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Ormai sono diversi anni che scrivo pochissimo qui sul blog. Mi dispiace davvero molto e vorrei dire che diventerò più solerte ma... so benis...

domenica 28 dicembre 2014

"I danni dell'Alcol" di Asimov: attenzione agli alcolici!

Undicesimo appuntamento con la rubrica Un pozzo di scienza di Marco Lazzara, il blogger itinerante che dopo i suoi sei guest post sul mio blog, ha trovato un suo spazio fisso in questa rubrica in cui parla dei contenuti scientifici alla base di racconti famosi. Alla fine del post trovate tutti i link ai precedenti post della rubrica, ma ora ringrazio Marco Lazzara e gli cedo subito la parola.
Dato che questo è il periodo dei brindisi, oggi ci parla de I danni dell'alcol di Isaac Asimov.


I danni dell'Alcol

I Danni dell’Alcol è un racconto di Isaac Asimov del 1984, appartenente alla serie di Azazel.


Ishtar è una ragazza bellissima, dal viso stupendo e il corpo perfetto, dotata anche di grandissima intelligenza, ma ha un grosso problema: ha una voce possente e una forza spropositata, il che scoraggia eventuali giovanotti dall’approcciarsi a lei. Ishtar si confida con George, il protagonista della serie, spiegandole di sentirsi inibita con i ragazzi. George le consiglia allora di ricorrere al consumo di qualche alcolico, in modo da sentirsi un po’ più disponibile.

Gli alcolici sono bevande contenenti alcol etilico, che è un neurodeprimente, ovvero rallenta l’attività del sistema nervoso centrale: sostituisce l’acqua attorno alle cellule nervose, rallentando la trasmissione delle informazioni lungo la fibra nervosa e il rilascio dei neurotrasmettitori, che mediano i comandi impartiti dal cervello. L’effetto è quello di sentirsi più rilassati, più fiduciosi e più disinibiti (sia in senso euforizzante che in senso sessuale, che era ciò che aveva in mente George), ma anche più lenti a reagire e a comprendere le situazioni (si allungano i tempi di risposta) e l’eloquio diventa confuso.

L’alcol ha effetto anche sull’orecchio, che è l’organo che dà il senso dell’equilibrio: cambia la densità del fluido e del tessuto auricolare, con il risultato che si fa più fatica a mantenere l’equilibrio.

Riduce anche la quantità dell’ormone vasopressina. Solo una piccola parte dei fluidi corporei filtrati dai reni finisce nella vescica per essere escreta; normalmente si tratta di 0,5-1 litro al giorno. La vasopressina modifica la permeabilità dei tubuli renali, facendo recuperare per osmosi gran parte dell’acqua. Se così non fosse si produrrebbero dai 10 ai 15 litri di urina al giorno. L’effetto del bere alcolici è quindi quello di aumentare la diuresi, con il risultato, oltre di aumentare la frequenza di minzione, di causare disidratazione.

Inoltre l’alcol accentua anche il metabolismo glucidico: la riserva di glucosio (che è la moneta di scambio bioenergetico) contenuta nel fegato viene depauperata.

La ragazza spiega allora a George che non può seguire il suo consiglio: è infatti del tutto intollerante all’alcol, gliene basta anche solo un sorso per sentirsi male.
L’alcol etilico, una volta assorbito dall’organismo, finisce nel fegato, dove viene metabolizzato (convertito chimicamente in altre sostanze). Uno specifico enzima lo ossida ad acetaldeide, che è una sostanza tossica; la sensazione di malessere che si prova alcune ore dopo una grossa bevuta è in effetti sintomo di un piccolo avvelenamento da parte di questa sostanza. L’acetaldeide è un vasodilatatore (provoca dilatazione del lume vasale, con conseguente aumento del flusso sanguigno); l’effetto sulla pelle è di provocare una sensazione di caldo, e nella zona del cuoio capelluto e intorno al cervello può causare quindi forti mal di testa.

Nulla a cui l’organismo non possa far fronte, a meno che le quantità assunte siano eccessive o se ne faccia un uso sregolato: in questo caso viene colpito anche il fegato stesso, in quanto l’acetaldeide è epatotossica; motivo per cui gli etilisti cronici soffrono di problemi epatici.
Il fegato provvede comunque alla sua eliminazione con un altro enzima che ossida l’acetaldeide ad acido acetico, che invece non è tossico.

George ha però un asso nella manica: ha infatti il potere di evocare Azazel, un microdemone alto due centimetri. Se adulato un po’, Azazel è in grado di realizzare qualunque cosa gli venga richiesta, anche se in genere le sue magie si ritorcono sui poveracci che i due intendono aiutare.
George gli chiede allora che Ishtar non subisca più gli effetti nocivi del bere e Azazel fa quindi in modo che l’organismo della ragazza converta direttamente l’alcol in acido acetico. Incoraggiata da George, la ragazza comincia a bere, avvertendo ora solo gli effetti euforizzanti dell’alcol e non quelli tossici dell’acetaldeide, e beve e beve in quantità sempre più smodate.
Ma c’è qualcosa di cui George non ha tenuto conto. L’acido acetico entra in diversi cicli metabolici, come quello di Krebs, grazie al quale viene prodotta bionergia da usare per esempio per la costruzione delle proteine, ovvero accentua il metabolismo proteico; inoltre è anche il mattoncinobase della biosintesi degli acidi grassi. In poche parole, grazie all’intervento di Azazel, tutti i metabolismi principali della ragazza (glucidico, proteico e lipidico) sono stati incentivati.
George ne fa le spese quando, mesi dopo, un’infuriatissima Ishtar lo convince ad andare a casa sua: la bellissima amazzone si è trasformata in una terrificante obesa, e incolpandolo (giustamente) della situazione, cerca di ammazzarlo; George riesce però a sfuggirle appena in tempo. Lui e Azazel hanno colpito ancora e sfortunatamente non sarà nemmeno l’ultima volta.



Insomma, ragazzi, in questi giorni e in vista dell'ultimo dell'anno: bevete responsabilmente!

Vi ricordo che se avete bisogno di informazioni scientifiche precise per i vostri racconti, Marco può accorrere in vostro aiuto con la rubrica SOS Scienziato (trovate maggiori dettagli nel primo post della rubrica) .

Chiudo con un ultimo ringraziamento per Marco per il post e vi rimando ai link ai precedenti appuntamenti di questa rubrica:  

12 commenti:

  1. Molto interessante quest'analisi degli effetti dell'alcool... Ma povera ragazza! In effetti, George non avrebbe dovuto suggerirle una scorciatoia ma una soluzione più duratura.

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    1. Si può fare lo stesso ragionamento anche con il metanolo, anche se gli effetti sono molto diversi.
      Mai affidarsi alla magia e ai miracoli!

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    2. Il metanolo è tossico, meglio non berlo!
      Però sì, mi hai ricordato che sono gli stessi stadi di ossidazione che ho studiato per le fuel cells a metanolo diretto :)

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    3. Il metanolo è tossico perchè i prodotti successivi sono formaldeide e acido formico, che attaccano la retina. Veniva usato per adulterare i vini.
      Sì, esatto il metanolo viene usato per la cogenerazione di idrogeno nelle FC, infatti gli enzimi di cui sopra sono delle alcol deidrogenasi e delle aldodeidrogenasi, cioè ossidano per eliminazione di idrogeno.

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    4. E la morale è: non bevete metanolo.

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    5. Già... solo che veniva usato per sofisticare i vini...

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  2. Ma perché trovo della fisiologia in ogni post di Marco? È una persecuzione!
    Comunque mi permetto di fare un piccolo appunto: l' alcol ha dei pessimi postumi se sei tu stesso ad assumerlo, ma è una meraviglia vedere un chimico che si ubriaca soprattutto se per penitenza a uno stupido gioco lo si obbliga a cantare e suonare una canzone hard rock citando ogni elemento xD
    Comunque bello l' articolo e bello il racconto :)

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    1. Credo che la biochimica di etanolo e metanolo ti abbiano rinfrescato un lontano ricordo di quasi un anno fa, vero? :)
      Spero che l'amico non abbia cantato la famosa canzone che sappiamo! ;)

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    2. Come dimenticare? I tuoi insegnamenti mi hanno salvata diverse volte nel corso di quest' anno (e mi hanno fatto fare anche delle belle figure :3)!
      A quale delle tante ti riferisci? :P e comunque no, facendo appello alla mia dolcissima perfidia l' ho costretto a inventarsela sul momento inserendoci delle frasi osé su 4 elementi! Sono morta dalle risate, è venuto fuori un capolavoro :D

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    3. Credevo intendessi quella sulla tavola periodica che vi avevo fatto vedere.

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    4. Quella almeno aveva un' utilità! Invece quella che si è inventato lui non aveva un briciolo di senso, anche se alcune citazioni di chimica organica erano davvero simpatiche!
      Visto che suoni dovresti provare a inventarne una anche tu! Sarei curiosissima di sentirti :D

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    5. Dalla chimica alla musica... nel prossimo video sentiremo Marco suonare, allora?

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