Antoine de Saint-Exupéry e “Il Piccolo Principe”: fiabe e angoscia, un pilota e il suo destino.
Antoine de Saint-Exupéry è un autore famosissimo, soprattutto per il suo capolavoro, Il Piccolo Principe. Questo libro del 1943 oggi vanta il terzo posto nei grandi successi mondiali (dopo la Bibbia e Il Capitale di Marx) con ottanta milioni di copie vendute e più di centocinquanta traduzioni (secondo le stime di qualche anno fa che immagino in continua crescita). Questo capolavoro è spesso classificato come letteratura per l’infanzia.
Ogni volta è come un libro nuovo
Io l’ho letto o meglio me lo sono fatto leggere per la prima volta quando ero molto piccola e sono subito rimasta profondamente affascinata dal serpente boa visto dal di dentro e dal di fuori, dalle tenere pecorelle disegnate, da quel pianeta lontano e piccolo piccolo, dalla volpe… Questo testo è uno dei pochi libri che io abbia mai riletto nella mia vita. In genere preferisco affrontare opere nuove, perché il tempo è sempre poco e i capolavori meritevoli sono infiniti, ma questo… questo beh… ogni volta è un libro nuovo, ogni rilettura apre delle porte su un mondo infinito, su una profondità tale da fare invidia ai più complessi romanzi psicologici, con una musicalità tale da avvicinarsi alla poesia pur restando nell’ambito della prosa. Ogni singola pagina offre delle perle di saggezza incredibili con frasi di una bellezza straordinaria.
Oggi voglio darvi alcune basi per accedere a uno di questi livelli sotterranei e per approfondire questo e tutti gli altri possibili elementi vi consiglio la lettura di La vera storia del Piccolo Principe Alain Vircondelet dove potrete scoprire tutto sulla nascita di questo libro.
Conoscete la vita di Antoine de Saint-Exupéry? Era un pilota e ha combattuto in guerra… sapete che si accinge a scrivere Il Piccolo Principe proprio in un momento di forte depressione in cui egli stesso si definisce triste al di là del possibile?
Per questo si può leggere Il Piccolo Principe come una fiaba per bambini o come una sorta di testamento che Antoine de Saint-Exupéry ha lasciato all’umanità intera.
Tutto ha inizio nel 1942 quando il pilota è a New York dopo esser stato costretto a lasciare il fronte perché ritenuto troppo vecchio. Egli è sempre più afflitto da un dolore incomprensibile che lo accompagna da tutta una vita, come una sorta di malinconia. Egli stesso scrive:
«Sono giunto ad un totale disprezzo di tutto ciò che mi interessa. Sono stranamente malato, quasi in permanenza, di un’indifferenza assoluta. [...] Mi sento minacciato, vulnerabile, limitato nel tempo». [Testo tratto da La vera storia del Piccolo Principe di Alain Vircondelet, edito da Piemme, p. 23]
È in questo clima di malinconia e dolore, con lo sfondo cupo e nero di una guerra che ha straziato l’umanità intera, che in un caffè nasce l’idea per questo capolavoro.
«L’idea [di scrivere questa opera] si fece presto strada nella mente di Saint-Exupéry, il quale vi scorse subito una possibilità di evasione da tutti gli affanni. Non tanto una fuga quanto un tuffo nell’innocenza originaria che egli credeva perduta per sempre, una possibile resistenza alla guerra. Non solo quella fra le nazioni ma anche una guerra spirituale che lo demoralizzava più d’ogni altra cosa. [...] La tensione che s’impadronisce di lui all’epoca gli suggerisce quella che, in realtà, pare essere la sua ultima missione. Non tanto quella di volare, di battersi, quanto invece quella di tentare di salvare gli uomini». [Testo tratto da La vera storia del Piccolo Principe di Alain Vircondelet, edito da Piemme, p. 50.]
È solo il Piccolo Principe a salvare Saint-Exupéry, a dargli la forza per andare avanti. Una volta terminato il racconto, il pilota viene riammesso nell’esercito e può ripartire per il fronte, ma anche lì incontrerà difficoltà e resterà per lungo tempo senza poter volare a causa di un incidente. Solo il pensiero dell’amata Consuelo e del loro bambino lo manterrà in vita, ma il tenero ragazzino dai capelli color del grano non riuscirà a salvare pienamente quel suo padre così sconsolato.
Ogni personaggio del libro trova un corrispondente nella vita dell’autore, una simbologia complessa che sfugge alla lettura del bambino rapito dalle immagini e dalla trama straordinaria e coinvolgente. Per questo, questo libro va letto/riletto da grandi, per rendersi conto di molte altre cose. Per capire che la rosa, per esempio, rappresenta la moglie Consuelo, che l’autore definisce la moglie male amata, ma tanto amata, mentre il serpente testimonia la morte vista come unica soluzione dei problemi.
La misteriosa morte di Saint-Exupéry
Saint-Exupéry muore a 44 anni e la sua morte è davvero simile a quella del Piccolo Principe.
Il 31 agosto 1944 Antoine de Saint-Exupéry scompare mentre vola sopra la Baia degli Angeli per una distrazione, un incidente, o un attacco dei tedeschi... nessuno può dirlo, ma il suo corpo e il suo aereo non sono stati trovati, proprio come il corpo del Piccolo Principe.
Forse anche lui come il suo strano personaggio:
Cadde dolcemente come cade un albero. Non fece neppure rumore sulla sabbia. [Testo tratto da Il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, edito da Bompiani, pp. 112-119]
Conclusione
Oggi ho voluto affrontare questo libro cercando di legarlo alla vita persona dell’autore, ma i livelli di lettura e le curiosità su questo breve libro sono praticamente infinite.
Letteratura per l’infanzia, eh? Sì, ma non solo. Saint-Exupéry è stato capace di tradurre il dolore in poesia e di miscelare ai classici elementi fantastici della fiaba tutta la realtà di un mondo a volte troppo difficile, concentrando in poche pagine l’essenza più profonda degli esseri umani.
Vi rimando ancora una volta al bellissimo libro di Vircondelet, La vera storia del Piccolo Principe, per approfondire questi argomenti e ovviamente ora lascio spazio ai vostri commenti!
Hanno parlato di questo articolo:
- Il Gatto, la Volpe e il Piccolo Principe su "Kokoro"
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Romina, grazie per l'indicazione! Prendo nota.
RispondiEliminaIl Piccolo Principe mi ha accompagnata in almeno due momenti della mia storia di lettrice: la prima volta me lo ha letto mio padre quando ero bambina; la seconda volta l'ho riletto quando andavo al liceo. È stata una ri-scoperta del libro con una sensibilità nuova e il fatto che mi fosse già stato letto non ha tolto nulla al piacere della rilettura.
Di Saint-Exupéry ho letto anche il libro che dovrebbe intitolarsi Volo Notturno (ma il titolo adesso non me lo ricordo esattamente...). Bellissimo anche quello!
Sì, Sofia Stella, questo è un libro che vale sempre la pena rileggere, perché assume continuamente nuovi significati. Se tu lo leggessi oggi, probabilmente ti sembrerebbe ancora diverso. Non ho letto l'altro libro di cui parli... mi informerò. Grazie mille!
EliminaAnch'io avevo avuto l'impressione, rileggendolo, che fosse un altro libro. Mi fa piacere non essere l'unico e che non si tratti solo di scarsa memoria! Per inciso, anche io avevo una mezza idea di parlarne. Ripiegherò sul libro di un altro noto autore-pilota!
RispondiEliminaNo, non sei decisamente l'unico! Comunque, se vuoi parlare di questo libro non sarò certo io a impedirtelo, anzi leggerei molto volentieri il tuo post, anche Kokoro pochi giorni fa ha parlato di questo testo, quindi... tutti pazzi per il bambino dai capelli color del grano!
EliminaIo sono l'unico uomo sulla Terra che ancora deve leggere Il piccolo principe...
RispondiEliminaNon credo tu sia l'unico, comunque... non ci credo! Hai letto praticamente qualsiasi cosa e non "Il piccolo principe"?! La maggior parte dei libri di cui parli tu io non li conosco nemmeno, per una volta sono io a poterti consigliare un libro spettacolare! "Il piccolo principe" è un libro di poche pagine, ma dentro c'è un mondo! Io te lo consiglio vivamente e poi parla di un pilota, sono certa che dentro ci troverai un po' della tua storia e dei tuoi sogni d'infanzia!
EliminaBeh, non è vero che ho letto tutto :)
EliminaAllora lo metto fra i prossimi ordini ;)
Secondo me, non te ne pentirai!
EliminaMa come? Ti avevo detto di leggere il post dopo la rilettura... non volevo intralciare i tuoi progetti, ma un mese passa davvero in fretta. Comunque ora hai la chiave per aprire un nuovo livello di lettura... sembra un libro per bambini, ma infondo anche un elefante dentro un boa sembra solo un cappello! Fammi sapere come andrà la rilettura!
RispondiEliminaCiao Romina, come promesso ti ho linkato al mio post Il gatto, la volpe e il Piccolo Principe. Per tutti gli estimatori del bambino dai capelli color del grano.
RispondiEliminaPerfetto! Grazie mille! Ora inserisco anch'io il tuo post nei trackback...
EliminaGrazie ancora!