Sono sempre abbastanza scettica quando ricevo via mail
proposte di guest post da parte di gente con cui non ho mai avuto dei contatti
prima. Non è come quando un blogger che conosci da tempo si offre di scrivere
qualcosa per te, perché in quel caso gli spalanchi la porta senza nessuna esitazione.
Un blog è una casa e, per quanto sia bello ricevere ospiti, gli estranei non
entrano tutti indistintamente (altrimenti su questo blog avreste visto di
tutto).
Oggi però sono lietissima di presentarvi un guest post di Gloria Zaffanella
che si presenta così:
Public Relation Manager di Stampasprint S.r.l., azienda leader in Italia nel settore della stampa online. Dopo una carriera nel print marketing, Gloria ha studiato le dinamiche del search engine marketing per approfondire le molteplici opportunità di un loro utilizzo congiunto.
Il suo post sull'editing (tema
a me molto caro, dato che io lavoro
per voi) mi è piaciuto e sono pertanto molto felice di condividerlo con
voi. Gloria è stata una bella scoperta del web e la ringrazio per averci regalato questo guest post.
Perché l'editing di un testo è importante?
Il mondo in cui viviamo è fatto di
testi: sia se
pensiamo all'universo online sia a quello offline, siamo circondati da parole,
contenuti e messaggi dalle più svariate tipologie. I testi pubblicitari sono
quelli che più ci balzano davanti agli occhi; a questi aggiungiamo gli articoli
di giornali e riviste, broschure illustrative, materiale informativo e libri.
Questo ci
dimostra quanto la scrittura sia un elemento importante, continuamente presente
nella nostra vita quotidiana.
Brani, frasi, elaborati più
complessi e opere sono il frutto di un duro lavoro: arrivare a esprimere un'idea in
modo chiaro non è semplice; renderla comprensibile e, contemporaneamente, attraente
per potenziali lettori è un'operazione che richiede altrettanto impegno.
Questo vale
per qualsiasi tipologia di testo, da una singola frase pubblicitaria a un testo
letterario: avere un'idea e
trascriverla non è cosa da tutti e necessita delle giuste competenze.
Cosa succede nella fase
post-scrittura?
Una volta
che le parole sono messe nero su bianco,
arriva il momento della loro revisione,
una fase delicata poiché
bisogna considerare il testo da più punti di vista e valutarlo nella sua
complessità.
Questo
momento avviene in due fasi: una è la correzione
di bozze, la seconda è l'editing.
Accade
ancora spesso che le due fasi vengano confuse, o magari le due parole siano
considerate sinonimi. In realtà, si tratta di due operazioni completamente diverse,
che possiamo definire complementari, in quanto servono a dare una revisione del
testo a tutto tondo.
La correzione di bozze, infatti,
rivede e corregge la grammatica, la sintassi, l'ortografia, diciamo che è una fase strettamente tecnica sull'uso corretto
della lingua.
L'editing, invece, riguarda tutto il resto, come il
contenuto, la struttura dell'opera e lo stile. Questa fase è
decisamente importante (tanto quanto la prima, comunque!) e viene spesso
sottovalutata, e a volte persino ritenuta superflua.
Perché l'editing è
importante?
Scrivere,
come già accennato sopra, è un'attività che richiede impegno e competenze,
oltre alla creatività. Se
decidiamo di comporre un libro, come un romanzo o un saggio su una determinata
tematica, dobbiamo tenere ben presente che servono conoscenze sul genere di cui
stiamo scrivendo e anche la capacità di aver
sottocontrollo l'intero contenuto.
Proprio su
questo punto l'editing diventa fondamentale: una volta che il libro è
terminato, serve fare una revisione accurata che si concentri sulla coerenza e la compiutezza del testo.
Durante la
stesura, infatti, è difficile avere la lucidità ed il giusto distacco per
rendersi conto della fluidità di ciò che si sta scrivendo, si è troppo
coinvolti nel cuore del testo e nel buttar
giù le proprio idee.
L'editing,
infatti, è il momento di verifica di
tutti i dati. Nel caso di un testo di narrativa, l'analisi riguarda la
trama e i personaggi. Si controlla, per esempio, che i nomi dei personaggi
restino gli stessi e che gli eventuali morti
non resuscitino improvvisamente senza spiegazione. Si verifica che i passaggi
della trama abbiano una loro giustificazione e non siano ammassati uno dopo
l'altro e che la narrazione sia scorrevole. Si controlla, inoltre, che i
dialoghi siano ben strutturati, che non risultino forzati o addirittura banali.
Questo fa
già capire il valore della revisione
contenutistica, poiché è ciò che consente di rendere l'opera effettivamente
leggibile e proponibile a una casa editrice oppure al pubblico, a seconda che
ci affidiamo al servizio di un editore oppure di un professionista. Credo,
infatti, che sia sempre meglio affidarsi a editors seri e competenti ed evitare
di svolgere questo delicato compito da soli.
A meno che
abbiamo già avuto una certa esperienza al riguardo e vogliamo lanciarci in
sperimentazioni, un occhio esterno e
completamente estraneo al contenuto del testo è sempre un valido punto di
partenza, in grado di fare considerazioni ed osservazioni con maggior
oggettività e distacco.
L'editing,
quindi, ci permette di capire se la
nostra opera funziona e se gli ingranaggi sono stati ben oliati e
avviati.
Oltre a
questo importantissimo compito, il ruolo dell'editing è anche verificare la correttezza e la coerenza
del contenuto stesso. Se, per esempio, facciamo delle citazioni o
riportiamo il pensiero di altri, l'editor serve a controllare la veridicità di
quanto detto. Questo non per mancanza di fiducia nei confronti di chi scrive,
quanto piuttosto per essere sicuri di dare al potenziale editore o pubblico un
testo corretto anche nelle sue fonti.
Per esempio, se in un'opera che parla di psicologia viene citato un passo di
Jung con le relative note, è necessario che il pensiero, così come la fonte,
siano controllati. Questo va nell'interesse dell'autore, poiché il futuro
lettore lo considererà affidabile e credibile (tanto quanto la casa editrice).
Sempre in
riferimento all'argomento del testo, l'editor si occupa anche di verificare la
correttezza delle informazioni inserite; per esempio, un romanzo ambientato in
Inghilterra all'epoca della regina Vittoria dovrà rispecchiare determinate caratteristiche legate all'epoca, a
partire dai vestiti, dalle usanze e dai luoghi descritti. Questo perché la
coerenza è fondamentale e, se manca, l'opera stessa rischia di perdere valore e
significato.
L'editing si
occupa anche dello stile del testo,
del modo in cui è stato scritto, in relazione alla tematica e al genere
trattato. Rivedere lo stile di un libro è un'operazione decisamente difficile,
poiché il rischio che si corre è trasformare l'originale nella propria versione
personale. Proprio qui stanno la bravura e le competenze dell'editor, che deve
trovare l'equilibrio giusto.
Se spesso
l'editing viene sottovalutato o
magari evitato per i suoi costi, sia economici che di tempo, è perché
probabilmente non se ne coglie il valore. Editare un testo non vuol dire
soltanto rivoltarlo da capo a piedi, scrutarlo in ogni minimo dettaglio per
andare a scovare quello che non va. L'obiettivo principale, infatti, è aiutare
l'autore, non certo andare a colpirlo. E
l'aiuto viene proprio dato tramite le correzioni, i suggerimenti e le
annotazioni, di cui il testo si costella a mano a mano che viene
rivisto, con l'intento di rendere l'autore maggiormente consapevole sul suo
lavoro.
Certo, bisogna essere umili e disponibili
a mettersi in discussione continuamente, affinché sia il lavoro di editing che
quello di scrittura possano essere efficaci e ne risulti un'opera più completa
e adatta ad essere pubblicata.
Ringrazio ancora Gloria Zaffanella per
aver scritto questo post e per aver deciso di pubblicarlo proprio sul mio blog.
Il suo pensiero è molto vicino al mio sull'argomento, ma ora invito voi a dire
la vostra sul tema!
Vi ricordo inoltre che se volete
pubblicare un articolo sul mio blog o volete un mio post per il vostro, potete
trovare informazioni alla mia pagina dedicata al
fenomeno del guest post dove c’è anche l’elenco sempre aggiornato dei
miei post pubblicati in altri blog e degli ospiti che sono passati di qui!
Ottimo articolo! Ho avuto il piacere di collaborare con l'autrice circa un mese fa, e la ritengo una persona molto seria e competente. I suoi consigli sono validissimi!
RispondiEliminaIo ho avuto a che fare con lei solo per questo post, ma "seria e competente" è anche l'impressione che ha dato a me.
EliminaGrazie mille, Chiara! (e un grazie anche a te, Romina, per l'ospitalità)
RispondiEliminaÈ stato un vero piacere!
EliminaBenvenuta qui sul mio blog!
Molto bello questo post!
RispondiEliminaHo lavorato per cinque anni nella veste di editor oltre che come traduttore, sia per una casa editrice che per alcuni autori indipendenti. Adesso sto invece lavorando per me stesso e sono alla fase finale dell'editing del mio primo romanzo. Proprio perché capisco l'importanza e la delicatezza della fase dell'editing, ho finito per dedicargli molto più tempo rispetto alla prima stesura.
Io un tempo scrivevo un libro l'anno, peccato che poi mi servissero anni per editare ognuno di quelli!
EliminaCome ti capisco...
L'editing richiede molto tempo, soprattutto se fatto da soli! Complimenti ad entrambi!
EliminaIo però sono dell'idea che sia impossibile editare davvero bene un proprio testo, perché non c'è la sufficiente "distanza emotiva".
EliminaIl mio testo non può essere editato dall'esterno per dei motivi di metodo di scrittura che prima o poi (forse) renderò noti.
EliminaIo sono curiosa, adesso! Uff!
EliminaPorta pazienza... non dovrebbe mancare molto ormai.
EliminaSono una persona molto paziente, tranquillo!
EliminaHo letto ieri notte il post: è davvero ottimo e interessante!
RispondiEliminaI post su questo blog escono quasi tutti in notturna... lieta che ti sia piaciuto questo guest post!
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