Secondo post di oggi, cosa che in genere evito ma in
questo caso è come se fosse programmato da tempo, perché oggi è la giornata della memoria. Questa
ricorrenza internazionale viene celebrata ogni anno il 27 gennaio per
commemorare le vittime del nazismo e soprattutto quelle dell’Olocausto. La data
non è casuale, richiama il 27 gennaio
1945, giorno in cui i sovietici liberarono il capo di concentramento di
Auschwitz.
Ho pensato a lungo a cosa dire nel post di oggi. Ho avuto
tante idee, ma alla fine le uniche due che mi hanno convinto a pieno si sono
rivelate non realizzabili nel tempo previsto (o forse non realizzabili e basta,
chissà). Il fatto è che di fronte a questo evento sento sempre le mie parole
impotenti e mi sembra quasi che il silenzio sia la scelta migliore.
Questo post vuole solo essere un invito a ricordare, a conservare la memoria, perché solo così si
potranno evitare simili atrocità nel futuro della storia dell’umanità.
Vi lascio solo una mia poesia, scritta il 26 marzo 2008
(quindi un bel po’ di tempo fa), in cui racconto proprio la difficoltà nel
parlare di questo tema…
Crimine
Ho spesso cercato di raccontare
l’atrocità di quegli avvenimenti,
o almeno di riuscire a comprenderla,
a motivarla.
Non mi ero mai resa conto
di aver così commesso un crimine:
utilizzando parole umane
per descrivere comportamenti inumani,
cercando di narrare l’inenarrabile,
di spiegare l’inspiegabile,
di capire l’incomprensibile.
Oggi davanti a una fotografia
sono rimasta in silenzio
e le mie lacrime durante quel breve
ma interminabile silenzio
sono state le uniche parole
degne di essere pronunziate
di fronte a tanta crudeltà,
di fronte a un crimine così grande.
Per supplire almeno in parte ai miei limiti, affido il
pensiero del post a Primo Levi, perché solo chi ha visto e vissuto certe cose
sa come raccontarle (e non senza difficoltà):
Allora per la prima volta ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per esprimere quest’offesa, la demolizione di un uomo. In un attimo, con intuizione quasi profetica, la realtà ci si è rivelata: siamo arrivati in fondo. Più già di così non si può andare: condizione umana più misera non c’è, e non è pensabile. Nulla è più nostro: ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero. Ci toglieranno anche il nome: e se vorremo conservarlo, dovremo trovare in noi la forza di farlo, di fare sì che dietro al nome, qualcosa ancora di noi, di noi quali eravamo, rimanga. [Da Se questo è un uomo di Primo Levi]
Per il resto, sono sicura che altri blogger
affronteranno l’argomento e forse loro sapranno cosa dire e come dirlo. Io
aggiungerò qui i loro link, per aiutare la circolarità delle informazioni.
- Sul blog Nocturnia nel post Quali sono i vostri fumetti preferiti?, Nick ha segnalato un fumetto dal titolo MAUS che parla proprio dell'Olocausto. Vi consiglio di dare un'occhiata.
- Sul blog Farfalle eterne nel post Sono morto che ero bambino, AlmaCattleya parla della guerra che ancora è presente nel mondo con uno sguardo particolare sull'Olocausto in particolare riferito ai bambini.
- Sul blog Kokoro nel post Memoria attuale, Marcella Andreini parla del problema dell'essere marchiati.
- Sul blog Grazie, preferisco leggere nel post Libri per la memoria, Carlo presenta tre libri che parlano di eventi che non bisogna dimenticare.
- Sul blog Maria Todesco nel post La chiave a stella di Sara - Gilles Paquet-Brenner, Maria parla un po' di questo film.
- Sul blog Simmons Cottage nel post La giornata della memoria, Lady Simmons commenta attualizzandola una citazione di Anna Frank.
Hanno parlato di questo articolo:
- Sono morto che ero bambino su Farfalle eterne
- La giornata della memoria su Simmons Cottage
- Giorno del ricordo: le foibe
Io ne ho parlato in fondo al mio ultimo post, quello che parla di fumetti. Ho voluto ricordare la giornata della memoria parlando anche di MAUS di Art Spiegelman.
RispondiEliminaPerò puoi anche evitare di mettere il link, era solo una citazione persa in un mare di altre.
La Memoria in un paese che ne ha poca di suo è preziosa come il pane, specialmente per evitare di rivivere le stesse cose.
Vado a dare un'occhiata. Grazie per la segnalazione. Sì, questo paese ha un disperato bisogno di Memoria con la "M" maiuscola!
EliminaMilioni di persone commosse in occasione del "giorno della memoria", anche oggi si nutriranno dei prodotti di veri e propri lager per animali, si vestiranno con capi ottenuti strappando pelliccia, pelle e vita da esseri senzienti.
RispondiEliminaOgnuno, nel suo piccolo, può fermare gli olocausti dei quali ogni esemplare della nostra razza si rende colpevole. Ma capisco che sia più comodo fingere di indignarsi un giorno all'anno.
Io non credo di rientrare in quei milioni di persone.
EliminaE sono d'accordo con te sul fatto che non si dovrebbero ricordare certe cose solo un giorno l'anno, ma ritengo comunque importante parlarne almeno un giorno l'anno. Il rischio è altrimenti quello di dire: "Non posso cambiare il mondo, quindi non farò niente".
Grazie per il commento.
Anch'io ho voluto ricordare nel mio post che Auschwitz esiste tuttora laddove c'è guerra.
RispondiEliminaAggiungerò il tuo post al mio.
Grazie. Io farò lo stesso con il tuo post.
Eliminaadesso ho aggiunto una cosa riguardo al tuo post.
EliminaGrazie, AlmaCattleya.
EliminaLa memoria è importante, ma come dicevo da un'altra parte non ci credo molto. Ogni volta che un testimone schiatta, spunta fuori un negazionista. Ci sono genocidi che non vengono riconosciuti, anche a due passi dalla porta di casa.
RispondiEliminaSecondo me il problema non è la memoria o il fare memoria, ma che non se ne fa abbastanza.
EliminaDei negazionisti non voglio neanche parlare! Purtroppo troppi crimini non vengono scoperti e raccontanti e ciò consente che si verifichino continuamente.
L'essere umano, poi, non è a mio avviso una creatura molto sveglia se dopo tutti questi anni ancora si ostina a fare ancora delle guerre.
Come, per esempio, le foibe, a cui si dedica a malapena un accenno in TV.
EliminaIn effetti è strano, ma ci sono eventi ai quali si dà grande risonanza mediatica e altri che passano sempre in secondo piano.
EliminaIl 10 febbraio è la giornata della memoria per le foibe, credo sia importante parlare anche di questo.
Le foibe, certo. Il genocidio armeno. I massacri nei Balcani. Sono genocidi relativamente recenti e documentati, che però non tutti (non le parti interessate) riconoscono. C'è molto da ricordare. Al di là di istituire singole giornate, per me il giorno della Memoria vale per tutti questi massacri.
EliminaC'è molto da ricordare e c'è sempre qualcuno che cerca di far mettere certe cose nel dimenticatoio. Forse, come dici tu, il giorno della Memoria, dovrebbe far ricordare tutte queste stragi.
Eliminainizio ad essere ripetitiva, lo so... ma ammiro davvero il lavoro che fai ogni giorno.
RispondiElimina-SoSp-
Non proprio tutti i giorni, dai...
EliminaPerò apprezzo che tu apprezzi il mio lavoro. Grazie, SoSp!
Bel post Romina, e bella la tua poesia.
RispondiEliminaAnch'io ne scrissi una... Ma sto sperando di pubblicarla, quindi non posso renderla pubblica.
Invece consiglio la visione di due film, un po' "alternativi" sulla giornata della memoria. Perchè in realtà parlano del rastrellamento ebreo avvenuto a Parigi il 16 luglio 1942. Sono "Vento di Primavera" e "Le chiavi di Sara".
A breve nel mio blog parlerò proprio dell'ultimo dei due, visto l'altro giorno, con una mia riflessione, se ti andrà di dare un'occhiata.
In bocca al lupo per la pubblicazione della poesia!
EliminaNon ho visto questi due film e leggerò con molto piacere il tuo post. Grazie.