Io questo post non
volevo nemmeno scriverlo.
In
un mare di banalità, frasi fatte, mimose ovunque e citazioni random di Alda
Merini e Shakespeare, quest'anno non ci volevo proprio infilare anche i miei
sproloqui. Poi però è successa una cosa che mi ha fatto capire che, forse, non
è così superfluo spendere due righe, in questa giornata come in tante altre,
per ribadire concetti che sarebbe
bello non dover più ribadire.
Insomma,
che è successo? Niente di grave, per fortuna, ma una piccola cosa che mi ha
fatto dire: «Alla faccia dell'8 marzo!».
Io
e Sofia, mia figlia di quasi due anni, oggi siamo andate in un piccolo negozietto di paese a prendere il latte.
Ci passiamo spesso, più per simpatia con i proprietari che per una vera
necessità. È uno di quei piccoli negozi, i pochi che ancora resistono, in cui si
può fare due chiacchiere e respirare un po' di tranquillità. Per noi è una
sorta di piccolo rito, quando passiamo in quella zona.
A
un certo punto, sono ferma alla cassa e sto pagando, quando Sofia vede delle macchinine contenenti
delle caramelle.
Ne
afferra una.
La proprietaria le
dice: «Non toccare quella macchinina!».
In
effetti, sono d'accordo con lei, non è bene toccare la merce esposta nei negozi
o spostarla. Sto per ribadire a Sofia di appoggiarla e per scusarmi, ma non
faccio in tempo, perché la donna prosegue: «Mettila
giù, è un gioco da maschio, quello!».
Non
so se scherza, sicuramente non l'ha fatto con cattiveria o con un intento
cattivo (tra l'altro adoro quella signora, è molto simpatica, quindi questo
post non è una critica a lei, ovviamente), ma sembra molto decisa.
Io rimango per un po'
interdetta, pensando che è pure l'8 marzo e ne
dobbiamo ancora fare tanta di strada. Sto per comprare la macchinina a mia
figlia, anche solo per dimostrare che, se
lei vuole giocare con le macchinine, io non vedo davvero perché non dovrebbe
farlo, ma nel frattempo Sofia ha già posato la macchinina e non la
vuole più. La commerciante le offre una caramella: «Dai, prendi questa bella caramella rosa».
Sofia
la prende felice, ringrazia e saluta e si avvia verso la porta.
Io
mi rendo conto che, in fondo, anche questa è una piccola forma di violenza di
genere e avrei preferito vederla fare
i capricci per la macchinina, piuttosto che soprassedere sulla questione.
Non ho detto niente e un po' mi sento in colpa per non aver difeso, come faccio sempre, il suo diritto di scegliere.
Verso la fine del post vi spiego, in parte, perché non l'ho fatto.
Mentre
lenisco con questo post i miei sensi di colpa, mi rendo però conto che, pur con
tutti i miei difetti, su questo punto
posso proprio essere fiera di me come madre: mia figlia si veste dei
colori che vuole e gioca ai giochi che vuole. Oggi è interamente vestita di blu e non perché io
sia una che vuole per forza fare la sovversiva: semplicemente è il suo colore
preferito e, quando tutti i suoi vestiti sono puliti e può scegliere, state pur
sicuri che chiederà qualcosa di quel colore. Oggi al parco giochi si è fermata mezzora a guardare un camioncino come quello del Signor Toro (ha gridato lei, felice!). E non mi
interessa se ogni tanto le sue
bambole finiscono a fare le motocicliste, invece che stare tutto il
tempo a bere il tè. Io non ci faccio nemmeno troppo caso, ma sono cose che
puntualmente qualcuno ci tiene a farti notare, se sei mamma di una bambina,
quindi lo so bene.
Mi
rendo conto, tra l'altro, che non è
una tematica da 8 marzo, perché non è un problema solo femminile. Perché
mentre io devo giustificarmi per le
scelte di mia figlia, ci saranno in giro mille madri di maschi con lo stesso
problema, perché qualcuno dirà loro che i loro figli non possono avere dei
fiori disegnati sul cappello o giocare con le bambole. Ci saranno persone che
diranno che un uomo non può fare l'infermiere o il ballerino e altre che
diranno a mia figlia e a tante altre figlie che non possono fare il dottore o
l'ingegnere.
Insomma, sì, abbiamo
ancora tanto da fare, non perché le donne possano essere uguali ai maschi, ma
perché tutti (maschi e femmine) possano davvero essere liberi.
***
Se
volete leggere altri miei post su tematiche simili, vi lascio qualche
consiglio:
- «Ti
ho mentito»: lettera a mia figlia sulla libertà: è
una lettera che ho scritto per mia figlia il 25 novembre che parla di libertà e
paura.
- Distopie
che fanno davvero paura: storie di madri e ancelle:
è il post che ho scritto lo scorso 8 marzo e parla della figura della donna e
della madre nella società di oggi e de Il
racconto dell'ancella (libro e serie TV).
- I rischi
dell'essere donna: è un post che ho scritto sempre per
l'8 marzo (2017) e raccoglie due mie articoli, uno sullo stalking e uno sui
rischi di nascere femmina.
Ce
ne saranno sicuramente altri, ma chissà dove sono finiti…
***
Infine,
un augurio a tutte le donne:
un elogio alla vostra forza e alla vostra unicità.
Un pensiero speciale
alle mie compagne di sventura fibromialgiche
(una sindrome che colpisce soprattutto le donne). Se non volevo scrivere questo
post e se in generale ne sto scrivendo pochi è perché è un periodo
particolarmente duro per me, inoltre, sto provando una nuova cura e sono alle
prese con effetti collaterali pesanti. Perdonate se c'è qualche errore nel
post, ma sto veramente facendo un grosso sforzo per scriverlo e, non so ancora
come, mi piacerebbe riuscire a pubblicarlo prima di dover spegnere il pc…
Lo
faccio perché credo che parlare di queste cose, anche se spesso non risolve
nulla, è più giusto del silenzio.
Cara Romina, spesso la vita ci mette alla prova, e che a ti sia capitato questo, una prova dura ma a quanto ho capito tu la ai bene superato la prima parte, sicuro che me avrai ancora, ma leggendo attentamente credo che tu ce la farai sempre!!!
RispondiEliminaCiao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso.
Tomaso
Sono una guerriera, Tomaso, questo è niente! Grazie mille, buona giornata!
EliminaQuello che hai raccontato ci fa comprendere quanto ci sia ancora da fare, anche se molti passi sono stai fatti. Cerchiamo di guardare avanti proprio per le nuove generazioni che stanno crescendo. Ciao Romina e un bacetto alla tua bimba.
RispondiEliminasinforosa
Sai, sono tante cose piccole, tutti i giorni e poi a un certo punto capisci che non sono così piccole... che per essere liberi dobbiamo ancora farne di strada! E, sì, la dobbiamo fare soprattutto per coloro che erediteranno il mondo, un domani.
EliminaSiamo ancora lontanti da una vera parità e non è sempre colpa del genere maschile. Anni fa-mi sa che te lo ho anche già raccontato, mi è capitato di lavorare sotto una dirigente donna, niente da dire per quanto mi riguarda, io non faccio differenze...ma le altre donne dell'azienda, specie quelle che lavoravano a stretto contatto con lei evidentemente qualcosa da ridire ce l'avevano. In parole povere stavano sempre a lamentarsi che avrebbero preferito un capo uomo, che per arrivare a quei livelli chi lo sa quali compromessi aveva portato a termine e così via....
RispondiEliminaInsomma, poca solidarietà e tanta competizione. Siamo ancora lontani dalla parità,temo...
Purtroppo uno dei problemi più grandi delle donne per ottenere rispetto e stima è incontrare donne che le reputano inferiori agli uomini... quindi non fatico affatto a credere alle tue parole.
EliminaTra l'altro, le persone che mi hanno "criticata" per il fatto di vestire mia figlia di blu o per il fatto di lasciarla giocare a giochi "da maschio", sono state quasi tutte donne. Forse anche perché gli uomini si fanno di più i fatti loro, boh...
Penso che sarebbe andata peggio ad un bambino che avesse preso in mano una bambola per giocarci... Perché per le bambine essere come i maschi è sbagliato, ma per i bambini fare cose da femminucce è degradante, rischieranno di crescere effemminati! C'è ancora tanto da combattere e quindi combattiamo.
RispondiEliminaIl fatto che fare cose "femminucce" per un maschio è considerato degradante evidenzia il perché le donne sono considerate di serie B. Sì, combattiamo, mi sa che la libertà è lontana per tutti!
EliminaLibertà di scelta a prescindere dal proprio genere, una bella e dura conquista da ottenere. PS: spero che la cura che tu stai provando porti beneficio.
RispondiEliminaBenvenuto sul mio blog, Daniele! Perdona il ritardo nella risposta, ma non ho ricevuto la notifica e non so perché.
EliminaSì, c'è ancora tanto da fare!
P.S. Grazie davvero per l'interesse. Purtroppo ho dovuto sospenderla perché gli effetti collaterali sono andati peggiorando molto in fretta e non erano più tollerabili... Magari la prossima volta andrà meglio. Grazie ancora!
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RispondiEliminaPassano gli anni ma certe cose sono davvero restie al cambiamento... chissà, magari la prossima generazione potrà godere di una maggiore libertà. Io ci spero. Grazie per il commento.
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