Nel post di oggi, parlo
dell’espressione alle calende greche,
che viene spesso utilizzata per indicare un particolare
tipo di scadenza.
Quando si dice?
L’espressione alle calende greche viene usata in genere con il significato di mai. Promettere di fare qualcosa alle calende greche significa porre una scadenza del tutto
inesistente.
Un controsenso
L’espressione nasce
proprio dalla creazione di un controsenso e cioè nell’apparente stabilire una scadenza, liberandosi però da qualsiasi
obbligo.
L’interpretazione
più convincente
Questa espressione deriva
dall’imperatore romano Augusto che
la utilizzava per definire un particolare tipo di persone che non aveva intenzione di pagare un debito,
cioè quelle intenzionata a pagare alle calende greche. L’espressione si gioca
su una sorta di ironia dato che le
calende esistevano nel calendario romano (si tratta del primo giorno di
ogni mese) ma non erano presenti in quello greco. Ciò significa che la scadenza non giungerà mai, perché
inesistente sul calendario.
Per fare un esempio
chiaro, sarebbe come dire oggi: Salderò
il mio debito il 30 febbraio. Si pone dunque una scadenza, ma è fittizia,
dato che la data non arriverà mai.
Altre
interpretazioni
Le fonti sul tema sono
abbastanza concordi in questo caso sul significato originario dell’espressione.
Una cosa interessante
potrebbe essere giocare sul reale significato della frase… se qualcuno vuole
imbrogliarvi dicendovi: Farò questa cosa
alle calende greche, voi provate
a proporgli di farla alle calende romane!
Quelle arriveranno!
Conclusione
Per fortuna c’è il programma mensile, altrimenti vedreste
il prossimo post alle calende greche.
Ho anche un po’ di sorprese in cantiere, ma il tempo a mia disposizione è
veramente poco ultimamente.
Spero che il post
vi sia piaciuto… e voi che cosa avete promesso di fare alle calende greche?
Attenda Romina, hai incollato due volte il post! ;)
RispondiEliminaComunque ecco, io ero convinta esistessero sul serio le calende greche ma che poi, per l'appunto, si fossero perse dal calendario. Almeno una volta avevo capito così... Ma probabilmente era qualcos'altro!
Io alle calende greche... In verità penso di non mai detto che qualcosa lo finirò alle calende greche. Mi è piuttosto capitato di dire, ad altre persone, "magari non farlo per il 30 febbraio, ma per il 28", espressione appresa da una mia amica... Invece la mia migliore amica quando non ha tempo dice sempre "sì sì, ceeerto, lo farò il prossimo 30 febbraio". La prima volta ci ha fregato tutti, perchè ci abbiamo messo un po' a realizzare la cosa. XD Comunque post interessante. :)
Grazie per la segnalazione. La connessione ultimamente mi fa davvero dannare. Ieri non voleva caricare il post e poi alla fine l'ho incollato due volte, ma non ho più potuto aprirlo per verificare cosa era successo! Ora dovrei aver sistemato.
EliminaBella l'espressione della tua amica! Be', io ogni anno nel programma di febbraio del blog metto un appuntamento con la rubrica "Grandi autori" il 30 febbraio, per abitudine (visto che è la rubrica del 30 del mese), ma poi qualche solerte commentatore me lo fa sempre notare!
Hahaha, questo è geniale! :D
EliminaComunque mi dispiace per la tua connessione, spero si sistemi presto!
Non è che sia molto geniale credere che febbraio abbia 30 giorni! Sono un caso a sé! Ahahah!
EliminaPer la connessione... lo spero anch'io, altrimenti mi resteranno troppi post in arretrato da leggere!
Beh, se vuoi c'è anche Brendon D'Arkness, il personaggio bonelliano creato da Claudio Chiaverotti, che è nato il 31 febbraio...
EliminaMarco Lazzara
Non conosco questo personaggio! Interessante! Be', almeno non mi sono mai dimenticata di fargli gli auguri il giorno del suo compleanno. Ah!
EliminaUna versione similare della storia mi era stata raccontata quando ero piccolo. E' stato bello risentire tutta la spiegazione. È utile ricordare il significato delle espressioni che spesso nel nostro quotidiano comsideriamo come scontate.
RispondiEliminaLieta che il post ti sia piaciuto!
EliminaOgni tanto è bene ripetersi le curiosità che si nascondono dietro la nostra bellissima lingua. Grazie del commento.
Io ricordo di averne sentito parlare la prima volta al liceo, durante una lezione di latino. E' un'espressione che mi diverte molto e ogni tanto mi capita di utilizzarla :)
RispondiEliminaBasta che la prossima volta non ci incontriamo alle calende greche! Io non ho mi studiato latino... Grazie per il commento!
EliminaHaha, anche questa mi mancava! Utilone, grazie Romina :P
RispondiEliminaSe avete suggerimenti per i prossimi post, sono benvenuti! Grazie.
EliminaAvrai il mio suggerimento in tempo per le prossime calende greche.
EliminaNo, dai scherzavo... Ci si sente poi con gli aforismi.
Marco Lazzara
Ahahah! Magari un pochino prima, che ne dici?
EliminaPer gli aforismi sono ancora in alto mare. Sto facendo i salti mortali in questi giorni per fare tutto ciò che dovrei, ma nonostante questo non ce la faccio! Comunque prima o poi arrivo! Grazie.
Espressione che sta andando in disuso, ed è un peccato perché è molto elegante.
RispondiEliminaSe dovessi fare l'elenco delle cose che intendevo fare e invece ho rimandato alle calende greche... finirei per le calende greche :-D
Anch'io la trovo molto elegante e delicata.
EliminaIl problema è che ci sono troppe cose da fare e troppo poco tempo per farle. Magari le scadenze fossero tutte alle calende greche, almeno si potrebbe tirare il fiato ogni tanto!
Ciao Romina!
RispondiEliminaIl post mi ha lasciato un sorriso nostalgico: mi hai riportato indietro nel tempo, ai tempi della scuola - che spesso, nel mio immaginario, è un ricordo bucolico.
All'epoca, però, io e i miei compagni di classe non usavamo questa espressione - che è vero, è elegante e delicata -, nonostante ci fosse suggerita da maestre e proff, preferendone altre dai modi più spicci e romaneschi (come "Il 32 ottembre" o "Quando nevica il 32 luglio/agosto") che oggi non uso né userei più.
Da oggi userò "Alle calende greche". Spero solo di non dare appuntamento a tutti i miei impegni... alle calende greche!
Ciao! ^_^
Benvenuta sul mio blog!
EliminaI sorrisi nostalgici fanno sempre uno strano effetto, vero?
"Quando nevica il 32 agosto" mi piace tantissimo! Unisce due cose irrealizzabili!
No, non rimandare tutto alle calende greche, mi raccomando!