Torna l’appuntamento mensile con il racconto scritto con
le dieci parole nuove da usare apparse
su Penna blu. 300 parole anche
questa volta (tagliuzzando però qua e là alcune frasi).
Un testo un po’ bizzarro, mi sa, ma bando agli indugi!
Elemento incomprensibileLa racchetta sembrava enorme tra le sue mani affette da acromicria, ma lì nessuno l’avrebbe notato. Era ben più strano vedere una persona in pantaloncini e maglietta passeggiare lungo il fiume in quelle zone fredde e remote del nord America. In una tasca dello zaino, in bella vista, alcuni volani dalle code insolitamente colorate, come fossero realizzate con penne di strigope. Faceva ridere, così conciato, pronto per una partita a badminton contro un ignoto e improbabile avversario. Non c’era nessuno lì ad aspettarlo, né un campo pronto ad accoglierlo, ma solo qualche pianta di nasturzio e alcuni radi bostrici facevano da terreno di gioco della sua attesa.Sarebbe rimasto lì ad attendere come un marinaio di proviera intento a scrutare l’orizzonte alla ricerca di un lembo di terra nel bel mezzo dell’oceano ma che poi, disattesa ogni speme, scende nella stiva per consolarsi con un po’ di rhum aprendo una botte chiusa con il mazzapicchio e così non può scorgere l’agognata riva. Così anche lo sportivo, dopo lunga attesa, non vide arrivare il suo avversario, distratto dai giochi d’acqua di qualche kalam a pochi metri da lui. Non ne aveva mai visti e inizialmente li aveva scambiati per citelli che popolavano numerosi la sua zona.Non era pronto per quel tipo di sfida: il suo volto attonito tradì la meraviglia e la piccola mano lasciò cadere la racchetta sul terreno indurito dal freddo. Un possente orso si avvicinava e lui lentamente cercava di raccogliere la racchetta per usarla come inefficace arma di difesa in caso di attacco. Il balam invece gli passò accanto e si diresse verso il fiume in cerca di qualche pesce. Tutto era in una logica armonia e lo sportivo era l’unico elemento incomprensibile e fuori luogo. Per questo forse nemmeno il balam l’aveva degnato di attenzione.
Oh, non so se è sensato, però mi sono divertita a
descrivere questo sportivo fuori contesto!
Voi che cosa ne pensate?
Vi va di provare a scrivere un racconto con queste dieci
parole? In tal caso linkatemi il vostro post o mettetelo nei commenti, se non
ne avete uno. Vi ricordo che nel post
dedicato alle dieci parole su Penna blu
trovate, oltre alle definizioni delle parole, l’esercizio di Daniele
Imperi.
Al prossimo appuntamento con questa rubrica il 7 aprile.
In effetti fa un impressione un po' straniante...
RispondiEliminaBasta che non faccia solo impressione! Ahahah! Grazie.
EliminaMa no, ma no. Eppoi lo sai no, che lo straniamento è una tecnica narrativa?
EliminaMagari l'hai applicata inconsapelvomente.
O forse no.
L'ho fatto di proposito in realtà! Grazie per la precisazione, però.
EliminaNon mi sembra che non sia sensato, te la sei cavata bene :)
RispondiEliminaIn effetti erano termini un po' distanti fra loro.
Più che altro un po' surreale...
EliminaGrazie!