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Ormai sono diversi anni che scrivo pochissimo qui sul blog. Mi dispiace davvero molto e vorrei dire che diventerò più solerte ma... so benis...

mercoledì 10 febbraio 2016

Le dodici parole del 2015: video per il vincitore del torneo

Siamo già a febbraio inoltrato, ma l'anno passato ha lasciato ancora alcune questioni in sospeso, una delle quali voglio portare a giusto compimento con il post a sorpresa di oggi.
Come ricorderete l'iniziativa Una parola al mese (se non sapete di che si tratta, potete leggere l'introduzione alla rubrica) l'anno scorso era arricchita da ben due tornei: il  Torneo Sostenitori e il Torneo Racconti che sono stati entrambi vinti da Spartaco Mencaroni (del blog Il coniglio mannaro).



Due anni fa, per riassumere le prime dodici parole, ho realizzato un video con un mio racconto di 200 parole che conteneva tutte le parole dell'anno. L'anno scorso, invece, ho fatto un video con i raccontini di Spartaco (sì, aveva vinto anche l'anno scorso) che avevano guadagnato punti nel torneo. Quest'anno pensavo di fare un video simile per il vincitore di questo concorso e invece un post diverso per il vincitore del Torneo Sostenitori, in cui parlare di tutti i racconti e i post scritti dal campione. Trattandosi però della stessa persona per entrambi, sarebbe stato un po' ripetitivo fare due post con gli stessi racconti, quindi ho chiesto a Spartaco di scrivere un racconto breve con tutte le parole dell'anno scorso e ho realizzato un video.
Quindi in questo post leggerete le definizioni delle parole del 2015 per un piccolo ripasso, i raccontini scritti da Spartaco durante l'anno e i link ai post con cui ha partecipato all'iniziativa. E poi potrete vedere un video con un racconto tutto nuovo e con tutte le dodici parole.

Insomma, tante cose, quindi è tempo di cominciare!

Le definizioni
Per prima cosa dobbiamo infatti citare le parole dell'anno scorso.
Qui riporto le parole solo con le loro definizioni, vi lascio i link ai post per scoprire tutto il resto (vi basta cliccare sulle parole).

Imperituro (gennaio 2015)
  • (letteralmente) Che non deve, che non può perire, che è destinato a durare in eterno, che è destinato all'eternità, relativo a ciò che non ha fine, immortale, eterno.
  • (per estensione) Che è destinato a durare per un lunghissimo tempo (es. gloria imperitura).


Giaculatoria (febbraio 2015)
  • (letteralmente) Preghiera breve e ripetuta, reiterata
  • (figurato, scherzoso) Tiritera, ripetizione noiosa di parole sempre uguali, lungo elenco noioso
  • (figurato, scherzoso) Discorso breve ma fervido e pieno di enfasi, fatto per intenerire qualcuno
  • (figurato, scherzoso) Discorso fatto di ripetizioni
  • (per antifrasi) Imprecazione, bestemmia


Eteroclito  (marzo 2015)
  • (in linguistica) Di sostantivi, aggettivi o verbi la cui flessione presenta l'alternanza di più temi o radici. (es. verbo andare che alterna le sue forme con quelle del verbo vadere). (In grammatica ha lo stesso significato di suppletivo).
  •  (figurato, per estensione) Irregolare, stravagante, anomalo, bizzarro, originale, inusitato (riferito a cose e persone, raramente usato anche per l'aspetto esteriore di una persona).
  • (figurato, per estensione, raro) Abnorme, anormale.
  • (figurato) Di fenomeno variegato, collegabile a disparati oggetti, settori, ambiti; eterogeneo.


Fedifrago (aprile 2015)
  • Che non presta fede a un giuramento, che rompe un patto, che viene meno a un impegno, che non mantiene la promessa fatta.
  • (per estensione, scherzoso) Infedele, traditore, che infrange il patto di fedeltà tra coniugi


Livore (maggio 2015)
  • Sentimento di invidia o di rancore. Astio maligno, risentimento, rabbia velenosa.
  • (uso antico/letterario) Lividezza, lividura, aspetto livido del volto di chi è tormentato dall'invidia


Tignoso (giugno 2015)
  • (uso in medicina) Affetto da tigna.
  • (in senso figurato, popolare e regionale) Avaro, spilorcio, tirchio.
  • (in senso figurato, popolare e regionale) Pignolo.
  • (in senso figurato, popolare e regionale) Caparbio, cocciuto, ostinato, testardo, irremovibile.
  • (in senso figurato) Molesto.
  •  (in senso figurato, uso antico) Persona vile, dappoco, spregevole.


Equanime (luglio 2015)
  • (riferito a persone) Imparziale, equo, che è di animo sereno, equilibrato e imparziale in ogni caso e verso chiunque, che dimostra equanimità
  • (riferito a cose) Giusto, equo, misurato, imparziale.


Impalmare (agosto 2015)
  • (uso letterario) Fare una promessa di matrimonio a una donna (dato che la promessa prevede il tocco delle mani) (per estensione) sposare, condurre a nozze, prendere in sposa
  •  (uso antico) Promettere in sposa
  • (uso letterario) Fare una promessa solenne, congiungere le palme in segno di promessa
  •  (uso antico) Stringere la mano a qualcuno in segno di intesa o accordo raggiunto (anche solo in significato di stringere, prendere)
  • (uso tecnico) Legare il capo di una fune con uno spago sottile così che non si sfilacci
  • (uso tecnico) Collegare i capi di due cavi metallici mediante una stretta legatura (intrecciando tra loro i trefoli)


Facondia (settembre 2015)
  • (uso letterario) Disposizione naturale a esprimersi con facilità e abbondanza di parola (soprattutto in pubblico), eloquenza, facilità di parola, scioltezza ed eleganza d'espressione/linguaggio
  •  (uso in senso spregiativo) Verbosità (in senso, per esempio, di utilizzo eccessivo della parola)


Prosopopea (ottobre 2015)
  • (figura retorica) Figura consistente nel dare parola a persone morte o assenti o nel personificare cose inanimate o concetti astretti, come se fossero presenti, vive e animate; (per estensione) conferire prerogative umane ad animali, oggetti inanimati e concetti.
  •  (uso figurato, con valore spregiativo) Solennità, gravità affettata e ridicola, aria di importanza (a cui spesso si accompagna il significato seguente)
  • (uso letterario, con valore spregiativo) Boria, albagia, alterigia, altezzosità, arroganza, pomposità, presunzione… (es. parlare con prosopopea = discorso fatto con enfasi eccessiva rispetto al tema trattato)
  • (uso popolare, con valore spregiativo) Sussiego, tracotanza, supponenza, spocchia, saccenteria, puzza sotto al naso…


Querimonia (novembre 2015)
  • (uso letterario)  Fastidioso lamento, lagnanza protratta (spesso per danno o torno subito); lamento insistente, uggioso, inopportuno.
  • (uso letterario non comune) Voce lamentosa.
  • (uso giuridico) Reclamo, ricorso, rimostranza.


Inane (dicembre 2015)
  • (uso letterario)  Vano, vuoto, inutile.
  • (raro) Vuoto (da intendersi in senso più generico, come da etimologia latina)


Il video con le dodici parole del 2015 - Premio per il Torneo Racconti
Come accennato, il video che state per vedere è un racconto inedito scritto da Spartaco in qualità di vincitore del Torneo racconti  con tutte le parole dell'anno scorso.

Spero che vi piaccia e che piaccia anche a lui, visto che è il suo premio!



I post e i raccontini di Spartaco - Premio per il Torneo Sostenitori
Per premiare il sostegno dato da Spartaco all'iniziativa (testimoniato dalla sua vittoria nel Torneo Sostenitori) ho deciso di riportare qui tutti i post e i racconti con cui ha partecipato all'iniziativa, sperando di procurargli così qualche visualizzazione in più (e regalare a voi qualcosa di bello da leggere!).

Cominciamo con i post!



Passiamo ora ai bellissimi racconti di Spartaco! Come potete notare molti si sono classificati sul podio nei rispettivi concorsi del mese.

Zenone ha sempre avuto ragione  (2° classificato)
Sulla strada delle sfidevola il Pelide;credeva imperituro il vantaggio,
il chelonide non saggio!Ma nella gara infinitauna pietruzza fra le ditasalva il paradosso:e Achille ruzzola nel fosso!

Effimero sonetto Malthusiano 
 Imperitura è quella cosa
che finire mai non sa;
mica come questi versi
che ci lasciano a me/

Shoah (1° classificato)
Al cielo ottuso, che lusingavamo di giaculatorie, salgono solo disperate maledizioni; si avventano rabbiose, per frantumarsi sulle nubi porpora, oltre le quali lui è già morto e non ci sente.

Ascoltaci! (3° classificato)
Le giaculatorie non hanno memoria e non lasciano traccia, solo una scia invisibile di speranze vane; pochi sanno che ricadono sulla terra, come pioggia, quando il cielo non le ascolta e le rimpiange.

14 settembre 1492
Il capitano fissò le vele flaccide, sputò sul ponte e scese sottocoperta, bofonchiando la sua giaculatoria al fato avverso. La Santa Maria ondeggiava sul pelo dell'oceano come un tappo di sughero.

Davide e Golia
Una giaculatoria di imprecazioni seguì il colosso che si allontanava barcollando, con la mano sulla fronte sanguinante. “Così non vale, piccolo vigliacco!” gridò, prima di stramazzare al suolo.

Il guardiano dei desideri inascoltati (1° classificato)
Dalla cima della scogliera vedo le stelle, eterocliti fiori di luce, che precipitano a bagnarsi nel mare scuro. Alcune, più stanche, non risalgono: di cielo morto è pieno il fondo dell’oceano.

Archeologia interstellare (2° classificato)
Da tempo i due esseri esploravano le rovine. Uno chiese come gli eterocliti e brutali terrestri avessero realizzato tali meraviglie. “Io lo so” sussurrò l’altro, osservando due scheletri abbracciati.

Epitaffio di Ippaso
Incommensurabili e irrazionali: ecco i miei numeri, eterocliti tiranni! Ora il vostro segreto, per mano occulta dei miei fratelli, mi schiude quest’altro infinito d’azzurro; la mia tomba d’acqua.

Fugace avventura di una notte
Un solco di luce che riga il tramonto, un rimbombo eteroclito di tuoni lontani, e sei partita. La scia del tuo aereo si dissolve meno in fretta del profumo che mi hai lasciato fra le dita.

Insonnia solitaria (1° classificato)
Fedifraga è la notte, amore mio: compone con le ombre la curva dei tuoi fianchi, nella luce incerta dipinge sul lenzuolo i tuoi capelli sciolti. E tu, dovunque sei, non vedi che ti cerco.

La confessione di un cattivo scrittore (2° classificato)
Da me non nascono parole; io ne raccolgo i frammenti, scavo nei cimiteri dove giacciono dimenticate. Fedifrago, le ricompongo, e le costringo ad un'altra vita. Come ciò avvenga, io stesso non so.

Un canto di Omero 
La storia è veritiera nella moltitudine e fedifraga nel poco; dà ragione alle masse e non sa le ragioni dell’individuo. Io invece conosco la mia notte e delle sue verità non ho rimpianti.

Una relazione devastante (1° classificato)
La mia vita è un cadavere lacero, il campo di una disfatta. Nell’animo, brandelli tignosi di nuvole livide penzolano nell’aria senza vento. Della tua tempesta, detesto anche le rovine.

Saggezza post-elettorale 
Agli squilli di fanfara drizzò il collo tignoso; seguiva il comizio, ma poi il suo naso fu raggiunto dall'olezzo di un cartoccio di pesce, e il vecchio gatto se ne andò, dondolando la schiena sinuosa.

Al di là della linea d’ombra 
Un giorno ti sveglierai lontano, senza sapere di esserti messo in cammino. Guarderai il cielo, immobile e sconfinato; e saprai come quel legaccio tignoso, che ti inchioda a terra, ti tiene in vita.

Giudizio salomonico (3° classificato)
La faida fra i villaggi era costata infinite vite umane. Ora i due capi attendevano il verdetto che avrebbe messo fine alla contesa. Il cavaliere, con un solo equanime fendente, li decapitò entrambi.

Cogli l’attimo 
 Lungo il sentiero scendeva equanime la luce dell’alba e si posava su un piccolo fiore; il sole, sorgendo, brillò più forte sull’erba, confondendo la penombra. Il fiore che non colsi mai più lo rividi.

Non ti importa di niente 
Equanimi sono gli sguardi di chi ha già perduto; con pari indifferenza fronteggia nuove disfatte e non ricercate glorie, vivendo in bilico sul bordo sottile che separa il trionfo dalla rovina.

L’orologiaio saggio 
Con gesti misurati tendeva le piccole molle, bilanciando con equanimi contrasti il movimento dei minuscoli ingranaggi. Il tempo, come la vita, scorre prigioniero fra opposte rive insormontabili.

Infanzia difficile (2° classificato)
Un'eco improvvisa mi ricorda le strida sguaiate che salivano dalle viuzze sudice del porto: nella mente si impalmano indissolubili ai suoni ovattati del mio lussuoso presente. Non sarò mai libero.

Promessa 
 Morbide striature rosate contro il cielo turchese impalmavano un domani radioso; uniti per mano, confondevano due file di impronte sulla battigia. Le lunghe onde spianavano per loro un solo cammino.

Rimpianto del vagabondo
Una triste fragranza acre, di fumo lontano, richiama il fuoco acceso e vecchie, calde pietre, che impalmano un quieto ristoro. Ma io stendo il passo verso l’orizzonte buio, velato da un filo di bruma.

Prognosi infausta 
“Colpa di una mutazione”, gli aveva detto. Un capriccio delle due eliche impalmate nelle sue cellule. Non importa, pensò stracciando il referto medico. Si sarebbe goduto ciò che gli restava da vivere.

Un guerriero in pensione (2° classificato)
Notte, il tuo respiro di ghiaccio odora del fumo di fuochi lontani; con prosopopea mi racconti di nobili gesta e antichi eroi, ma l’eco si confonde con il lamento stanco di una vecchia civetta.

Lo zio facoltoso 
 - Avrei voluto venire prima, ma gli affari…
Non terminò la frase e si accese un costoso sigaro, mentre con l’inutile prosopopea dell'abito umiliava gli orfani di suo fratello, morto sul lastrico.

Amore al crepuscolo 
Sedevo al cospetto del maestoso tramonto, dove le tue orme si allontanavano sulla sabbia. La luna sorse beffarda dal mare e con argentina prosopopea le sue scintille mi derisero per averti perduta.

Un indelicato augurio di compleanno (per Romina) 
 Tanti auguri a te! – cantavano in coro. E ondeggiando al ritmo della melodia le candeline sembravano scandire a gran voce, con sconsiderata prosopopea, il numero degli anni che rappresentavano.

Onomatopee dell'assenza 
Tic, tac; sul comodino, l'inutile querimonia del tempo rende insonne la notte: tu non ci sei e ogni istante si addensa, come sabbia bagnata in una clessidra rotta. Tloc, tloc.

Un uomo senza qualità  
Di meschine scuse riempiva i giorni e stancava il cielo con inutili querimonie. All’ombra della sua irresolutezza giunse infine l’ora più cupa e il cielo, stanco di tanta mediocrità, lo rifiutò.

Malinconia di novembre di Spartaco Mencaroni
Nella luce irreale, fra volute di nuvole giallognole, tintinnava la querimonia delle ultime gocce di pioggia e il sole si spegneva, come un lucignolo fumigante. Già triste, veniva la sera

Conclusione
Termino questo post ringraziando tantissimo tutti coloro che hanno partecipato e stanno partecipando all'iniziativa e, soprattutto, Spartaco Mencaroni che si merita molti complimenti sia per la bellezza dei suoi testi sia per la dedizione e la costanza con cui ha partecipato all'iniziativa.


Da qualche tempo sto pensando di interrompere questa iniziativa perché è spesso poco seguita, ma lavorare a questo post mi ha comunque fatto moltissimo piacere! 

4 commenti:

  1. Un plauso a te Tomina per tutto il lavoro che fai!
    Al coniglio mannaro, che dire???? Complimentoni!!!
    Ciao fanciulli!

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  2. Complimenti, Romina, per il video!
    E che bel racconto, Spartaco!
    Auguri, dunque, al super-vincitore per il suo meritatissimo premio!

    RispondiElimina

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