Come annunciato,
ecco una recensione dell’e-book La gatta che suonava il piano di Nicola Nicodemo, che ieri ci ha regalato
un’intervista e che potete conoscere meglio anche nei suoi due blog Blog
Novel: Il Romanzo
e
Reading
& Writing.
Lo so, un’altra
recensione e ovviamente nel mio stile, perché, aimè, non è che scriverne alcune
in questo periodo mi abbia insegnato come farle. Purtroppo quando parlo di un
libro (eh, sì, anche di un e-book) interviene più il cuore che la testa.
La
gatta che suonava il piano è una raccolta di tre racconti (La gatta che suonava il piano, Lacrima di sangue,
Il plotone) che possono essere
visti separatamente o tutti insieme. Le storie raccontate, infatti, sono ben
separate, ma seguono anche il protagonista, Vincent, in tre momenti diversi,
per questo potrebbero essere tranquillamente visti come capitoli di un libro,
piuttosto che racconti separati.
L’e-book ha
sullo sfondo la resistenza francese. E non è semplice parlare di resistenza in
un libro. Ci sono tanti grandi che l’hanno fatto e molti di loro l’hanno
attraversata, vissuta, subita, sentita sulla pelle, per questo è ancora più
difficile parlare di resistenza oggi e farlo da giovani che sono nati in tempi
lontani da quelli narrati. Si può, dopo Vittorini (Uomini e no, 1945), Calvino (Il
sentiero dei nidi di ragno, 1947), Fenoglio (Il partigiano Johnny, 1968) e molti altri, mettersi a dire qualcosa
sulla resistenza? E per di più non su quella italiana che ci è più vicina ma su
quella francese (visto che il racconto è ambientato in Francia)? Me lo sono
chiesta prima di leggere questo e-book, non lo nascondo. In realtà, Nicola
Nicodemo risponde ai miei dubbi già dalla prefazione.
[Questi racconti] non si propongono come documento storico, né come ricostruzione dei fatti accaduti. […] Voglio piuttosto narrare della vita: la vita di un uomo sullo sfondo della guerra; di come un uomo, nella sua individualità, agisce e si confronta con il dolore e con il desiderio di lottare. [Testo tratto dalla prefazione di La gatta che suonava il piano di Nicola Nicodemo, e-book autoprodotto]
Secondo me, non esistono guerre giuste. Non c’è una
ragione sufficiente per rendere l’assassinio qualcosa di tollerabile, forse
nemmeno per la propria libertà. Si rischia infatti di passare da vittime a
carnefici senza rendersene conto. Un padre però (così come anche una madre, un
figlio) non può accettare di lasciare in pericolo chi ama. Infatti, questo
libro non racconta la guerra nelle sue ideologie. Parla di un uomo che vorrebbe
fuggire, che vorrebbe cambiar vita e poi prende delle decisioni in funzione
dell’unica cosa che nella sua esistenza conta davvero: la sua bambina,
Francine. In cuor suo sa che può accettare qualsiasi cosa, ma non che lei
soffra, almeno non prima di aver fatto tutto il possibile per impedirlo.
Ci sono alcuni piccole cose nella trama che non mi hanno
convinto del tutto, alcuni passaggi che forse andavano giustificati meglio o
resi più credibili. Tuttavia, ho letto molti libri in questo periodo e in quasi tutti ho trovato qualcosa da
ridire, quindi evidentemente, oltre al fatto che questo è il primo e-book del
giovane Nicola (al quale auguro di continuare con questo entusiasmo e con
questa voglia di imparare e migliorare), sono io che sono diventata un tantino
esigente.
Questo breve libro in ogni caso fa provare delle
emozioni, non tanto associate alla guerra quando al legame padre-figlia in un
contesto in cui più nulla è scontato.
Il mio personaggio preferito è quello della bambina,
Francine, e qui vi riporto un breve passo che mi ha intenerita.
Francine sospirò per la fatica e si aggrappò alla soglia interna della finestra. Sistemò i piedi in una posizione in grado di reggerla e sorrise. Strappò via un pezzo di nastro adesivo consumato che era stato appiccicato alla finestra all'inizio dei bombardamenti, e guardò fuori. Mosse il ditino lungo il vetro, la scia calda disegnava lettere e figure sul sottile velo di vapore. Col pugno provò a cancellare una sagoma che le era venuta male e invece finì per rovinare tutto. Cercò un angolino ancora libero e riprese il suo disegno.Nei lineamenti dell’uomo schematizzato che aveva riprodotto comparve l’immagine di un uomo vero, che si muoveva lentamente oltre il vetro. [Testo tratto da La gatta che suonava il piano di Nicola Nicodemo, e-book autoprodotto]
Non a caso, forse, il mio racconto preferito è stato il
secondo, che è quello in cui Francine gioca un ruolo più rilevante. L’idea
della lacrima di sangue che dà il nome al racconto mi ha colpita profondamente,
ma non ve la racconto per non rovinarvi il piacere della lettura, perché a mio
avviso si tratta delle pagine più belle del testo.
E in tutto questo caos, in tutto
questo dolore, tra la guerra, la morte e la paura, c’è una gatta che suona il
piano. Verità o leggenda? Suggestione o ricordo? La gatta c’è, il piano pure,
anche se all’inizio tace, ma qualcosa porterà nuove note nelle vite di Vincent
e della sua bambina.
Se avete voglia di leggere
l’e-book, potete scaricarlo a una
modica cifra.
Per saperne di più potete leggere la scheda di presentazione dell’opera o l’intervista
all’autore apparsa sul mio blog ieri.
di Nicola Nicodemo
Una recensione appassionata. Ti sei convertita agli ebook? ^^
RispondiEliminaSolo perché preferisco i libri cartacei non significa che non ami gli e-book, in realtà!
EliminaSemplicemente leggere al PC a lungo andare è un po' faticoso per gli occhi e, visto che passo già molte ore davanti al computer, preferisco leggere su carta. Degli ultimi 12 libri che ho letto solo due sono e-book, però sono sempre più di quelli che leggevo tempo fa. Resta il fatto che leggere è talmente bello che posso accettare qualsiasi supporto!
La lettura non deve morire, questa è la cosa importante. Se il progresso porterà alla diminuzione o la scomparsa del cartaceo io mi adeguerò.
Per ora continuo a difendere il libro cartaceo da chi vorrebbe bruciarli tutti e pubblicare solo e-book e a tutelare gli e-book da chi li vede come il diavolo che distruggerà la cultura. Insomma, sono sempre dalla parte dei più deboli, a secondo del caso.
Per chiudere, cito Eco: «Il libro è come il cucchiaio, il martello, la ruota, le forbici. Una volta che li avete inventati non potete fare di meglio. Non potete fare un cucchiaio che sia migliore del cucchiaio». Avrà ragione?
Ops... commento lunghissimo.
EliminaVersione breve, come risposta alla tua domanda:
"Solo in parte"
Uh, non volevo accenderti! Voleva essere una battuta il più possibile innocua.
EliminaOh, scusa... non mi ero accesa comunque: volevo solo spiegare il concetto, visto che di recente la blogosfera tutta ha preso fuoco sul tema e-book! Povero, Salomon Xeno!
EliminaTi avrò ripetuto "grazie" non so quante volte. Bellissima recensione/riflessione. Mi piace :)
RispondiEliminaSono contenta che la recensione/riflessione ti sia piaciuta! Non serve ringraziarmi: il tuo e-book mi è piaciuto, altrimenti non ne avrei parlato! Comunque, prego!
EliminaDici che anche il buon Nicola minaccerà una querela quando recensirò il suo libro? :)
RispondiEliminaNon saprei... spero di no!
EliminaNel dubbio, magari avvertilo prima!
EliminaIo una volta l'ho fatto. Un'autrice mi aveva chiesto di scrivere una recensione al suo libro. Io l'ho letto e poi le ho detto che avrei detto molto cose positive ma anche alcune cose negative e se potevo farlo... non ho mai ricevuto risposta!
EliminaPerò Nicola è una persona tranquilla per quel poco che lo conosco, quindi, avvertito o no, credo non farà storie.
Io però seguirei il consiglio di Salomon Xeno.
Mi state facendo un tantino preoccupare :D
EliminaOh, povero... comunque non è di me che devi preoccuparti! Ahahah!
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