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Ormai sono diversi anni che scrivo pochissimo qui sul blog. Mi dispiace davvero molto e vorrei dire che diventerò più solerte ma... so benis...

giovedì 10 luglio 2014

Scrivere per la musica

Scrittura per la musica: tra recitazione e note.

Nonostante la fine della mia carriera da scrittrice, la scrittura continua a rimanermi attaccata alle ossa, almeno a piccoli tratti. Vi ho già parlato delle cose che continuo a scrivere e della scrittura per il teatro, ricordate? Be', oggi vi parlo della scrittura per la musica.


Riflettendo sulla musica durante i reading
Sono approdata in questo campo decisamente per caso. Dovevo preparare un percorso a scelta per un esame universitario di musica e ho deciso di trasformarlo in tutt'altro!
Quando faccio reading nelle biblioteche o per associazioni, a volte mi mandano un musicista come accompagnamento. La musica di sottofondo secondo me serve ad aumentare la piacevolezza della performance per gli ascoltatori, ma ho sempre ritenuto che nessuna musica fosse ben calibrata per il pezzo che stavo leggendo e ora ho capito perché!

La musica, se è buona musica, ha tante cose da dire. Non si può relegarla a un banale sottofondo, bisogna fare in modo che sia lasciata libera di parlare e quindi non può semplicemente stare in secondo piano. Come l'accompagnamento musicale di una canzone non riproduce le note che vengono cantante dal cantante, così l'accompagnamento musicale di un testo scritto non può ricalcare il testo ma deve, con le sue note, dire cose in più, suggerire, alludere a messaggi oltre quelli dati dalla voce che legge. Insomma, bisogna sfruttare la densità esperienziale insita nella musica.

La mia esperienza
Mi piacerebbe tanto saper comporre musica e poter mettere in atto questa rivoluzione, ma non ne sono in grado, quindi ho deciso di fare il contrario: prendere un brano già esistente è comporre un testo per esso. Un testo cucito addosso con un'opera da alta sartoria. È stata un'impresa difficile e sofferta. Avere una musica su cui scrivere impone vincoli sia durante la stesura del testo, imponendo continuamente tempistiche in cui inserire le frasi, sia durante la recitazione, lasciando meno libertà nella scelta di pause e intonazioni.

È stata una belle sfida, nata come percorso a scelta per un esame e diventata poi qualcosa che mi piacerebbe proprio approfondire. Intanto da tutto questo lavoro è nato I diavoli blu un mio testo letto sul Secondo Preludio di Gershwin. Un breve file audio per l'esame (che non richiedeva questo in realtà, ma io credo che si debba sempre mettere passione in ciò che si fa). Non lo condivido con voi perché temo di violare qualche copyright e perché non è di livello eccelso, però, anche dopo l'esame ha saputo darmi qualche soddisfazione… insomma, decisamente una bella esperienza.

Mi piacerebbe ora scrivere un monologo o uno spezzone teatrale pensato proprio per uno spettacolo con sottofondo musicale, ma forse sto correndo troppo.

Qualche consiglio per scrivere per la musica
Intanto vi lascio qualche consiglio, in caso vi andasse di provare a fare una cosa simile.
  • Dividete il brano musicale in parti omogenee per carattere.
  • Evidenziate nel brano quegli elementi che vorreste far parlare (cioè che volete diano un'aggiunta a ciò che direte a parole).
  • Calcolate le tempistiche di ogni parte per capire quanto lungo dovrà essere il brano corrispondente.
  • Fate in modo di far coincidere i punti espressivi scelti con la parte del testo che a essi allude (per esempio, nel mio caso, dicevo una voce e poi si sentivano al pianoforte note che alludevano a una voce di donna).
  • Armatevi di tanta pazienza e fate numerose prove.
  • Continuate a fare variazioni finché il testo non sembra cucito sul brano (anche se la perfezione è impossibile da raggiungere, io stessa, rifacendo oggi il lavoro, cambierei mille cose).
  • A un certo punto fermatevi o rischiate l'esaurimento (questo lo dico per me).

Conclusione
Insomma, un'esperienza che mi ha fatto imparare tante cose e che mi ha fatto anche capire (anche se osservando la questione da un altro punto di vista) quanto sia difficile per un musicista suonare come accompagnamento a un brano letterario… non mi chiederò più perché non compongano musica ad oc, visto quanto è difficile fare il percorso inverso!

Bene, nel post di oggi mi andava di parlarvi di questa strana avventura e chissà che un giorno non ne venga fuori qualcosa anche per il blog.

E voi? Avete mai scritto per la musica?

24 commenti:

  1. Non ho mai scritto nulla che fosse equiparabile ad un'opera d'ingegno. Ho scritto pagine e pagine di parole nella mia vita, ma per tutt'altro fine (il piacere di rileggermi, pero`, ha sempre avuto familiarita` con il piacere di ascoltare una canzone). Ammiro molto le evoluzioni che tu riesci a compiere nel tuo scrivere, penso a te come una Donna Avventura della scrittura, ricercatrice di cio` che la parola ancora "non ha detto". Tutto questo trovo sia meraviglioso!!

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    1. Qualsiasi tipo di scrittura è un'opera di ingegno, Licia! E tu sai toccare corde dell'anima e farle risuonare meglio di un violino!

      Mi piace il ruolo da Donna Avventura che mi assegni. Dovrò procurarmi un look adeguato: basta scarpe con il tacco e magari mi servirà un cappello! Ahahah!

      Scherzi a parte, amo sperimentare e la musica è un terreno ancora tutto da esplorare!

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  2. Nel buio della mia casetta le ho provate un po' "tutte". Ho provato a comporre una brevissima melodia per il pianoforte, ho provato a comporre vere e proprie canzoni, a limitarmi a scriverne ipotetici testi... Sulla lista delle cose da fare c'è quella di prendere una melodia priva di parole e donarle un testo, però cantato.
    Da quello che ho capito, il tuo era un brano da leggere... Non l'avevo mai pensato, per cui penso proverò anche quello. ;)
    Dev'essere stato un gran bel lavoro, hai avuto un'idea geniale. Bravissima!

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    1. Non sai quanto ti invidio per il fatto di saper suonare il piano! Io qualche anno fa ho provato a imparare da autodidatta con una pianola ma non sono mai diventata almeno decente e poi, per varie ragioni, ho smesso.

      Sì, tu vorresti creare una canzone partendo da un brano strumentale. Io invece ho creato un testo narrativo (una specie di monologo teatrale) da leggere sul brano di musica.

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    2. Bello bello, mi piace!
      Comunque non credere: so suonarlo, ma saprò 3 canzoni. Ho fatto solo 2 o 3 anni di lezioni, poi il resto ho "continuato" da sola. E sono 4 anni che il pianoforte non mi è più a portata di mano tutti i giorni, per cui spesso mi viene voglia quando non posso...

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    3. Ne sai pur sempre tre più di me! Ahaha!
      Chissà che tu presto non possa ricominciare a suonarlo con più costanza, magari in collaborazione con Drama Queen!

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    4. Vuoi proprio accoppiarci artisticamente, eh?! ;) Sarebbe una bella cosa. Ma dovrei fare un enorme salto di qualità... Chissà.

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    5. Sì, lo voglio! Salta, dai! Sono sicura che ti stai solo sottovalutando!

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  3. Il copyright scade a 70 anni dalla morte, quindi le opere di Gershwin, morto nel '37, sono di pubblico dominio. Però, attenzione: primo, devono essere composte interamente da lui (altrimenti scade alla morte dell'ultimo collaboratore), secondo termina il copyright sul brano, ma non sull'esecuzione. Se la performance è del 2010, quella registrazione non la puoi usare, ma se sei fortunata ne troverai una con licenza meno draconiana.
    Comunque, non sono mai stato bravo a scrivere per la musica dato che, salvo eccezioni, prima scrivevo e poi cercavo di costruire una linea vocale. Tu, mi sembra di capire, parli più del processo inverso, quello che hai fatto con il preludio, oppure della composizione nello stesso momento in cui scrivi le parole. Credo che alcuni lavorino in questo modo. Altri, al contrario, preferiscono separare i due momenti, e anche gli autori! Altri ancora affidano i testi a un "paroliere", scelta che separa nettamente i due processi creativi.

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    1. Del copyright conoscevo solo la regola dei 70 anni dalla morte... comunque mi riferivo più che altro all'esecuzione (visto che la musica è suonata dal mio professore universitario poche settimane fa!).

      Forse nel post non sono stata chiarissima, ma non ho composto una canzone, bensì preparato un testo narrativo da leggere durante l'esecuzione del brano.

      Dai, mettiamoci a scrivere una canzone! Tu scrivi la musica e poi insieme facciamo il testo! Proposta lanciata pubblicamente!

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    2. Devi un po' penare, allora. Se cerchi su Youtube con il filtro "creative commons" puoi trovare esecuzioni che puoi riutilizzare, anche se la qualità del tubo non è massima. La soluzione più semplice sarebbe registrarla da un amico che suona il piano.

      (Quindi devo prendere la chitarra?)

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    3. Risposta sintetica: sì.
      Risposta lunga: vedi sotto.

      Imparerò mai a usare il cellulare? Mah...

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  4. Scegliere le colonne sonore per il teatro è una cosa difficilissima, appunto per il motivo che hai spiegato tu... Credo che dovrei farci uno studio apposta per avere un'idea di come fare. Per fortuna che non sono regista!

    A volte mi vengono in mente dei testi che forse starebbero bene in una canzone, ma rimangono puntualmente muti, perché io non so un accidente di come si compone la musica :)

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    1. Coincidenza vuole che abbia passato parte di questa nottata a preparare le colonne sonore dello spettacolo teatrale che andrà in scena a settembre! Per fortuna, in questo caso, non è stato molto difficile: abbiamo deciso di usare la musica solo per aiutare a cogliere meglio il senso di alcuni personaggi (che sono un po' delle citazioni prese da alcuni film celebri).

      Non oso nemmeno pensare quanto sarebbe difficile predisporre un'intera colonna sonora! Ma sono una "regista" di paese, non mi viene richiesto un simile impegno, per fortuna!

      Mi sa che il post era proprio poco chiaro... nel mio caso si è trattato di un reading su un brano musicale e non di una canzone...

      Anch'io non so comporre musica. E so suonare solo il flauto dolce, praticamente! Tu però potresti "metterti in società" con Maria!

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    2. Ti sei spiegata benissimo, ma la domanda era se noi avevamo fatto qualcosa di simile, o no? :)

      Potrebbe essere un'idea... Maria di norma non approva i miei gusti musicali, però! XD ma potremmo trovare un accordo...

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    3. Siccome in tanti parlavano di scrivere testi di canzoni ho pensato di aver spiegato male! Da brava insegnante penso sempre che, se qualcuno non capisce, è colpa mia!

      Sono sicura che troverete un punto di incontro! E chissà che cosa potete combinare insieme!

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    4. Io mi adatto, basta ricevere direttive. :D
      Ma non sono di certi i gusti il problema... :D

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    5. Direi che il sodalizio artistico è sancito!

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  5. Be' per essere una che ha messo di scrivere, ne fai di cose...

    Io ho fatto il contrario di te: ho composto musica per testi già scritti. In particolare ho trasposto tre poesie di Rimbaud per voce e pianoforte, con risultati molto apprezzati. Poi ho anche musicato due poesie di Nietzsche e una di Borges, ma in questo caso si tratta di lavori incompiuti anche se non troppo lontani dalla fine.
    E una volta mi è anche capitato di accompagnare con il pianoforte un reading di poesie.

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    1. Io faccio troppe cose. Troppe. Ahahah!

      Ooohhh! Ma tutto questo patrimonio non può non finire sotto le mie orecchie, no?
      Si potrebbe anche pensare a qualche collaborazione... potremmo realizzare qualcosa con musica e poesie, no? La mia voce è al tuo servizio! Ok, sono le idee folli delle 3 del mattino, ma potremmo pensarci anche a mente più lucida.

      Non sapevo suonassi il piano e che sapessi anche comporre... molto bene!
      Magari un giorno faremo un reading insieme: penso sarebbe una bella esperienza!

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    2. Sono cose del passato, Romina. Non suono e non compongo più da dieci anni ormai.
      Può darsi però che i tre brani su Rimbaud prima o poi li pubblichi nel blog, come ho fatto ad Aprile con il brano che ho usato per gli auguri di Buona Pasqua. Quello che mi trattiene è che ho solo registrazioni audio di pessima qualità registrate con mezzi di fortuna durante le prove di uno spettacolo. Nei tre pezzi cantati in particolare, la cantante stonicchia qua e là (proprio perché trattasi di prove). Comunque non è escluso, come ho detto, che prima o poi mi faccia coraggio e li pubblichi così come sono. Tanto dubito ci sarà una registrazione migliore... sicuramente non in tempi brevi.

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    3. Mai dire mai, Ivano!
      Io sono molto curiosa! Chissà...

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  6. Ogni esecutore ci mette qualcosa di suo. Dovrei risistemare tutto, probabilmente. Magari a te farò sentire la registrazione, dai.

    Però, sì, prendi la chitarra! Non è la prima volta che te lo dico. Ah! Altrimenti prima o poi mi toccherà fare gli occhioni da "per favore" della bimba di "Cattivissimo me".

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    1. Ovviamente è la risposta a Salomon Xeno... Con il cellulare faccio pasticci.

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