Tornare a scrivere dopo
tanto tempo: impressioni e cambiamenti
Scrivere è
stata una delle avventure più belle della mia vita, un sogno grande, un
obiettivo sentito… poi lentamente ho preso le distanze da questa passione, prima con gradualità e
poi con un taglio piuttosto netto, come è nel mio stile. Smettere di
scrivere anni fa mi sarebbe sembrata una tortura, un'amputazione
immotivata, ma con il tempo è invece diventata una scelta saggia, razionale e
quasi per niente sofferta.
Come annunciavo qualche tempo fa, però, un progetto
collettivo mi avrebbe riportata nel settore (che non ho mai lasciato del
tutto occupandomi del blog, di editing e di altro…). Il
progetto in questione è Fibromialgia: fa
male e questo post è anche l'occasione per tirare le fila di quello che
sto combinando in merito.
Qualche
aggiornamento sul progetto…
In queste settimane ho
ricevuto molte testimonianze e ho cominciato a organizzarle. Mi sono
resa conto (anche se lo temevo già) che non è semplice avere a che fare con
persone malate. Sono stata più volte combattuta
tra la voglia di dare conforto e la paura di risultare retorica. Sono
persone che hanno bisogno di parlare
e di essere ascoltate e, al di là del progetto, spero un pochino di
saper fare queste cose.
Ho scritto anche alcune parti dell'ebook rielaborando le
esperienze di Fabrizia, ma già ho dovuto cambiare
totalmente la struttura che volevo dare al lavoro finito, quindi metà
del lavoro è da buttare, probabilmente… Comunque, questo era giusto per farvi
sapere che sto lavorando e ci vorrà tempo, che
è faticoso ma bello, che sono felice di farlo e che se qualche altro
fibromialgico si vuole unire, io sono qui.
Questa è anche un'occasione per ringraziare chi sta
partecipando, accettando di raccontare pezzi di sé. Grazie a tutti, di cuore,
davvero.
Ritornare a
scrivere
Torniamo alla scrittura, che poi è l'argomento di questo
post (e perdonatemi la parentesi di cui sopra, ma sentivo di doverla scrivere). Non
scrivevo narrativa da veramente tanto tempo, ormai (eccettuati i
racconti in 200 caratteri e simili…). Mi capita ogni giorno di scrivere e di
scrivere anche parecchio, post, articoli, cose di lavoro… però scrivere un racconto è altra cosa.
Quando ho iniziato a scrivere le esperienze di Fabrizia partendo dai suoi
racconti orali, credevo che non sarebbe stato per niente naturale per me raccontare qualcosa, che mi sarebbero uscite solo parole
sbagliate, stantie, arrugginite… invece, le parole fluivano leggere con succede con le prime bozze
dei post, come un tempo succedeva per la prima stesura dei miei romanzi (tutti
accuratamente buttati in recessi remoti del computer). Scrivere era un flusso per me, un distaccare la logica e
lasciare che la parole si incasellassero una dietro l'altra. Non mi ero mai resa
conto di farlo prima di riprendere con la narrativa, prima di lasciarmi sorprendere da un'immagine
evocativa sbucata da chissà quale connessione del mio cervello o da una parola
che a stento sapevo di sapere e che, sì, lì, era proprio quella giusta.
Le ragioni per
cui avevo smesso e gli orizzonti futuri
In un certo senso ho smesso di scrivere non perché non
avessi più voglia di farlo o non mi facesse più piacere farlo: l'ho fatto
perché sentivo di non aver più niente
da dire o, meglio, di avere da dire troppe cose che non potevo dire in
un periodo emotivamente già troppo pesante.
In altre parole, il progetto Fibromialgia:
fa male, mi ha dato qualcosa
da dire e consentito di ritrovare la gioia di dirlo, riavvicinandomi così alla
scrittura.
Non saprei dire se è cambiato qualcosa dal prima ad
adesso, anche se sono sicuramente più
consapevole di tanti meccanismi sottesi alla scrittura dopo averli
visti e analizzati dal di fuori, con meno coinvolgimento personale. Di certo sono cambiata io in tutto
questo tempo, affrontando e superando cose, infilandomi in nuovi problemi,
cercando nuovi equilibri…
Non so se dopo questo progetto ricomincerò a scrivere,
non so se riprenderò i progetti letterari che avevo abbandonato o finalmente mi
deciderò a scrivere quello che so di
dover scrivere. Non ho risposte in merito, ma quel che so è che sto riscoprendo la gioia di narrare
che avevo perso per quanto riguarda lo scritto. Il resto è… ancora tutto da scrivere.
Aggiornamento del 12/05/2018
Se avete letto questo post, vorrei che leggeste anche quello in cui c'è la verità su Fabrizia Mialgo. Grazie di cuore!
Ecco qui il link: Giornata mondiale della fibromialgia: un questionario e una nuova prefazione con la verità su Fabrizia Mialgo
Può fare paura, ma a volte il tempo in cui si sta fermi per obbligo (per esempio infortunato ecc...) oppure no, potrebbe essere un'occasione per prendere un'altra strada, per trasformare qualcosa. Come ben sai, se ti ricordi, avevo scritto un post simile al tuo e, come dire, attendo. Non perché mi sono arresa. Anzi, io continuo a fare per esempio le mie cose teatrali ma si tratta di questione di fiducia.
RispondiEliminaUn bacio carissima Romina e non vedo l'ora di vedere il risultato finale del tuo progetto.
In questi ultimi due anni ho stravolto la mia vita in tutti i sensi in cui era possibile stravolgerla. Ho percorso strade nuove, ho incontrato sofferenze cupe e grandi gioie. Sono una persona diversa da quella che ero un tempo e, sì, mi serviva tempo per trovare la mia strada e capire cosa voglio da questa vita. Ora credo di saperlo e lotterò per quello. Se la scrittura farà parte di questo progetto di vita o no, lo scoprirò solo strada facendo.
EliminaSpero che anche tu possa trovare risposte alla fine della tua attesa.
Un abbraccio!
Magari in tutto questo tempo ti è mancato un tema a cui tenessi davvero, qualcosa che ti stesse a cuore. La connessione forte con ciò che volevi raccontare ti ha aiutata a ritrovare la tua voce, ed è una bellissima cosa.
RispondiEliminaCredo che in parte sia così. Tutto ciò che avrei voluto raccontare, tutto ciò che avrei voluto gridare, non era il tempo per "buttarlo fuori" e magari non lo sarà mai. Avere modo di parlare di altri, pur con un tema che mi sta così a cuore, mi dà nuova forza.
EliminaUna cosa davvero curiosa dello scrivere, che in realtà già sapevo ma che mi ha fatto notare un amico, è che quando inizi con un'idea poi la storia ti porta da tutt'altra parte, e m'è venuto in mezzo sorriso quando hai detto che ti ritrovi a cambiare struttura dell'ebook :) In effetti anche il come scriviamo è una parte importante della storia. Comunque sono felice abbia preso piede.
RispondiEliminaAltra cosa... odio fare lo spammone, ti giuro, ma visto l'argomento, se ti va ho organizzato un progetto di scrittura facile rapido indolore che si chiama #RaccontoVolante, e se ti va di darci un occhio e partecipare o altro, lo trovi qui http://cervellobacato.blogspot.it/2015/03/il-progetto-raccontovolante.html
Non spammo più promesso! :P
Più che altro non è un romanzo o un racconto a se stante, vuole essere un ebook di denuncia, ma anche bello da leggere, commuovente ma non melenso, "spontaneo" ma preciso e ben organizzato... insomma, è una montagna troppo alta da scalare e sono fuori allenamento!
EliminaAvevo segnato il tuo post come "da leggere", quindi spam o no l'avrei fatto prima o poi... in giornata passo. Grazie.
Eheh non ti arrendere però anche se è alta, che è comunque importante ;)
EliminaIn fondo, non mi sono mai piaciute le cose facili!
EliminaLascia fluire le parole.
RispondiElimina:)
Starò diventando taoista?
EliminaChissà! Anche per Eraclito tutto scorre... Forse sei percorsa dal sacro fuoco del logos? La condizione in cui le parole scorrono liberamente è decisamente la migliore!
EliminaHo deciso: voglio fare il supereroe "percorso dal sacro fuoco del logos"!
EliminaBene, sono contento che tu stai tornando a scrivere. ;)
RispondiEliminaGrazie, Nick, anche se la letteratura viveva benissimo anche senza di me! Ahah!
EliminaSono veramente felice di leggere questo post! È un bel tornare in carreggiata, col progetto e anche emotivo. :) Poi ricordo quello che dicevi della scrittura e vedere che forse la stai ritrovando è una cosa davvero piacevole. :)
RispondiEliminaTi auguro ogni bene per il progetto e per un più ampio ritorno sulla narrativa!
Forse la scrittura può ancora avere una parte nella storia della mia vita, o forse no. Intanto stiamo a vedere e vi tengo un po' aggiornati.
EliminaGrazie per gli auguri!
Dal virus della scrittura si guarisce raramente :). Forza e coraggio!
RispondiEliminaForse stavo meglio senza, sai? Almeno avevo una cosa in meno a cui pensare!
EliminaPerò grazie per l'incoraggiamento!
Era un pò che non girovagavo tra i tuoi post, per mancanza di tempo, principalmente. Oggi, sto cercando di recuperare parte del tempo perso. Mi trovo a leggere questo tuo post, con quel senso di colpa tipico di chi, sente di aver trascurato un amico. Scusami, quindi se sono stata distratta. Una cosa però che voglio dirti è che ti trovo diversa. Diversamente "viva". Piena, completa, ti sento come non mai. Mi ritrovo in quello che dici sulla scrittura, del bisogno di prendersi del tempo per capire cosa si voglia trasmettere agli altri, quando scriviamo. E, questa parte di te, che forse doveva solo esplodere, oggi, è cresciuta. Oggi, per la prima volta ti"sento". Ed è bellissimo,e forse è la cosa più bella che uno scrittore possa sentirsi dire. Forse, è proprio dal dolore, che nascono le parole migliori.
RispondiEliminaUn abbraccio, carissima.
Raffaella