Essere al verde: non è mai una buona cosa, soprattutto
quando lo dicono tutti!
In questi anni di crisi economica, sarà capitato a tutti
di sentire qualcuno dire di essere al verde e purtroppo qualcuno si è trovato pure
in questa spiacevole situazione direttamente. Sappiamo tutti che cosa significa
questa espressione, ma siamo davvero sicuri di sapere da dove deriva? Io
credevo di sì, ma, dopo la stesura di questo post, non ne sono più così certa…
a breve vi spiegherò perché!
Quando si dice?
In genere si usa l'espressione
essere al verde nel senso di rimanere senza un soldo, non avere denaro.
È una frase che una persona può dire quando si trova a
non avere più molto denaro a disposizione.
Facciamo un esempio pratico. Due amici al bar, uno dei
due dice all'altro: «Non offri mai tu, però, eh!». L'amico allora replica: «Scusa,
ma è un periodo difficile, sono
praticamente al verde!».
Che poi sia vero o una scusa per scroccare non si sa!
Ahaha!
Un controsenso
Ma se essere al verde significa essere senza soldi, perché si dice essere in rosso? E perché avere denaro in alcuni posti si
dice avere i verdoni? Questa
apparente confusione tra colori può sembrare un grande controsenso, ma non è
così. Il rosso infatti si riferisce
al conto corrente in stato di passività, mentre i verdoni sono i dollari (entrambe sarebbero belle espressioni da
approfondire!). L'espressione essere al
verde, invece, non c'entra con nessuna di queste due cose, come vedremo tra
poco.
L’interpretazione
più convincente
L'espressione deve la sua origine all'usanza di colorare di verde la parte terminale
delle candele di sego. Solitamente i poveri che non avevano soldi da
spendere inutilmente utilizzavano una candela fino alla base, quindi sfruttando
a pieno anche tutta la parte verde, dato che non volevano comprarne una nuova
finché non fosse proprio finita quella precedente.
Insomma, una
candela arrivata al verde è una candela ormai quasi completamente consumata.
L'espressione la candela è al verde
sarebbe poi nel tempo diventata essere al
verde
Inoltre, a Firenze nella aste pubbliche tenute dal
Magistrato del Sale si usavano questo tipo di candele di sego colorate nella
parte inferiore e l'asta chiudeva
proprio quando la candela arrivava al verde (era un modo per stabilire
che il tempo era scaduto e le persone non potevano più comprare o fare offerte).
Altre interpretazioni
L'interpretazione che conoscevo io è quella di cui vi ho
appena parlato (alla quale poi ho deciso di legare anche la curiosità sulle
aste fiorentine), ma dalle ricerche fatte per scrivere il post ho scoperto che
ci sono tantissime altre interpretazioni, molte delle
quali sono estremamente convincenti. Si tratta spesso di pseudoetimologie che
in alcuni casi hanno origine in contesti locali. Vi propongo quelle che ho
trovato, così ognuno può scegliere la sua preferita!
- Una delle interpretazioni più diffuse riguarda la fodera interna dei portafogli (ma anche di forzieri, cassette, borse…) che in genere era di colore verde, quindi aprendolo, se si poteva vedere solo la fodera (e quindi il verde) significava che non c'erano soldi ed era vuoto.
- L'espressione potrebbe anche essere nata nelle case da gioco. Il giocatore che ha perso tutte le sue fiches e i suoi soldi vede solo il tavolo da gioco davanti a sé, che è tradizionalmente verde.
- Secondo altre fonti, l'espressione deriverebbe invece dalle prime cambiali, con cui poteva pagare chi rimaneva senza denaro, che erano appunto di colore verde.
- In Emilia Romagna l'origine dell'espressione si fa risalire al modo di mangiare il cocomero fino alla buccia (che è di color verde) dopo aver consumato il rosso. Si tratta dunque di raschiare fino in fondo il cocomero.
- Se ci si sposta a Padova, invece, si tende a far risalire questa espressione alla sala verde dell'antico Caffè Pedrocchi, dove per tradizione chiunque può accomodarsi senza consumare.
- Un'altra possibile interpretazione chiama in causa niente meno che la bandiera italiana che è composta da tre colori dei quali il verde è quello più vicino all'asta. Durante combattimenti cruenti le bandiere possono subire danni e quindi ridursi in brandelli e perdere le parti più esterne (il rosso e il bianco), rimanendo al verde.
- L'espressione potrebbe derivare però anche dall'usanza medievale di accendere una lanterna verde quando era pronto il cibo per una speciale categoria di poveri, i vergognosi (cioè quelli che non erano nati poveri ma lo erano diventati), che non si adattavano alla questua normale e quindi aspettavano l'accensione della lanterna verde che consentiva loro di entrare nell'ente caritatevole senza bussare e con meno probabilità di essere visti.
- Un'altra usanza medievale che potrebbe aver dato origine all'espressione consisteva nel far portare un berretto verde ai falliti in segno di pubblico scherno.
Conclusione
Insomma, essere
al verde non è di certo una cosa bella, indipendentemente dall'origine
che vogliamo dare all'espressione, ma qual è la vostra preferita? Io le ho
scritte più o meno da quella che mi convince di più a quella su cui sono più
scettica (ma è solo il mio punto di vista!).
E, augurandovi di non essere mai al verde termino il post. Ora tocca a voi nei commenti!
Quando non sono al verde sono in bolletta ^_^
RispondiEliminaMoooltooo male! Ahah!
EliminaSono tutte molto interessanti come ipotesi... Personalmente trovo convincente quella delle aste fiorentine: l'italiano deriva fondamentalmente dal fiorentino, quindi un'espressione fiorentina aveva più possibilità di diventare "nazionale", per così dire.
RispondiEliminaEssere al verde non è bello, perciò speriamo che per noi rimanga solo un'espressione popolare e non una condizione materiale ;-)
Sto leggendo una bella introduzione di un testo di dizione che parla delle origini fiorentine dell'italiano facendo discorsi molto interessanti anche su questioni simili.
EliminaSì, deve essere solo un'espressione popolare!
Il termine "verdoni" per indicare l banconota americana credo di averlo sentito usare solo nei fumetti. Gli americani, nel loro slang, solo soliti chiamare i dollari con il termine "Bucks" (che letteralmente è il maschi del cervo). A quando una rubrica come questa che esplori le altre lingue?
RispondiEliminaQuando io conoscerò bene delle altre lingue, probabilmente. Ahahah!
EliminaIo sapevo proprio quella dell'asta.
RispondiEliminaIo invece non ne sapevo niente, anche sapendo delle candele!
EliminaSapevo della candela, ma non che al Pedrocchi ci fosse una sala in cui si può sedersi senza consumare!
RispondiEliminaNon ci sono mai entrata neanche da laureata (per chi non lo sapesse, si dice che chi entra prima di laurearsi non si laureerà mai)... Mi sembra un posto troppo chic, ho paura che mi guarderebbero tutti male...
So della "maledizione" del Pedrocchi. Ora però potresti andarci per vedere se è vero quello che si dice della "sala verde". Secondo me non ti guarderanno male!
EliminaIo conoscevo la versione dell'interno del portafoglio. Molto interessante la storia del caffè Pedrocchi, che ho visto proprio quest'anno per lavoro. Fortunatamente avevo già dato :)
RispondiEliminaEh, bisogna stare attenti con il caffè Pedrocchi! La prossima volta che passo per Padova voglio andarci anch'io!
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