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Ormai sono diversi anni che scrivo pochissimo qui sul blog. Mi dispiace davvero molto e vorrei dire che diventerò più solerte ma... so benis...

venerdì 23 agosto 2013

Imperocché: concorso per racconti di 200 caratteri - I vincitori

Ecco a voi il post con la decretazione del vincitore del concorso Imperocché: concorso per racconti di 200 caratteri relativo all’iniziativa Una parola al mese che in questo agosto è dedicata appunto alla parola imperocché.
Vi ricordo che per scrivere i post con la parola del mese avete tempo ancora fino al 31 agosto, mentre oggi vi rivelo il racconto vincitore del concorso il cui autore (o la cui autrice) di diritto potrà scegliere la parola del mese di settembre da un mio elenco o su sua iniziativa (purché si tratti di una parola rispondente alle caratteristiche della rubrica).


Anche questo mese ci saranno un secondo e un terzo classificato, che potranno sostituirsi al primo per la scelta della parola in caso di sua mancata risposta (anche se finora non è mai stato necessario).

Ringrazio tutti gli scrittori per la partecipazione. I racconti in gara sono stati 11, un po' più dei mesi passati, ma ancora davvero pochi, tra l'altro temo siano di pochi scrittori, quindi i partecipanti non credo siano undici.

Ma passiamo ora subito ai vincitori.

Primo racconto classificato
Nel Blu Dipinto di Blu di Marco Lazzara
«Imperocché la diffusione di Rayleigh dice che vengono deviate maggiormente le alte frequenze della luce, allora il cielo è blu. Capito, ora?» disse il papà.
Carlino, cinque anni, scoppiò a piangere.

Motivazione: La scena è molto ironica e, a mio avviso, realistica. Gli uomini di scienza spesso non si rendono conto di con chi hanno a che fare, ma da loro si impara sempre tantissimo (io non conoscevo la diffusione di Rayleigh, per esempio).  
All’autore o all’autrice di questo racconto spetta il compito di scegliere la prossima parola.

Secondo racconto classificato
Forse è Meglio un Sinonimo di Marco Lazzara
«Imperocché...»
«Impero-cosa?»
«Imperciocché...»
«Come?»
«Perciocché...»
«Ma che stai dicendo?!»
«Oh! Volevo solo introdurre il discorso in maniera un po' aulica!»
«Ma piantala! Favella come desini!»

Motivazione: Mi ha colpito come questo testo gioca con il lessico aulico e trovo geniale la chiusura.

Terzo racconto classificato
Sir NomeSenza di Maria Todesco
Tra sberleffi e intrighi della vita e del sogno, m'accingo a raccontarvi le tragicomiche avventure di Sir NomeSenza, imperocché son io cantastorie e ahimè, il maggior portatore delle di lui sventure.

Motivazione: Il testo utilizza la parola del mese costruendole attorno un contesto linguistico adatto, così che non stoni.


Gli altri racconti in gara
Qui di seguito tutti gli altri racconti in gara, buona lettura!

Senza titolo (1) di Patrizia Benetti
Sì, io vidi le stelle anche di giorno, imperocchè il dentista inveiva col trapano contro un mio grande molare.

Notte silente di Patrizia Benetti
L'inquetudine non passa, imperocchè nulla può spezzare il silenzio di questa impassibile notte di cristallo

La vita e' meravigliosa di Patrizia Benetti
Ho mangiato il tuo gelato, impercchè eri occupato al cellulare.

Cultura di Maria Todesco 
"Imperocché vi sono gocce d'acqua sospese nell'aria, il riverbero ad una bassa altezza rispetto al nostro sguardo provoca una colorata dispersione ottica e..."
"Si chiama arcobaleno, ignorante!"

Che stress! di Patrizia Benetti
Faccio l'idraulico e penso di essere stressato imperocchè vedo il lavandino che mi dice."Lasciami perdere!".

L'Opera di Patrizia Benetti
Sono uno psichiatra e amo l'arte. Mia moglie insiste ma stasera non andrò a teatro imperocchè si recita l'Edipo Re.

Buonanotte di Patrizia Benetti
La luna applaude la fine del giorno imperocchè ora è lei la star.

Nessuna apparente contraddizione di Marco Lazzara
Imperocché è stata scelta una parola tanto impossibile, mi rifiuto di scrivere un racconto! Giammai!


Una piccola nota: In molti dei racconti in gara la parola del mese è scritta in modo errato. Che sono pignola lo sapete tutti: su un errore di battitura posso anche chiudere un occhio, però scopo dell'iniziativa è far conoscere la parola del mese, quindi difficilmente posso far finta di niente e tacere se è scritta sbagliata. Colgo pertanto l'occasione per ribadire che si scrive imperocché  e non imperocchè.

Gli autori
Attendo una commento e una mail (a tamerici.libri@libero.it) da parte dell’autore o dell’autrice che ha vinto il concorso per sapere la prossima parola! E, come sempre, spero che vi palesiate tutti!

E il mese prossimo?
L’iniziativa proseguirà e il 3 settembre ci sarà il post di presentazione della nuova parola seguito, il giorno successivo, da quello del concorso. Questo mese, nonostante l'estate e il caldo, i testi sono un po' aumentati, spero che con il cambio di clima la situazione migliori ancora, imperocché io non mi deprima sul serio.

Vi ricordo che ci sono ancora alcuni giorni per scrivere dei post sulla parola imperocché


Come sempre ringrazio gli autori dei racconti e con tutti loro mi complimento. 



Hanno parlato di questo articolo:


17 commenti:

  1. Ma oggi è già il 23? Sorry, questo mese non ho scritto il raccontino. Pazzesco, no?

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    1. Sì, oggi è il 23.
      Be', ma sei stato a cercare Nessie! Sei perdonato, dai.

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  2. Bronzo, yeah! :D
    Ed è mio anche "Cultura". :)
    Il mio post spero arriverà, l'idea ce l'ho da subito, ora l'ho messa a punto nella mia testa, devo solo trovare qualche momento per scriverla. :)

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    1. Non volevo dirlo per non influenzare il concorso, ma la tua spiegazione di che cos'è l'arcobaleno è alquanto... discutibile (riverbero, bassa altezza, dispersione ottica... no, non funziona così la cosa!).

      Marco Lazzara

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    2. @Maria: E bronzo sia! Aspetto il tuo post, ma non impazzire se non riesci, ci sono cose ben più prioritarie!

      @Marco: Pensa che per il terzo posto ero indecisa e poi alla fine qualcosa non mi ha convinta nella spiegazione... ora però ci devi dire come funziona!

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    3. Ma molto semplicemente è un "effetto prisma". Quando la luce attraversa un prisma le varie lunghezze d'onda vengono separate, per cui la luce ne esce divisa nelle sue diverse componenti, di cui noi poi vediamo solo la zona del Visibile, ovvero i 7 colori dell'arcobaleno. La stessa cosa può avvenire con l'acqua presente in atmosfera, è ciò genera l'arcobaleno.
      Quindi non si tratta di riverbero, ma di scomposizione della luce, non è dovuto alla posizione dell'osservatore, e infine non è proprio una dispersione (altrimenti non si formerebbe l'arcobaleno ma altro), ma appunto una scomposizione.

      M.L.

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    4. Conoscevo l'effetto prisma, ma ero certa che tu l'avresti spiegato meglio di quanto potessi fare io! E infatti così è stato! Grazie, Marco.

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    5. Eh Marco, è stato un insieme di "riassumi wikipedia tentando di usare termini che potessero meglio intonare con imperocché"... XD Immagino sia tutt'altro che buona, come spiegazione: ho finito con il distorcerla! Ma in verità, sapevo di cosa parlavo...

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    6. E poi erano 200 caratteri... non era facile!

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    7. Wikipedia... di peggio, scientificamente parlando, c'è solo Giacobbo.

      "Imperocché è presente acqua in atmosfera e questa è in grado di separare le varie lunghezze d'onda della luce come un prisma, si genera un effetto cromatico che..."
      "Si chiama arcobaleno, ignorante!"

      Sono 200 caratteri giusti.

      Marco L.

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    8. Marco docet. Non per niente è un professore! Ottimo lavoro.

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  3. Patrizia Benetti26/08/13, 10:05

    I rimanenti racconti sono miei.
    Pat la logorroica!

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    1. E ora anche gli ultimi racconti hanno ritrovato la loro mamma! Oh, grazie per la partecipazione, Pat, già i partecipanti sono pochi, per fortuna mandate più di un testo!

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    2. Posso assicurare che la prossima parola sarà divertente e potrà dare spunti interessanti per il suo utilizzo.

      Marco

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    3. Io sto iniziando a fare terrorismo psicologico: "Preparatevi a una parole complicata".

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    4. Forse. Ma soprattutto lunga... lunga un piede e mezzo...

      Marco

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