche...).