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Ormai sono diversi anni che scrivo pochissimo qui sul blog. Mi dispiace davvero molto e vorrei dire che diventerò più solerte ma... so benis...

venerdì 10 agosto 2012

Scrittura collettiva


Scrittura collettiva: pro e contro

Fino a non molti mesi fa, credevo che la scrittura fosse unicamente un’attività personale, da svolgersi in solitudine e tranquillità per poi condividere i risultati con un pubblico di lettori. Anche tenere un blog può confermare questa teoria dato che c’è un proprietario del blog che lo gestisce e dei commentatori che leggono, valutano, apprezzano o criticano (anche se qui la lettura è almeno reciproca per quanto riguarda gli altri blogger). Poi è iniziato un processo graduale. Prima ho visto che si potevano condividere dei testi e commentarli insieme, per esempio nei forum o nei concorsi che prevedono uno spazio per i commenti reciproci. Da lì poi è nata l’idea di scrivere proprio insieme qualcosa a più mani! Diciamo che è stata una logica conseguenza.


I miei progetti di scrittura collettiva
  • Dieci piccoli autori: un progetto di scrittura collettiva cominciato mesi fa e che ancora, nonostante qualche piccolo problema, mi sta dando grandissime soddisfazioni.




  • 20lin.es: è un sito che cerca di promuovere la scrittura collettiva. Offre la possibilità di scrivere un racconto suddiviso in sei parti ciascuna di massimo 20 righe (nella pagina dedicata nel mio blog trovate i nodi che ho scritto).


Altre notizie sulla scrittura collettiva
Meritano menzione qui anche alcune attività che non mi riguardano direttamente. Esistono progetti veramente ambiziosi come quelli di scrivere interi romanzi a più a mani, come quello di Due minuti a mezzanotte al quale rimpiango di essere rimasta estranea solo per colpa della tematica (i supereroi).
E poi c’è chi scrive individualmente di scrittura collettiva e la trasforma in un racconto! Mi riferisco in particolare alla saga The Storytellers della collega blogger Valentina Bertani che proprio in questo periodo sta facendo la sua comparsa a episodi sul suo blog The web diary.  

Scrittura individuale o collettiva? Entrambe!
Come potete vedere la scrittura è almeno in parte collettiva, soprattutto grazie a Internet che permette ad autori distanti e che mai si sarebbero incontrati di scrivere insieme in tempo reale.   

Nonostante questo nella mia mente la scrittura resta qualcosa di intimo e personale, un processo che parte con il miracolo dell’ispirazione e termina con il raziocinio delle revisioni, tuttavia questo non mi sembra più in contrasto con la possibilità di scrivere insieme, di lasciarsi sorprendere dall’idea di un’altra persona per proseguire una storia. In questo post voglio dunque scrivere una lista di pro e contro per la scrittura collettiva e spero che i vostri commenti mi aiutino a colmare le lacune che indubbiamente ci saranno in questa trattazione.

Lista dei pro
  1. Poter imparare qualcosa da chi scrive con noi.
  2. Trovare conforto nella collaborazione con persone che sanno cosa significa scrivere e quanto sia bello e a volte faticoso.
  3. Vedere come una stessa storia può avere sviluppi diversi, se scritta da persone diverse.
  4. Divertirsi! Sì, perché scrivere insieme può essere divertente e creare anche della amicizie che poi proseguono anche a progetto concluso. 
  5. Sforzarsi di scrivere, per non infrangere il "patto" fatto con gli altri partecipanti. Per chi ha carenza di stimoli, sforzarsi puà essere molto positivo. (Da una mail inviata a me da un lettore del post)
  6. Imparare a fidarsi degli altri. (Da una mail inviata a me da un lettore del post)
  7. Accettare di non poter sempre avere il controllo assoluto delle cose.  (Da una mail inviata a me da un lettore del post)

Lista dei contro  
  1. Scrivere a più mani è più complesso, perché bisogna sempre accordarsi e ciò richiede tempo e capacità di mediazione tra interessi diversi.
  2. Scrivere a più mani richiede molto tempo e pazienza.
  3. Qualcuno può abbandonare un progetto già iniziato e non sempre è semplice trovare sostituti o mettere delle toppe.
  4. A testo concluso, amalgamare stili diversi può essere difficoltoso.
  5. Nella scrittura collettiva serve la giusta alchimia, gli scrittori devono essere simili. (AlmaCattleya)
  6. La vera scrittura germoglia nella solitudine. (orlando)
  7. La scrittura collettiva non può portare a vere modifiche del proprio stile. (raffaella)
  8. Non avere il controllo assoluto sulle cose (Da una mail inviata a me da un lettore del post)

Ora aspetto le vostre voci da aggiungere. Per ora ho volutamente indicato solo quattro pro e quattro contro (parità!), ma ora voglio sentire le vostre ragioni e aggiornare queste liste. Insomma, voglio che questo post sui pro e contro della scrittura collettiva sia il più possibile scritto collettivamente! Un po’ di coerenza ogni tanto la voglio dimostrare anch’io, dunque a voi la parola!

20 commenti:

  1. secondo me chi vuole cimentarsi con la scrittura collettiva deve trovare uno che, per alcuni aspetti, gli sia simile (diciamo quelli di base) e questo è davvero un contro.
    La scrittura è un processo evolutivo e in quella collettiva ci vuole la giusta alchimia un po' come se fossero anime gemelle. Questo non vuol dire che devono essere uguali, ma simili.

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    1. Ci sono diversi tipi di scrittura collettiva, in realtà.

      Io, per esempio, su un forum ho conosciuto una coppia nella vita che scrive racconti insieme. Per loro l'obiettivo è creare un testo perfettamente coerente come un racconto scritto da una persona sola, quindi l'affinità è indubbiamente necessaria.

      In progetti diversi in genere ci si conosce poco e chiaramente il risultato porterà i segni di stili diversi e di persone diverse, ma tutto viene dichiarato.

      Su 20lin.es, per esempio, ho scritto molti testi con una blogger che conosco ormai da tempo, ma anche alcuni con gente conosciuta lì.

      Comunque inserirò il tuo "contro" nella lista. Grazie per il commento.

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    2. Forse il mio contro è da tenere conto quando si decide di pubblicare. Capita che escano libri scritti da 2 o 3 persone.

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    3. Sì, hai ragione. Comunque una buona dose di sintonia renderebbe più semplice qualsiasi scrittura collettiva. Anche se è molto bello sorprendersi a vicenda, a volte!

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  2. La vera scrittura germoglia nella solitudine. Tutto il resto lo vedo come esercizi di stile, sperimentazione, divertimento; ha il suo aspetto positivo però non sono sicura che la propria scrittura interiore arrivi ad un approfondimento, su questo mi tengo il dubbio.

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    1. La scrittura è solitudine, genera solitudine, deriva dalla solitudine. Di questo sono abbastanza certa anch’io.

      E la scrittura collettiva è in gran parte esercizio, sperimentazione e divertimento, hai ragione.

      Per quanto riguarda la crescita della propria scrittura interiore dipende dal tipo di progetto. Su 20lin.es, per esempio, non c’è molta possibilità di confronto e crescita, al massimo qualche piccolo suggerimento. In progetti più estesi come “La staffetta” ma credo anche su “2MM”, c’è un grande spazio per il dialogo e la crescita sicuramente sul piano tecnico, ma anche sotto altri aspetti.

      Questo non toglie che la scrittura sia una cosa intima e personale, solo che si può anche pensare di scrivere insieme e di trarne un aiuto per le scritture future.

      Grazie per aver portato il tuo punto di vista!

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  3. Concordo con Orlando. La scrittura nasce sicuramente dalla solitudine, essendo l'intima urgenza di esternare il proprio pensiero. Non so invece, se la generi. Forse non la vedrei proprio così. Chi scrive lo fa perchè non può fare altrimenti, perchè è la sua forma di espressione, valvola di sfogo, risorsa interiore o solo mezzo di arrivo al mondo esterno. Si scrive per se e non necessariamente per gli altri. Teoricamente dovrebbe genereare però il suo esatto contrario. Dovrebbe generare la possibilità che gli altri si rivedano nelle storie, nei racconti e nei personaggi, proprio per ridurre la solitudine umana. Se qualcuno mi racconta una storia in cui mi rivedo, racconta emozioni conosciute e condivise, mi sento meno sola come persona. Quella collettiva è certamente divertimento e permette di vedere il punto di vista della fantasia degli altri, il modo di ragionare, ma dubito che questo possa apportare profonde modifiche al proprio stile.
    Raffaella

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    1. Secondo me, la scrittura necessita della solitudine e quindi spesso la crea. L'atto creativo richiede tranquillità e quindi anche la capacità di estraniarsi un po' dal mondo per poterlo "raccontare". Poi c'è la fase di condivisione degli scritti in cui si cerca di trasmettere emozioni e dunque forse ci si sente anche meno soli. Tuttavia, lo scrittore, in quanto artista, tende a ritagliarsi angoli di solitudini in cui creare.

      Aggiungerò il concetto dell'assenza di modifiche al proprio stile nei contro.
      Grazie per la bella riflessione!

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  4. Secondo me, come nella vita, la cosa più difficile è probabilmente scrivere a quattro mani. Quando si è in gruppo c'è una forza trascinante, l'entusiasmo... ma quando si è in due si finisce per amarsi (in senso platonico, ma non troppo... ci sono alcuni interessanti precedenti) o per odiarsi.
    Ti segnalo un articolo riguardo la scrittura a due, che probabilmente merita un caso a parte: http://strategieevolutive.wordpress.com/2012/08/06/a-quattro-mani/

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    1. Nel campo degli studi sociologici la diade (cioè due persone) formano un gruppo, anche se con caratteristiche particolari. Sicuramente la scrittura a due è un tipo particolare di scrittura! Andrò a leggere il post, grazie per la segnalazione!

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  5. Mi piace molto l'idea del racconto "a staffetta". È un buon modo per mettersi alla prova e per vedere come può evolversi una storia grazie alle idee diverse di ciascun autore. Si potrebbe organizzare una vera e propria "maratona letteraria", con decine e decine di scrittori e l'obiettivo di scrivere un romanzo. Sapete se per caso è già in corso qualcosa del genere?

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    1. Benvenuto ufficialmente nel mio blog con il tuo primo commento.
      "La staffetta" procede bene, almeno per ora.

      "2MM" di cui parlo nel post è una sorta di "maratona letteraria" con l'obiettivo di scrivere un romanzo. Ormai il progetto è avviato, ma non è la prima volta che viene organizzata una cosa del genere e la prossima volta voglio proprio partecipare anch'io!

      Di altri progetti a cui ci si può iscrivere in questo periodo non so nulla, ma, se scopro qualcosa, ti faccio sapere!

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    2. Se intendete progetti "grossi", non penso ce ne siano molti. Quello di 2MM ha funzionato perché Alessandro Girola, l'ideatore, è un blogger con un certo seguito e con molta passione. Per gestire un progetto mastodontico ci vuole una certa esperienza.

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    3. Allora aspetteremo il prossimo giro di giostra. Peccato! Non conosco bene l'ideatore, ma merita tutti i complimenti del caso. Ho imparato a mie spese che progetti anche più semplici possono diventare imprese quasi impossibili!
      Quanti capitoli mancano per terminare 2MM? Chiedo a te, visto che stai partecipando!

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    4. Siamo arrivati a 18 su 34 totali, quindi siamo poco più in là della metà. Vedremo come andrà a finire! :D
      Comunque l'esperto di queste cose è Nick, che credo abbia partecipato anche a un altro progetto simile.

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    5. Caspita! 34 capitoli sono parecchi. Deve essere una bella impresa. Vi auguro di approdare senza intoppi alla conclusione! Grazie per l'informazione.

      Nick, se ci sei, illuminaci!

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  6. Intanto grazie per la menzione!
    Da me (finalmente!) otterrai un parere positivo.
    Al momento sto frequentando 20lin.es, the incipit e cowbird e mi sto divertendo un sacco, soprattutto su 20lin.es; mi piace vedere come cambia una storia quando una persona diversa aggiunge un nuovo nodo.
    Le esperienze di the incipit sono un po' diverse e non così dirette, però mi piacciono molto anche quelle.
    E poi, ormai mi conosci. Lo sai che mi piace frugare nel web e mettere il naso in tutte le nuove iniziative che catturano il mio interesse.
    Sono curiosa come un gatto. *meow* =^.^=

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    1. Da te non poteva che arrivare un parere positivo! Per fortuna! Diciamo che sono finita su 20lin.es seguendo te e anche a me piace molto, nonostante i piccoli problemi tecnici. Non conosco "The incipit", però andrò a curiosare. "Cowbird" invece lo conosco ma non mi attira, almeno per ora.
      Vaga nel web e poi riporta le notizie delle tue scoperte, gatta curiosa! Grazie del commento!

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    2. Beh, su Cowbird ci vado poco anch'io.
      Mi piace soprattutto leggere le storie delle altre persone, ma è sbilanciato troppo sul personale, per i miei gusti.
      L'iscrizione standard a The incipit ti permette solo di leggere e commentare i racconti e votare finali alternativi per le storie attive, mentre se vuoi anche scrivere devi fare richiesta all'amministrazione del sito.
      Anche loro hanno in progetto delle modifiche al sito a settembre, quindi per il momento le richieste di collaborazione sono chiuse.
      Ma è divertente anche vedere come l'autore cambia la storia in base alla scelta dei lettori, anche se al momento non sono molte le storie attive.

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    3. Magari a settembre, dopo le modifiche, mi iscriverò a "The incipit", ma devo anche tener conto del tempo a disposizione che è sempre pochissimo! Comunque grazie per le informazioni!

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