Mi dispiace per chi mi conosce ora: un tempo ero una persona
migliore.
E mi dispiace persino per chi ha conosciuto la me che ero un
tempo e mi ha vista cambiare o, peggio, un giorno si è semplicemente accorto
che ero diventata diversa.
Un tempo, sì, un tempo che sembra sepolto nei libri di
storia ma che invece è più vicino di quel che può sembrare, io ero una che
aspettava.
Aspettavo.
Una risposta, un messaggio, un gesto, una parola, un saluto…
Come se fossi troppo poco,
per poter chiedere o anche solo per meritare qualsiasi cosa.
Un tempo, sì, un tempo, ero paziente.
Ripetevo le cose mille volte con una calma che ora mi sembra
del tutto innaturale. Aspettavo,
paziente, nel mio angolino, che le persone si accorgessero di quello
di cui avevo bisogno o semplicemente del fatto che esistevo anch'io, al di là
di quello che a loro poteva servire.
Perché un tempo, sì, un tempo davo.
Davo tutta me stessa, sempre, totalmente, a tutti. C'ero per
tutti, in ogni momento, per un favore o per due chiacchiere, davo il tempo che
non avevo, le energie che non avevo, persino le speranze che non avevo e i
consigli che avrei voluto qualcuno avesse dato a me a suo tempo. Aspettavo,
paziente e davo tutto, senza chiedere niente.
Un tempo, sì, in quel
tempo, chiedevo sempre scusa.
Mi scusavo, per le mie colpe, per le mie mancanze, per i
miei errori. Mi scusavo persino per colpe non mie, per mancanze che non avevo e
per errori che non avevo commesso io. Aspettavo, paziente, davo tutto e mi
scusavo, mi scusavo in continuazione perché non era abbastanza.
Ma quel tempo è finito, non sono più una che mendica amore,
attenzioni, affetto o stima nell'ombra. Non aspetto più, non sono più paziente,
non do più a chi non è degno di ricevere o a chi non sa ricambiare, non mi
scuso più, se non è colpa mia.
Sono diventata una persona peggiore, sono più fredda, più
cinica, più arrabbiata.
Mi dispiace, ma cambiare è stato necessario. Mi sono
liberata dal bozzolo in cui stavo soffocando e ho scoperto di avere le ali. Ora
aspetto solo chi se lo merita, sono paziente solo con chi ne ha davvero
bisogno, do tutta me stessa solo a chi non ne approfitta per calpestarmi e, sì,
mi scuso piegandomi fino a terra, quando ho torto, ma non lo faccio più se ho
ragione.
Credo di aver imparato che cos'è la dignità e di punto in
bianco mi sono scoperta libera.
***
Non so che cosa sia questo scritto: non è un racconto ma non
è nemmeno una riflessione. Volevo solo condividerlo con voi, soprattutto con
chi, come me, per troppo tempo ha avuto la tendenza al tappetinismo (non esiste, lo so).
Siete persone meravigliose, ricordatevelo!
Se non ve lo ricordate voi, gli altri forse non lo capiranno
mai! E sarebbe un vero peccato…
Forza, farfalle, è tempo di rompere il bozzolo!
Ciao Romina sei sempre una splendida persona!
RispondiEliminaUn abbraccio! ;)
Grazie mille, Nick! Detto da una gran bella persona ha molto valore!
EliminaCara Romina, Ti conosco da un po di tempo e credo che tu sia una brave e schietta persona.
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Sicuramente sono anche troppo schietta! Grazie mille, un sorriso anche per te!
EliminaAnche io sto cambiando, in questo senso.
RispondiEliminaAlcuni potrebbero dire che sto cambiando in peggio, ma io sento di stare migliorando: ti capisco^^
Moz-
Per chi ci sta attorno, forse diventiamo peggiori, ma per noi è un grande regalo! Un abbraccio, Miki!
EliminaRicambio ;)
EliminaMoz-
"un tempo ero una persona migliore"...
RispondiEliminaCara Romina, non credo che tu possa essere peggiorata. Secondo me sei "migliore" a prescindere. Probabilmente hai solo imparato che la gentilezza, l'educazione e l'umiltà si applicano verso quelle persone ugualmente gentili, educate e umili, mentre gli arroganti e i profittatori non le meritano.
Sai perché dico che un tempo ero una persona migliore? Perché credo fermamente che sia importante dare senza ricevere, amare anche chi ci odia, cercare di creare un mondo migliore... ho sempre cercato di "porgere l'altra guancia", di essere buona e paziente. Ero una persona migliore perché ero più vicina al mio ideale di cosa significa essere una "buona persona", ecco.
EliminaCredo che questo passo del vangelo di Matteo lo spieghi meglio di come posso fare io:
«Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
Senza ambire alla perfezione di Dio, ovviamente, penso che il mio animo prima fosse più predisposto all'amore verso gli altri. Ho voluto davvero molto bene a persone che mi hanno ferito, tradita e raggirata... non ho mai rimpianto nessun gesto d'amore, anche quando ho seminato molto più di quello che ho raccolto. Ma ora sono cambiata... sono peggiore, amo meno il mio prossimo, ma forse amo un po' di più me stessa.
Nel cambiamento, eri e sei una bella persona, amore mio. 🙂
RispondiEliminaGrazie!
EliminaPeggiorata? No, perché. Sei una persona più consapevole, altroché.
RispondiEliminaNon dobbiamo piacere “per forza”, non dobbiamo compiacere, non dobbiamo elemosinare l’amore, di chiunque, perché mai? Dobbiamo essere noi stessi e quando siamo noi stessi non dobbiamo temere, sempre nel rispetto di chi ci sta attorno, siamo davvero liberi, liberi di volare. Buona giornata.
sinforosa
Sì, la libertà è bella, anche se ha comunque i suoi costi.
EliminaSe leggi il mio commento in risposta ad Ariano, lì ho spiegato cosa intendo per "essere peggiorata". Grazie mille per il commento!
Il tuo non è un "peggioramento", è sopravvivenza. Paracelso consigliava di evitare come la peste certi tipi di persone per conservare la salute. Sei una bella persona e sei rimasta una bella persona. Hai perso un po' d'innocenza e hai guadagnato un po' di consapevolezza. Va bene così.
RispondiEliminaParacelso impallidirebbe ascoltando un po' di persone che avrei di certo dovuto evitare ma invece non ho affatto evitato!
EliminaComunque, se ti interessa, nel commento ad Ariano (qui sopra) ho spiegato cosa intendo con "peggioramento".
L'innocenza non so se l'ho mai avuta; di solito capisco che una persona è da evitare ma non ascolto l'istinto!
Grazie mille!
Credo invece che avere più rispetto per se stessi sia un miglioramento. Capisco quello che intendi per "buona persona" ma non è umano essere sempre buoni con tutti: si finisce per non voler bene a se stessi e a non aver più niente da dare alle persone che davvero lo meriterebbero. Adesso tieni di più a te stessa e quindi hai di più da dare.
RispondiEliminaInfatti il senso del post voleva essere positivo, poi forse mi sono persa per strada, ahaha!
EliminaArrivo come sempre im ritardo, ma sono completamente d'accordo con te, davvero. Il tappetinismo (degno di eseere incluso a furor di popolo nella lingua italiana)è una tendenza che in tempi di Cretinismo Rampante è una malattia che va curata e dalla quale liberarsi al più presto. Un grosso abbraccio e continua così.
RispondiEliminaIn ritardo? Ma no, dai, il post ha solo due giorni! Grazie mille, ci ho messo 27 anni, non è che sia stata particolarmente veloce, ahah!
EliminaPer il riconoscimento di "tappetinismo", ci dovremo rivolvere alla Crusca!