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Ormai sono diversi anni che scrivo pochissimo qui sul blog. Mi dispiace davvero molto e vorrei dire che diventerò più solerte ma... so benis...

domenica 28 luglio 2013

Fantascienza Soft - guest post di Marco Lazzara

Oggi sono lieta di ospitare sul blog Marco Lazzara con un suo nuovo guest post.
Dopo i tre appuntamenti con Scienza e Letteratura dedicati al rapporto tra Letteratura e Matematica, Fisica e Astrofisica e Chimica e Biologia, Marco ha deciso di tornare qui per approfondire un tema emerso nei commenti ai suoi guest post e cioè la Fantascienza Soft.
Il nostro docente di Chimica in quel di Torino nonché scrittore di racconti è pronto a insegnarci ancora tante cose, quindi lascio subito a lui la parola, ringraziandolo di cuore per la sua grande disponibilità e per la sua abilità nel trasmettere informazioni.


Fantascienza Soft

La fantascienza è un genere letterario che vede la presenza di elementi scientifici all’interno di una narrazione di tipo fantastico. Comunemente le scienze vengono divise in hard (fisica, chimica, biologia) e soft (psicologia, sociologia, economia). Allo stesso modo la fantascienza viene suddivisa in hard, se incentrata sulla tecnologia, e soft, se invece basata su tematiche di carattere sociologico.


Fantascienza e Sociologia
Come detto nel post Fisica e Astrofisica e Letteratura, la fantascienza sociologica tratta principalmente di temi sociali e politici, allo scopo di far riflettere sulla nostra società. L’approccio di Robert Sheckley, per esempio, era improntato da una feroce vena satirica e da una spietata ironia.
Nel suo racconto Il Premio del Pericolo, immagina una società dove sono comuni giochi a premi dalla natura pericolosa e spesso letale. Il protagonista partecipa a un terrificante gioco in diretta TV in cui viene braccato da dei criminali armati che devono eliminarlo entro una settimana, al termine della quale, se sopravvive, vince.
Nel racconto La Settima Vittima, immagina invece una società dove per far sfogare gli istinti aggressivi insiti nell’uomo, viene legalizzato un sistema preda-cacciatore: a chi partecipa viene indicato un determinato individuo da uccidere, il quale viene preavvertito di essere una preda. Se si sopravvive alla sfida si deve poi fare un turno come preda, fino a un massimo di dieci uccisioni.
Potere trovare questi due racconti in La Decima Vittima, di Robert Sheckley Bompiani

Fantascienza e Politica
Nel romanzo La Svastica sul Sole di Philip K. Dick, l’autore racconta di un mondo alternativo in cui i nazisti e il Giappone hanno vinto la Seconda Guerra Mondiale e si sono spartiti il mondo (tipico esempio di ucronia). La cosa curiosa è la presenza di un personaggio speculare che ha scritto un romanzo in cui Hitler e i giapponesi sono stati sconfitti (quindi ucronico dal suo punto di vista).

Fantascienza ed Economia
Nel racconto La Congiuntura, Mack Reynolds parla di una depressione economica, dell’incredibile teoria sulla sua causa e del metodo bizzarro adottato per debellarla: la congiuntura è stata causata da un uomo che non aveva più il denaro per acquistare il frigorifero che aveva ordinato; questo ha scatenato una serie di eventi negativi in successione che via via a cascata ha paralizzato sempre più il sistema economico. La soluzione? Dare a quell’uomo i soldi per comprarsi il frigorifero!
Potete trovare questo racconto in Il Passo dell’Ignoto, a cura di Fruttero & Lucentini, Mondadori

Fantascienza e Scienze della Comunicazione
Nel racconto Che Succede Lassù? di Fredric Brown, gli astronomi sono sconcertati da un gruppo di stelle che iniziano a muoversi in maniera imprevista. Alla fine il loro movimento porta alla formazione di una scritta nel cielo: la pubblicità di un sapone! Si tratta della trovata di un pubblicitario ottenuta grazie all’effetto ottico prodotto da un macchinario.
Potete trovare questo racconto in Cosmolinea B-1, di Fredric Brown, Mondadori

Nel racconto Servire l’Uomo di Damon Knight, gli alieni giungono sulla Terra. Dicono di venire in pace e si prodigano per migliorare la vita della razza umana, fornendo gratuitamente la loro tecnologia. All’inizio i terrestri sono sospettosi di fronte a tanta generosità, e si chiedono quale sia il vero scopo, ma poi iniziano a fidarsi e organizzano viaggi verso il loro pianeta. Un giornalista ruba dalla loro navicella un libro e lo fa tradurre. Il titolo è Come Servire l’Uomo. È un libro di cucina.
Potete trovare questo racconto in Le Grandi Storie della Fantascienza 12, a cura di Asimov e Greenberg, Bompiani

Fantascienza e Psicologia
Nel commovente racconto Fiori per Algernon di Daniel Keyes, un uomo affetto da ritardo mentale si sottopone a una terapia che gli aumenta progressivamente l’intelligenza, fino a renderlo persino più intelligente degli scienziati del progetto. Purtroppo alla lunga il suo corpo si assuefà al farmaco e la sua intelligenza ricomincia a calare fino a farlo tornare al livello di partenza.
Quello che lo rende straordinario è l’incredibile stile narrativo dell’autore: l’intero racconto è infatti narrato in prima persona sotto forma di diario; all’inizio il protagonista usa un linguaggio semplice, sgrammaticato, che si alza via via che la terapia fa effetto, fino ad arrivare a una sintassi corretta e a un lessico elevato, per poi tornare di nuovo ad abbassarsi quando il farmaco perde di efficacia.
Nel racconto è presente una riflessione molto forte. A un certo punto il protagonista va al ristorante e assiste con orrore allo spettacolo offerto dagli avventori che deridono un povero cameriere ritardato, proprio com’era lui prima della terapia. L’intelligenza è una parte di noi, come un braccio o una gamba, riflette il protagonista. Se vedessimo un uomo mutilato, ci sogneremmo forse di deriderlo? No. Ma se vediamo un uomo che difetta dell’intelligenza, ci sentiamo autorizzati a farlo. Perché? Forse perché vediamo nell’intelligenza qualcosa di più che una parte di noi: è quello che ci rende Uomini. Ma in realtà c’è anche altro: l’empatia, la comprensione, la compassione.
Potete trovare questo racconto in diverse antologie, tra cui Le Meraviglie del Possibile, a cura di Carlo Fruttero, Einaudi

In conclusione
La fantascienza (e molta della narrativa di genere) viene spesso giudicata superficialmente come un genere letterario puramente edonistico, inferiore rispetto ad altri. Abbiamo invece visto che può anche trattare di temi interessanti, usare stili narrativi notevoli e dare luogo a riflessioni importanti.



Hanno parlato di questo articolo:







13 commenti:

  1. Bellissimo articolo e davvero inusuali i racconti citati, grazie Marco. Non sapevo che la fantascienza avesse tutte queste sfaccettature, essendo abituata a leggere quella "classica" (Asimov, per capirci).
    Leggerò senz'altro La congiuntura e Fiori per Algernon; Servire l'uomo è un titolo dall'ironia deliziosa.

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    1. Grazie Giuliana. Di Asimov avevo già parlato nell'articolo precedente. "Fiori per Algernon" secondo me è uno di quei racconti che ogni persona che vuole scrivere dovrebbe leggere, perchè mostra come un ottimo stile e un corretto registro possano rendere ancora più grande una storia già molto intensa. "Servire l'Uomo" è stato anche trasposto in un episodio della serie "Ai Confini della Realtà".
      Io comunque straconsiglio le due antologie di Fruttero e Lucentini citate: lì si trova davvero il meglio della fantascienza.

      Marco

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    2. @Giuliana: Benvenuta sul mio blog! Da Marco c'è sempre tantissimo da imparare.

      @Marco: Io conosco poco la fantascienza, però mi hai davvero incuriosito con tutti questi titoli!

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    3. Il pezzo su "Fiori per Algernon" l'ho scritto pensando proprio te, per via dello straordinario stile narrativo adottato da Keyes. Cercalo, merita davvero, si può imparare molto dalla sua lettura.

      Marco.

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  2. Come detto prima di me, non avrei mai detto che questi racconti, non tutti, fossero fantascienza! E' proprio diversa, quella soft da quella hard.
    E bisogna ammetterlo, hai una conoscenza veramente grande.
    Complimenti Marco anche per questo post!

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    1. Infatti, non sembra fantascienza... forse perché siamo abituati ad altri tipi di fantascienza!

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    2. Grazie Maria. In effetti la fantascienza è un genere che si presta a prendere spunti da parecchie fonti diverse.

      Marco

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    3. Avete avuto veramente una grande idea. Ora dovrò sperimentare anche questo, grazie. :D E guardare la fantascienza con occhi del tutto nuovi... :D

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    4. E aprire gli occhi su nuovi orizzonti è sempre bellissimo, no?
      Un grazie a Marco, ancora una volta.

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  3. Penso che la fantascienza e il noir siano i generi, se così vogliamo chiamarli, più adatti a raccontare le trasformazioni, le speranze e le paure e dei nostri tempi. Segnalo anche James G. Ballard e le sue "catastrofi al rallentatore".

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    1. Raccontare il nostro tempo è sempre una bella impresa!

      Grazie per la segnalazione!

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    2. Mi spiace, ma Ballard è uno di quei pochi autori che non sopporto proprio. La sua idea di fantascienza è veramente discutibile (ovviamente de gustibus, eh!). Inoltre pochi dei suoi lavori, così allucinati, potrebbero rientrare nella fantascienza soft; in questo è più vicino a Dick, che è stato un po' il precursore di quel sottogenere chiamato cyberpunk.

      Marco

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    3. @Marco: Ah, io non so proprio che dire a questo punto, come sai non sono esperta.

      @Fabrizio: Hai ovviamente diritto di replica. Mi piace vedere gente che discute di ciò che sa e potrebbe essere un confronto molto edificante.

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