Aposiopesi: lasciare in sospeso
Oggi vi voglio parlare dell'aposiopesi. Ebbene sì, avete
letto bene. Confesso che anch'io non conoscevo questa parola e l'ho incontrata
per caso. Dal desiderio di dare un significato a questo termine nasce questo
post che è di scoperta per me e per voi.
L'aposiopesi
L'aposiopesi deriva
dal greco io taccio, mi interrompo, si
tratta di un'interruzione improvvisa del discorso per dare l'impressione di non
poter o non voler proseguire, ma lasciando intuire al lettore o
all'ascoltatore la conclusione che viene taciuta deliberatamente e con un
preciso intento. È il nome più tecnico della reticenza o sospensione.
Il termine, se come me ve lo stavate chiedendo, si legge
con l'accento sulla e da pronunciarsi
aperta [aposiopèsi].
La storia
dell'aposiopesi
Nella commedia
arcaica lo spettatore era abituato a termini spinti e senza eccessivi freni
(si pensi per esempio allo stile pungente di Aristofane). Con la commedia nuova
(da Menandro) le cose cominciano a cambiare e sottintendere le espressioni prima espresse senza censure
diventa un modo per lasciare immaginare il pubblico.
Questa è l'origine, vi lascio poi qualche altro riferimento
letterario, nel corso dei secoli…
- Quintiliano collega l'aposiopesi a un moto dell'animo (per l'ira o per scrupolo).
- Nel Medioevo questa figura retorica si sviluppa soprattutto come artificio per comprimere i discorsi.
- In Dante la reticenza è allusiva, l'inesprimibile, quando noto, viene taciuto, come negli esempi che vedremo più avanti.
- Nel Novecento, altri autori che caratterizzeranno il loro stile per l'uso dell'aposiopesi sono per esempio Gozzano e Montale.
- Nell'italiano popolare di oggi, soprattutto nella comunicazione informale scritta, l'aposiopesi ha straordinaria fortuna con moltissime frasi che tendono a non venire concluse, rimanendo in sospeso (per esempio con i puntini di sospensione).
Aposiopesi ed
ellissi
L'aposiopesi
non va confusa con un'altra figura retorica: l'ellissi.
L'ellissi, dal
greco ometto, è una figura retorica
che consiste nell'omissione (all'interno di una frase) di uno o più termini che
si possono sottintendere.
Capita nei proverbi, per esempio.
L'aposiopesi, rispetto all'ellissi, ha però una maggior connotazione emotiva.
Nell'ellissi una parte della frase è sottintesa ma la
frase ha un senso compiuto, nell'aposiopesi
la parte lasciata in sospeso necessita invece un completamento che è
affidato a chi legge. Ciò significa affidare al lettore un sovrappiù
interpretativo.
Esempi
Vediamo qualche esempio di aposiopesi.
Ne La Divina Commedia di Dante Alighieri troviamo tanti
esempi, vediamone uno.
[…]Galeotto
fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più
non vi leggemmo avante. […]
(Inferno, Canto V, versi 137-138)
Ne I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni ci sono molti
sottintesi…
[…] «E questo padre Cristoforo, so da certi
ragguagli che è un uomo che non ha tutta quella prudenza, tutti quei
riguardi...» […]
Ne Le occasioni di Eugenio Montale, nella poesia L'estate:
[…] …e qualcosa che va e tropp’altro che
non passerà la cruna…
Occorrono troppe vite per farne una. […]
Conclusione
Ecco, è tutto, spero di avervi fatto conoscere con un
minimo di chiarezza l'aposiopesi.
E, ditemi, qualcuno di voi la conosceva già?
No, devo confessare la mia totale ignoranza di questa figura retorica. In effetti non avendo fatto studi classici ho parecchi "buchi" nella conoscenza delle figure retoriche, delle forme poetiche e della cultura greco-romana in generale.
RispondiEliminaMa frequantando il tuo blog qualche buco riesco a tapparlo ;-)
Almeno non sono la sola a non conoscerla! Pensa che ridere se tutti avessero detto: "Eh, va be', dai, l'aposiopesi è conosciutissima!".
EliminaIo sono diplomata in ragioneria, niente studi classici per me, ma la passione per le figure retoriche mi porta a documentarmi un po'. Insomma, tappo i miei buchi prima che i vostri.
Anch'io ho il diploma di ragioneria! Poi però mi sono rifatto all'uni con una laurea umanistica (lingue e letterature straniere).
EliminaSe vieni interrotto vale lo stesso?
RispondiEliminaNo, l'aposiopesi prevede una precisa intenzione del parlante/scrivente. Se vieni interrotto, la colpa è di chi lo fa.
EliminaOgni volta che ti leggo, imparo qualcosa. Raffaella
RispondiEliminaNe sono lusingata e felice. Grazie! Troppo buona.
EliminaBravo! Be', anch'io ho scelto una facoltà un po' più umanistica, anche se sto facendo il major scientifico... insomma, mi piace troppo un po' tutto per riuscire a collocarmi in modo stabile da qualche parte!
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