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Ormai sono diversi anni che scrivo pochissimo qui sul blog. Mi dispiace davvero molto e vorrei dire che diventerò più solerte ma... so benis...

venerdì 6 maggio 2016

"La telefonata inattesa" e "Una vita così": due racconti con "tapino"

 Ecco a voi il secondo appuntamento con la rubrica 200e200 in cui vi propongo due brevi racconti (uno di meno di 200 caratteri e uno di meno di 200 parole) contenenti la parola presentata tre giorni prima in Parole da (ri)scoprire. In questo caso si tratta di tapino (al link trovate tutte le informazioni su questa parola).

Ma passiamo subito ai racconti!


La telefonata inattesa
«State venendo qui? Adesso? Ah, siete già sotto casa?» incredulità e panico.
Qui è tutto in disordine e il frigo è vuoto, pensieri confusi, mentre già una mano sta muovendo la maniglia. Oh, me tapina!

Una vita così
Quando uscì, sbattendo la porta, nemmeno pensai che era ingiusto, che non me lo meritavo, perché la mia vita è sempre stata un po' così, un po' tapina. Non infelice o misera, ma tapina: insignificante nel suo essere consacrata al rifiuto, teatro della cattiveria altrui. L'unica cosa che riuscivo a immaginare in quel momento era la reazione di amici e famigliari, tutti quei te l'avevamo detto, quelle inutili pacche sulle spalle, quei tanto sei forte. Per questo volevo solo uscire, prendermi un gelato e camminare lungo il viale alberato. Fare finta di niente, almeno per un po'. Ero già pronta a creare una corazza e andare avanti, con il cuore sempre più chiuso nella sua roccaforte di ghiaccio.
Non sentivo già più il dolore della separazione o la sofferenza di quelle parole acide d'addio. Ne rimaneva solo un bruciante ricordo alla bocca dello stomaco, quel po' di gastrite che viene a quelli che si tengono dentro sempre tutto. Ma il gelato avrebbe curato anche quello. È così che si sopravvive, in fondo, quando non si sa reagire: si diventa resilienti. Questo è essere forti? O cinici? No, è una debolezza che uccide ma nessuno nota: è morire restando in vita.

Potrete trovare l'elenco dei racconti di questa rubrica nel post introduttivo.
 
Se vi va, potete scrivere anche voi nei commenti qui sotto il vostro racconto (in 200 caratteri e/o 200 parole, come preferite) con la parola tapino. Non c'è un concorso o una gara, è solo un esercizio libero.



Alla prossima! 


8 commenti:

  1. Non c'entra granché col post (sono proprio un tapino, eh?) però volevo dirti che se domani passi sul mio blog c'è qualcosa che ti riguarda ;-)

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    1. Oh, caspiterina! Verrò di certo a guardare! Grazie per avermi avvisata!

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  2. Ciao Romina belli i tui racconti! Ci provo anch'io.

    Eccolo.

    “Ho perso ogni speranza ormai. Sono così disgraziato che se metto fuori il naso il nemico mi atterra. Però ho fame..... me tapino! Come farò? Un attimo. Calma e gesso. Sono tapino ma anche tappino. Forse....” e il topo sgattaiolò fuori dalla tana e rasente al muro passò sotto ai baffi al gatto.

    Ciaooooo!

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  3. Il gelato cura tutto? Non lo so, ma nel dubbio è sempre meglio provarci ;)

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    1. Io ieri ci ho provato... diciamo che non ha fatto miracoli, però vedo del potenziale!

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  4. preferisco il secondo, ma sono ambedue davvero carini

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    1. Grazie! Il secondo è più nel mio stile, il primo è quasi direttamente tratto da una storia vera! Ahahah!

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