La valenza di un
verbo
La valenza di
un verbo è il numero di elementi necessari a completare il significato del
verbo. Si tratta cioè di parti indispensabili, senza le quali il verbo
non è completo. Le valenze indispensabili sono dette argomenti e insieme al verbo formano la frase nucleare, mentre ogni altro elemento non
indispensabile prende il nome di espansione.
Tipi di valenza
Un verbo in base
alla sua valenza può essere:
- Avalente o zerovalente, se non ha alcuni soggetto e oggetto (es. Grandinare: Grandina).
- Monovalente, se ha come argomento solo il soggetto (es. Vivere: Gianni vive).
- Bivalente, se ha bisogno di due argomenti (es. Suonare: Marta suona il piano).
- Trivalente, se ha bisogno di tre argomenti (es. Spedire: Giorgio spedisce una lettera a Monia).
- Quadrivalente, se ha bisogno di quattro argomenti (es. Trasferirsi: Luca si è trasferito da Roma a Milano).
Gli argomenti
della valenza sono tutti quelli necessari per completare il senso del verbo, anche
se all’interno di un contesto possono
essere sottointesi (per esempio il soggetto o un complemento che appare
ovvio nel contesto). Non possono mai
essere argomenti e sono quindi sempre espansioni i complementi circostanziali,
che quindi non completano il senso del verbo e sono delle aggiunte (delle espansioni, appunto).
Manca qualcosa
Non è necessario conoscere le regole che stanno alla
base della valenza dei verbi per trarre beneficio da questo concetto. In genere è la consuetudine d’uso a
renderci automatico il completare i verbi con gli argomenti necessari.
Tutti davanti alla frase:
Anna porge.
… ci rendiamo
conto che manca qualcosa, che la
frase non è completa, infatti il verbo non ha tutte le valenze
necessarie. Dobbiamo sapere cosa porge (complemento oggetto che risponde alla domanda che cosa?) e a chi (complemento di termine che risponde alla domanda a chi?).
Anna porge un libro a Matteo.Questa è la frase nucleare, poi sono possibili infinite espansioni, per esempio:
Anna, la cugina di Marta, porge a malincuore un libro di storia a Matteo.
Per non sbagliare
Quando
utilizziamo dei verbi che non usiamo frequentemente può darsi che ci venga
qualche dubbio sui complementi
necessari a completarne la valenza.
L’utilizzo di un dizionario valenziale può quindi
essere d’aiuto. Una valida alternativa è costituita da un comune dizionario dove sono presenti degli esempi. Da un
esempio di frase corretta è infatti possibile non solo capire la valenza del
verbo ma anche il tipo di complementi necessari per completarne il significato.
Eccezioni poetiche
Ci sono alcuni casi, in poesia o nella prosa narrativa,
in cui si sceglie appositamente di utilizzare per esempio un verbo intransitivo (che non
richiede il complemento oggetto per avere pieno significato) in modo transitivo. È il caso, per
esempio, del verbo piangere (es. Piangere lacrime amare).
Esempi di errori, dubbi... dai commenti
…
Conclusione
Quando utilizzate un verbo che non conoscete bene, assicuratevi di aver
aggiunto tutti gli argomenti necessari e, soprattutto, di aver utilizzato il
tipo di complemento giusto (un buon indicatore è la preposizione o la
congiunzione che lo introducono).
Conoscete la grammatica valenziale? Avete mai pensato alla valenza dei
verbi? Di fatto è qualcosa di molto intuitivo, però ora spazio libero a domande
e riflessioni!
Se avete qualche esempio di verbo del quale non siete certi della
valenza, possiamo rifletterci sopra nei commenti e integrare il post. Ringrazio
già chi vorrà partecipare!
Hanno parlato di questo articolo:
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Mi hai spalancato un mondo tutto nuovo. Conoscevo, però, la valenza in chimica!
RispondiEliminaBe', qualche analogia con la valenza in chimica c'è, in fondo. Nuovi mondi da scoprire!
EliminaLa valenza in chimica è il numero di elettroni esterni di un elemento, stabilisce il numero teorico di legami covalenti che quell'elemento può formare (tenendo sempre presente gli orbitali a disposizione). Perciò sì, c'è una certa analogia con quanto hai scritto sopra.
EliminaMarco Lazzara
Sono finita tra due esperti in fisica... non so se posso uscirne in modo dignitoso! Ahahah! Ho solo qualche ricordo dagli studi superiori... Diciamo che i legami covalenti che l'elemento può formare sono un po' come gli argomenti che il verbo deve avere. La differenza sta nel fatto che per gli elementi si tratta del numero massimo di legami, mentre per i verbi del numero minimo di argomenti (poi ci possono essere delle estensioni) per completarne il senso.
EliminaE se ho detto delle stupidaggini, mi scuso già!
In realtà un elemento può anche formare un numero superiore di legami rispetto agli elettroni che può condividere col legame covalente o metallico o prendere/acquisire nel legame ionico, perchè nel caso dei metalli e semimetalli si può avere una particolare interazione di legame, in parte covalente in parte elettrostatica, che prende il nome di legame dativo e che vede il coinvolgimento di orbitali vuoti a disposizione.
EliminaEsempio: il La ha 3 elettroni di valenza. Quindi 3 soli legami?
[La(H2O)12]3+ [Cl-]3
In questo composto di coordinazione il lantanio forma 15 legami, grazie al coinvolgimento degli orbitali d ed f vuoti.
Spero di non aver esagerato, in genere questo è il momento in cui i miei studenti rovesciano gli occhi all'indietro e crollano tramortiti sul banco.
Marco
A Xeno dico invece, vedendo a sinistra il suo post dell'altroieri, che secondo me Shara é l'Africa del Nord (Shara = Sahara). Collocherei Tremalking nei Caraibi, e Seanchan potrebbe essere l'America e il Giappone.
EliminaMarco
Ho una buona resistenza! Non rovescio gli occhi all'indietro e non cado tramortita sul banco, tranquillo! Anzi, discorso molto interessante! Del legame dativo ho qualche vaghissimo ricordo... mi piace sempre imparare cose nuove da qualsiasi ambito esse provengano, quindi sentiti libero di fare ogni aggiunta o approfondimento! Grazie mille.
EliminaP.S. Tu e Salomon Xeno dovreste fare amicizia, fai un salto sul suo blog a vedere i post di argomento scientifico... è molto portato per spiegare le scienze! Anche se insieme potreste diventare pericolosi! Ahahah!
Interessante. Soprattutto noto a volte che si utilizzano complementi sbagliati con alcuni verbi.
RispondiEliminaSì, si tratta di un errore piuttosto comune...
EliminaGrazie del commento.
Ignoravo il concetto di valenza verbale, ma ho ricordi di quella chimica...
RispondiEliminaIl meccanismo alla base del concetto non è poi così diverso.
EliminaInfatti, vedi sopra.
EliminaM.L.
E poi dicono che le materie umanistiche e quelle scientifiche sono troppo diverse! Io ho sempre sostenuto che sia importante farle interagire!
EliminaIl verbo trasferirsi usato nell'esempio non è quadrivalente ma trivalente (chi si trasferisce? Da dove? A dove?)
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