Rotta e approdo: nuove strade da seguire, verso cosa?
Ormai lo sapete, ogni due mesi, qui sul blog compaiono post
strani, con discorsi che divagano un po'. Gli Aforismi un tempo erano una rubrica
molto legata alla scrittura (come tutto il blog, del resto) ora invece tendono
a essere sempre più spesso riflessioni
generali su qualcosa che crea svolte in questo blog o nei miei progetti.
Il post di oggi rientra in questo filone.
In cerca di
approdo?
Non so se è
ancora tempo per me per chiedermi che cosa farò da grande. Ormai sono grande e casa,
famiglia e lavoro riempiono le mie giornate. Sto prendendo decisioni importanti, quelle che segnano la
strada per gli anni successivi, forse per la vita. Non si tratta più solo di
trovare una rotta da seguire ma anche di decidere
un approdo a cui ambire. Lasciando fuori dal blog le questioni
prettamente personali, di cui non mi piace mai troppo parlare in pubblico,
posso solo dire che è un bel periodo e sono felice il che mi consente di farmi
questo stesso tipo di domande per quanto riguarda il profilo lavorativo e il
blog.
Quando ho aperto la partita iva (e ormai sono passati
tanti mesi) speravo che i tre settori
principali in cui lavoro avrebbero finito per incidere in ugual misura sul mio
reddito. Mi sbagliavo.
Le lezioni private (che non
riguardano i temi di questo blog) sono tutt'oggi la quasi totalità del mio
lavoro, accompagnate da qualche collaborazione con l'università sugli stessi
temi. Gli editing fanno parte
delle mie giornate ma molti sono ancora gratuiti e, quelli a pagamento,
riguardano quasi soltanto progetti non di narrativa (anche se ho ricevuto di
recente belle proposte, quindi speriamo bene). Per quanto riguarda invece i lavori con la voce, che sono quelli
che speravo di incrementare di più, a oggi non ho ancora realizzato nulla di
pagato, il che per me significa che non posso ancora dirmi una professionista,
nonostante il mio sito professionale a cui tengo tanto.
Speriamo che il vento prima o poi giri in modo diverso e
che la stabilità che ora ho in altri settori della vita, possa diventare
caratteristica anche di quello lavorativo. Io vi ricordo la pagina Io lavoro
per voi e anche il super
sconto per i partecipanti al concorso di compleanno.
Manca l'approdo o
manca la rotta?
Sempre più spesso però mi chiedo che rotta dovrei seguire per il futuro, su cosa dovrei
puntare, in cosa posso fare davvero strada.
Ancora credo di non averlo capito. Probabilmente è perché faccio tante cose che
amo e a cui non sento di voler rinunciare e perché una sola di queste potrebbe
non garantirmi un reddito sufficiente.
Insomma, non essendomi chiaro
l'approdo, non riesco nemmeno a definire con chiarezza la rotta. Il che
è logico, in fondo.
Quando l'approdo è incerto, la rotta va cambiata spesso; forse non c'è meta per ogni viaggio, ma per tutti esiste una strada da percorrere.
Quando l'approdo è incerto, la rotta va cambiata spesso; forse non c'è meta per ogni viaggio, ma per tutti esiste una strada da percorrere.
— Romina Tamerici (@RominaTamerici) 27 Settembre 2015
Strada facendo…
Dove voglio
arrivare? Cosa voglio fare nella mia vita? Probabilmente vorrei poter
approfondire gli studi sulla voce,
oltre alla dizione che sto già facendo da sola e trovare un ambito in cui
poterla usare per guadagnare: dagli spot, alle letture, ai programmi radio… ma
realisticamente so che non è un settore facile. Insegnare mi piace e non voglio smettere, probabilmente
questo è e resterà il mio lavoro principale. Editare mi dà buone soddisfazioni ma anche qui avrei bisogno
di continuare gli studi per diventare sempre più brava.
Ci sono troppe variabili nella mia vita che devo
considerare e che mi limitano nelle scelte, allo stesso tempo non sono capace
di scelte troppo radicali al momento. Forse è giusto così, magari il mio approdo sarà un mix di tutte queste cose oppure
qualcosa che ancora non riesco a vedere all'orizzonte. Bisogna anche sapersi godere il viaggio,
magari regolando strada facendo la rotta, per non perdersi o divagare troppo. Tanto
fare programmi dettagliati del mio futuro, in passato si è rivelato
controproducente: troppi imprevisti, troppi ostacoli…
Ok, basta mi sto lasciando andare a esercizi di facondia.
Forse è meglio che finisca qui il post. Non credo sia utile a nessuno, né di
particolare interesse. Magari è solo un po' di nebbia, ma di
strade nella nebbia vi ha già parlato
Elisa (non stavo pensando al suo post, scrivendo il mio, ma a questo punto
mi sembra quasi di averne fatto una mia versione…). In ogni caso, una
chiacchierata con voi, una volta ogni due mesi, ci sta. Così, giusto per farvi sapere come sto
aggiustando la rotta e più o meno verso quale approdo.
Questo post partecipa all’iniziativa Una parola al mese. La parola di settembre 2015 è facondia (al link maggiori informazioni).
Mi hai fatto ripensare al mio post sulla nebbia, in effetti. So che ci troviamo in una situazione nebulosa tutte e due, ma nei commenti al mio post mi hanno incoraggiata, dicendo che poi passa... Quindi passerà anche per noi!
RispondiEliminaMa certo! La mia va e viene ormai da un po'...
EliminaPasserà per entrambe!
Rileggendo il mio stesso post mentre lo scrivevo, non ho potuto non citarti!
Carissima Romina, perché non provi a sfondare come youtuber? Con la tua facondia bucherai tutti i tablet e ipad! Gianluca
RispondiEliminaEhm, non so come dirtelo, ma... ci provo da vari anni e ancora non ho bucato nessun tablet o ipad! Ahaha, però se ti va di fare un salto sul mio canale, mi fa davvero piacere. Magari puoi anche votare per uno dei tre video con i finalisti del concorso di compleanno!
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