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Ormai sono diversi anni che scrivo pochissimo qui sul blog. Mi dispiace davvero molto e vorrei dire che diventerò più solerte ma... so benis...

mercoledì 30 novembre 2011

"La rivolta di Cappuccetto Rosso" e alcune tecniche per scrivere fiabe

L’incipit di “La rivolta di Cappuccetto Rosso” e alcune tecniche per scrivere fiabe e non solo partendo da favole conosciute.

Oggi, come da programma, voglio parlarvi un po’ di alcune tecniche per scrivere fiabe partendo da favole conosciute.
Prima di partire con una riflessione, più o meno teorica, voglio farvi un esempio. Questo è l’incipit della fiaba “La rivolta di Cappuccetto Rosso contenuta nel mio libro “Voliamo Insieme con la Fantasia”.


C’era una volta una storia che non voleva essere raccontata…
Un giorno, una zia si stava divertendo con i suoi nipotini e aveva deciso di legger loro una bella storia. I piccini si sedettero tutti per terra davanti a lei, mentre lei si appollaiò su una grossa sedia di vimini, stringendo tra le braccia un enorme libro di fiabe che però conteneva solo figure e non parole.
«Che fiaba volete sentire, oggi?» chiese dolcemente.
«Cappuccetto Rosso» risposero a gran voce, tutti in coro.
«Ancora?! L’abbiamo letta anche ieri…».
«Sì, ma lo sai, ci piace tanto» riprese il più grande.
«Va bene».
La zia aprì il libro sulla prima pagina della fiaba di Cappuccetto Rosso e cominciò a raccontare: «Questa graziosa bambina» disse indicando la piccola creaturina con il cappuccio rosso «è Cappuccetto Rosso».
Il libro, però, era magico e l’immagine cominciava a muoversi.
«Su, Cappuccetto Rosso, vai dalla mamma, così possiamo mandare avanti la storia» suggerì la zia, rivolgendosi alla figura del libro.
«Ma io non voglio» replicò la piccina «se vado dalla mamma, poi lei mi manda dalla nonna e io oggi proprio non ho voglia!».
… CONTINUA…
Se volete sapere come continua potete leggere il libro oppure ascoltare la versione audio di questa fiaba… se poi vorrete, potrete lasciare un commento qui o nella pagina delle recensioni.

Come avrete notato, in questa fiaba compare Cappuccetto Rosso, quindi il personaggio di una delle fiabe più conosciute al mondo. Potete considerare questo fatto come una carenza di originalità oppure come un modo di elaborare criticamente del materiale preesistente.

Il modo più semplice per usare vecchie fiabe per scriverne di nuove è, un po’ come in questo mio caso, farne una sorta di parodia, stravolgere o cambiare alcuni aspetti o mettere vecchi personaggi in situazioni nuove.

Ancora una volta (dopo il post sul binomio fantastico) mi ritrovo a parlare della “Grammatica della fantasia” di Rodari e delle sue tante tecniche estremamente produttive per scrivere fiabe molto divertenti (io le utilizzo anche nel corso del progetto “C’era una volta” e i bambini si divertono a smontare le fiabe che conoscono per usarle come mattoni con cui costruire altro).

Elencherò ora le mie tecniche preferite di “riutilizzo” di materiale fiabesco narrate da Rodari nel suo libro.

Sbagliare le storie: Raccontare una fiaba esistente, ma con degli errori. Uno dei casi più noti è il libro “A sbagliare le storie” di Rodari in cui compaiono un Cappuccetto Giallo, un Cappuccetto Verde e un Cappuccetto Nero e molti altri errori che stravolgono la fiaba di Cappuccetto Rosso.

Le fiabe a rovescio: Una fiaba viene raccontata capovolgendo il suo senso o i suoi personaggi. In questo caso, per esempio, i buoni diventano cattivi e viceversa e questo muta, ovviamente, tutto il corso della storia.

Insalata di favole: Consiste nell’unire in una sola favola personaggi o situazioni presi da un misto di storie già esistenti. Questi personaggi hanno già un modo di comportarsi ben definito in certe situazioni, ma proprio per questo il loro incontro genera qualcosa di imprevedibile perché costringe a uscire dagli schemi.

Che cosa accadde dopo: Ogni storia ben costruita ha il potenziale di proseguire in nuove avventure, quindi nessuno ci vieta di scrivere il seguito della nostra storia preferita.

Con un gruppo di bambini una volta ho combinato tutti questi metodi e ne è uscita una favola davvero particolare, quindi provate e sperimentate… Queste sono solo alcune delle possibilità per utilizzare fiabe esistenti per scrivere altre favole, quindi siate creativi e cercate di scoprire nuovi metodi…

Con queste tecniche inoltre potete scrivere anche racconti e romanzi, per esempio potreste scrivere un testo con un’insalata dei vostri personaggi letterari preferiti. Insomma: nessun limite alla creatività! Questo post vuole solo lanciare un po’ di suggerimenti e non certo mettere dei paletti entro cui stare. Dunque, non resta altro che scrivere!



Hanno parlato di questo articolo:

13 commenti:

  1. Molti scrittori odierni utilizzano queste tecniche, rimanendo nel mio campo di pertinenza: l'horror, l'Inglese Kim newman utilizza la tecnica dell'Insalata di favole mescolando i vari personaggi dei film e delle storie horror per farli interagire insieme.
    Ciao, bel post.

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  2. @Nick: Sono felice che il post ti sia piaciuto! L'insalata di favole è una delle mie tecniche preferite! Con i racconti horror non sono molto ferrata... ne devo fare ancora di strada in quel campo e in generale in tutti: non si può mai pensare di essere arrivati!
    A presto e grazie del commento!

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  3. Nello steampunk si trovano romanzi che mischiano idee da altri romanzi e personaggi; per esempio Fuoco nella Polvere prende, tra gli altri, Buffalo Bill, Dracula e l'Uomo di Latta.
    Snow, Glass, Apples, di Gaiman, invece è un esempio di fiaba scritta a rovescio; mi era piaciuto, se non l'hai letto te lo consiglio.

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  4. Ciao Romina,

    interessante l'insalata di favole, personalmente non ne avevo mai sentito parlare prima.
    Lavorando a questo modo con i bambini farai nascere dei futuri scrittori.

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  5. Romina ho appena ascoltato la tua fiaba di "La rivolta di Cappuccetto Rosso", è molto divertente.
    Bel lavoro! Però una cosa te la devo chiedere: non ti veniva da ridere mentre imitavi la vocina stridula di Cappuccetto Rosso e quella grossa del Lupo. A me hai fatto parecchio sorridere. Complimenti!

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  6. Ho letto proprio ieri sera quel pezzo su La grammatica della fantasia :)

    E riguardo a questa tecnica, ho letto da poco Il Grande Notturno, una rivisitazione horror de Il piffario magico.

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  7. @Mauro: Ho aggiunto "Snow, Glass, Apples" ai libri che voglio leggere... una lista lunghissima!

    @Lisa: Non so se creerò nuovi scrittori... il mio intento è farli giocare con la scrittura, far loro capire quanto sia bello usare l'immaginazione e la creatività che oggi sono poco utilizzate, sfortunatamente!
    Sono contenta che la favola ti sia piaciuta... fare le vocine mi piace molto! A volte mi viene da ridere... con i bambini dal vivo rido e a volte improvviso, scherziamo insieme e ci divertiamo... la registrazione invece si può rifare fino a che non viene almeno accettabile, anche se si può sempre fare meglio!

    @Daniele: Non riesco a immaginare una rivisitazione horror del Pifferaio Magico, ma niente è impossibile! Continua la lettura della Grammatica della Fantasia e ogni pagina avrà qualcosa da darti: è davvero un bel libro!

    @Tutti: Grazie per gli interventi e gli esempi provenienti dai più vari generi letterari!

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  8. @Infatti - forse purtroppo - mi sono venute in mente due idee su "opere" da scrivere. Una è un libro in rima per bambini, l'altra è una rivistazione horror di una fiaba :D

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  9. @Daniele: Nuovi progetti! Fantastico! Spero di leggere presto i tuoi libri, soprattutto quelli per bambini che sono più il mio genere!!! Come me, hai sempre molte idee, ma bisogna anche trovare il tempo di metterle in pratica!!!

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  10. Snow, Glass, Apples è un racconto breve, non ti porterà via tanto tempo.

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  11. @Mauro: Bene! Allora credo che lo leggerò molto presto!

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  12. "Snow, Glass, Apples" è un racconto fan-ta-sti-co!
    Invece sono scettico sulla tecnica del "cosa viene dopo". Secondo me può essere interessante il "cosa viene prima", come nel caso di "Wicked: The Life and Times of the Wicked Witch of the West" (in italiano "Strega:" qualcosa) che non mi ha convinto del tutto ma permette di sfruttare un potenziale molto maggiore, perché anziché partire in una fase in cui è stata raggiunta la soluzione, vengono narrati i passi che portano inesorabilmente alla situazione problematica che dà origine alla fiaba (in questo caso "The Wicked Witch of the West").
    Però c'è da dire che è un romanzo tratto da un romanzo per bambini. Probabilmente con una fiaba corta il discorso cambia.

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  13. @Salomon Xeno: Devo proprio leggere quel racconto visto che già in due me l'avete consigliato! Per quanto riguarda il "cosa viene dopo", dovresti provare... potresti rimanere stupito... Io una volta con i bambini ho scritto il seguito di Biancaneve! Io proverò il "cosa viene prima", sicuramente c'è qualcosa da imparare! Andrò a leggere anche il libro da te consigliato (l'ho inserito nella mia lunga lista di libri da leggere). Grazie!

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