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Ormai sono diversi anni che scrivo pochissimo qui sul blog. Mi dispiace davvero molto e vorrei dire che diventerò più solerte ma... so benis...

giovedì 26 gennaio 2017

Ogni riccio un capriccio (video) - Riflessioni ad alta voce di una donna imperfetta

Ecco qui, finalmente, il terzo video per Riflessioni ad alta voce di una donna imperfetta.
C'è voluto molto più tempo del previsto, con tanti rallentamenti dovuti alle ragioni più svariate. Speravo di farlo uscire entro fine dicembre, come avevo annunciato sulla pagina facebook e invece ha rischiato di non arrivare nemmeno per gennaio! Eppure era tutto pronto da settimane (foto, audio, progetto…), bastavano solo due orette per chiudere il tutto e ieri mi sono decisa a riprendere in mano i file.
Comunque, nonostante il ritardo, sono felice di presentarvi questo terzo video: Ogni riccio un capriccio.


Questo video parla di stereotipi femminili e di frasi fatte spesso usate in modo offensivo contro le donne o anche solo per sminuire ed etichettare.  È un video un po' più leggero del precedente, ma che tratta un tema comunque importante per tutte le donne imperfette, spesso considerate imperfette in quanto donne.

Le foto in questo video sono tre (non è che a ogni video aumenterò, eh!).
Soprattutto quella centrale ha un significato metaforico che forse non si evince molto dal testo, ma… quella mano, circondata dai ricci e quasi imbrigliata, vuole essere una metafora di ciò che fanno i pregiudizi e le frasi fatte alle persone, avvolgendole come una spirale inestricabile.
E poi i miei ricci sempre imperfetti sono in tema, no?

Dedico questo video a tutte le donne che hanno subito o subiscono il fardello di queste etichette e devono ogni giorno combattere per dimostrarsi quelle che in realtà sono.




Per rimanere aggiornati sui prossimi episodi e su tante curiosità relative al progetto, potete mettere mi piace alla pagina facebook dedicata a Riflessioni ad alta voce di una donna imperfetta.

Intanto, se vi va, fatemi sapere quali frasi fatte vi hanno rivolto facendovi soffrire di più, così ci sfoghiamo un po' tutte insieme. 


Elenco degli episodi precedenti:



6 commenti:

  1. Cara Romina, passata la mia grande festa,rieccomi per un saluto sperando che tutto vada per il meglio!!!
    Ciao e buona giornata cara amica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  2. Aspetta, cos'è che fanno le figlie di Maria? Credo di aver intuito, ma non l'avevo mai sentita :O
    Comunque mia mamma si chiama Paola, quindi non ho problemi ;)

    È vero che dobbiamo liberarci da questi stereotipi, ma la cosa peggiore è che spesso sono proprio le donne a portarli avanti, parlando male delle altre. Invece dovremmo combatterli, tutti insieme.

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    Risposte
    1. Io ho sentito quell'espressione per la prima volta quando l'hanno detta a me, durante una diretta radio (è una storia tragicomica, te la racconterò un giorno).

      Siamo tutte delle guerriere, solo che a volte finiamo con il farci la guerra tra noi invece che coalizzarci per raggiungere obiettivi più importanti, purtroppo.

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  3. E dici poco...
    Cioè, non so nemmeno immaginare quanto possa essere duro da smuovere il pregiudizio "genitore" (donna << uomo) da cui poi scaturiscono gli altri. Mi sembra una cosa così radicata... Voglio dire, fate benissimo a combattere e facciamo (o faremmo) altrettanto bene a combatterli seriamente anche noi, ma c'è una fortissima inerzia, tanto che dove sembra di smarcarsene, è facile fare un passo falso. Mi viene in mente il discorso che facevamo del "non si picchia una donna" o sulle cosiddette quote rosa, che sono dei puntelli a difesa del genere ma in realtà fanno leva sullo stesso pregiudizio. Sarebbe bello un mondo senza quote, in cui la frase diventi "non si picchia un essere umano" (per cominciare), ma la vedo piuttosto in là.
    Tra parentesi, ricordi che a un educational ci avevano parlato di un romanzo di fantascienza in cui gli abitanti di un pianeta non hanno un sesso definito (nel senso che lo possono cambiare)? Questo mandava in palla i protagonisti, che non riuscivano più a interpretare gli interlocutori sulla base della propria esperienza, e magari proprio dei pregiudizi... non so quanto sia realmente attinente, forse sarebbe interessante darci una lettura! (The left hand of darkness di Ursula K. Le Guin.)

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    Risposte
    1. Per non parlare del termine "femminicidio", oggi usato troppo spesso a sproposito.

      Molto spesso, purtroppo, come dici tu, i pregiudizi sono così radicati che finiscono con il nascondersi anche in gesti apparentemente di cura e sostegno (come le quote rosa, appunto). Donne viste come soggetti che non possono farcela da sole, che hanno bisogno di uno spazio a loro riservato, perché altrimenti non possono competere con gli uomini. Fragili, deboli, indifese, da tutelare... in realtà bisognerebbe tutelare la libertà e la dignità umana (non solo femminile), ma temo che i tempi non saranno maturi ancora per molto tempo.

      Ricordo il discorso sul libro ma non ricordavo minimamente il titolo. Forse sì, sarebbe il caso di recuperarlo.

      Grazie per il bel commento.

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