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Se non mi trovate qui...

Ormai sono diversi anni che scrivo pochissimo qui sul blog. Mi dispiace davvero molto e vorrei dire che diventerò più solerte ma... so benis...

lunedì 10 luglio 2017

La blogosfera non condivide più - Cosa è successo al blogging?

Mancano pochissimi giorni al compleanno del blog, ma sento che è tempo di scrivere queste righe. 
Pensavo di pubblicarle il 18, al posto del consueto appuntamento con La blogosfera condivide, ma forse è meglio farlo già ora, anche per dare una spiegazione articolata di ciò che mi passa per la testolina.

La blogosfera (non) condivide
La rubrica La blogosfera condivide chiude i battenti e non uscirà questo né mese né i prossimi (dopo due anni e mezzo di costante presenza su questo blog). A inizio mese ho contattato i partecipanti e chiesto quanti di loro fossero ancora effettivamente interessati a partecipare (visto che ultimamente le adesioni erano davvero pochine). Ho ricevuto esattamente le risposte che temevo di ricevere: molti silenzi, tante rinunce e pochissime conferme. La rubrica è collettiva e per sua natura non ha ragione di esistere se mancano le persone che la compongono. Ma non servono scuse da parte di nessuno, anzi, le mail dei miei colleghi blogger (molti dei quali sono diventati amici in questi anni) mi hanno aiutata a fare chiarezza su qualcosa che sentivo da un po' nel cuore e non volevo ammettere: la blogosfera non è più quella di un tempo. E non lo dico come una vecchia saggia che idealizza la sua giovinezza: ho visto la blogosfera nel suo momento di massimo splendore e ora la vedo agonizzare. La causa principale è proprio la diminuzione drastica delle reciproche letture al suo interno. Quando ho aperto questo blog e per molti anni a seguire ho letto e commentato ogni giorno decine di blogger di mio interesse: c'era una rete che ci teneva tutti legati e ci sosteneva nei momenti di sconforto dovuti a cali di visite o di lettori. Eravamo tutti insieme ed eravamo forti. Ora in molti mi hanno scritto che non hanno più tempo di leggere post altrui e soprattutto di scriverne e… se si trattasse di poche persone potrei anche capirlo, ma… tutti? O quanto meno così tanti? Cosa è successo al blogging? Non lo so, però posso raccontare cosa è successo a me.

Cosa è successo al mio modo di bloggare?
In tanti starete pensando che la nascita di mia figlia mi abbia naturalmente portata ad avere meno tempo per il mio blog per leggere quelli degli altri e indubbiamente è così. Ma se devo essere sincera lei è solo una delle cause e non la più grande. I primi segni della mia decadenza come blogger sono stati evidenti quando ho sospeso il programma del mese (era agosto dell'anno scorso). Dicevo che era una cosa temporanea ma in cuor mio sapevo che non sarei più riuscita a riprendere. Non avrei più avuto il coraggio, le energie, la testa e il cuore per sostenere il carico di quel programma. Io, io che anche in luna di miele postavo i post alle loro scadenze!

Ma bisogna andare ancora più lontano per trovare le radici delle erbacce che sto cercando di estirpare con voi oggi. Sono veramente lontani i tempi in cui ero il prezzemolo della blogosfera (così mi chiamavano) perché commentavo ovunque: ero dappertutto. Per anni dopo l'apertura del mio blog ero una delle prime sostenitrici del bisogno di leggere gli altri invece che di pretendere di essere letti. Più o meno dopo la mia laurea (ottobre 2014), quando dovevo avere più tempo per il blog, no?, ho iniziato a leggere meno i post altrui. Se un tempo leggevo tutto di tutti, svuotando quasi ogni giorno il mio Feedly, a quel punto leggevo meno e cancellavo di più e magari leggevo solo per avere link da segnalare ne Il meglio della blogosfera (una rubrica in cui segnalavo un post al mese per ogni blog che seguivo). Mi sforzavo ma non era più un piacere. Con il tempo questa cosa si è accentuata, complice anche il fatto che io studentessa modello che studiava anche 18 ore al giorno, finalmente iniziavo a vivere davvero la mia vita e a riscoprire i piaceri di un pomeriggio con gli amici o di una serata passata a far niente in compagnia del mio fidanzato. Io, io che fino a poco prima non smettevo quasi mai di lavorare al pc prima delle 3 o 4 di mattina (leggendo anche molti post che altrimenti avrei lasciato in arretrato).

Insomma, è nel lontano 2014 che si trovano i primi strappi alla mia rete da blogger e poi le cose sono precipitate con le esigenze della mia nuova vita, ma, sono sincera, finché ho voluto dare tanto spazio al blog, lo spazio l'ho sempre trovato (anche nei momenti più bui della mia vita ed erano davvero bui). Poi a un certo punto ho preferito dare spazio ad altro, ma è stata una scelta, non un obbligo, non una necessità, non un dovere… e questo devo ammetterlo con grande sincerità e con la maggior dose di serenità possibile.

Cosa è successo ai blogger?
Ma questa sono io, agli altri cosa è successo? Tutti hanno vissuto un vortice di cambiamenti? Tutti hanno avuto bisogno di staccare la spina per un po' e poi hanno capito che stavano meglio così? O forse semplicemente la blogosfera ha fatto la sua epoca e si sta spegnendo? Credevo di essere solo io, speravo di essere solo io, ma… ho parlato con tanti blogger e ho capito che c'è qualcosa di generalizzato. Non si ha più tempo per leggere, non sia più tempo per creare quella rete che un tempo ci teneva insieme e ci faceva andare avanti. E io so bene che il tempo se si vuole lo si trova e se tutti non lo stiamo trovando più, be', non è solo una questione di tempo. Se tutti abbiamo cambiato priorità, non dipende dalle singole persone. E non ho risposte per voi, ma non ho più nemmeno domande. Voglio potare i rami secchi e ho cominciato dalla rubrica La blogosfera condivide. Ho una bella (credo!) idea per una nuova rubrica che possa ricreare la rete di cui abbiamo tutti bisogno ma ho davvero voglia di tessere questa rete? Ho davvero voglia di crederci ancora? Oppure sto cercando di rattoppare qualcosa che ormai è irrecuperabile?

Leggendo le mail che i miei amici e colleghi blogger mi hanno mandato in risposta alle mie domande sul futuro della rubrica La blogosfera condivide, leggo molte cose che confermano i miei timori sul pessimo stato della rete collettiva che prima ci sorreggeva. C'è chi dice che i blog non fanno più parte della sua vita, chi, meno drastico, dice che non riesce più a seguire tanto gli altri e che scrive anche molto meno, c'è chi dice che è intenzionato a partecipare alla rubrica ma non sa quando potrà riprendere a scrivere con un po' di costanza, qualcun altro c'è ma crede che forse la rubrica non può farcela a sopravvivere con così pochi partecipanti e c'è chi, come me, sta cercando di capire quali rami secchi tagliare e ha deciso di togliere tempo al blog per darlo ad altro, con consapevolezza e serenità.

Insomma, non è solo una mancanza di tempo e non è solo un mio problema: qualcosa nel tessuto della blogosfera si è sfaldato e forse non è possibile rimediare. Che ne sarà dunque dei blog? E di tutte le persone che li popolano e li animano? Io so che certi legami continueranno a prescindere dall'esistenza o meno del mio e/o di altri blog, ma so anche che non sarebbero mai nati senza di essi ed è triste pensare a quanti legami magari non si creeranno nei prossimi anni, se la blogosfera inizia a richiudersi su se stessa e collassare lentamente mentre tutti siamo così impegnati a tenere in vita il nostro piccolo orticello in decadenza per andare a innaffiare con commenti quelli degli altri.

La blogosfera è un organismo vivente
Da tempo volevo fare questa riflessione, ma ho sempre rimandato finché non ne ho sentito l'urgenza. Un'urgenza che è derivata da alcuni eventi recenti. Ultimo dei quali la chiusura (si spera temporanea) di Nocturnia, il blog dello Zio Nick [per fortuna riaprirà in autunno, ma non si sapeva ancora mentre io scrivevo questo post…]. Perché ci sono blog e blog e non è una questione di fare serie A e serie B, ma ci sono dei blogger che sono lo scheletro della blogosfera e quando quelli chiudono cambiano tante cose. Perché un conto è perdere un dito e un conto è perdere un braccio e la blogosfera è un organismo che ogni giorno perde dei pezzettini, ma può continuare a rigenerarsi finché non perde organi troppo importanti per il suo funzionamento. E il blog di Nick è senza dubbio un pezzo di cuore, non certo un ciuffo di capelli.  Ci sono stati mille altri segnali, per carità, come la riduzione drastica del numero di post su Penna blu di Daniele Imperi (che nei tempi d'oro pubblicava un post al giorno) o alcune pause del Moz o' clock di Miki Moz (altro blog che è sempre centro di grande aggregazione tra blogger).

Questi sono casi eclatanti ma anche tanti altri blogger hanno iniziato a non farsi più vedere in giro per poi finire con il non farsi vedere più nemmeno in casa propria. Alcuni l'hanno fatto in silenzio, senza nemmeno un saluto, altri con addii che hanno fatto pensare e allora tutti a esclamare: No, dai, ci mancheresti, non scherzare, ripensaci!  Ma è troppo tardi: se nessuno fino a poco tempo prima leggeva o commentava, se il blogger aveva la sensazione di parlare da solo, se a un certo punto subentra l'antica domanda del ma chi me lo fa fare?… be', se tutto diventa vano, poi non sono certo i commenti disperati di chi cerca di convincere a restare che cambiano le cose. Si è spento qualcosa e un nuovo blog si chiude, si spezza un nuovo filo della rete. Se siamo fortunati, sarà in una parte laterale e qualcuno ci metterà una toppa. Ma non sempre possiamo essere fortunati.

Concludendo…
Scusatemi, mi sono davvero dilungata troppo ma è un discorso che mi sta moltissimo a cuore e volevo condividerlo con voi. Io adesso non so davvero che fare: non so se ho abbastanza energie per mettermi d'impegno per ricreare questa rete e so di non poterlo fare da sola. Non so se prendere questo come un alibi per non fare niente oppure impegnarmi per fare la mia parte e sperare che qualcun altro faccia la sua. So solo che qualcosa è cambiato e ammetterlo è un passo importante che credo di aver fatto troppo in ritardo.

E ora a voi la parola, in fondo sono qui per parlarne con voi.



Aggiornamento
So che il mio post è già molto lungo, ma se avete ancora voglia di leggere, vi consiglio questo post del 2013 di Max Citi sul blog Fronte e retro: Burn-out da blogger?
Io l'ho riletto oggi e... niente, a distanza di anni è stato strano rileggerlo con occhi del tutto nuovi. 


55 commenti:

  1. Penso che noi costituiamo un' "area" di bloggers uniti da frequentazione reciproca, una comitiva di amici come ne esistono. In poche parole "noi" di questo giro non siamo IL blogging ma solo UN blogging composto da utenti vari ai quali talvolta si aggiungono nuove leve mentre altri non si vanno più vedere, come succede anche nelle comitive di giovano che si incontrano sempre allo stesso posto.
    In un certo senso temo che siamo nella fase fisiologica di diminuzione dei membri attivi di questo gruppo causa vari addii, minori partecipazioni, etc.
    E poi, nello specifico di questi giorni, aggiungi pure il fattore stagionale che ha la sua rilevanza.

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    1. Ovviamente io parlavo della nostra rete, non certo di tutto il web (sarebbe stato presuntuosissimo da parte mia). Mi piace la metafora delle comitive di giovani: in effetti stiamo facendo la stessa cosa, forse, perché passando il tempo quelle comitive si sgretolano (ognuno ha la sua vita e non ci si sente più). Del resto quanti di noi sentono ancora tutti gli amici che avevano a 15 anni? Però è triste lo stesso sentire che "l'infanzia di noi blogger" è un po' finita...

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  2. Piccola grande amica mi hai commosso. Le tue parole sono arrivate nel momento giusto della mia vita e vengono da un cuore grande quale è il tuo.
    Ti scriverò in prvt ma per adesso dico che la blogosfera forse ha più bisogno di persone e di blogger come te piuttosto di blogger come me.
    Parola di zio Nick

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    1. Ti mando solo un abbraccio, ogni altra parola qui sarebbe superflua.
      Comunque c'è bisogno di te, stanne certo.

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    2. Romina mi permetti una cosa?
      Voglio dire a Nick che ha bisogno di entrambi e di altri che stanno latitando parecchio. Quelle pietre miliari che poco per volta paiono nascosto dall'erbacce tipiche dei terreni incolti.

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    3. Mi aggiungo alla richiesta di Pat, la blogosfera ha bisogno anche di Nick!

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    4. @Pat: Non solo te lo permetto, ma mi fa moltissimo piacere.

      @Ariano: Andiamo tutti sotto casa di Nick con degli striscioni?

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  3. Cara Romina, non saprei cosa dire solo che mi dispiace per te
    che ci ai messo il cuore, leggendo tutto mi ho sentito il cuore stringermi, solo per te, la cosa non è tanto facile da spiegare, ora anche con questo caldo afoso credo che tutti rinuncino un po al blog, posso dirti solo continua con il tuo!
    Ciao e buona giornata anche oggi con l'afa, un abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. È stata una dolorosa presa di coscienza, ma non aveva senso far finta di nulla. Il caldo di certo non aiuta, ma non si potrà usarlo come alibi per sempre (e il problema c'è da tanto). Buona giornata anche a te!

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  4. Mi sembra che ci sia una generale stanchezza, forse fisiologica, nel senso che tutte le cose hanno delle fasi crescenti e delle fasi declinanti. Penso che ognuno di noi, me compresa, potrebbe addurre motivazioni valide per questo allontanamento dalla rete ma, come hai rilevato, le ragioni sono più generali. Personalmente ho iniziato ad accusare questa stanchezza oltre un anno fa, leggere e commentare era diventato più un dovere che un piacere, anche perché il numero dei blog che seguivo era decisamente eccessivo. Ora mi sento molto più libera, leggo e commento quando mi va, e questo mi ha fatto un po' ritrovare il piacere di farlo. Resta però il fatto che la tua rubrica è, anzi era, probabilmente lo specchio di questo andamento di cose. Magari il futuro le cose cambieranno e ci saranno nuovi modi per interagire.

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    1. Ti è successo un po' quello che è successo a me: era diventato tutto un peso e ho dovuto ridurre le letture e i post da scrivere per non collassare. Questa rubrica ha senza dubbio evidenziato un po' il fenomeno (all'inizio eravamo tantissimi!). Il futuro sarà tutto da scoprire!

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  5. Ciao Romina, io ho aperto il blog nel novembre 2014, ero mamma da pochi mesi e ho approfittato del riposo forzato dal lavoro per fare qualcosa che progettavo dal 2010. Tuttavia la mia Cara Malú è rimasta una dimensione intima, personale, quasi sempre un dialogo con me stessa anche se con la speranza di confronto. Ho conosciuto persone nuove, poche ma buone e sono contenta così 😊 nel frattempo ho ricominciato a lavorare, intrapreso varie strade per capire quale fosse quella giusta per me ecc ecc e in effetti il blog è passato in secondo piano. Ma non ho mai postato più di una manciata di post al mese quindi in realtà non sono cambiata molto. Attendo la nuova rubrica e spero che ritroverai la giusta dimensione per il tuo blog che possa darti di nuovo gioia!

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    1. Il tuo blog è molto intimo, è vero, ma spesso mi ritrovo in quello che scrivi. A volte i post più personali sono quelli che poi raggiungono inaspettatamente i cuori e le menti delle persone e che ci fanno sentire tutti meno soli. Una blogosfera fatta solo di post tecnici sarebbe molto meno empatica, non trovi?

      La nuova rubrica non so se ci sarà, però in ogni caso è una decisione che prenderò alla fine dell'estate (questo clima non aiuta la partecipazione di nessuno).

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  6. Credo che la reciprocità sia molto importante nel virtuale come in altre relazioni. Senza scambio, forse è normale che si perda interesse a partecipare, ad apportare un proprio contributo. Io non ho un blog, quindi risento poco di queste situazioni anche se non nascondo di restarmi male quando da gruppi di amici che frequento regolarmente non ricevo neanche un saluto; infondo, che ho un profilo su Google+ è noto. Questioni come queste, magari covate, secondo me logorano i rapporti. Poi, di certo ci sono mille altre ragioni. Un abbraccio. 🙂

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    1. La reciprocità è fondamentale! Infatti io non mi lamento delle poche persone che mi leggono perché so che sono io la prima causa di questo calo! Quando leggevo e commentavo decine e decine di blog, i loro blogger commentavano me. E non si trattava di un obbligo ma di una reciprocità sana, spontanea e bellissima. Se però io non trovo tempo per gli altri, come posso pretendere che loro ne trovino per me? Per questo la rete si è indebolita ed è difficile da aggiustare perché farlo richiede tantissimo impegno da parte di tutti. Un abbraccio anche a te.

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  8. Temo si tratti di un fenomeno di età: molti blogger avevano 30-40 anni quando hanno iniziato a scrivere sul blog e molti hanno creduto seriamente di poter "vivere" di blogging, come accade all'estero. Ovviamente questo non è accaduto – in fondo siamo in Italia – mentre i nati negli anni '90 e 2000 hanno solo "assaggiato" il fenomeno senza diventarne parte. I social network hanno finito per sostituire il blogging, ultimamente divenuto una succursale, nel senso che quando scrivi un post lo presenti su FB ed è su FB che attendi eventuali risposte. Questo significa, necessariamente, che non leggi i blog degli altri a meno che non ti passino sottocchio scartabellando su FB. Puoi inoltre aggiungere il dato di fatto che, per motivi di età, i blogger "storici" hanno sempre meno tempo o, come nel caso di Nick, hanno dovuto fare fronte a una situazione improvvisamente aggravatasi. Il tessuto dei blog si è comsumato, in sostanza, è divenuto fragile e quel che è peggio, sopravvive spesso solo grazie alla coesistenza con i social network. Il mondo del web ha guadagnato qualcosa in termini di tempestività ma ha perso il meglio: la capacità di riflettere e di commentare in modo approfondito e non in 140 caratteri o con un emoticon. Il mio blog è nato nel 2006 ed ha accumulato più di 800 post e col passare del tempo ho visto trascorrere le diverse fasi del blogging, fino alla situazione di aridità attuale. I blog che seguo sono sempre meno e le date di inserimento di un nuovo post – anche dei miei – si vanno allungando. Non ho intenzione di smettere, sia chiaro, ma non sono ottimista sul mondo del web. Eppure sono convinto che i blogging possano in qualche occasione contribuire a cambiare lo stato delle cose. Tutto ciò che è stato prodotto in questi anni ha un valore reale e non credo lo si possa lasciare dietro le spalle. In tutti i casi continueremo.

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    1. Io sono nata negli anni '90 e bloggo da soli 6 anni quindi non posso avere la stessa visione del fenomeno che hai tu, che secondo me riesci a capire meglio le dinamiche di un sistema che hai visto crescere e cambiare. Grazie mille per la bella riflessione e spero davvero che sia come dici tu e "in tutti i casi continueremo". Sicuramente abbiamo creato qualcosa, tutti insieme.

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  9. Non ho vissuto l'età d'oro del blogging, perché ho iniziato quattro anni fa, ma mi ricordo che all'inizio ero molto attiva nella blogosfera e tutti partecipavano e organizzavano iniziative.

    Ora commento poco, lo riconosco, e devo dire che nel mio caso le motivazione sono due. Per prima cosa, ho iniziato a concepire il blog più come un sito, nel senso che nella creazione dei contenuti penso più al pubblico formato da aspiranti attori e appassionati di teatro che ai blogger. La maggior parte dei lettori non hanno un blog, quindi commentano raramente, mi scrivono via mail o sui social, quindi la mia attività si è un po' spostata.
    E poi, seconda cosa, ho attraversato anch'io un periodo difficile nell'ultimo anno e non avevo veramente voglia di fare niente. Negli altri brutti periodi, il blog era una delle poche certezze nella mia vita e quindi mi buttavo su quello. In questo, invece... non so, ma mi era passata anche la voglia di scrivere. Ora sto molto meglio, ma con questo caldo infernale la voglia di fare chi la vede più? Stamattina sono riuscita ad essere produttiva solo perché mi sono rifugiata in un centro commerciale con l'aria condizionata!

    Quindi, non so bene che cosa potrei fare per questa situazione... Io a settembre, se tutto va bene, riprenderò e cercherò di essere più creativa di prima. Però è vero che non mi viene più spontaneo guardare gli altri blog, leggerli tutti e commentarli... Cioè, qualcosa leggo, ma molto meno di prima...

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    1. Il tuo caso è sempre stato un po' atipico perché sei entrata a far parte di una rete di blogger che non hanno il tuo stesso tema ed è una cosa molto particolare. Io ho iniziato come scrittrice e mi sono legata a tanti blogger tutti scrittori e/o comunque interessati alla narrativa. Tu ti occupi di teatro però sei finita nel mio stesso "giro". Penso che sia molto positivo il crearsi di varietà e interessi diversi, però, dal tuo punto di vista, forse è ancora più difficile restare nella rete. Per questo forse la tua attività si è spostata più verso i social. Comunque sono molto felice di sapere che da settembre ci sarà una nuova ventata di energia. Il tuo è uno dei pochissimi blog che ancora leggo con assidua costanza (anche se non sempre riesco a farlo subito).

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  10. Non so dirti da cosa sia portato questo disamore per il blogging.
    Ho notato però che c'è molta meno gente in "giro". Blog che non pubblicano da mesi, su g+ (l'unico mio social) meno persone che postano... forse è un periodo di stanca collettiva. Oppure c'è molto malumore in circolazione. Ci si punzecchia, ci si morde, si litiga quando si potrebbe fare un discorso pacato. A lungo andare la gente si rompe anche di litigare.

    Fin che posso io resto poi si vedrà. Certo che ho notato che sul mio blog molti dei lettori di un tempo mancano ultimamente. Problemi familiari, ferie, lavoro... di tutto un po'.
    Per ora ho intenzione di prenderla come viene e poi col tempo si vedrà.
    Bacio stella

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    1. È davvero un periodo di "stanca collettiva". Certo ognuno ha i suoi problemi, ma era così anche anni fa, no? Eppure il tempo si trovava... siamo tutti stanchi? È finita un'era? Non lo so, concordo anch'io che bisogna vedere come andrà.

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  11. Negli anni ho visto molti blog chiudere con grande dispiacere, perché alcuni di questi li leggevo.
    Inoltre nel mio blog ho notato un calo di ascolti, di commenti e da parte mia di post. Molti miei post non hanno neanche un commento e mi dispiace così come le visualizzazioni.
    E poi c'è la mia piccola Aulonia... Sai benissimo che ci ho provato in ogni modo. Certo, richiedeva un impegno da parte del lettore... Mi impegnavo mentre dentro covavo una grande insoddisfazione. Cercavo di andare avanti ma così si allungava anche l'insoddisfazione e alla fine ho voluto troncare. Intanto col mio blog Farfalle eterne vado avanti, faccio meno post ma questo non vuol dire che ho meno da raccontare. Anzi, ultimamente sto raccontando molte delle mie avventure teatrali. Era poi l'intento iniziale di quando ho aperto il blog ovvero mostrare me stessa.
    Mi dispiace quando un blog chiude ma capisco.
    P.S.: non è stato un impegno gravoso farti quell'e-mail. Anzi, avevo capito, o meglio ricordavo, che bisognava mandare entro il 10 e da lì avresti capito se c'erano abbastanza blogger.

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    1. Il calo di visite e commenti, come leggi nei discorsi di tutti, è generale. Non per questo fa meno male, ma almeno sappi che non è solo un tuo problema. So benissimo quanto sei stata male per Aulonia. E ti capisco: anch'io ho visto naufragare tanti progetti a cui tenevo di vero cuore (molti non sono nemmeno mai apparsi sul blog...). Capisco l'insoddisfazione, i tentativi disperati, la rassegnazione... capisco tutto e fa male, lo so.

      P.S. Meglio così, non volevo incasinare nessuno!

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  12. Che dirti, leggendo i commenti a questo tuo bel post si direbbe che sono molteplici le motivazioni per cui si arriva a una tale conclusione. A chi non è venuto voglia di piantar lì, a me sì, eccome, poi, però, c'è un qualcosa che spinge a continuare.
    Personalmente desidererei leggere e attingere un po' da ogni blog che conosco e che non conosco, ma questo vorrebbe dire vivere esclusivamente per la rete. No, no, questo no.
    Vorrei che i miei post venissero letti e apprezzati dal tutto il mondo, non, anche questo non è vero.
    Proprio perché la rete è immensa ringrazio tutti coloro che spendono del tempo per venirmi a trovare e finché potrò raggiungere anche uno solo dei lettori dell'immensa rete penso valga la pena di continuare, cercando di non stancare il lettore con post lunghi e prolissi, cercando di variare i contenuti, in quanto i miei molteplici interessi mi fanno amplificare gli argomenti, ma senza mai alcun obbligo. Il momento in cui dovessi sentire il peso dell'obbligo pianterei lì.
    Pensaci bene. Ciao e buon pomeriggio.
    sinforosa

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  13. Perdona l'errore di battitura (non), anche questo non è vero

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    1. Il tuo è un ragionamento pieno di una grande consapevolezza di ciò che vuoi. Forse a me ancora manca. Sono legata a come era il mio blog e non riesco ad andare avanti in un modo diverso né a ritornare indietro. Ho rinunciato a troppe cose in vita mia perché a un certo punto non ho saputo reggerne il peso. Spero non sarà così anche per il blog. Grazie per le tue parole, ci penserò.

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  14. Ciao Romina, io non sono mai stato un vero “blogger”, poco più di tre anni fa ho “aperto” il mio blog senza pensare se ci fosse o meno qualcuno interessato a ciò che scrivevo, era un modo di mettermi alla prova.
    Ho fatto nuove amicizie, ho incontrato persone interessanti che mi hanno permesso di crescere, ma non sono mai andato oltre il “virtuale”.
    Non ho mai dato troppo peso al numero dei contatti o dei commenti, non sono costante nelle visite e commento raramente, non sono certo l’abitante ideale della blogsfera.
    Sinforosa ha ragione, basta un solo “contatto” a dare un senso al blog e questo basta se c’è la voglia di continuare.
    Non sono dunque la persona adatta a dare consigli, una sola cosa posso dirti, agisci sempre seguendo il tuo istinto, solo tu sai come e se continuare, se ne hai veramente la voglia o se i tuoi interessi, modificandosi, virano verso altri porti.
    Se sei convinta la decisione sarà quella giusta.
    Buona serata
    Romualdo

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    1. Be', io sono andata ben oltre il "virtuale": ho incontrato dal vivo moltissime persone conosciute in rete, alcuni blogger sono diventati i miei più cari amici e ne ho persino sposato uno!

      Cerco di seguire l'istinto e, forse, il tuo modo di abitare la blogosfera è quello che consente di ridurre la frustrazione al minimo! Concordo anche che basta raggiungere una persona per dare un senso a quello che si fa, però penso anche che due persone siano meglio di una e tre meglio di due... ahahah! Grazie per il commento!

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  15. Mi spiace che la cosa ti faccia soffrire così tanto.
    Dal mio punto di vista, io ho sempre avuto una visione del blog molto diversa dalla vostra: per me è sempre stato un "tappabuchi", solo che inizialmente ero spinta dalla novità. Se poi ho altro da fare, diventa ovviamente l'ultima cosa a cui mi dedico. Ora è diventato un puro e semplice "diario" in cui rende, raramente, pubblico qualcosa di quel che mi piace (o mi rende contenta). Ogni tanto spero di fare qualcosa di diverso... Ma ho già attraversato questa fase nell'epoca d'oro del forum e so come andrà a finire, purtroppo. :)
    Ovviamente auguro a voi di poter continuare senza intoppi, con rinnovato vigore!

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    1. Mi fa soffrire molto meno che in passato, forse mi sto rassegnando. Tu sei sempre stata una blogger un po' atipica, in effetti, però forse hai vissuto tutto più serenamente di noi altri blogger convinti.

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    2. Non so se "serenamente" sia il termine esatto: sicuramente ci ho speso molte meno energie e questo fa una grande differenza!

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  16. La crisi dei blog è per me sia di natura sociale che individuale.
    Sociale perché il blogging subisce la concorrenza di altri mezzi più "veloci" (ma non per forza migliori), e c'è una generale tendenza al non approfondire, preferendo contenuti "facili" e immediati.
    Individuale perché l'atteggiamento diffuso da parecchio è quello di ciascuno coltiva il proprio orticello e al massimo fa due chiacchiere coi vicini. A questo si aggiunge spesso la pretesa che si debba leggere per forza ciò che scrivono altri senza che questi diano mai niente in cambio. C'è in generale un atteggiamento di sufficienza, per cui "io non ti seguo a prescindere". O peggio. Giusto il mese scorso sono stato preso a insulti e mi sono state augurate diverse disgrazie da una persona (che carina...) solo perché ho smesso di visitare il suo blog. Siamo arrivati a un punto per cui al blogging, nato come un gioco e un aggregatore, si dà una connotazione troppo esagerata. Come ci sono blogger che si danno troppa importanza e non ammettono critiche e opinioni divergenti, togliendoti il saluto e robe così, che sono atteggiamenti francamente infantili.
    Il risultato è che c'è troppa esasperazione, troppa litigiosità, troppo egocentrismo. Mi ci metto in mezzo anch'io, eh, non è che sono meglio degli altri. Forse persino peggio.
    L'unica certezza è che tutto questo alla lunga stanca. Tutti quanti abbiamo casini nella vita di tutti i giorni, non ne abbiamo bisogno di altri accendendo il PC.

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    1. Concordo sulle ragioni di tipo sociale, un po' meno su quelle di tipo individuale perché, per mia fortuna, ho quasi sempre avuto a che fare con persone splendide, non litigiose e assolutamente non egoiste o egocentriche. Immagino però che in giro ci sia un po' di tutto...

      Su una cosa sono perfettamente d'accordo: l'ultima frase del tuo commento è una grande verità!

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  17. Eccomi qui, vengo proprio da una pausa :)
    Ma ci tengo a dire come stanno le cose, almeno per me: quando vado in pausa è perché non posso materialmente star dietro al blogging, e di conseguenza divertirmi con voi.
    Come sai, sono stato in pausa forzata per via delle tragche condizioni del mio territorio tra gennaio e febbraio, e ora per qualche giorno di "vacanza" nordica.
    Il blogging però è cambiato, ho già in programma di presentarvi qualcuno che dimostra come sia ancora vitale, un esempio per me e per tutti.
    E' cambiato come cambiano tutte le cose (pure FB cambia), noi di vista non ci perdiamo di certo, e ci saranno altre forme per rinforzare la blogsfera: nulla può essere eternamente uguale.

    Gran bel post, comunque. Ottima riflessione.
    Lo citerò al più presto^^

    Moz-

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    1. Lo so, lo so che se sparisci per un po' c'è sempre una ragione, però poi ci manchi! Bentornato!

      Io odio i cambiamenti, ancora in sei anni non l'avete capito? Grazie per la futura citazione (avvisami, mi raccomando, così passo a leggerti!).

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    2. Mai odiare i cambiamenti :)

      Moz-

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    3. Ahaha, io sempre! Anche quando sono positivi mi ci vuole una vita per riadattarmi!

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  18. Sinceramente non so nemmeno da che parte iniziare, senza rischiare di infilarmi anch'io in un discorso lungo e complesso, finendo magari a ripetere ciò che hai detto benissimo tu. Io sono uno di quelli che ha smesso. Certo, ogni tanto pubblico qualcosa, ma quest'anno mi sono preso un'ampia pausa dal blog. Qualcosa ho scritto, e davvero la pubblicherò, prima o poi, perché scrivere mi manca, a volte (intendo questo specifico tipo di scrittura), e perché qualcosa da dire ce l'ho ancora. Tuttavia, non leggo più molti post altrui. Cosa ancora peggiore, quelli che leggo, non li commento. Ho subito un'involuzione, da blogger a lurker, e se vogliamo mi sono un po' allontanato dalla comunità. Questo è dovuto a mille cose, dal lavoro alla famiglia, ma come dici bene anche tu, il tempo si può trovare (non sempre però, perché ce ne vuole). Più semplicemente, a partire dal 2014 o giù di lì ho iniziato a cambiare, a sentirmi più vivo fuori e meno coinvolto nella blogosfera. Se ho del tempo libero, preferisco dedicarlo ad altre cose, ed è anche meno di una volta, per cui è una semplice gestione delle priorità che mi fa lasciare da parte il mondo del blogging. Certo, ogni tanto rilancio, proponendomi di riprendere a pubblicare, e forse lo farò davvero, ma il tempo e le energie per tornare a essere coinvolto come un tempo nella blogosfera le ho gradualmente dirottate altrove. Non sono più da tempo un aggregatore, ma come diceva Max condivido il fatto che ciò che è stato fatto fosse e sia tuttora significativo.
    Bellissimo post, davvero. Sto ancora riordinando le idee! ^^

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    1. Mi sa che ci vorrà un sacco di tempo per riordinare le idee dopo questo post e tutti questi commenti! Concordo sulle "energie gradualmente dirottate altrove". In fondo, è giusto che sia così.

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  19. Sai, io ho abbandonato il mio vecchio blog perché non avevo più nulla da dire o meglio, non avevo voglia di dirlo sul blog... ora ho ripreso vecchie idee e le ho messe insieme, automaticamente la voglia di rileggere e commentare blog altrui è risalita... durerà? Intanto me la vivo... la vita è già un impegno: il lavoro, la danza, la vita privata (impegni piacevoli, ma non possono essere trascurati), come diceva prima qualcuno, non possiamo aprire il pc e "stressarci"...

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    1. Benvenuta sul mio blog, Tea!
      Sono contenta che a te la voglia sia risalita! Chissà che non capiti un po' a tutti, prima o poi! Sarebbe un bel rilancio della blogosfera!
      Grazie per aver commentato!

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  20. Il mio percorso è simile a quello di Maria Teresa, della quale condivido anche il pensiero generale. Gli alti e bassi sono fisiologici per qualunque essere umano e per qualunque situazione, soprattutto quando le energie cosmiche sono in un momento di intensa trasformazione, e spingono gli esseri umani a darsi dalle priorità. Questo però non deve farci demoralizzare, perché il cambiamento è evoluzione, e sicuramente dopo questo calo delle interazioni ci sarà una nuova risalita. :)

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    1. Spero davvero che sia come dici tu! Aspettiamo la risalita!

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  21. Ciao Romina, arrivo qui dal blog di Elisa che ha segnalato alcuni articoli meritevoli di lettura in relazione al Liebster Award -s ebbene ti abbia incrociata spesso da lei, e in giro per la rete. :)

    E' vero quello che dici: c'è un momento di stanca generalizzato. Se però pensi che esponenzialmente la rete è infinita, e siamo esseri umani, non possiamo certamente passare ore a occuparci del nostro blog o leggere altri articoli, per belli che siano. A un certo punto occorre operare una selezione. C'è da dire un'altra cosa: siamo iperconnessi dalla mattina alla sera, vuoi per lavoro col pc, vuoi con lo smartphone, vuoi con i social, sopravviene una crisi da saturazione, e forse il blog viene percepito come qualcosa di non strettamente necessario.

    Per quanto riguarda il mio blog, forse sono una voce fuori dal coro, ma mi piace come prima e forse anche più di prima, e non ho nessuna intenzione di smettere. E mi piace anche scoprire nuovi blog come il tuo!

    P.S. Un bacione alla tua bambina. <3

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    1. Per cominciare, benvenuta sul mio blog! In realtà il tuo blog è stato spesso segnalato in "La blogosfera condivide" quindi non mi è affatto nuovo! E, sì, ci siamo più volte incrociate.

      Ovviamente non si può leggere tutto e bisogna selezionare, però mi rendo conto che ora seleziono molto di più di un tempo (anzi selezione troppo...). Forse è davvero colpa dell'iperconnessione, chissà. Per il momento non smetto neanch'io, però sento molto la stanchezza e dovrei ritrovare l'antica passione.
      Grazie per il commento e grazie anche da parte della piccola!

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  22. Allora ti ringrazio di cuore per le numerose segnalazioni. E speriamo che alla blogosfera arrivi una bella iniezione di vitamine che possa riportarla, se non agli antichi splendori, perlomeno in carreggiata.

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    1. Forse abbiamo deviato per prendere una strada nuova! Chissà cosa ci attende nei prossimi tempi...

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    2. Intanto ho aggiunto al mio blogroll anche il tuo blog. :)

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    3. Ti ho aggiunta anch'io, ora, qui nel blogroll e sul mio feedly (i post li leggo sempre da là).

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