La deissi spaziale e temporale
nei racconti: sviste fin troppo comuni.
La deissi è un fenomeno comune nella lingua parlata e
scritta e, a volte, può portare a degli errori.
La deissi
Il fenomeno
della deissi (significa indicazione)
si ha quando all’interno di un frase si fa ricorso a espressioni che fanno
riferimento alla situazione spazio-temporale o alle persone coinvolte.
Gli elementi
deittici (noti anche solo come deittici) sono elementi linguistici
interpretabili unicamente all’interno del contesto a cui fanno riferimento.
La deissi
temporale
Nella deissi
temporale il deittico è in genere un avverbio di tempo (per esempio, ieri, oggi…) o comunque un riferimento
temporale.
Prendiamo una frase:
Ieri c’era il sole.
Il senso della parola ieri
(deittico temporale) può essere pienamente compreso solo se si conosce il
contesto di riferimento e cioè che, visto che oggi è il 25 luglio 2013, ieri
era il 24.
Questa frase, in altro contesto, farebbe cambiare il
significato del deittico.
La deissi
spaziale
Nella deissi
spaziale il deittico può essere un aggettivo dimostrativo (per esempio questo, quello…) o un avverbio di luogo
(per esempio qui, là).
Prendiamo una frase:
Vieni qui.
Il senso della parola qui
(deittico spaziale) viene compreso solo se si conosce la posizione di chi
pronuncia la frase. Nel mio caso, significherebbe che il tu a cui è rivolta deve avvicinarsi alla mia postazione di
scrittura, il posto dove sto scrivendo ora. Ovviamente, cambiando il parlante
(centro deittico), cambia il senso del deittico.
Altri tipi di
deissi?
Oltre a queste deissi ce ne sono altre (come quella sociale, personale e testuale),
ma ho scelto di soffermarmi sulle prime due perché a volte nascono errori di
cui vi volevo parlare.
Errori con i
deittici
Spesso si usa un deittico
temporale incongruo con il tempo verbale.
Per esempio:
In questo momento non sapevo che cosa fare.
Si dovrebbe utilizzare quel
al posto di questo.
Molto comune è l’errato
utilizzo del termine oggi nelle frasi
al passato.
Avevo paura, ma oggi sarebbe cambiato tutto.
Essendo l’avvenimento nel passato bisogna
dire quel giorno.
Bisogna tener conto delle differenze tra testo narrato e dialoghi.
Per esempio:
Non sapevo che cosa fare. «In quel momento, sono davvero confusa» dissi per prendere tempo.
Questo caso è diverso dal precedente e qui è giusto usare
questo perché la parte dialogata ha un
contesto temporale diverso da quella narrata.
Considerare sempre se il contesto è sufficientemente chiaro da rendere esplicito il senso del deittico.
Per esempio:
«Questo non è un problema mio».
Messa fuori contesto questa frase perde di significato.
Perché un deittico abbia senso è infatti necessario che parlante e ascoltatore
o scrittore e lettore condividano un contesto di riferimento.
Conclusione
Conoscevate il fenomeno della deissi? Vi capita di
commettere errori di questo tipo scrivendo?
Oh, lo conoscevo senza sapere che si chiama deissi. :D
RispondiEliminaFortunamente, mi pare mi venga naturalmente giusto. Poi be', una distrazione può capitare a tutti e magari, a volte, credo si sbagli non perché non lo si sappia, ma perché si sta pensando ad altro o si mescolano due frasi diverse (cosa che a me, nel parlato, capita spesso).
Sì, viene abbastanza naturale, ma è uno degli errori che trovo più spesso nei testi che edito, quindi ho pensato di scrivere un post sul tema. Ovviamente è più comune nel parlato.
EliminaEcco, io non ho un riscontro così vasto. ;) Mi chiedo però quali siano gli altri tipi di deissi che hai citato... Forse m'informerò. :)
EliminaSono deissi in cui gli errori sono molto meno comuni, per questo non ne ho parlato nel post, però sono temi interessantissimi, a mio avviso!
EliminaBrava, hai fatto bene a scrivere questo post. Vedo molti errori del tipo da te descritto in giro.
RispondiEliminaGià, sono errori decisamente comuni, ben più di quanto si creda.
EliminaSembra davvero incredibile che siano errori così comuni: suonano in maniera così innaturale! Può essere che ormai a certe cose non ci facciamo più nemmeno caso.
RispondiEliminaSì, suonano innaturali, lo so, ma non sai quante volte li ho corretti in testi altrui... e anche nei miei è capitato, ovviamente.
EliminaChe tu sia più e più volte benedetta... Questo è un tipo di errori tragicamente comuni anche negli autori già noti e pubblicati...
RispondiEliminaAddirittura? Wow... be', almeno ora mi crederanno quando dico che sono errori comuni! Grazie.
EliminaEh, infatti un "Ora era il momento di agire" è comunissimo. Io, come ben sai, ci casco spessissimo!
RispondiElimina:D
Be', dai, può capitare... basta porvi rimedio. Ahahah! Lo so, lo so, rompo parecchio.
EliminaE fai benissimo!
EliminaForse intendevi "e lo fai benissimo". Ah!
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