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Ormai sono diversi anni che scrivo pochissimo qui sul blog. Mi dispiace davvero molto e vorrei dire che diventerò più solerte ma... so benis...

domenica 3 novembre 2013

Serico: la parola di novembre 2013

Undicesimo appuntamento con Una parola al mese. A gennaio ci siamo presi cura della parola panegirico, a febbraio di algido, a marzo di barbaglio, ad aprile di infingardo, a maggio di parapiglia, a giugno di albagia, a luglio di alterco, ad agosto di imperocché, a settembre di sesquipedale e a ottobre di superno. In questo novembre, ci occuperemo di serico.

La parola è stata scelta dal vincitore del concorso di racconti di 200 caratteri con la parola superno, Salomon Xeno, il gestore di Argonauta Xeno.


Etimologia della parola
La parola serico deriva dal latino sericus che a sua volta deriva dal greco serikos.
Il termine si ricollega a ser, che significa baco da sera. In origine il termine deriva dal nome dei Seres, un popolo dell'Asia orientale, celebre per una stoffa simile alla seta.

Il termine credo sia in circolazione dal XII secolo.

Da qui deriva il significato di di seta, attinente a seta.  

Definizione
Fatto con la seta (es. abito serico) o della seta (es. industria serica).

Pronuncia, forme, eventuali derivati
La parola serico si pronuncia con l’accento tonico sulla e, da leggersi aperta [sé-ri-co].

Si tratta di un aggettivo maschile. Il plurale è serici. Esiste anche la forma femminile: serica (singolare) e seriche (plurale).

Tra i derivati possiamo ricordare sericità.

Frasi d’autore

Troviamo la parola del mese poche righe dopo l'incipit di Al Dio sconosciuto di Steinbeck.

La barba di Joseph era nera e serica, ancora abbastanza rada per svelare il contorno incerto del mento. La barba del vecchio era bianca e lunga. La brancicava qua e là con dita esploratrici e ne rivolgeva le ciocche all'interno come per preservarle.
John Steinbeck in Al Dio sconosciuto


Ne ho trovate altre ma un po' equivoche… non so perché ma questa parola viene usata in testi un po'… come dire, niente di terribile, eh, ma non vorrei trovarmi strane stringhe di ricerca, ecco.

Se conoscete altre citazioni, potete suggerirle nei commenti.

Qualche esempio
Ora inserisco qualche breve frase scritta da me con la parola serico.

  • L'abito serico nero le delineava una silhouette perfetta.
  • Quella voce serica  mi aveva stregata.
  • Stringersi in quell'abbraccio era come avvolgersi in un manto serico.


Un racconto di 200 caratteri
E ora un mio racconto in meno di 200 caratteri con la parola serico.

Serico tocco
Con una carezza incerta Giorgio sfiorò il suo viso perlaceo: «Non avere mai più paura».
Quel serico tocco era di una delicatezza mai conosciuta. Mara si sciolse in lacrime, vulnerabile ma serena.

Eh, lo so, quanto romanticume… diamo colpa alla parola, ovviamente.

I sinonimi non esistono
Non mi vengono in mente sinonimi di serico. Di certo la parola è sostituibile con di seta, però con una notevole perdita di musicalità e, oserei dire, di delicatezza.
Di seta non è poi un sinonimo perché si tratta di un sostantivo con preposizione e in una frase troppe preposizioni possono essere fastidiose: un motivo in più per usare serico.

Scopo dell’iniziativa
Attenzione: sta per partire il solito sproloquio!

Io mi impegno a usare questa parola in almeno un post durante il mese.
In tali post evidenzierò in modo evidente la parola serico, inserirò questa immagine e questa dicitura (con il link a questo post):



Questo post partecipa all’iniziativa Una parola al mese. La parola di novembre 2013 è serico (al link maggiori informazioni).




 Chi vuole partecipare all’iniziativa deve segnalarmi in un commento il post (o i post) in cui ha utilizzato la parola (sono validi tutti i post fino al 30/11/2013 compreso). Volendo potete anche inserire l’immagine di questo post e il link, ma non è indispensabile: l’importante è che la parola rimbalzi di blog in blog il più possibile. Maggiori informazioni le trovate nel post che introduce la rubrica Una parola al mese.

Nella barra laterale del blog, per il mese di novembre, ho già inserito la nuova immagine per accedere direttamente a questo post, così che possiate trovarlo con facilità.

Il concorso
Continua anche questo mese l’iniziativa del concorso per racconti di massimo 200 caratteri contenenti la parola serico.
Aprirò il post dedicato al concorso domani e avrete tempo fino al 22 novembre. Il racconto deve essere lasciato come utente anonimo e non firmato, così non mi accuserete di fare preferenze. Poi il 23 decreterò il vincitore che potrà scegliere la parola di dicembre o tra un mio elenco di dieci parole o proponendone lui direttamente purché rispettino le poche regole spiegate nel post introduttivo. A quel punto ognuno potrà dire quale era il suo racconto, così aggiungerò i vostri nomi nel post.
Visto che i partecipanti sono sempre meno e io mi sto deprimendo, ho un'idea per tentare un incremento nel numero dei partecipanti, ma ve ne parlo domani.

Un serico saluto per terminare questo post un po' troppo mieloso per i miei standard.
A domani per le novità sul concorso!


E ora un ringraziamento a chi ha partecipato per salvare sesquipedale:  
  • Il racconto in 200 caratteri di Marco Lazzara nei commenti al post su superno


Nel post dedicato a superno trovate il racconto di  Marco e le frasi tratte dai post qui citati  che contengono la parola superno.

Io ho scritto solo un post, Calvino e Rodari: nati a ottobre (28/10/2013).

Il concorso per i racconti è stato poco seguito anche questo mese (i primi tre racconti sono stati segnalati).


Grazie a tutti, come sempre, per la partecipazione!


Elenco sempre aggiornato dei post partecipanti all’iniziativa 


  • Il racconto in 200 caratteri di Marco Lazzara nei commenti a questo post: 
Le gocce della pioggia da poco caduta trasfiguravano la serica ragnatela in una scintillante collana ricolma di perlacea bellezza.«Tutto ciò non mi aiuta per niente» disse la mosca intrappolata.


[...] Tante sono le letture a tema, inutile dire che chi vive in Italia in questi ultimi anni di orrori, ma anche semplicemente di schifezze  ne ha viste davvero tante, ecco perché ci rifugiamo tra le seriche pagine di qualche bella lettura (o almeno questa è una cosa che facciamo noi, povera piccola minoranza che ancora legge... sic). [...]


[...] Devo dire che la tentazione di prendere a martellate il pc, che di solito coccolo con seriche carezze, mi è venuta più di una volta, ma ho resistito. [...]

[...] Serico. Questo direi se mi chiedessero com'è lui. Serico e perfetto. In questo mondo non avrei mai pensato che esistesse qualcuno così: pura bellezza, ma non invadente. [...]


[...] Il loro sound è molto serico e orecchiabile, con arrangiamenti ampi e molto curati. [...]




Hanno parlato di questo articolo: 







31 commenti:

  1. Risposte
    1. Sì, dai, questa è facile, quindi spero partecipiate in massa!

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  2. Parola interessante, un po' dimenticata rispetto all'uso del "di seta". Temo però che non potrò inserirla nei miei post di questo mese, troppo fuori contesto. Per farmi perdonare, il mio solito raccontino:

    Le gocce della pioggia di poco caduta trasfiguravano la serica ragnatela in una scintillante collana ricolma di perlacea bellezza.
    «Tutto ciò non mi aiuta per niente» disse la mosca intrappolata.

    A questo proposito: la seta è composta da due proteine, fibroina e sericina, le quali sono composte principalmente dagli amminoacidi glicina, alanina e serina. Mi chiedo se la parola serina non abbia la stessa radice etimologica.

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    1. Sì, nei tuoi post un po' settoriali non è facile da inserire, ma non preoccuparti! Confido posterai qualche racconto per il concorso e intanto aggiungo questo al post. Grazie mille.

      Sugli aminoacidi non sono ferratissima, ma è altamente probabile che sia così, o meglio, che la "serina" una volta scoperta, essendo presente nella seta, abbia derivato da essa il suo nome.

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    2. P.S. Ho cambiato una preposizione nel racconto, ma dimmi tu... altrimenti rimetto come prima.

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    3. Beh, la iodio-tiroxina si chiama così perchè è prodotta nella tiroide, quindi può essere.
      OK, per la preposizione.

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    4. C'è sempre una logica in fondo! Grazie.

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    5. Vi rispondo con un quaderno di polimeri aperto sulla scrivania: i nomi di aminoacidi e composti organici in genere spesso derivano dal nome "tradizionale" della sostanza che li contiene. Spesso si passa per la radice greca o latina della parola: ad esempio l'acido butirrico è un acido grasso che si forma quando in burro diventa rancido e il nome deriva da "bouturos" = burro (perdonatemi la traslitterazione, so il greco ma non so trovare le lettere greche sulla tastiera).
      Non ho la certezza assoluta, ma è molto probabile che sia "serina" che "sericina" derivino dal greco"serikos".
      Scusate se ho fatto la studentessa saccente, torno a studiare :)

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    6. Molto bene! Non chiedere scusa: avevamo dei dubbi e ora abbiamo le risposte. Io e Marco, da bravi insegnanti, sappiamo apprezzare molto gli interventi. Grazie mille.

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  3. Tutto vero. C'è la nomenclatura sistematica IUPAC, ma anche quella tradizionale che fa riferimento alla provenienza della sostanza.
    Acido metanoico = acido formico, la sostanza urticante delle formiche rosse
    Acido etanoico = acido acetico, contenuto per il 5% in peso nell'aceto
    Acido propanoico = acido propionico, dal greco "protos prion" cioè "primo grasso", il primo della serie degli acidi grassi.
    Anche il nome di molti elementi chimici deriva dal greco.

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    1. E poi arriva il prof! Non so se i tuoi studenti si esaltano quando me nello scoprire cose nuove, ma spero di sì!

      Come in tutte le nomenclature, c'è quella più scientifica e invece quella di uso più comune. Chi l'avrebbe detto che dalla parola "serico" si sarebbe arrivati a un tale ragionamento? Che dire? Mi fa davvero piacere.

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  4. Dipende dagli studenti che si hanno.
    Per la nomenclatura, calma: la seconda non è meno scientifica della prima, i chimici la usano di più. Anche perchè viene usata per i prefissi: non sentirai mai un chimico (se non quando fa esercizi di nomenclatura) parlare di metanale ed etanale, ma di formaldeide ed acetaldeide.

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    1. Capisco... Mi riferivo solo al fatto che in altri settori, per esempio la botanica o la zoologia quasi nessuno usa la nomenclatura scientifica (quella ufficiale di Linneo, per intenderci). Forse nel caso della chimica sono entrambe "scientifiche", solo che la prima, come dici tu, si usa solo in esercizi di nomenclatura.

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    2. No, non è così... la questione è un po' complessa da spiegare qui. Vengono usate entrambe, (oltre a nomi comuni e ritenuti), quale è preferibile dipende da una serie di situazioni. Per esempio vale anche il contrario di quanto ho detto sopra: è più comune parlare di acido pentanoico che di acido valerianico. Diciamo che nella chimica ci sono delle "tradizioni" da seguire, che sono un retaggio storico, e in alcuni casi queste tradizioni sono molto forti.

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    3. Oh, bene, di fronte alle complesse tradizioni placo un po' la mia curiosità (perché credo sarebbe un argomento lungo), però è un tema interessante!

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    4. La nomenclatura a cui fai riferimento, quella che si usa nelle scienze naturali, in realtà è profondamente diversa da quella chimica, perchè dato un organismo vivente o ne conosci il nome o non sai come chiamarlo, mentre la nomenclatura chimica è una serie di regole che permettono di dare il giusto nome a qualunque composto, anche se non lo si è mai visto prima.

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    5. I miei scarsi ricordi di chimica mi permettono di comprendere la differenza di cui tu parli. In effetti si tratta quasi di un vero e proprio linguaggio (ovviamente in senso lato, mancando tantissimi presupposto per definirlo realmente tale), visto che ci sono regole per produrre termini per ogni composto.

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    6. Puoi togliere il "quasi": la Chimica ha un linguaggio suo proprio, di cui la nomenclatura è l'apice. Potenzialmente non c'è limite al numero di termini che possiamo creare con le regole da noi fissate.

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    7. In realtà, questo significa che la chimica ha un vocabolario, ma non che ha un linguaggio. Il "quasi" resta, perché, al di là delle norme per la creazione dei termini, mancano regole grammaticali e sintattiche e molte altre caratteristiche che rendono un linguaggio tale. Anche se sarebbe meglio parlare di "lingua" nell'accezione di cui sto parlando io.

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    8. Ecco perchè ho usato linguaggio e non lingua, ma la terminologia chimica è sua propria.
      Quello che hai detto sopra è vero, ma solo in parte. Tu parli di regole grammaticali e sintattiche, e in effetti ci sono anche:
      - dire per esempio butan-3-olo è un errore "grammaticale", perchè bisognerebbe dire invece butan-2-olo;
      - le reazioni chimiche sono scritte con delle precise regole di sintassi in modo che ogni termine abbia il suo corretto riferimento funzionale.
      Questi sono due esempi che mi vengono sul momento, ma se ci fermo a riflettere probabilmente me ne verrebbero in mente altri.

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    9. Uhm... allora forse è proprio un linguaggio (settoriale) a sé stante. Non lo conosco molto, ma da quel che dici credo sia così.

      Grazie per le precisazioni.

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  5. Ma quindi ti suggerisco parole equivoche? Ahi, ahi...

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    1. Esatto! Mi sembrava una parola tanto tranquilla e invece...

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  6. Stavolta parteciperò anche io. Prometto!;)

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  7. Ad una prima occhiata avevo letto "sferico". Mi sembrava troppo bello....

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    1. Dai, questo mese la parola è molto più semplice delle altre. Ringraziate tutti insieme Salomon Xeno.

      P.S. "Sferico" non l'avrei accettata.

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  8. "Serico" è senz'altro una parola con una certa poeticità :)

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    1. Sono d'accordo. Si presta bene all'utilizzo in poesia, ma anche in prosa fa il suo effetto!

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  9. Perfetto, "serico" occuperà il mio 100° post. :)
    Ho già un'idea per usarla e poi è proprio una bella parola! Bene bene.

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    Risposte
    1. Complimenti per il tuo vicino traguardo!
      E grazie per la partecipazione all'iniziativa.

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