Oggi è la vigilia di Natale e io sono qui a scrivere un
altro post. Tranquilli, non è un altro meme. Di questi tempi è meglio
specificarlo. Mi sembra il giorno giusto per fare dei buoni propositi per
l’anno nuovo e in particolare uno che riguarda i libri.
Ho deciso di aderire alla 2013
Women Challenge indetta dal blog Peek a
book.
Nel post sulle letture
estive, vi avevo detto che avevo letto pochi libri di autrici donne e
questa cosa mi dispiaceva molto. Bene, il blog Peek a book ha lanciato
questa sfida di lettura per favorire
la letteratura femminile e io ho aderito con entusiasmo, ovviamente.
Attenzione: qui comincia un piccolo comizio. Chi non è
interessato può saltare la parte scritta un po' rientrata.
Voglio però fare una piccola premessa. Io non amo i concetti come le quote rosa o i posti di lavoro riservati alle donne e gli articoli che parlano con entusiasmo di donne che fanno lavori da uomini. Sapete perché? Perché credo che dietro tutte queste forme di apparente incentivo alla parità si nasconda in realtà una sorta di buonismo negativo. Io sogno un mondo dove la parità sia reale e non un vincolo legale. I posti riservati o le quote rosa sembrano sempre sottendere che noi donne non ce la possiamo fare a valere come gli uomini e allora bisogna lasciarci dei posti dedicati, altrimenti non possiamo arrivare da nessuna parte. Sì, un po’ come nei concorsi letterari per sole donne. Lasciamo loro un angolino dove possano competere da sole, facilitiamole… mi sembra quasi di sentirli! Ok, lo so, forse sembro un po’ femminista, ma è solo perché credo che la parità non stia nel considerarci tutti uguali, ma nell’apprezzare le differenze come risorse e senza trattare le donne come una specie a sé che va tutelata. Non aderisco dunque a questo progetto perché ritengo che si debbano leggere per forza più libri di donne. Di proposito mi collocherò in una fascia bassa di libri che prevedo di leggere, perché nell’elenco dei libri che voglio leggere ci sono poche donne e non ho intenzione di inserircele a forza. Leggo un libro perché mi interessa e indipendentemente dal suo autore o dalla sua autrice e non ho intenzione di far passare l’idea che si debbano leggere libri di donne solo perché scritti da donne che altrimenti nessuno si filerebbe. Non è proprio così. Ci sono grandiose autrici e grandiosi autori e io leggerò grandiosi libri. Ecco, fine dello spoiler.
La sfida consiste nell’incentivare la lettura di libri
scritti da donne. Se siete interessati a partecipare vi riporto qui le regole
che ho preso dal blog che ha lanciato l’iniziativa e vi rimando al
post del blog Peek a book su questa sfida (dove trovate anche l'elenco aggiornato dei blogger partecipanti).
Regole:
- Chiunque può partecipare.
- Non è necessario avere un blog per partecipare. Se non hai un blog lasciami cortesemente un commento con un link (se le pubblichi da qualche parte) alle tue recensioni o con la lista dei libri che leggerai man mano e il livello che hai scelto.
- è permessa la lettura di audiolibri, e-books, libri normali e riletture.
- Per i blogger: crea un post di iscrizione (tipo questo che ho scritto io) e posta il link sul linky che trovi qui sotto. [ovviamente nel post che vi ho linkato, questa è una citazione]
- La sfida durerà dal 1 gennaio 2013 al 31 dicembre 2013.
Livelli:
- Livello 1: Baby girl - leggi da 1 a 5 libri scritti da un'autrice donna
- Livello 2: Girls power - leggi da 6 a 10 libri scritti da un'autrice donna
- Livello 3: Super girl - leggi da 11 a 15 libri scritti da un'autrice donna
- Livello 4: Wonder woman - leggi più di 16 libri scritti da un'autrice donna
Io scelgo il
livello 2 per le ragioni espresse in precedenza. Se poi leggerò molti
più libri di autrici donne, sarò felice di questo, ma lo farò solo se mi verrà
naturale farlo.
Eh, lo so, sono una testa matta!
Ho aderito perché credo che questa sfida mi porterà a
scoprire nuove autrici e soprattutto nuovi bei libri e sono certa che tutti i
partecipanti ne trarranno qualcosa di buono.
Qualcun altro si aggiunge alla sfida?
Buona lettura allora.
RispondiEliminaP.S.: Sono perfettamente con quanto dici.
Grazie! Allora non sono l'unica a fare questi ragionamenti... per fortuna!
EliminaConcordo in toto col tuo ragionamento!
RispondiEliminaBuone letture e buone feste :)
Perfetto! E io che pensavo di essere la solita esagerata...
EliminaBuone feste e buone letture anche a te!
Buon Natale anche a te e benvenuto su questo blog!
RispondiEliminaBel dilemma quello delle quote rosa.
RispondiEliminaNon fa piacere pensare di aver bisogno di una "quota rosa" per essere prese in considerazione come scrittrici piuttosto che come astronaute o quant'altro. A me non fa piacere per niente.
Però, se la donna fatica a trovare uno spazio in campi prevalentemente maschili, la "quota rosa" può essere una buona soluzione per rompere il cerchio: purtroppo, dovendo scegliere fra un uomo e una donna, spesso gli uomini tendono a favorire altri uomini anche se hanno minori capacità/competenze.
Dovremmo prendere la quota rosa come un'opportunità dovuta perchè evita trattamenti ingiusti e non come una concessione a chi viene ritenuto in qualche modo inferiore.
E dopo tutto questo ragionamento, ti dirò che le quote rose continuano a non essermi simpatiche per niente.
Buon Natale.
Eh, già. Proprio così! Le "quote rosa" non sono sbagliate in quanto tali: è giusto che si cerchi di dare spazio alle donne e, se non c'è altro modo, allora imponiamolo per legge! Il fatto è che dovrebbero essere inutili. Dovrebbero prevalere il buon senso e quella cosa chiamata "meritocrazia" di cui tutti parlano ma che in pochi applicano. Le quote rosa consentono alle donne di fare qualunque lavoro? Bene, ne sono davvero felice, ma non è abbastanza. Dovremmo poter fare qualsiasi lavoro solo perché siamo perfettamente in grado di farlo e non perché ci fanno un favore.
EliminaAltrimenti poi si leggono cose così (cito da "L'attività osservativa in educazione"): "Dopotutto la deficienza mentale della donna non solo esiste, ma per di più è necessaria [...] Se si potesse far in modo che le facoltà femminili raggiungessero uno sviluppo uguale a quello delle facoltà degli uomini, ne verrebbero atrofizzati gli organi materni e noi ci troveremmo d'innanzi un ripugnante e inutile androgino". Il libro parte da questi testi di Moebius per poi decretare come l'osservazione è legata ai pregiudizi.
Insomma, oggi siamo un passo avanti rispetto a questi testi, ma le conquiste non sono mai assolute e bisogna continuare a lottare perché la parità esista.
Grazie per il commento e tanti auguri anche a te.
Ma i miei commentatori uomini mi hanno tolto il saluto? Nessuno di loro ha commentato il post. Scusate se vi sono sembrata troppo eccessiva.
@Amos Gitai: Scusa, mi accorgo solo ora che un commentatore uomo c'era! Io qui comunque mi riferivo ai miei abituali commentatori...
EliminaCiao Romina,
RispondiEliminami fa molto piacere averti fra i partecipanti! :)
Sono d'accordo con te in tutto e per tutto circa il tuo ragionamento e, a tal proposito, ci tengo a precisare che l'idea della sfida non è nata da questo. Mi sono semplicemente accorta di aver letto nel 2012 tantissimi libri di autori uomini contro un numero veramente esiguo di libri di autrici donne. Tutto questo senza ovviamente un perché, ma mi ha dato da pensare. Ed ecco nata la sfida :)
Tienimi aggiornata sui tuoi progressi, se ti va ;)
Valentina
www.peekabook.it
Certo! Non intendevo insinuare che l'idea fosse nata per questo! Sei una donna, da te non mi aspetto queste cose contro le donne, ci mancherebbe! Era riferita ad altri... tranquilla! Però mi dispiace davvero molto che nessun uomo abbia commentato questo post... non vorrei che l'avessero preso come una critica nei confronti di tutta la categoria, perché invece è rivolto solo a un certo tipo di persone...
EliminaVolevo solo dimostrare che l'iniziativa in sé e io in particolare non abbiamo intenti, per così dire, di "tutela" (in senso negativo).
Ti farò sapere!
Ciao Romina!
RispondiEliminaLa nuova edizione della "Women Challenge" per il 2014 è già pronta, che ne dici di essere ancora dei nostri? :)
Trovi il post per iscriverti qua:
http://www.peekabook.it/2013/12/2014-women-challenge.html
A presto allora!
Valentina
www.peekabook.it
Quella del 2013 non è andata benissimo per varie ragioni. Innanzitutto ci sono stati moltissimi mesi dell'anno in cui leggere mi era quasi impossibile (e non tanto o non solo per una questione di tempo, perché il tempo si trova). Poi sono stata "obbligata" a leggere libri suggeriti da amici e colleghi per varie ragioni. Insomma, la mia Women Challenge 2013 è fallita miseramente. Quindi per l'anno prossimo non so. Ci penso. Grazie mille per l'invito e buon anno!
EliminaFigurati Romina,
RispondiEliminaqueste sfide sono un gioco e partecipare deve essere un piacere ;)
Ti auguro un anno di buone letture allora, ci sentiamo presto!
Valentina
www.peekabook.it
Lo penso anch'io! Grazie, anche a te!
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