Terzo post della rubrica Scrivere nel 2013 che segue le indicazioni di Daniele
Imperi, il blogger di Penna blu. Questa settimana (sono in gran ritardo, scusate!) lo scopo è riflettere sui pilastri
che reggono la nostra scrittura. In quanto scrittori che cosa ci caratterizza?
Su cosa puntiamo?
Domande sempre più difficili, ma io ci provo...
Dovrei parlare dei quattro
punti cardinali che guidano il mio scrivere. Dovrebbe essere facile… ma
il mio forte non è il senso dell’orientamento e ho troppi dubbi per procedere
tranquilla e senza problemi.
In ogni caso questi sono i miei quattro pilastri:
1.
Insoddisfazione
2.
Ispirazione
3.
Introspezione
4.
Messaggio
Tre I e una M, volevo fare quattro I, ma insegnamento mi sembrava un po’
eccessivo come concetto.
1. Insoddisfazione
Questa è una delle mie caratteristiche principali in
genere e ancor più nella scrittura, per molti è un grande difetto, per me è
anche un piccolo pregio. Il giorno in cui sarò soddisfatta di ciò che scrivo,
smetterò di aver voglia di imparare e crescere, mi sentirò arrivata e a quel
punto avrò fallito, ma non credo capiterà mai. L’insoddisfazione è il mio motore. Se scrivo qualcosa, so
comunque che non è il mio massimo e che posso fare di meglio. Il 100% è da raggiungere sempre quando
possibile, ma è la base del calcolo che aumenta, è l’aspettativa di ciò che si
può fare per migliorare. Insomma, per i colleghi insegnanti, la dico
alla Vygotskij: mi piace lavorare nella Zona di Sviluppo Prossimale.
2. Ispirazione
Amo avere idee nuove. Amo perdermi osservando una scena
e continuarla dentro la mia testa. Amo sentire una frase e costruirci sopra un
discorso. Amo osservare le persone in treno e chiedermi quale sia la loro
storia. Amo ascoltare il vento e sentire cosa mi racconta. Sì, amo l’ispirazione. Amo quella cosa improvvisa che mi viene senza
motivo e mi spinge a scrivere dentro la mia testa prima ancora che sul foglio.
Ovunque. Sempre.
3. Introspezione
I miei testi preferiti sono molto introspettivi. Mi interessa l’anima dei personaggi e
soprattutto mi interessano i loro pensieri e i loro tormenti. Voglio toccare il loro cuore e renderlo
visibile a chi legge. Non so se ci riesco (spero almeno a volte), ma è una
cosa su cui amo basarmi.
4. Messaggio
Mi piace che i miei testi abbiano un messaggio. Una sorta di morale.
Non solo quando scrivo testi per bambini ma anche in racconti e romanzi cerco
sempre che ci sia un messaggio, un senso profondo, un piccolo modo per
intravedere uno specchio dell’esistenza umana.
Nei miei testi si vede il mio punto di vista e c’è sempre un piccolo frammento di me
che ha una sua opinione da esprimere in modo più o meno evidente e più o meno
incisivo.
La tua scrittura
in 4 punti
Io ci ho provato. Non so se siano proprio i miei punti
cardinali. Sono quattro cose importanti, quello sì.
L’avventura di questo programma continua, regalando ogni
volta interessanti spunti di riflessione. A breve ci sarà il prossimo post di Daniele
Imperi di Penna
blu.
Se altri voglio
partecipare all’iniziativa, rimando al post La tua scrittura in 4 punti su Penna
blu.
P.S. Tutti i post che hanno aderito all'iniziativa sono elencati nel post La tua scrittura in 4 punti - Adesioni sul blog Penna blu.
Se dovessi descrivere la mia scrittura in 4 punti sarei molto simile. La parola "introspezione" è sempre alla base della mia scrittura. Anche "ispirazione", proprio come la descrivi tu, è una delle molle che mi spinge a scrivere.
RispondiEliminaMagari metterei "piacere" invece di "insoddisfazione", nel senso che anch'io non sono mai soddisfatto di ciò che scrivo, però in fondo alla fine sono soddisfatto ugualmente. Quando termino un racconto mi compare sempre un sorriso sulle labbra, benché dentro di me io sia consapevole che in fondo non ho scritto niente di speciale.
"Messaggio", beh, anch'io preferisco che le storie abbiano un senso o una morale, però non le costruisco specificamente con questo scopo, le lascio scorrere seguendo l'istinto, perciò sostituirei "messaggio" con "suggestione".
Interessanti i tuoi quattro punti! E non perché assomigliano ai miei, eh, ma perché ritengo ti rappresentino bene, per quel poco che ti conosco.
EliminaQuesta iniziativa di Daniele ogni settimana spinge a guardarsi dentro e si impara davvero molto. Grazie per il commento.
L'insoddisfazione è un po' pregio un po' difetto!
RispondiEliminaMi piace l'iniziativa di Daniele, ci porta a scavare dentro di noi e a auto-scoprirci. E poi ci mette in contatto tra scrittori, tipo un'anonima-scrittori! ;-)
Sì, l'insoddisfazione spinge a migliorare sempre, ma non consente di godere dei piccoli successi.
EliminaL'iniziativa è davvero bella. Io ho ancora molti post di altri da leggere (compresi i tuoi!), ma spero presto di rimediare. Grazie.
Belli i tuoi quattro punti.
RispondiEliminaHo avuto un profondo moto di simpatia (più del solito) nel leggere il punto sull'ispirazione, sia perché è anche un mio appoggio sia perché hai usato gli stessi esempi che a mio tempo usai con un amico parlando dell'ispirazione.
Però credo che se un giorno ti sentissi soddisfatta del tuo scrivere non sarebbe un fallimento: no, sarebbe un nuovo stimolo, quello di puntare ad essere SEMPRE soddisfatta di ciò che scrivi. :)
Grazie, Maria.
EliminaNon ho fatto esempi molto originali, sono le cose quotidiane a darmi ispirazione!
Quello che dici alla fine è vero, ma io sono per natura incontentabile. Fermarsi (anche se all'apice di una scalata) per me è sempre una mezza sconfitta.
Attenta però, diventa un'arma di autodistruzione.
EliminaL'autodistruzione infatti mi riesce sempre molto bene! Ah ah ah!
Eliminabelli e affascinanti i tuoi "quattro punti"! Riuscissi io a essere così strutturato.. Invece, finisco sempre per vedere solo il personaggio, più che la storia
RispondiEliminaGrazie. Be', visto che uno dei miei punti è l'introspezione, direi che anch'io a volte preferisco i personaggi alla storia!
EliminaBrava, grazie della partecipazione :)
RispondiEliminaL'insoddisfazione mi accompagna sempre...
Grazie a te per gli spunti di riflessione.
EliminaRicordo che avevi scritto anche un bellissimo post sull'insoddisfazione!