Sestina: dalla teoria alla pratica.
Il mese scorso vi ho parlato
della sestina lirica, spiegandovi le sue caratteristiche e mettendola a
confronto con la sestina narrativa.
Oggi provo a proporvi una mia sestina lirica.
Le sei parole
scelte
Le sei parole di base scelte per formarla sono: attenzione, barricate,
cura, dono, empatia
e fiducia.
La scelta non è casuale e deriva da un mio commento
fatto al post ABCDE del conversatore su L'angolo
del sociologo. Come potete notare le parole sono con quelle iniziali e
rappresentano la mia proposta di ABCDE per il buon conversatore (quella di Marco
Faccin è nel suo post)
- A: Attenzione (sincero interesse)
- B: Barricate da abbattere (gli ostacoli e le resistenze da vincere per far percepire al parlante che la nostra non è insana curiosità)
- C: Cura (rispetto e presa in carico dell’altro)
- D: Dono (dare ascolto è una forma di dono, ma lo è anche ascoltare le storie altrui)
- E: Empatia (sintonizzazione sulle emozioni dell’altro)
La f l'ho aggiunta io. Un gentile omaggio che non
c'entra con il post, ma serviva per arrivare a sei parole!
Qui userò le
parole in altro contesto, ma visto che mi aveva sfidata a usarle… doveva aspettarsi che prima o poi…
La stesura del
testo
Seguendo i consigli che vi
avevo dato nel post teorico, ho scritto prima le parole finali di ogni
verso, poi ho scritto ogni sestina vedendo più o meno di restare nella misura
metrica necessaria e poi, una sestina per volta, ho cercato di far tornare i
conti. Questo è il risultato che vi regalo.
Sarai, per me, cura
Ti chiedo di fare molta attenzione
mentre abbatti le mie barricate:
non ti servono armi, ma una gran cura
perché quel che mi chiedi è un dono
e non basterà un po' di empatia,
se davvero vuoi la mia fiducia.
Comincia tu, dammi un po' di fiducia,
dimostrami che sai fare attenzione
e che mi ascolti con tanta empatia:
solo così cadran le barricate,
non certo grazie a un incartato dono
o a qualche finta parvenza di cura.
Non so se il dolore del cuor si cura
ma io proverò a darti fiducia
e questo per te sarà il mio dono,
ma se poi non presterai attenzione
costruirò presto nuove barricate
e non sentirò più con empatia.
Ma che ne sai tu della mia empatia?
Ma che ne sai tu della mia empatia?
Per te è malattia senza cura?
Forse troppo alte son le tue barricate
e rompere le mie con fiducia
non attirerà la tua attenzione:
non vorrai il mio cuor ferito in dono.
La vita ferendomi mi fece un dono:
mi insegnò a sentire con empatia,
a prestare agli altri molta attenzione,
a riuscire ad averne sempre cura
ma mi insegnò anche a non aver fiducia,
mi chiuse l'anima tra barricate.
Tu vuoi rompere le mie barricate,
liberarmi dal dolor avuto in dono,
insegnarmi poi la folle fiducia
senza raggirar la mia empatia?
Se davver di me vuoi prenderti cura,
ti prego, conta i passi, fai attenzione.
Con l'empatia sento barricate:
non è dono facile la fiducia,
fai attenzione e sarai, per me, cura.
fai attenzione e sarai, per me, cura.
Ecco qui. Gli endecasillabi
non sono tutti metricamente perfetti
(mi sono presa qualche licenza poetica di troppo, ma al link trovate tutte le
regole corrette). Lo scopo del post era però fornirvi un esempio della struttura. Devo dire che, tra l'altro, mi sono
scelta parole non troppo semplici (soprattutto empatia, che mi ha messa in crisi in tutte le sestine!) e avevo
solo poco tempo da dedicare a un testo del genere, purtroppo. Senza contare che
sono arrugginita per quanto riguarda lo scrivere.
Inaspettatamente però il componimento mi è servito per
mettere per iscritto un messaggio che mi ronza in testa da un po'… il potere
della scrittura!
Che posso aggiungere? Ora provate voi?
P.S. Gli spazi tra le strofe sono sbagliati, ma nella pagina in cui si scrive il post sono corretti (i misteri!). Sono tutte sestine tranne l'ultima che è una terzina.
Oh, alla fine hai proposto la tua sestina!
RispondiEliminaComplimenti!
Per quanto riguarda me, devi andare sulla fiducia, eppure io so che se ti dico di aver scritto una sestina tu mi crederai ;-)
Ma certo che ti credo! Forse non ricordi ma me l'hai anche fatta leggere!
EliminaIo non provo, per rispetto alla nobile arte della poesia... Tutti i miei tentativi fanno decisamente pietà! XD
RispondiEliminaIl tuo, invece, è riuscito molto bene. Io diventerei pazza a scrivere in endecasillabi e probabilmente perderei la pazienza dopo il terzo verso! :)
Dovrei evitare anch'io! Ahah!
EliminaScrivere endecasillabi è divertente ma, a volte, anche un po' snervante. Ci sono tante cose da considerare. Io qui mi sono presa qualche libertà di troppo!
Dovresti provare!
Applausi!!!
RispondiEliminaAddirittura? Ahahah! Grazie!
EliminaHai fatto davvero un bel lavoro!
RispondiEliminaOoohhh, grazie!
EliminaComplimenti per la sestina e soprattutto per la scelta delle parole-rima. Di solito si usano parle bisillabe e di uso comune, tu hai tirato fuori empatia e barricate, che non sono proprio facili da utilizzare.
RispondiEliminaGrazie!
EliminaBe', avendo scelto le parole per altre ragioni non le ho stabilite pensando ai vincoli imposti dalla metrica poetica. Devo ammettere che non sono state facilissime da gestire!