Ci sono video
che hanno una gestazione lunga. Veramente molto lunga.
L'idea di questo mi è venuta il 30 novembre 2015 (lo
ricordo perché di tanto in tanto mi diverto ad annotare queste cose e a
deprimermi nel constatare i miei tempi di attuazione!). Le riprese però
risalgono solo al 28 giugno 2016,
insomma, l'altro ieri.
Il fatto è che
ci sono video (tanti!) che non vedono mai la luce, finiscono in qualche
cartella del computer, censurati per un minimo di dignità e residui di amor
proprio. E così doveva succedere anche per questo. Però la vita è strana. Qualche
giorno fa ho pubblicato un racconto
a tinte horror qui sul blog, dopo che non scrivevo da una vita e considerandolo un mezzo abominio.
E vi è piaciuto: avete
commentato, letto, apprezzato… sui blog e sui social! Insomma, sono confusa. Se
quello che io considero feccia, a
voi piace, magari vi piacerà pure questo
video. E visto che si intitola Ricorda sempre il 5 novembre,
o lo pubblico oggi o non lo pubblicherò mai più, probabilmente.
Quindi, boh, ormai non ci capisco più niente. Per me non
è un gran video. Non sono brava a
recitare (io me la cavo meglio quando posso usare solo la voce, avvolta
in un pile e con le babbucce di flanella; la mia espressività corporea è inulsa).
Non sono una brava regista e ho avuto
un sacco di problemi con l'illuminazione, motivo per cui il green non è venuto pulito come avrei voluto
(però è stato il mio primo esperimento e ve
ne avevo anche parlato, pur senza rivelare molto sul misterioso,
incompiuto, progetto, ma se siete curiosi vi lascio il link in cui spiego
perché il video che state per vedere non avreste mai dovuto vederlo, ahah!).
Insomma, il girato è rimasto nel mio computer per lunghi
mesi e pensavo ci sarebbe rimasto per sempre. Mi sono più volte ripromessa di rifare le registrazioni
per correggere problemi di illuminazione e inquadratura, ma… la verità è che
non credo perderò altro tempo a fare video in cui mi si vede, perché mi sento
sempre un'idiota quando mi rivedo. E in questo periodo ho poca voglia di
sentirmi un'idiota, sinceramente. Ho già i miei problemi.
Lo condivido
oggi, dunque, così com'è, nella sua imperfezione e nella sua bruttura, perché
magari mi sorprenderete con i vostri commenti. Oppure sarete d'accordo come. E
in ogni caso sarà un successo (o è meglio di quel che credo, oppure ho ragione,
ahah!).
Del resto, a volte (ma solo a volte!), meglio un lavoro finito che un lavoro perfetto, come leggevo
qualche giorno fa in un post
di Alma Cattleya. E ho un disperato bisogno di vedere qualcosa di finito,
in questi giorni di incertezza e cose
incompiute.
Appena mi riprendo da questo raffreddore, torno a
lavorare ai video che sto facendo e vi presento qualcosa di meglio, spero. Intanto,
ho approfittato del tempo libero tra
uno starnuto e l'altro per finire questo, quindi potete vedere la me di giugno
che cerca di fare qualcosa che non è nelle sue corde.
Comunque, primo
esperimento con il green e primo
testo imparato a memoria per il blog (e per me è stato uno sforzo quasi
inumano). Almeno un pochino vogliatemi bene, ahhaha!
E dopo questa lunga e inutile premessa, ecco il breve e
inutile video: Ricorda sempre il 5 novembre, un monologo tratto dal film
V per Vendetta.
Allora, che ne dite?
Ah, non voglio incoraggiare nessuno a far saltare nessun
parlamento, però mi piace il senso del monologo. Credo che bisogna sempre cercare di cambiare quello che non va e
condivido anche molto il discorso sul valore delle idee e degli uomini… ma
forse questa è un'altra storia.
Cara Romina, un post interessante, ciò che dici in breve ha una chiave logica, complimenti cara amica.
RispondiEliminaCiao e buon fine settimana, con un abbraccio.
Tomaso
Grazie, Tomaso, buona domenica!
EliminaBrava!
RispondiEliminaGrazie, Pat!
EliminaAl di fuori del contesto in cui è inserito dice poco e può non essere condivisibile.
RispondiEliminaCi sono idee generate dalla mente di uomini visionari e coraggiosi che hanno cambiato il mondo e che ancora oggi vengono portate avanti con coraggio. L'idea non la puoi abbracciare fisicamente ma la puoi "abbracciare" mentalmente, seguirla e farla tua.
Il testo del monologo celebra proprio la forza delle idee che rimangono anche oltre le persone che le hanno portate avanti. Allo stesso tempo, però, dice che sono gli uomini quelli che lasciano solchi più profondi in chi li ha incontrati. Ti consiglio il film, se non l'hai visto: a me è piaciuto molto.
EliminaAbbracciamo le idee e le persone e cerchiamo di essere sempre migliori di quello che eravamo ieri.
L'avevo già visto in anteprima e ti avevo fatto un commento più esteso... Niente può essere perfetto e questo video è comunque bello.
RispondiEliminaNon so se è il mio schermo, ma l'effetto del green "tremolante" secondo me ci sta bene, in questo caso...
L'effetto "tremolante" qui ci sta bene perché rievoca una "trasmissione televisiva disturbata", che in un certo senso ha a che fare con il film. Però non posso sempre trovare una scusa... ahah! Spero di usare meglio il green la prossima volta. Basterebbe comprare due luci diffuse... ma forse si possono trovare soluzioni più economiche.
EliminaArrivo puntale... già che c'ero potevo attendere un mese pieno. :D
RispondiEliminaMi è piaciuto il video, complice il monologo che apprezzo davvero molto. Io non credo sarei mai in grado di fare qualcosa del genere, a corporeità faccio ridere anche il mio computer. Però volevo lo stesso lasciarti un commento inesperto:
all'inizio mi sembravi un poco incerta (fisicamente, come dialogo nulla da dire), ma nel proseguire i movimenti erano in qualche modo più sentiti e mi sei piaciuta molto. Un'uscita finale appena più lenta e secondo me sarebbe stato ancora meglio!
Complimenti Romina! :)
Be', io ci ho messo mesi a fare il video, quindi direi che sei in perfetto orario!
EliminaIo ero molto incerta... non mi sentivo a mio agio davanti alla videocamera a recitare qualcosa a memoria ed ero terrorizzata di dimenticare dei pezzi. Forse poi dopo l'inizio mi sono data una calmata, chissà! Grazie mille per il commento! Non so se rifarò una cosa del genere, ma, in caso, proverò a essere più sciolta.