Haiku: tre versi, diciassette sillabe.
Alcuni esempi e un po’ di atmosfera natalizia!
Buon Natale a tutti voi!
Oggi un post tecnico, ma leggero, promesso (ho
anticipato la rubrica degli errori proprio per non parlarvi oggi del
raddoppiamento sintattico, o mi avreste strozzata, quindi oggi mi contengo).
Voglio parlarvi di un tipo di poesia molto particolare:
gli haiku.
Che cosa è un
haiku?
L’haiku è un
componimento poetico di origine Giapponese che è composto da tre versi e
diciassette sillabe (5 nel primo verso, 7 nel secondo e 5 nel terzo). In genere
non ha un titolo.
Sembra facile, no? In realtà non è semplice condensare
un concetto, un’emozione in così poco spazio e non solo perché io ho scarsa
capacità di sintesi! Gli haiku inoltre tendono a essere molto profondi, pur con
una grande semplicità e concisione. Scrivere un haiku è come dipingere un quadro con tre pennellate che per essere espressive devono mettersi ognuna nel posto ottimale.
Altre
caratteristiche degli haiku
Oltre a queste caratteristiche di base. Gli haiku
possono avere altre caratteristiche che fanno parte dei temi e che (non in
tutti ma spesso) si ritrovano.
Il kigo, cioè il riferimento
stagionale è un accenno a una stagione (a cui ci si
riferisce o in cui si scrive). Tale riferimento
può essere espresso utilizzando il nome di una pianta o un animale che è
caratteristico di quella stagione, per fare un esempio.
Il kireji è un rovesciamento semantico (che a
volte viene segnalato con un segno di interpunzione e a volte no).
Negli haiku sono poi spesso presenti degli stati d’animo che vengono raccontati
però con immagini della natura.
- Sabi, il silenzio: indica solitudine, calma, contemplazione.
- Wabi, l’imprevisto: indica lo stato d’animo prodotto da qualcosa che attira l’attenzione.
- Mono no aware, il sentimento delle cose: indica rimpianto per il tempo che passa, effimerità delle cose.
- Yugen, il misterioso: indica il fascino delle cose, il percepire un senso di unità.
Perché scrivere
haiku?
Scrivere haiku insegna ad abituarsi a lavorare moltissimo sulle parole, a fare tagli,
ma anche a cercare i termini più incisivi, visto che se ne possono usare ben
pochi. È un incentivo a trovare sinonimi
più musicali, più brevi o meglio capaci di esprimere ciò che vogliamo. È
un lavoro di ritaglio, di cura e di riflessione.
Io non ne ho scritti molti, ma in ogni caso dalla
stesura libera all’haiku c’è sempre stato un salto di profondità e di musicalità,
pagato ovviamente con un lungo lavoro di limatura, almeno in alcuni casi.
Scrivere haiku è dunque un esercizio di stile per chi fa poesia, per soppesare meglio
le parole e anche i concetti. Un’ esperienza da provare, anche solo per fare un
esperimento.
Esempi natalizi
Ho pensato, vista la giornata oggi di festa, di portarvi
degli haiku a tema. Ho messo la versione di bozza scritta a caso e poi l’haiku
sperando di farvi notare la differenza che può imprimere a un testo la
struttura di questo componimento giapponese.
Primo esempio
Versione libera
Si posa la neve
sulle strade,
toglie il gelo dai
cuori.
Versione haiku
La gelida neve
sulle strade si
posa,
riscalda i cuori.
Secondo
esempio
Versione libera
Riposa nella
mangiatoia, quieto,
il Re che tutti
aspettavano
e nessuno
aspettava così.
Versione haiku
Nella mangiatoia
dorme il Re a
lungo atteso,
ma mai così.
Terzo esempio
Versione libera
Sogna un regalo
il bambino, deluso,
trova un maglione
Versione haiku
Scarta un regalo,
deluso resta il bimbo:
trova un maglione.
Ok, ho cercato di variare un po' i temi, ma non ho la pretesa di aver scritto dei capolavori. La sintesi non mi è mai troppo amica, ma spero almeno di avervi fatto capire come si struttura un haiku.
Conclusioni
Visto il clima natalizio ho cercato di non essere troppo
pedante nelle spiegazioni e ho scelto questo componimento che ha poche ma
vitali regole.
Se
vi va di postare qualche haiku nei commenti, sono molto graditi!
Conoscevate gli haiku? Ne avete mai scritti?
Se avete domande o altro da dire, lo spazio dei commenti
è fatto per questo!
Ancora tantissimi auguri di buon Natale a tutti!
Aggiornamento del 21/01/2013
Maria Todesco nel suo blog ha scritto un post in cui ha inserito alcuni suoi haiku a mio avviso molto interessanti.
Aggiornamento del 28/12/2013
Oggi mi sono iscritta alla scuola per haiku Haiku Neri di Marco Pilotto e mi sono resa conto che questo post è molto incompleto e che gli haiku che ho scritto non possono nemmeno dirsi tali. Vi invito dunque ad andare a leggere il post che ho scritto oggi sulla scuola. Mi scuso per le imprecisioni di questo post dell'anno scorso.
Aggiornamento del 28/12/2013
Oggi mi sono iscritta alla scuola per haiku Haiku Neri di Marco Pilotto e mi sono resa conto che questo post è molto incompleto e che gli haiku che ho scritto non possono nemmeno dirsi tali. Vi invito dunque ad andare a leggere il post che ho scritto oggi sulla scuola. Mi scuso per le imprecisioni di questo post dell'anno scorso.
Hanno parlato di questo articolo:
- Haiku su Maria Todesco
- Sonetti
- Giuseppe Ungaretti e "S. Martino del Carso"
- La scuola "Haiku Neri" di Marco Pilotto
- Non solo narrativa
gli haiku li conoscevo, ma non ne ho mai scritti. trovo che siano molto evocativi.
RispondiEliminanon so se sei d'accordo ma credo che Ungaretti sia molto vicino agli haiku.
Non so se alcune delle poesie si possano dire come veri haiku però la brevità, la semplicità delle parole, la composizione credo siano simili.
Ecco un link con alcune sue poesie: http://terebess.hu/english/haiku/ungaretti.html
Non è difficile come sembra rispettare le regole ed è un bell'esercizio (dovresti provare!). La difficoltà sta nel dire qualcosa che non sia banale.
EliminaLo stile di Ungaretti ha in comune con gli haiku la profondità e il celare significati molto vasti tra pochi versi. In realtà non mi viene in mente nessuna poesia di Ungaretti che sia proprio un haiku (tre versi e 17 sillabe disposte secondo lo schema 5-7-5). Quelle al link che hai segnalato riportano come titolo "haiku", ma è un uso improprio del termine, secondo me.
Grazie per il commento e buon Natale.
Io ho conosciuto gli haiku... grazie a "It" di King ^___^
RispondiEliminaAuguri!
Oh, non sapevo che ci fossero anche lì!
EliminaGrazie, tanti auguri anche a te!
Ne ho scritti tre, credo, nessuno dei quali particolarmente ispirati. Una volta preso il ritmo non è difficile, come per l'endecasillabo. Il difficile è scrivere versi decenti.
RispondiEliminaAuguri, Romina!
Io finora ne ho scritti cinque, credo, e tre sono questi! Si tratta proprio di una questione di ritmo e il difficile è il contenuto. Sono proprio d'accordo! Tuttavia sono in fase di sperimentazione, chissà che un domani ne venga fuori qualcosa di buono...
EliminaConto di vederne qualcuno anche sul tuo blog prima o poi!
Grazie, auguri anche a te!
Anch'io sono un dilettante degli haiku, però, onestamente non rispetto granché i canoni.
RispondiEliminaQuelli che hai scritto tu sono molto graziosi.
Io ne ho letto uno dei tuoi e mi era piaciuto moltissimo!
Elimina[Qui il link, se qualcuno vuole leggerlo: http://arianogeta.blogspot.it/2012/12/haiku-di-un-papa.html]
Gli unici canoni da rispettare sono le sillabe e i versi, il resto è un di più.
Grazie e auguri!
Interessante. Anni fa ho conosciuto una poetessa che aveva pubblicato una raccolta di liriche Haiku. Le ho trovate stimolanti ma io personalmente non mi sono mai interessata a questo tipo di componimenti. Però faccio in tempo ad informarmi, anche grazie al tuo post!
RispondiEliminaSi è sempre in tempo! Anch'io conosco da poco gli haiku e fino a ora ne ho scritti proprio pochi, però tentar non nuoce!
EliminaGrazie per il commento.
Mi piacciono molto gli haiku, ma non conoscevo i vari nomi delle diverse tipologie: i tuoi post sono sempre molto interessanti, non mi stancherò mai di dirlo :)
RispondiEliminaIn realtà non si tratta di nomi di varie tipologie, ma di caratteristiche degli haiku.
EliminaE io non mi stancherò mai di ringraziarti.
Anch'io conoscevo già gli haiku e ho partecipato anche a un seminario con una donna giapponese su di essi.
RispondiEliminaLei però ha parlato unicamente degli haiku tradizionali, cioè di quelli legati alle stagioni. Ha specificato che esistono tra l'altro dei simboli fissi, ricorrenti, come per esempio le foglie di banano che rappresentano (mi sembra) l'estate, eccetera.
Ho provato anch'io a scriverne qualcuno, ma la tematica era tutt'altro che tradizionale...
Ti vorrei fare solo un'osservazione: come le conteggi le sillabe dei tuoi haiku? Perché non sempre, contanto le sillabe effettive, rispecchiano il canone... So che in italiano si usa legare due sillabe in una in poesia, ma non sono sicura che la stessa cosa valga per gli haiku(ma non ho informazioni al riguardo, è una curiosità e non una critica).
La signora giapponese stessa diceva che formare haiku in italiano è molto complesso poichè non abbiamo tante parole adeguate (mentre invece in giapponese parole di una o due sillabe sono molto numerose).
Comunque mi permetterei di aggiungere una piccola cosa: gli haiku, almeno da quello che diceva la donna, possono venire associati ad una forma grafica astratta. A casa ho il libricino che facemmo in quell'occasione ispirandoci ad haiku "famosi", se ti può servire magari te ne manderò i versi ed una foto. :)
Molto interessante il tuo commento, grazie mille!
EliminaIo le sillabe le conto secondo le regole metriche italiane, visto che scrivo haiku in italiano, ma non so se sbaglio. Conosco un'esperta in haiku, le scrivo e ti faccio sapere!
In effetti le parole di una sillaba in italiano sono veramente poche!
Interessante la questione della forma grafica astratta. Ogni approfondimento è ben accetto, quindi,se vuoi condividere qualcosa, lo leggerò volentieri! Grazie!
Oh, un'esperta di haiku italiani? *_* Potresti farle "un'intervista", che dici? :)
EliminaComunque nel week-end provvederò, sperando di ricordarmi. :)
Ha vinto vari premi, è molto brava. Un'intervista? Chissà! Io intanto le ho scritto il tuo dubbio, così magari ce lo chiarisce.
EliminaFai con calma, non preoccuparti e grazie mille!
Ma figurati, grazie a te!
EliminaFinora ancora nessuna risposta alla tua domanda!
EliminaDalla mia esperta di fiducia sugli Haiku una risposta tratta dal manifesto di Cascina Macondo: "Per il conteggio delle sillabe distinguiamo un conteggio ortografico (numero reale delle sillabe) e un conteggio metrico (che tiene conto dei versi tronchi, dei versi sdruccioli, delle sinalefi interversali, della crasi, dello iato etc.).
EliminaRiteniamo che nella composizione di Haiku l’autore ha la libertà di conteggiare a piacere le sillabe: con il criterio ortografico, o con quello metrico. Il criterio metrico è quello che riteniamo si debba sempre seguire. La possibilità di usare anche il criterio ortografico ci sembra opportuna per salvare Haiku bellissimi che a volte per una sola sillaba potrebbero non rientrare nello schema classico."
Spero che la risposta sia chiara, Maria.
Un grazie a Sonia, per l'aiuto.
Oh, fantastico!
EliminaBene, ottimo. :)
Grazie dell'informazione, Romina. :)
E grazie anche a Sonia. :)
Di niente! A questo punto ero proprio curiosa anch'io!
EliminaCiao ragazze,
RispondiEliminaadoro gli haiku (e la poesia in genere) e, come ha scritto la prima utente, Ungaretti si avvicina molto a qs tipo di componimento.
Vi posto un mio haiku (selezionato per un book fotografico e finalista a un concorso) di tipica ispirazione ungarettiana e chiaramente di sillabazione con criterio metrico.
Come fragili
ramoscelli al Libeccio,
soldati al fronte.
Avere un tuo commento in questo post mi rende davvero felice, perché i tuoi haiku sono sempre meravigliosi.
EliminaGrazie anche per avercene regalato uno!
Molto poetico. A presto!
Bello, veramente molto molto bello il tuo haiku!
EliminaGrazie per la tua delucidazione!
Per fortuna che c'è Sonia!
Elimina@.@ ,,,ero alla ricerca di materiale sull'haiku e guarda un po' chi mi ritrovo! :-D
RispondiElimina,,,fate attenzione a Sonia e ai suoi Haiku,,,è più virulenta e contagiosa della scaccarella d'inverno,,,
Benvenuto sul mio blog! Io sono ovunque nel web come un'erba infestante. Evitarmi è difficile! Hai perso la "s", ma ti riconosco lo stesso!
EliminaSonia è di certo la maga degli haiku di Abaluth! Se ti va, ripassa nel blog!
ecco il mio haiku pensato ieri sera guardando fuori dalla finestra
RispondiEliminaA luci spente
Nella notte silente
Furtivi passi
by Piera Castrianni
ciao Romina <3
Davvero molto bello il tuo haiku, Piera!
EliminaGrazie mille per averlo condiviso qui.
E benvenuta sul mio blog!
Ciao Romina voglio inviarti un haiku appena scritto
EliminaNella brughiera
Cavalli in libertà
Erica in fiore
poesia pieracastrianni.blogspot.com
ma tu sei su fb?se è sì mi cerchi?
Anche questo haiku è molto bello!
EliminaNo, non sono su facebook, mi spiace. Sono su G+ e Twitter. Farò un giro sul tuo blog!
Hai visto l'aggiornamento del post? Sarebbe bello vederti nella scuola per Haiku di Marco Pilotto.
sono anche io su twitter e da oggi ti seguo! purtroppo tra lavoro e casa di tempo a disposizione ne ho ben poco! Buona domenica!
RispondiEliminaSo cosa vuol dire non avere tempo, ahimè!
EliminaNon è una scuola con obblighi o compiti da fare, puoi anche solo dare un'occhiata. Io ti ho aggiunta su G+ e ho visto che hai ricambiato, grazie! Appena riesco ti aggiungo anche su Twitter. A presto.