La Strillona ha segnalato tante cose in questi mesi, ma si è persa una cosa che più di tutte avrebbe voluto gridare ai quattro
venti. Ora, dunque, con due giorni di ritardo, rimedio.
L’11 ottobre
2012 è stata la Prima Giornata Mondiale delle Bambine e delle Ragazze. Un’occasione
per ricordare quanto ancora c’è da fare per i diritti di queste creature. Gli
esseri umani si definiscono gli animali più intelligenti e progrediti del
mondo, ma poi non sono in grado nemmeno di difendere i loro cuccioli e, anzi,
li sottopongono spesso a terribili violenze.
Non si può restare in silenzio, bisogna parlare di
queste cose e reagire con sdegno e fermezza.
Colgo l’occasione di questo post, per ricordare due
articoli scritti sul tema che meritano la vostra attenzione, secondo me. Si
tratta di:
Vorrei avere anch’io qualcosa di intelligente da dire,
ma ogni frase mi sembra retorica di fronte alle ingiustizie di questo mondo.
Vorrei poter fare qualcosa di concreto. Vorrei poter cambiare le cose e mi
sento impotente, piccola, insignificante e inutile, perché il male sembra
sempre troppo forte.
Vi lascio dunque con questa poesia che ho scritto di
getto dopo aver letto i due post che vi ho citato, prendendo spunto da alcune
cose emerse anche nei commenti.
Insomma, in prosa non saprei cosa dirvi, forse con i
versi avrò più fortuna. Anche se sono fermamente convinta che non servano
parole ma fatti, non voglio contribuire al silenzio che finge che non succeda
mai niente.
Da bambina a bambola
L’innocenza
ti ha
resa indifesa,
la
fiducia in un mondo ingiusto
ti ha
resa vittima.
Ora
cammini
guardandoti
le spalle,
ora i
tuoi occhi
non
indagano più il mondo.
Non
ti senti più innocente,
ma
non hai colpe,
virgulto
di vita,
bocciolo
aperto con rabbia
prima
di poter lentamente sbocciare.
Non
hai più fiducia
e ti
ritrai davanti a una carezza amorevole
come
animale selvatico
che
ha più paura che fame
e
perciò non si avvicina.
Hai
fame d’amore,
ma
ora lo temi.
Hai
fame di giustizia,
ma
non osi chiederla.
Bimba
fragile,
dentro
di te
covi
il dolore
e
generi paure.
Le
ombre per strada
divengono
minacce,
i
sorrisi ti sembrano ghigni,
le
offerte di aiuto
ti
paiono false.
Sei
caduta nella rete d’odio
e,
dove prima vedevi amore,
ora
scorgi pericolo,
dove
vedevi aiuto,
temi una trappola.
Hai
abbandonato le bambole:
è
finito il tempo dei giochi,
ora
che tu bambola sei diventata
e gli
occhi rimangono vuoti,
i
pensieri spenti,
mentre
un’istantanea di violenza
popola
i tuoi incubi.
Da
bambina a bambola,
da
cucciolo a preda,
metamorfosi
terribile,
segno
indelebile.
Dolce
creatura,
ritorna
alla tua vita,
riprenditi
il tuo futuro,
non
lasciare che ti facciano
ancora
del male.
Ribellati,
trova
in te la forza,
anche
se non ne hai.
Nessuno
combatterà al posto tuo,
ma
cerca aiuto,
non
restare in silenzio
a
chiedere consiglio
agli
occhi vitrei delle bambole
che
ora così tanto somigliano ai tuoi.
P.S. Ci tengo anche ad aggiungere un post che è stato scritto qualche mese fa su Dissonanze Assonnate. Non riguarda la Giornata Internazionale delle Bambine: è una storia vera di una giustizia che si è fatta aspettare troppo ma alla fine è arrivata. Si tratta del post Aspettavo da 33 anni...
Che bella, complimenti!
RispondiEliminaGrazie... il tuo post è stato di grande ispirazione. Avevo paura di non trovare le parole giuste e allora ho scritto di getto, senza pensare troppo.
EliminaQuanto si farà attendere un futuro in cui certe cose non avverranno più?
P.S. Ho aggiunto un altro link al post.
Spesso scrivere di getto dà ottimi risultati. Devo proprio rispondere alla domanda? Io credo che le frustrazioni degli adulti ricadano sui bambini quindi, se mi guardo intorno...il futuro che speriamo di vedere io non lo vedo.
EliminaLa mia domanda era una provocazione, infatti. Per quanto possiamo sognare un domani migliore, la società e tutte le sue problematiche sembrano condurci al peggio. Questa però non deve mai diventare una scusa per non sperare e soprattutto per non fare niente per cambiare le cose nascondendosi dietro un "tanto niente cambierà mai".
EliminaInsomma, io non sono assolutamente una persona ottimista, però ho bisogno di credere che ci sia almeno una possibilità che le cose vadano meglio, contro ogni evidenza.
Grazie per il commento.
Nemmeno io sono pessimista, sono solo leopardiana :)
EliminaEh, già... il nostro caro Leopardi!
EliminaHo condiviso il tuo post su G+.
RispondiEliminaCredo che la violenza sui bambini sia la cosa peggiore che un essere umano può fare ai suoi simili.
Bella poesia. ;)
Grazie, Nick. Penso anch'io che fare del male a dei bambini sia il crimine peggiore. Si fidano degli adulti ciecamente e non possono difendersi. Si tratta della più terribile delle ingiustizie. Senza contare i traumi che poi quelle piccole creature si portano dentro per la vita.
EliminaLe cose spontanee hanno più forza, a volte. Mi è piaciuta la tua poesia, anche se l'argomento non è dei più piacevoli. Io sono possibilista, non ottimista però.
RispondiEliminaSì, mi sa che essere possibilisti è già una bella cosa. Grazie per il commento.
Eliminacomplimenti per le tue parole. credo che tu abbia colpito nel segno. In questi casi bisogna lasciare che le parole scorrano. sono come dei fiumi in piena e non possono essere fermate.
RispondiEliminaGrazie... sì, un vero e proprio fiume senza controllo.
Eliminati volevo chiedere come ti è sembrato il nuovo capitolo di Aulonia?
EliminaSe devo essere sincera, non l'ho ancora letto. Appena riesco lo leggo e ti lascio un commento direttamente là. Scusa ma è un periodo un po' pieno.
Eliminama no, non scusarti. vieni pure con calma.
EliminaPrima di domani, passo, vedrai!
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